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Visualizza Versione Completa : Amiloidosi genetica nei Siamesi-Orientali


Osh
21-11-2012, 00:48
Ciao a tutti,
sto seriamente considerando la possibilità di acquistare un gatto siamese o orientale, le ho sempre ritenute razze di grande fascino non solo estetico ma anche caratteriale.

Tuttavia durante una chiacchierata con la veterinaria di fiducia siamo finiti a parlare di malattie genetiche ricorrenti in questo genere di gatti, specie l'ampia incidenza di amiloidosi epatica, incurabile, che causa spesso morte improvvisa (anche in giovane età) senza avvisaglie precedenti.
La veterinaria non è stata in grado di fornirmi una "statistica" vera e propria, ma ha insistito che Siamesi e Orientali sono molto soggetti a questa patologia, dando a intendere un grado d'incidenza tale da far riconsiderare un mio possibile acquisto.

Ovviamente l'amiloidosi è una patologia che non ha nulla a che vedere con l'esperienza e accortezza o meno di un allevatore, visto che è una tara genetica così sfuggente e diffusa.

Quindi mi chiedo: i tassi di morte per amiloidosi di siamesi-osh sono davvero tanto alti come si dice?
Esiste un test per identificare una possibile predisposizione dei soggetti?
Ovviamente non è tanto una questione economica (anche se il costo di un cucciolo con pedigree resta un bell'esborso) quanto il dispiacere che ne deriverebbe.

Ringrazio da subito chiunque dirà la sua e mi aiuterà a comprendere meglio la situazione.

Thanks.:)

Starmaia
21-11-2012, 10:01
Avevo anch'io sentito parlare di questa patologia come più frequente nelle razze "orientali" ma non credo siano molto soggetti. Se no sarebbe una strage ;)
Conosco diversi allevatori e possessori di gatti siamesi e orientali e i loro gatti sono sanissimi.

Comunque, segnalo la discussione a Veneresofiefiore che li alleva e ti potrà essere più esauriente.

E a proposito.... benvenuto/a :D

Osh
21-11-2012, 10:27
Grazie, gentilissima!
:)

VenereSofieFiore
21-11-2012, 14:41
Tuttavia durante una chiacchierata con la veterinaria di fiducia siamo finiti a parlare di malattie genetiche ricorrenti in questo genere di gatti, specie l'ampia incidenza di amiloidosi epatica, incurabile, che causa spesso morte improvvisa (anche in giovane età) senza avvisaglie precedenti.
La veterinaria non è stata in grado di fornirmi una "statistica" vera e propria, ma ha insistito che Siamesi e Orientali sono molto soggetti a questa patologia, dando a intendere un grado d'incidenza tale da far riconsiderare un mio possibile acquisto.

Ovviamente l'amiloidosi è una patologia che non ha nulla a che vedere con l'esperienza e accortezza o meno di un allevatore, visto che è una tara genetica così sfuggente e diffusa.

Quindi mi chiedo: i tassi di morte per amiloidosi di siamesi-osh sono davvero tanto alti come si dice?
Esiste un test per identificare una possibile predisposizione dei soggetti?


L'amiloidosi non è sempre una malattia ereditaria nell'uomo, allo stato attuale delle cose nessuno studio veterinario ha messo in evidenza un carattere ereditario nel manifestarsi dell'amiloidosi nel gatto; quindi l'amiloidosi non è una tara genetica così diffusa nel gatto di razza.

L'amiloidosi è una patologia di cui soffrono tutti i gatti, ne è stata notata una maggiore ricorrenza nel somalo ed abissino e dopo che questi sono stati incrociati con siamesi e orientali, anche in questa razza si è notato un aumento. Dimostrazione di quanto dico sta anche nel fatto che gli studi in merito a questa patologia sono proprio partiti dal somalo e abissino che ne presentano un aspetto renale mentre per quanto riguarda gli studi sul siamese/orientale si naviga ancora in alto mare visto che nei casi studiati viene colpito il fegato e poi molto di recente sono stati estesi ad altre razze. Il fatto che in allevamento si facciano più test e autopsie di quante ne faccia il privato sul gatto di casa che muore di problemi renali non implica una maggiore predisposizione, ma solo il fatto che si presta più attenzione a trovare le cause di un decesso.

A quanto ne sappiamo il problema sembra dovuto alla predisposizione di certe esemplari a rispondere a stati infiammatori spesso cronici (forse infezioni respiratorie) con la deposizione di amiloide nel fegato. In questa analisi non mi è dato leggere di nessuna predisposizione di razza o linee quindi sinceramente non capisco dove la tua veterinaria abbia tratto queste sue conclusioni, ma nel caso avesse una bibliografia scientifica di riferimento sono molto interessata a leggere tesi diametralmente opposte a quelle che fino ad ora ho affrontato.

Per quanto riguarda le tue domande: mai avuto gatti morti di amiloidosi ne io ne gli allevatori con cui collaboro e ho rapporti in italia e in giro per il mondo. Ne ho sentito parlare da un ciarlatano che insultava altri allevatori sostenendo che i loro gatti muoiano di amiloidosi ma siccome non ci sono prove e questo ambiente è pieno di invidie e gelosie e vista soprattutto la scarsa stima che nutro in questo soggetto prendo tutto con le pinze.

Piccola precisazione: una tara genetica se è tale deve essere riconosciuta nel pedigree da un allevatore accorto e di esperienza... quindi dire che "non ha nulla a che vedere con l'esperienza e accortezza o meno di un allevatore" se effettivamente fosse genetica sarebbe un controsenso.

Sicuramente è un problema e una malattia esistente e che va studiata e approfondita visto che ad oggi non esiste ancora un test per diagnosticarla, da qui a fare la caccia alle streghe però ce ne passa. Tutti gli allevatori coscienziosi sono sensibili alla risoluzione di questi problemi e qualora si verificassero nei loro soggetti o in quelli dati in adozione sanno che esiste un programma dell'università della california che raccoglie i dati dei gatti deceduti per cercare di approfondire le conoscenze in merito e far progredire la ricerca.

L'allarmismo che è stato fatto nei confronti di questa patologia credo sia dovuto sostanzialmente all'ignoranza che si ha in merito, è come se la gente dovesse smettere di fare bambini perchè potrebbero prendere la febbre gialla.

Curiosa comunque la scelta del nick da parte di un neofita ;)

Osh
21-11-2012, 15:18
Ti ringrazio molto VenereSofieFiore. Sei stata non precisa, di più.

Non credo che la veterinaria intendesse scatenare una caccia alle streghe, ma sicuramente ha la tendenza a generalizzare, forse per via di esperienze personali pregresse.

Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, e mi scuso se nella mia ignoranza ho dato a intendere illazioni che non solo non penso, ma che proprio non ho i mezzi per sostenere.

Riguardo al nick: non si vede mica che mi piacciono gli Orientali?:D Sono davvero una razza speciale, unica nel suo genere. Ho avuto poche esperienze dirette con questi gatti, ma, google mi è testimone, ho fatto ricerche tecniche di ogni tipo per saperne di più e conoscerli meglio.

Grazie ancora per la disponibilità!
:)

chiara
22-11-2012, 23:14
io tre anni fa ho perso una micina siamese chocolate point, Lucrezia, che tra l'altro arrivava da un allevamento tedesco
stava bene, poi ha iniziato a non star troppo bene, essere apatica
ma di punto in bianco
è morta nel giro direi di 10 gg
subito sembrava addirittura solo un rafffreddore, poi ha cominciato a urinare spesso e la pipì era molto chiara ed inodore, poi le si è gonfiato l'addome
i nostri veterinari non sapevano che pesci pigliare e così corsa alla clinica universiaria di Torino dove l'hanno capito subito e confermato da autopsia.. Amiloidosi
anche loro hanno detto che è una malattia per cui i siamesi ed orientali sono predisposti, è una malattia ereditaria e non esistono test per capire se i gatti ne sono portatori anche sani

detto questo io avevo, ed ho tutt'ora, un orientale red tabby che proviene da un allevamento toscano e sta benissimo e ho poi preso un orientale bianco e nero che sta tutt'ora benissimo e proviene da un allevamento lombardo
quando ho preso però il Pilù (l'orientale bianco e nero) sono stata tipo 3 ore e mezza al telefono con l'allevatore che mi ha parlato di certi allevamenti dell'est da cui provenivano effettivamente gatti bellissimi ma in cui purtroppo in percentuale maggiore si aveva avuto l'amiloidosi (e guarda caso la Lucrezia aveva nel suo pedegree almeno due avi provenienti da quella linea di sangue) e così ho studiato per benino il pedegree del Pilù e ho deciso di prenderlo..
poi non per portarmi sfortuna ma per ora stiamo tutti bene perchè io dopo aver perso la Lucrezia la paura dell'amiloidosi ce l'avevo proprio ma amo talmente tanto questa razza che non ne posso fare a meno quindi ho cercato di scegliere in maniera più consapevole