Visualizza Versione Completa : Morsi!
Batuffolo
26-05-2017, 14:24
Ho un gattino di 2 mesi che quando lo presi (due settimana fa) lo accarezzavo e ci giocavo tranquillamente.. adesso che è un po più cresciutello quando lo prendo in braccio o lo accarezzo mi morde.. capisco che magari lui lo faccia per gioco ma i morsi sono dolorosi tant'è che mi ha fatto sanguinare l'indice. Cosa posso fare affinché capisca di smettere? Ho provato a dire No in modo secco ma lui si ferma momentaneamente e poi riparte a mordere
linguadigatto
26-05-2017, 14:32
come morde?
morsetti giocosi sono quando ti cattura la mano con le zampe davanti mentre con quelle dietro la scalcia, e mentre morde.
se invece improvvisamente ti "becca" con aria nervosa e infastidita semplicemente non sopporta di essere manipolato e preso in braccio.
per molti gatti lo stimolo delle carezze, soprattutto sul dorso, è troppo forte. altri lo amano, ma con moderazione e dopo qualche carezza diventa troppo. altri si fanno fare di tutto... imparerai a conoscere il tuo miciolo e capire cosa gradisce e cosa no
Batuffolo
26-05-2017, 14:39
No non è infastidito.. per lui è un gioco! Anche quando non lo considero sale sul divano e inizia a mordermi (mani, braccia)
linguadigatto
26-05-2017, 14:45
capito. allora bisogna che impari subito a non considerare mani braccia e pelle nuda come un obiettivo ludico....
gioca con lui usando cannette, palline che tiri, tappi di sughero legati con un cordino, cose così. metti qualcosa tra le tue mani e lui insomma. e quando invece si mette a fare il pazzo mordendoti, senza arrabbiarti né agitarti soffiagli leggermente in faccia, come se stessi spegnendo una candelina e dovrebbe smettere. devi avere costanza, terribile costanza, nel rispettare la regola che non si gioca con le mani altrimenti non può impararlo.
questi problemi di autocontrollo nella forza del morso e nel gioco sono comuni con gatti che sono stati troppo poco con la madre purtroppo. avevo un gattino così da piccola, un vero indemoniato :)
Batuffolo
26-05-2017, 14:53
Quindi non posso neanche accarezzarlo o prenderlo in braccio fino a quando capisce che non si fa? Ci vorrà tanta pazienza mi sa! Sta diventando una piccola peste.
Cmq ho un'altra domanda : come mai non sotterra le feci? Prima lo faceva adesso le lascia scoperte :disapprove::disapprove:
linguadigatto
26-05-2017, 14:55
per la cacca non so dirti, dei miei non tutti la sotterrano...
lui viene in braccio se non lo prendi tu?
quando lo accarezzi inizia subito o dopo un po'?
Batuffolo
26-05-2017, 15:01
Si mi sale sempre addosso. Quando sono seduta si arrampica nelle gambe per salire e una volta in braccio inzia a mordere
linguadigatto
26-05-2017, 15:11
ok ho presente l'atteggiamento...
al momento come idee non mi viene in mente altro che farlo giocare "a distanza" appunto con cannette ed altro, in sessioni di 5-10 min massimo se no diventa iper-eccitato. così si sfoga... e poi cercare di distoglierlo dolcemente quando ti morde, soffiando piano quando proprio fa male. lui comunque di mordere ha bisogno, sia per i denti, sia per imparare, quindi qualcosa deve morderlo. appunto è meglio se lo fa durante il gioco o con oggetti vari.
l'importante è che non senta mai di essere sgridato, perchè non siamo bravi come mammagatta a fargli capire che cosa deve mordere e si rischia che associ le sgridate al voler stare insieme, sarebbe un disastro :(
per le coccole: con i gattini che ho avuto, più che coccole "lunghe" su schiena e pancia che tendono a scatenare il gioco, per farli calmare massaggiavo il centro della fronte, poco sopra gli occhi, con un dito in senso orario... oltre a diventare calmi e addormentarsi fanno delle faccie super buffe :o:o:o:o
per farli calmare massaggiavo il centro della fronte, poco sopra gli occhi, con un dito in senso orario... oltre a diventare calmi e addormentarsi fanno delle faccie super buffe
Sai che questo metodo lo usa anche la veterinaria?
Per quanto riguarda le feci io so che i gatti randagi dominanti lasciano i bisognini scoperti. Però la maggior parte dei gatti che vive in casa li seppellisce.
Io ho 4 gatte e, la vecchia, le rare volte che fa cacca in lettiera non la copre
linguadigatto
26-05-2017, 15:37
interessante la cosa dei dominanti... come dire: io sono il boss della puzza e tutto il mondo deve saperlo! :micimiao65:
io l'ho notato facendo cose a caso che si addormentano così. anche massaggiare le orecchie funziona.
Batuffolo
26-05-2017, 15:41
Che si sente dominante inzio a capirlo anch'io 😂😂
babaferu
26-05-2017, 15:42
Si mi sale sempre addosso. Quando sono seduta si arrampica nelle gambe per salire e una volta in braccio inzia a mordere
bene, in questi casi tu ti allontani e te ne vai nella maniera più discreta possibile :rolleyes: perchè ogni tuo movimento è un invito al gioco (per questo non devi agitartio urlare e muoverti troppo....). vedi tu cosa gli funziona, ad abebe soffiavo sul muso come mammagatta (non proprio dolcemente.... altrimenti non gliene fregava niente), ogni gatto ha i suoi segnali, vedi tu.
proponigli tu delle sessioni di gioco prima che venga arrampicandosi da te, puoi usare un guantone da cucina indossato su una mano per farlo sfogare, ma appena ti morde sulla pelle nuda un bel no! o un bel soffio, e finisce il gioco (deve imparare guantone=si gioca; pelle nuda NO).
puoi accarezzarlo e prenderlo in braccio se gli va, ci mancherebbe..... ma se inizia a mordicchiare lo metti giù e lo ignori (finisce la sessione di coccole o di gioco). tieni conto che molti gatti non amano essere presi in braccio....
sii costante e chiedi a chi vive con te di fare lo stesso.... altrimenti è inutile.
a casa mia i massaggi non funzionano.... prova.
baci, ba
Batuffolo
26-05-2017, 15:48
Sarà anche una cosa per i denti perché morde di tutto, sedie, mobili, scarpe ecc
babaferu
26-05-2017, 15:51
Sarà anche una cosa per i denti perché morde di tutto, sedie, mobili, scarpe ecc
si certamente, anche se è presto per il cambio dentini. per questo ti suggerivo il guantone, lo fa sfogare senza ferirti.
vanno bene anche cubetti di carne grassa e nervosa se gradisce.
baci, ba
Scrivo qua invece di aprire due thread simili:sleepy: Mirtilla li ha già cambiati i denti. Sta tutto il giorno fuori casa ( nel giardino) si sfoga lì ma, secondo me ha problemi comportamentali, solitamente non le do il cibo dalle mani ,ogni tanto provo per vedere se magari è cambiata ma, niente...il pollo glielo do ma è sempre pazza! E vabbè mi terrò la gatta terrorista. forse prima o poi si calmerà
linguadigatto
26-05-2017, 16:18
Sarà anche una cosa per i denti perché morde di tutto, sedie, mobili, scarpe ecc
sicuro! deve imparare a mordere e irrobustire i muscoli della mascella :micimiao51:
babaferu
26-05-2017, 16:23
Scrivo qua invece di aprire due thread simili:sleepy: Mirtilla li ha già cambiati i denti. Sta tutto il giorno fuori casa ( nel giardino) si sfoga lì ma, secondo me ha problemi comportamentali, solitamente non le do il cibo dalle mani ,ogni tanto provo per vedere se magari è cambiata ma, niente...il pollo glielo do ma è sempre pazza! E vabbè mi terrò la gatta terrorista. forse prima o poi si calmerà
:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
beh se esce quantomeno sai che non morde per noia....
prova comunque a disincentivarla col soffio sul muso....
poi sicuro, un po' si calmerà....
baci, ba
Per quanto riguarda le feci io so che i gatti randagi dominanti lasciano i bisognini scoperti. Però la maggior parte dei gatti che vive in casa li seppellisce.
Io ho 4 gatte e, la vecchia, le rare volte che fa cacca in lettiera non la copre
Che si sente dominante inzio a capirlo anch'io
Scusate, però non mi stancherò mai di ripetere, per il loro ed il nostro bene, che i gatti dominanti non esistono. Attribuire la dominanza ad un individuo che non vive in società organizzate è fuorviante per i nostri successivi tentativi di capirlo.
Per fortuna pochi giorni fa è uscito un articolo di Sonia Campa (etologa con master in etologia degli animali da affezione) che scrive in modo più chiaro di me, ve lo copioincollo anche se parla anche del nostro concetto di dominanza nei loro confronti. La dominanza è un termine molto usato dagli etologi ma che, come dice Marc Bekoff (etologo), se si basa su un solo inequivocabile significato è oltre che fuorviante anche semplicistico
Chi è il capobranco in una famiglia in cui vivano uno o più gatti? E come si fa ad imporsi o a farsi riconoscere come tale?
Se siete alla ricerca di una risposta a queste domande o se le risposte credete di averle già, fermate tutto, siete completamente fuori strada. Più fuori strada di Wile E. Coyote durante nell’ennesimo inseguimento di Beep Beep, mentre ignora che da lì a poco precipiterà rovinosamente per una gola della Monument Valley.
Relazione uomo e gatto: incomprensioni ed equivoci
Siamo stati erroneamente educati a ricercare un ordine gerarchico nel modo in cui le specie si rapportano con noi e tra loro. In qualche modo, anche grazie all’influenza pedagogica della televisione, ci hanno abituati a pensare che gli animali che vivono accanto a noi siano alla perenne ricerca di un capo della comunità che detti regole, che stabilisca cosa si può fare e cosa no, chi ha diritto a mangiare e chi no, chi è il più forte e può godere di mille prerogative e chi deve sottomettersi con mitezza.
Lo schema del dominante e del sottomesso piace tanto, richiama un ordine militaresco a noi familiare, è estremamente rassicurante nella sua elementare semplicità: io comando, tu obbedisci senza discussioni. Non richiede di conoscere, né di distinguere. E, sorprendentemente, ci hanno convinti che cani e gatti possano ingaggiare una lotta per la conquista del potere sfidandoci tra le pareti domestiche.
In tal modo si sono diffuse anche in rete informazioni totalmente fuorvianti a riguardo: c’è chi sostiene che per far capire ad un gatto chi comanda bisogna coglierlo sul fatto e punirlo (generando ansia e stress); che bisogna insegnargli no secchi per imporgli disciplina (generando frustrazione e diffidenza); che se un gatto non copre le feci in cassetta o fa la pipì in giro ci sta sfidando (e se fosse sgradita la lettiera? O un problema di salute?); che le liti ingaggiate frequentemente con i suoi coinquilini sono dovute alla necessità di imporsi come capo-branco (e se fossero rapporti che si incrinano?).
Il problema delle informazioni fuorvianti è che generano equivoci e gli equivoci ci allontanano dalla comprensione e dalla risoluzione dei problemi. Non si cura un eritema con uno sciroppo per la tosse, insomma.
Il concetto di branco non vale per i gatti
Il punto è che questo modo di concepire le relazioni sociali nel gatto e in generale nelle diverse specie è retrogrado e non rispecchia la realtà dei fatti. Innanzitutto, ogni specie ha un suo peculiare modo di organizzarsi socialmente e non è detto che contempli la presenza di un unico individuo a capo di tutto e tutti. Il concetto di capo-branco, poi, sottintende l’esistenza di un “branco”, ovvero di una formazione permanente e spontanea che si coordina in modo omogeneo. La società felina non è né una in cui esiste un capo sopra le parti, né una in cui esistono branchi.
I gatti tendono a stabilire delle relazioni assolutamente paritarie con altri gatti e altri animali (uomo incluso) per cui sono sempre disposti a lottare per ciò di cui hanno bisogno, a legarsi a chi sentono affine ma anche a separarsene appena i rapporti si fanno conflittuali. Non hanno capi e non sono gregari, sono dei predatori solitari, lo stare in compagnia ha a che fare con il loro gusto per il piacere, non con la sopravvivenza e, dunque, sono pronti a rinunciarvi appena necessario.
Inoltre, non vivono in branchi: le colonie sono generalmente il risultato di un assembramento spontaneo quando non imposto dall’uomo, dovuto alla concentrazione di una fonte alimentare. La presenza di cibo, tuttavia, non crea un branco, non crea legami permanenti né stimola i frequentatori a perseguire un obiettivo condiviso. Ognuno continua a pensare per sé, sebbene questo non escluda la nascita di amicizie e simpatie particolari, intime e durature.
Comprendere il comportamento dei gatti
Vivere con un gatto, allora, e pensare di doversi imporre come capo di un fantomatico branco, significa perseguire delle fantasie tutte nostre, inculcate dalla pessima cultura zoofila che caratterizza il nostro tempo. Già Konrad Lorenz aveva chiaramente definito la natura della relazione uomo-gatto in un suo famoso aforisma:
ll gatto è una creatura indipendente, che non si considera prigioniera dell’uomo e stabilisce con lui un rapporto alla pari.
Il nostro bisogno di pensarci all’interno di un sistema di comando-obbedienza, in realtà, nasconde la paura di non riuscire a controllare il comportamento dei gatti e in generale degli animali con cui viviamo. È rassicurante farlo e ha a che fare con un’atavica diffidenza del diverso. Vale con i cani, con i cavalli, con gli animali “da reddito”, con i domestici in generale e, quindi, anche con il gatto, il più sfuggente per antonomasia.
Mi confronto costantemente con questa paura che, spesso, è alla base dei problemi di convivenza che i proprietari riportano quando chiedono un mio intervento. La domanda che lascio nell’etere è: davvero vogliamo che sia un’emozione come la paura a fare da sfondo alla relazione con un gatto, sapendo che da lui ci allontana anziché avvicinarci?
Autore Sonia Campa
www.ioeilmioanimale.com
Secondo me è importante!!
babaferu
27-05-2017, 14:42
grazie Aletto, sempre interessante!
un bacio, ba
Grazie ba, spero sia anche utile
Detto questo a parte il consueto consiglio di non far giocare il micio col nostro corpo, non saprei cosa dire a batuffolo e fr_. Bisognerebbe vedere quali stimoli hanno in casa i mici, ma c'è da considerare che noi siamo molto meglio di qualsiasi giochino perché siamo veri.
I consigli che avete dato sul gioco secondo me sono ottimi e poi c'è il fatto che il micio di batuffolo è stato accolto che era piccolissimo e mamma gatta non ha avuto il tempo di insegnare a dosare il morso e su questo e molto altro lei è insuperabile. Ricordo che dai video in slow motion che ci hanno fatto vedere lei interviene sempre prima che la situazione degeneri tra i suoi cuccioli, mentre li lascia fare se invece il gioco è equilibrato. Per noi è incomprensibile!
Speriamo che col tempo e la pazienza imparino
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