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Visualizza Versione Completa : Impressioni dalla fiera Sana di Bologna: petfood vegano e altro


alimiao
11-09-2017, 08:55
Ciao,
non so se sia la sezione corretta, comunque volevo riportarvi la mia esperienza.. sono andata alla fiera del bio Sana a Bologna, un evento che nel complesso ho trovato molto interessante.

C'erano molti prodotti alimentari di qualità, parecchi dei quali non ancora in commercio, gli standisti erano mediamente molto preparati e appassionati dei loro prodotti, e non erano lì tanto per vendere, ma per fare conoscere i prodotti (sia al consumatore che all'eventuale distributore). Molti prodotti non erano neanche in vendita, ma solo in esposizione con distribuzione di campioncini gratuiti. Grande attenzione per il cruelty-free, c'era anche, all'interno della fiera, una parte interamente dedicata al veganesimo (vegan-fest).

In questo contesto, dato che c'era una sezione dedicata a "pet e giardinaggio" io mi sarei aspettata di trovare stand con pet food bio di nicchia, o perlomeno i brand più famosi, tipo Lily's o Yarrah..

Ma invece, di stand di petfood ce n'erano solo due. Uno era il famigerato brand di petfood vegano, Vitaveg, i cui prodotti (per fortuna) non erano in vendita ma solo in esposizione. Avevano sia crocchi che umido completo. Leggo dalla simpatica brochure a disposizione:

"Nel loro (ndr: parlano di gatti e cani indistintamente) metabolismo, le proteine animali portano alla formazione di acidi grassi forti, che si accumulano negli spazi fra le cellule, favorendo l'insorgenza di stati infiammatori. Al contrario, le proteine di origine vegetale portano alla formazione di acidi grassi volatili, che vengono eliminati attraverso i polmoni sotto forma di anidride carbonica. Pertanto, non comportano alcun tipo di controindicazioni".

Per chi volesse ulteriormente [-]ingrossarsi la giugulare[/-] informarsi, può fare riferimento al loro sito

https://www.vitaveg.pet/

dove c'è un video in cui si spiega come "anche i nostri gatti possono stare bene senza carne" e un pdf in cui una certa Mara di Noia, chef vegana e medico veterinario, presenta la sua Relazione sull’equilibrio nutrizionale in ambito petFood.
Quando sono passata io lo stand era animato da due grigi individui in giacca e cravatta che guardavano delle slide su pc e si disinteressavano del pubblico, che ricambiava. Notare che pochi metri più in là c'erano tutti gli stand delle associazioni animaliste e di difesa dei diritti animali.. io ci vedo una bella contraddizione con il vegan food per gatti (ma non vorrei qui aizzare la polemica contro i vegani o gli animalisti, non è il mio intento).

Il secondo e ultimo stand di petfood era quello di ADOC, che io, non avendo mai comprato cibo per gatti al supermercato, non conoscevo. C'erano dei ragazzi sicuramente più svegli e reattivi di quelli di Vitaveg. Mi sono fermata a guardare gli ingredienti dei loro crocchi, allora lo standista mi chiede se ho un gatto. Dico "sì ma purtroppo è allergico al cibo industriale e deve fare la dieta di carne cruda". Allora lui mi dice (indicando i crocchi) "ah ma il nostro prodotto non è industriale, è completamente naturale, infatti sono tutti ingredienti bio. E' pure monoproteico al pollo. Ci trova anche all'Esselunga, sa, siamo quelli del marchio Shesir". E io: "aaaah, ok, ma purtroppo il mio gatto è PROPRIO allergico a TUTTO il cibo industriale, ai cereali, al pollo, agli additivi chimici, se mangia un crocco, anche uno grain free, gli viene la dermatite". Standista: "sì sì ma il nostro non è industriale come gli altri, le do magari un tester di prova per gatti sterilizzati?" Io: "eehm, anche no, grazie lo stesso". Massima delusione sul volto dello standista.

Passando al lato medicinale/erboristico, c'era anche uno stand che presentava una linea di fiori australiani per animali:

http://www.bushflower.it/prodotti/universo-animale

e uno stand di erboristeria veterinaria:

http://www.erboristeriaveterinaria.it/

la cui standista mi è parsa molto carina, preparata, conosceva la dieta barf, e si è dilungata per mezz'ora a parlarmi del suo gatto con granuloma. Sicuramente lo stand più interessante fra quelli della sezione pet. Mi ha dato una brochure molto completa (che si può scaricare anche dal sito nel link Schede tecniche di erboristeria veterinaria) che spiega le proprietà officinali delle varie erbe.

Insomma, su chilometri e chilometri di stand che presentavano il meglio della produzione alimentare bio per umani, mi sarei aspettata molto di più nella sezione pet.. peccato!

Aletto
11-09-2017, 09:53
Grazie alimiao per questa sintesi interessante che ha i fatto sulla fiera

Vorrei sapere cosa intendono per "sano" e per "cruelty free"
il cibo vegano è sano per i gatti?
obbligarli a mangiarlo è cruelty free?

Sulla fitoterapia sono in pieno accordo, ma non troppo sui rimedi che influiscono sullo stato emozionale

Ti ci vedo lì a parlare con i "men in black" :cool:

linguadigatto
11-09-2017, 10:03
(ma non vorrei qui aizzare la polemica contro i vegani o gli animalisti, non è il mio intento).

ma ci mancherebbe. un vegano che dà cibo vegano ai gatti è un :mad::mad::mad: oppure solo una persona ignorante in materia e in totale buona fede - che è anche comprensibile, quasi tutti i proprietari di gatti sono ignoranti in materia di petfood.

ma un'azienda che ci lucra sopra............ :73:

alimiao
11-09-2017, 10:08
Grazie alimiao per questa sintesi interessante che ha i fatto sulla fiera

Vorrei sapere cosa intendono per "sano" e per "cruelty free"
il cibo vegano è sano per i gatti?
obbligarli a mangiarlo è cruelty free?

Sulla fitoterapia sono in pieno accordo, ma non troppo sui rimedi che influiscono sullo stato emozionale

Ti ci vedo lì a parlare con i "men in black" :cool:

Mah, in effetti ho riflettuto 10 minuti sull'opportunità di andare lì e iniziare a tirargli un mega-pippone, ma poi ho desistito perché ho ritenuto che fosse una perdita di tempo.. poi al loro stand non c'era nessuno, se ci fosse stato pieno di gente che si informava, magari un'azione di "controinformazione" l'avrei fatta.
Peccato però non ho pensato a fare una foto alle etichette con gli ingredienti, perché avevo pensato che fossero riportati sul loro sito... invece vedo che i furbetti si tengono molto sul vago, il sito non riporta i dettagli dei prodotti, mi sa che lo fanno apposta per evitare possibili contestazioni.. però c'è il modulo per richiesta informazioni, magari se ho tempo gli scrivo.

L'unica cosa che mi ricordo è che l'umido era a base di patate.

Aletto
11-09-2017, 10:40
......
L'unica cosa che mi ricordo è che l'umido era a base di patate.
Il top del "sano" per un gatto
prova a scrivergli!

https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiOs4Ku6ZzWAhWEalAKHX5FAtAQjRwIBw&url=http%3A%2F%2Fwww.tuttosuigatti.it%2Fcarne-per-il-gatto.html&psig=AFQjCNHsmP4lmZHSlSfdtuon4p-DOUtaDw&ust=1505208635595987

Con una patata si può far questo
https://www.youtube.com/watch?v=4iyagfQ2yxY

PS: indipendentemente da quanto scritto sul sito della relativa foto, che non ho letto!

alimiao
11-09-2017, 10:50
Il top del "sano" per un gatto
prova a scrivergli!

mail inviata, ora attendiamo sviluppi :cool:
speriamo che non leggano i forum però ;)

Aletto
11-09-2017, 11:23
mail inviata, ora attendiamo sviluppi :cool:
speriamo che non leggano i forum però ;)

Vabbè magari non sei stata l'unica a fermarsi da loro ;)
Se non rispondono peggio per loro eh! a noi non ci cambia nulla
I docenti del corso tra l'altro, manco a dirlo, sono vegani ma danno ai loro gatti la carne. Tra loro c'è una vet vegana che dà carne cruda
Certo a loro non interessa il marketing, interessa piuttosto non estendere le nostre abitudini alimentari a cani e gatti. La cosa particolare è che anche gli studenti danno quasi tutti barf e che alcuni seguono anche corsi di alimentazione felina

alimiao
11-09-2017, 11:24
Per chi ha voglia di leggere, c'è anche questo post dal blog di Paula Maugeri. E chi era costei? Sinceramente non la conoscevo se non per nome, poi sempre in fiera ho assistito per caso a una sua presentazione (presentava un suo libro di ricette).. pare sia molto nota perché ha lavorato in TV e radio e molto seguita come sorta di rappresentante del mondo vegan/animalista.. con migliaia di followers ecc.. per carità era pure simpatica.. però il suo post sul cibo per gatti (che ho appena scoperto sfogliando per curiosità il suo blog, ma è datato) è puro delirio:


http://www.paolamaugeri.com/vegan/sei-vegano-e-cosa-dai-da-mangiare-al-tuo-cane-e-al-tuo-gatto/

le sue parole mi sembrano ben più gravi dell'azienda che produce cibo vegan, perché lei è un personaggio famoso e televisivo, la seguono in tanti...

Aletto
11-09-2017, 19:40
fin dove arriva il desiderio di antropomorfizzare i nostri pelosi!
più o meno il discorso che non sanno di farsi è: siccome io faccio bene a limitare il consumo di carne, allora voglio che lo faccia anche tu fuffi, fido, ciccino della mamma ecc

alimiao
11-09-2017, 21:38
fin dove arriva il desiderio di antropomorfizzare i nostri pelosi!
più o meno il discorso che non sanno di farsi è: siccome io faccio bene a limitare il consumo di carne, allora voglio che lo faccia anche tu fuffi, fido, ciccino della mamma ecc

per me la cosa più agghiacciante è la mancanza di dubbio, di senso (auto)-critico, di spirito scientifico.. cioè questa presentando il suo libro di ricette vegan-salutiste ha ripetuto come un mantra "informatevi! informiamoci! l'importante è approfondire! non fermiamoci alle apparenze" e poi ti dice "il mio gatto mangia vegano e a 16 anni sta benissimo", come se fosse la prova evidente che è giusto per lui fare così... e nei commenti, quelli con gatti fiv+ che danno da mangiare vegan al gatto, ma il veterinario non gli dice niente?!! non metto in dubbio la buona fede e le buone intenzioni di queste persone, per carità, però quello che mi dà fastidio è che a chi risponde portando delle argomentazioni serie come il fatto che la carne fa bene al gatto e i cereali no ecc, loro rispondono con frasi zen tipo "ognuno trova il suo equilibrio" o "grazie della tua testimonianza". Ma grazie de che?!!?

Aletto
12-09-2017, 09:22
Hai ragione, mancano di dubbi ed autocritica, sono partiti per una crociata, io ti salverò dal mangiare carne. Ragionano da onnivori e non da carnivori obbligati, anche questa è una proiezione antropocentrata
Mancano di obbiettività nella ricerca scientifica, il coefficiente di attendibilità è pari a zero se la ricerca è pilotata dal "voglio dimostrare che"
senza pensare alla quantità di additivi che dovranno aggiungere per rendere appetibile un cibo improprio!
Comunque ne parlerò al corso quando si parlerà di alimentazione felina

grazie per la testimonianza è bellissimo!

alimiao
12-09-2017, 10:25
volete farvi una cultura? questo è il prodotto che veniva consigliato nel post:

http://www.amipetfood.com/it/prodotti/gatto/ami-cat


DESCRIZIONE

Un cibo ultradigeribile, nutriente e sano. Basato su proteine vegetali esclusive, dà al gatto più vitalità e salute. Solo materie prime 100% vegetali, senza coloranti e conservanti artificiali, in una formula tradizionale bilanciata ed equilibrata.

INGREDIENTI:
Glutine di mais, mais, olio di mais, proteina di riso, pisello integrale, fibra di pisello, lievito di birra, fosfato bicalcico, semi di lino, idrolizzato proteico di origine vegetale, proteina di patata, cloruro di sodio, carbonato di calcio, olio di semi di colza. Componenti analitici: Umidità 8,00%, Proteina grezza 33,00%, Oli e grassi grezzi 14,00%, Fibra grezza 3,50%, Ceneri grezze 5,90%, Magnesio 0,09%, Acidi Grassi Omega 3 0,8%, Acidi Grassi Omega 6 6,5%.

Poi non essendoci la linea di umido vegan per gatti, il micio vegan farà una dieta a sole crocchette... ma certamente gli farà benissimo, perché è chiaro, non mangiando cadaveri, la sua salute fisica nonché spirituale ne trarrà ottimo giovamento. No comment.

Aletto
12-09-2017, 10:49
non ho parole, anche le peggiori non sono sufficienti

Xiaowei
12-09-2017, 11:18
Un grosso MAH. Ma poi vogliamo parlare dei commenti a quel post di Paola Maugeri? Gente che va a chiederle consigli come se avesse chissà quale conoscenza in questo campo...

alepuffola
12-09-2017, 12:22
Ho commentato l'articolo...:14:

alimiao
12-09-2017, 13:48
A me quello che dà fastidio è la disonestà intellettuale. Capirei ad esempio una persona vegana che mi facesse un discorso del tipo: "sai, da quando sono vegana non riesco più a comprare prodotti provenienti dallo sfruttamento e dalla sofferenza animale, mi fa star male, psicologicamente proprio non ce la faccio... lo so che per Micio i crocchi vegan non sono un'alimentazione corretta e sana, ma insomma proprio non riesco a comprare una scatoletta di carne, è più forte di me... lo so che è una contraddizione ma se non dessi queste crocche sarei costretta ad abbandonare Micio, perché per me questa regola di vita (non infliggere sofferenza a nessun animale) è più importante del singolo animale Micio.. lo so è una contraddizione, ma è una mia scelta di vita che implica delle complicazioni, certo non sostengo che gli altri debbano fare come me, anzi chi riesce a dare la carne fa sicuramente il meglio per il suo gatto".

Ecco io se qualcuno mi facesse un discorso così lo rispetterei di più (anche se comunque ritengo sbagliato dare crocchi vegan), perché presuppone una certa auto-consapevolezza, la persona ha capito che lo fa per sé e non per il micio.. ma chi invece impone quella scelta e la spaccia come salutare per il micio, mentre invece "le scatolette contengono un sacco di schifezze", ecco questo per me è proprio scandaloso.

Pegli
21-09-2017, 21:24
Io sono vegano e (purtroppo) uso cibo animale per i miei mici.
Ma non trovo una follia continuare gli studi verso alimenti vegetali (o meglio ancora verso la carne prodotta in laboratorio), affinchè si trovi il modo di fornire loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno in maniera perfettamente assimilabile.

Al momento non mi fido affatto, e come ripeto, continuoa d usare prodotti che reputo migliori per loro (per lo meno in base alle mie possibilità): secco Nutrivet, umido vario (animonda, miamor, mr. stuzzy, prolife quando posso, ecc).

Ma non trovo affatto così ridicolo il fatto che si studi un modo per poter "salvare" i nostri mici (che sono appunto salvati dal randagismo e da condizioni difficili, cosa per cui mi fa imbestialire quando mi viene consigliato di non tenere gatti o di occuparmi solo di erbivori), senza per questo continuare amassacrarae mucche, maiali, conigli, agnelli eccetera.

Voi inorridite al solo pensiero di "snaturre" la fisiologia di un animale (e non nego il problema), io inorridisco all'assenza di una sola parola in favore dei MILIARDI di animali (che non hanno sentimenti diversi dai mici, nè prpovano dolore diversamente da loro) costretti a vivere negli allevamenti per finire sgozzati in un mattatoio...

Non è per innescare polemiche, non ne ho davvero voglia, ma mi sembrava giusto pensare anche a loro... tutto qua. Non insisterò oltre sull'argomento.

Aletto
22-09-2017, 08:20
.......
Ma non trovo affatto così ridicolo il fatto che si studi un modo per poter "salvare" i nostri mici ...........
Voi inorridite al solo pensiero di "snaturre" la fisiologia di un animale........

Pegli hai ragione su tutto tranne, secondo me, su quello che ho estrapolato dal tuo post, ma è una mia mia opinione che proverò a spiegare, e non sarà facile

Non trovo ridicolo fare studi, trovo assurdo fare studi per "salvare" imponendo un'idea tutta impregnata di antropocentrismo
Dunque antispecismo e veganismo vanno a braccetto
Sono, cerco di essere, antispecista la cui cosa abbraccia il rispetto per qualunque essere vivente. Dico "cerco di esserlo" perché questo è il passo più difficile perché va molto oltre l'animalismo includendo molto ma molto altro. Ma qui limitiamoci all'ambito alimentare.
Il rispetto in questo caso è nel capire che se un essere vivente si è evoluto come carnivoro obbligato non devo costringerlo a non esserlo perché vorrebbe dire non accettarlo ed allargare la nostra convinzione di coerenza ad altri esseri viventi=antropocentrismo ed allora non sarei antispecista
Non sono vegana, sono vegetariana, e la scelta vegana va oltre l'ambito alimentare ed anche oltre la consapevolezza dello scempio che subisce la dignità animale negli allevamenti, implicando -sempre restando nell'ambito alimentare- consapevolezza dell'impatto ambientale ed ecologico che hanno gli allevamenti sull'emissione di gas serra, i reflui e costi per l'utilizzo di acqua ed energia

Molti vegani danno carne ai loro carnivori perché sono antispecisti e perché, conoscendolo, hanno rispetto per un metabolismo diverso dal nostro

Il concetto di salvataggio di cani e gatti, secondo me, non include lo snaturalizzarli dalla loro motivazione predatoria di carnivori perché se da un canto li abbiamo salvati, dall'altro non li abbiamo salvati perché li sviliamo e li maltrattiamo mortificandoli, imponendo loro un regime alimentare aderente al nostro modo di vivere e non al loro, diventando specisti ed antropocentrici e questo un vegano doc non lo farà mai
Il resto è marketing e sperimentazione sugli animali
Secondo me

alimiao
22-09-2017, 09:45
Ciao Pegli,
ti ringrazio per il tuo contributo, non lo trovo affatto polemico, ma anzi molto stimolante.

Ti parlo da una che per un certo periodo ha dovuto dare la dieta casalinga coniglio e agnello al gatto per problemi di allergia, e ti devo dire che i sensi di colpa ce li avevo eccome! soprattutto con il coniglio intero, comprensivo di testina, che assomiglia tanto a un gatto scuoiato :cry: . L'agnello essendo porzionato è un po' meno "riconoscibile", ma quando ci penso a quei poveri agnellini che vengono strappati alla mamma e macellati... beh, non è che sono felice :confused: .

Il problema è questo: il gatto in natura si nutrirebbe di insetti, lucertole, roditori, uccellini.. queste sono le sue "naturali" prede, e il gatto in natura sarebbe non solo predatore ma anch'egli preda, come ben sa chi vive in campagna/montagna: aquile, volpi, lupi, cani possono predare i gatti.. è la legge della natura, una legge violenta ma non crudele, per cui tu che oggi mangi domani sarai mangiato.

Oggi il 99,99% dei gatti domestici non vive più in modo "naturale": prima di tutto, non c'è più la legge della natura per cui solo i più forti sopravvivono, ma grazie all'intervento dell'uomo, molti più gatti, anche quelli malati o svantaggiati che in natura non sopravvivrebbero, vengono nutriti, curati, accuditi fino a tarda età. Di questi gatti domestici, ormai solo un'esiguissima minoranza si nutre predando le prede naturali (insetti, roditori, lucertole ecc): la maggior parte vive in casa e non ha accesso a un territorio di caccia, e viene nutrita esclusivamente dall'uomo.

L'alimentazione industriale tenta in qualche modo di supplire ai fabbisogni nutrizionali del gatto, avendo però sempre come primo obiettivo, comunque, il profitto. Quindi, un po' di carne ce la mettono, ma quella carne proviene spesso da scarti di macellazione o da parti nutrizionalmente povere (i sottoprodotti come piume, zoccoli, corna ecc), viene cotta ad altissime temperature quindi perde molte delle sue proprietà, e poi viene spesso associata a cereali, proteine vegetali, cellulosa ed altro, non certo perché le aziende hanno dei problemi etici a usare solo carne, ma per pure ragioni di risparmio e profitto.

E' scientificamente provato che l'organismo del gatto è fatto per mangiare carne, non altro. Questo non vuol dire che un gatto non possa sopravvivere nutrendosi di pastasciutta, crocche vegane o avanzi vari, ci sono molti gatti che sono campati 20 anni nutrendosi così. Ma questo vuol dire snaturare il gatto, portarlo a nutrirsi contro natura.

Ora, la mia domanda (non è provocatoria) è: per la filosofia vegana è più importante il principio etico di non uccidere nessun essere vivente, o che gli esseri viventi mangino (e se possibile vivano) secondo la loro natura? Da quello che mi pare di capire dagli esempi di vegani che vedo in giro, alcuni propendono per una posizione, altri per un'altra, altri per entrambe.

Se è più importante che gli esseri viventi mangino secondo la loro natura, pur essendo vegano darò a malincuore al mio gatto la carne (preferibilmente cruda e fresca, altrimenti quella industriale). E ci sono tanti vegani che lo fanno.

Se invece è più importante il principio etico di non uccidere nessuna creatura per sfamare il mio gatto, allora posso decidere 1. di non avere più gatti 2. di nutrirli secondo quello che è il mio principio etico (che un gatto non potrebbe né capire né tantomeno approvare, dato che lui per natura mangia altri esseri viventi e non si sente assolutamente in colpa nel fare ciò).

Quello che mi dà un po' fastidio è che, quando si fa notare che forse se questi principi etici (rispettabilissimi) sono prioritari, a questo punto sarebbe meglio rinunciare al gatto, ciò viene vissuto come un'offesa e un insulto. Perché, umanamente, ci piace avere i gatti che ci fanno compagnia, ci piace sentirci "buoni" perché abbiamo salvato il gatto malandato, e non ci priveremmo mai di questi piaceri "umani". Perciò, quando emerge la contraddizione col principio etico, invece di sacrificare noi stessi rinunciando al piacere che dà avere un gatto, facciamo rinunciare il gatto a vivere e mangiare secondo natura.

Io non trovo "ridicolo" il fatto che si studi un modo per nutrire i mici impattando il meno possibile a livello ambientale, riducendo le sofferenze di altri esseri viventi, uscendo dal meccanismo degli allevamenti intensivi che stanno (fra le altre cose) distruggendo il nostro pianeta... il fatto è che, secondo me, non si sta proprio studiando in questa direzione. Le crocchette vegane non sono affatto un tentativo di andare in questa direzione. Le crocchette vegane sono create da aziende che si sono accorte che esiste una fetta di mercato appetibile, una fetta di mercato per cui il principio etico "non uccidere" è prioritario e più importante dell'evidenza scientifica... allora hanno creato un prodotto che risponda alle esigenze etiche del padrone, ma non alle esigenze nutrizionali del gatto (non gli interessa andare ad approfondire questo, perché evidentemente a quel target di mercato non interessa).

La cosa ridicola (e scandalosa) è che per vendere questo prodotto tarato su esigenze etiche umane, falsificano la realtà, sostenendo il falso:

le proteine animali portano alla formazione di acidi grassi forti, che si accumulano negli spazi fra le cellule, favorendo l'insorgenza di stati infiammatori. Al contrario, le proteine di origine vegetale portano alla formazione di acidi grassi volatili, che vengono eliminati attraverso i polmoni sotto forma di anidride carbonica. Pertanto, non comportano alcun tipo di controindicazioni

Che per vendere un prodotto "etico" ci sia bisogno di spacciare queste falsità, lo trovo non solo ridicolo, ma anche mortificante per l'intero mondo vegano. I vegani per primi dovrebbero battersi contro questo tipo di mistificazioni.

E allora, quale sarebbe l'alternativa all'industriale o alla carne cruda? forse, a mio parere, la soluzione potrebbe essere un cibo industriale a base di insetti, oppure piccoli roditori o uccelletti.. certo non sarebbe comunque né vegan né etico, ma dall'agnellino/coniglietto a quello mi parrebbe già un grosso passo in avanti.. però ciò non è all'ordine del giorno, perché probabilmente non avrebbe granché mercato un umido a base di lucertole e farfalline, o magari sarebbe troppo costoso rispetto agli scarti industriali che usano adesso.

Scusa per la prolissità, spero di essermi spiegata!

Pegli
22-09-2017, 10:23
I vostri interventi sono assolutamente condivisibili: so bene che il gatto è carnivoro stretto, e ha bisogno di proteine animali.

Però... a mio modo di vedere, lo abbiamo già "snaturato" nei millenni passati, quando da gatto selvatico è diventato domestico... abituato quindi a non vivere più di insetti e topolini, ma di avanzi umani (un tempo meno elaborati, oggi prettamente industriali).

Un gatto in natura non mangerebbe mai un tonno, nè una mucca (per di più cotta e lavorata), e così via.

Ci sono vegani che inorridiscono alla sola idea di "tenere" un animale domestico in casa. Giusto o sbagliato non sta a me dirlo, io lo trovo un incitamento al randagismo: nessuno di noi compra animali, li salviamo da situazioni difficili, quando non da morte certa.

E allora, mi chiedo, perchè è "lecito" snaturare un gatto ex selvatico (ma domestico da millenni) facendolo dormire su un letto e non in un bosco, ma non è lecito fornirgli amminoacidi prodotti sinteticamente, salvando la sua vita E quella di milioni di altri animali?

Come ho detto, al momento nonmi fido affatto dei prodotti "vegani" per mici. Ma non tanto per questioni etico/filosofiche (alla teoria preferisco la salvezza di una vita), quanto perchè non li reputo (ancora?) sicuri per la sua salute (anche in base a quei pochi studi che si riescono a reperire con difficoltà in rete).

"Salvare" un bovino (tra l'altro quasi certamente già macellato per noi umani e destinato ai pets solo in minima parte, per lo più come scarto) e far morire prematuramente un gatto per i problemi di un'alimentazione non adatta, mi sembra una forma di maltrattamento.

E' per questo che al momento prefersico continuare con i cibi di una certa qualità (vorrà dire che contribuendo alla morte di mucche e maiali... avrò salvato topolini e lucertole ^_^ ), ma non resto indifferente agli studi che possano portare a un superamento di tutto questo.

Se tutti i gatti domestici potessero vivere davvero 20 anni mangiando cibo che gli piace, e allo stesso tempo non si dovessero uccidere altri animali per questo... beh, sinceramnete me ne farei una ragione (e sicuramente anche loro, che non hanno la minima idea della provenienza delle loro crocchette o patè).

Per queste mie idee ovviamente sono nstato spesso attaccato anche da amici vegani e antispecisti, inorriditi dal mio acquistare prodotti animali.

Io resto dell'idea che AD OGGI la priorità dovrebbe essere convincere nove miliardi di persone dell'inutilità di uccidere animali per mangiarne le carni e i derivati. Hai detto niente :-D

Il -lontanissimo- giorno in cui ci arriveremo (e so benissimo che sto parlando di un'utopia, ma sono sempre stato un sognatore), vorrà dire che il genere umano avrà abbracciato una filosofoia e uno stile di vita totalmente diverso da quello odierno. E quindi non ci saranno più abbandoni, e non essendoci più randagi non ci sarà neppure la necessità di adottarne. E in questa società "da sogno", chissà, nelle strade non ci saranno più pericoli per loro, che potranno muovesri liberamente dalle nostre case all'esterno procacciandosi cibo autonomamente... o semplicemente non nasceranno più animali "domestici" e se vorremo vivere con loro, saremo noi a spostarci in ambienti adatti (nelle campagne, lontano dal traffico e dai pericoli, ecc)

Quindi preoccuparci OGGI del cibo animale per i cani e per i gatti, facendoci guerre intestine, a mio avviso allontana solo il vero obiettivo, che è quello del superamento della carne per noi umani. A quel punto... se ne parlerà (se mai ci arriveremo... ma sinceramnete, credo che ci saremo estinti molto prima...)

Pegli
22-09-2017, 10:31
Dimenticavo: il cibo "industriale" del futuro al quale mi riferivo, non era a base di insetti o uccellini, ma questo:
https://www.agi.it/blog-italia/scienza/carne_artificiale_futuro_alimentazione-2109738/post/2017-09-01/

Aletto
22-09-2017, 11:09
La questione è un po' diversa, nella tassonomia il gatto selvatico ed il domestico sono due specie diverse provenienti entrambi assieme al serval, al puma e all'ocelot -per citarne alcuni- dai felidi, ah, c'è anche il felis viverrina che è il gatto pescatore.
Quindi il gatto domestico non lo abbiamo "snaturato" ma è una specie che affianca gli insediamenti umani dal paleolitico, cosa che il selvatico non ha mai fatto o almeno non mi risulta. Inoltre il domestico si è spesso incrociato col selvatico portandosi dietro parte del suo pool genetico, mettendo a repentaglio l'esistenza del selvatico puro

Il gatto domestico, è considerato dagli etologi una specie a domesticazione in corso proprio per il suo pool genetico ricco di geni provenienti dal selvatico, e per questo non sappiamo ancora quanto sarà effettivamente domestico. Dal punto di vista prettamente etico ed etologico il divano o il letto non è il suo posto, o meglio lo sarebbe anche, se avesse la possibilità di scelta tra il divano ed il prato e questa possibilità gli andrebbe sempre concessa. Quindi non è lecito, secondo me, non dargli la possibilità di scelta tra la sua alimentazione naturale e quella voluta da noi che per renderla mangiabile dobbiamo integrarla anche con appetizzanti sintetici
Proviamo a fare lo stesso discorso per un uccellino insettivoro, se non si nutre di proteine animali, semplicemente muore. o per un pesce come il tonno o qualunque altro carnivoro obbligato e ce ne sono tanti!

Non penso ci sia bisogno oggi e neppure domani di guerre intestine sull'alimentazione di cani e gatti, ma di rispetto per la diversità. Antispecismo.

linguadigatto
22-09-2017, 14:24
Peglio io sono vegana, antispecista, responsabile di 7 gatti nutriti a scatolette e croccantini a base di carne - e mi rifiuto di usare petfood fatto di carne di animali uccisi appositamente come succede in certe marche top di gamma, e petfood testato su animali. E si, mi prendo anche qualche insulto da onnivori "non sei coerente la carne ai gatti la dai" e da vegani "ma uccidi le mucche per i tuoi gatti". Quindi non aggiungo nulla a quello che hai detto, e che condivido alla grande, volevo solo dire... esistiamo e resistiamo!

PS: qui 4 dei gatti hanno passato fuori ogni singola notte da maggio alla settimana scorsa, due non si facevano nemmeno più toccare... e ora che fa freddo di notte dormono tutti nelle ceste sopra agli armadi, fusacchiano e si prendono le coccole con estremo piacere. quindi la loro scelta naturale è quella al momento, e da parte mia faccio con enorme piacere il giro dei baci della buonanotte prima di mettermi a dormire con il Ludo amore mio sotto le coperte.

Pegli
23-09-2017, 04:56
Anche io sono a quota sette :o
Purtroppo non li posso far uscire perchè vivo in pieno centro, con il portone che dà direttamente su una strada trafficatissima. Ma visto come dormono beati sotto coperta già adesso, sono "moderatamente" certo di quella che sarebbe la loro scelta... ;-)