Visualizza Versione Completa : stagione di caccia inizia il coprifuoco diurno
linguadigatto
18-09-2018, 10:24
come ogni anno, la stagione di caccia sta per iniziare
e già abbiamo le prime vittime, fortunatamente non mortali http://www.lastampa.it/2018/09/14/asti/la-gatta-lady-impallinata-tra-i-noccioleti-di-mombarone-oIZHeICVkDydYwKFqU4VMI/pagina.html
dovrò vigilare al massimo e cercare di tenere i gatti il più possibile a casa, soprattutto nelle giornate di caccia e quando non ci siamo. anche se non si allontanano spesso dal cortile, è comunque pericoloso: un pallino vagante, un cacciatore che scambia un gatto per una lepre, un cane, basta un attimo.
invito chiunque - come me - faccia uscire i gatti in zone rurali ad aumentare la vigilanza e segnalare qualsiasi violazione delle norme di caccia.
nel frattempo tutti i miei pensieri vanno ai cacciatori, che la dissenteria fulminante li colpisca ogni volta che stanno per uscire a divertirsi sparando ad animali del tutto innocenti nei terreni altrui.
Ogni anno sta cosa deprimente dei cacciatori e dei loro trofei senza vita.
Tanti anni fa quando abitavo in un'altra casa confinante col parco dell'insugherata la domenica sentivo gli spari sotto casa. Coprifuoco.
linguadigatto
18-09-2018, 12:01
coprifuoco totale
qui in piemonte è stata approvata la nuova legge regionale sulla caccia, che prevede che i privati possano vietare l'ingresso ai cacciatori nella loro proprietà (anche senza cintare tutto che costa una fortuna) facendone richiesta alla regione... ora per questo motivo è stata impugnata dal consiglio dei ministri :dead:
vedremo, ma già so come andrà a finire
nel frattempo tutti i miei pensieri vanno ai cacciatori, che la dissenteria fulminante li colpisca ogni volta che stanno per uscire a divertirsi sparando ad animali del tutto innocenti nei terreni altrui.
:micimiao45::micimiao49::micimiao45:
State attenti micini e animali tutti...
[...]
nel frattempo tutti i miei pensieri vanno ai cacciatori, che la dissenteria fulminante li colpisca ogni volta che stanno per uscire a divertirsi sparando ad animali del tutto innocenti nei terreni altrui.
Io spero che si annientino reciprocamente...
baudelaire
20-09-2018, 11:53
nel frattempo tutti i miei pensieri vanno ai cacciatori, che la dissenteria fulminante li colpisca ogni volta che stanno per uscire a divertirsi sparando ad animali del tutto innocenti nei terreni altrui.
Approvo!... che rabbia sentire già alle sei di mattina i rimbombi degli spari... bisogna essere proprio fanatici per alzarsi alle cinque e con l'idea di andare a stroncare piccole vite...
King of Pain
20-09-2018, 12:09
Altri modi di vedere le cose.
Io vorrei che la caccia fosse sempre aperta sinché l'ultimo cinghiale e l'ultimo capriolo saranno abbattuti. Dopodiché si può anche regolamentare, ma solo dopo 'eliminazione di un problema enorme che sta facendo tanti e tali danni da risultare oramai incalcolabili. La proliferazione di queste due dannosissime specie oramai non ha limite.
linguadigatto
20-09-2018, 12:23
l'idea di estinguere due specie animali perchè fanno danni economici a NOI che al loro ecosistema abbiamo fatto danni catastrofici ti sembra davvero sensata?
tra parentesi king, il tuo discorso non può avere nessun senso finchè le associazioni di caccia non smettono di fare ripopolamento.
King of Pain
20-09-2018, 12:49
Non la pensiamo nello stesso modo. Sia in Alta Langa che in Val di Susa, realtà che noi frequentiamo spesso, cervi, caprioli e cinghiali mi pare che abbiano sofferto assolutamente nella dei presunti catastrofici danni che noi umani avremmo fatto al loro ecosistema. Difatti sono talmente numerosi che praticamente ti entrano in casa.
In conseguenza di ciò non mi risulta che in queste due aree nessuno ripopoli alcunché, perche se venisse beccato a farlo lo impalerebbero seduta stante sulla pubblica piazza. Io in testa.
Preciso che io ho molta più paura che Arturino, Camillina, Matt, Lina e Carlotta vengano colpiti a morte da un cinghiale o un capriolo che, ripeto, ci entrano praticamente in casa piuttosto che vengano colpiti da un ipotetico proiettile vagante.
Detto questo, io non parlo più.
Che non si facciano ripopolamenti è ancora tutto da dimostrare.
Di certo non se ne fanno ufficialmente, e mica son scemi da andare a sbandierare certe cose, esattamente come le associazioni dei pescatori non fanno ripopolamenti con specie alloctone, ma poi ti ritrovi invaso.
Nella realtà le cose stanno un po' diversamente!
Resta il fatto che i cacciatori visto che sono riusciti a distruggere come minimo il 90% della fauna "cacciabile" e non solo quella, oramai sono "alla frutta" quindi per loro ben vengano i cinghiali, almeno hanno qualche essere vivente da fucilare e possono vantarsi di essere dei macho, mentre in realtà sono solo dei poveri frustrati che non hanno altro modo per dimostrare a se stessi la loro virilità ...
E battono e ribattono perché si arrivi a liberalizzare la caccia al cinghiale, ma perché possa verificarsi, bisogna che ci siano sempre più cinghiali in circolazione...
Detto questo, è vero che questi animali possono provocare danni all'agricoltura.
Esattamente come i lupi possono provocare danni alla zootecnia allo stato brado o le volpi possono far strage nei pollai.
Però noi umani che ci vantiamo di essere tanto superiori come intelligenza agli animali, come mai invece di pensare a sterminare non ci impegnamo a trovare sistemi di protezione?
Ci sono riusciti in Africa a tener lontani gli elefanti dalle coltivazioni senza ucciderli e noi non riusciamo a far fronte a cinghiali e caprioli?
Abbiamo mai pensato che se non avessimo annientato i loro nemici naturali, non saremmo al punto in cui siamo?
E invece si continua a cercare di eliminare i grandi carnivori che faticosamente stanno tornando a ripopolare le nostre montagne.
Per noi umani è più facile e comodo eliminare fisicamente chi ci disturba, invece che porci qualche omanda sul motivo per cui alcune specie stanno proliferando.
Quanto al pericolo per i gatti rappresentato da cinghiali e caprioli, è nullo, perché anche il gatto più tonto sarebbe in grado di togliersi di mezzo.
Invece il maggior pericolo per i gatti è rappresentato proprio dai cacciatori, che gli sparano perché li considertano concorrenti di caccia.
Qui quando sento sparare fin dalle prime luci dell'alba e poi non vedo arrivare Valerietto mi sale l'ansia.
Ansia che invece non mi prende nemmeno un po' quando in giro ci sono solo cinghiali e caprioli, anche se arrivano fino al cancello di casa.
Io non sono contro la caccia a priori, per me è ammissibile, ma unicamente quando si caccia per sopravvivere; io stessa non mi farei scrupolo di uccidere nel caso in cui l'alternativa al non farlo sarebbe fare la fame vera.
Al giorno d'oggi però nessuno caccia per necessità di sopravvivenza; se i tanti cacciatori fossero così poveri da non riuscire a mettere in tavola pranzo e cena, invece di spendere migliaia di euro tra porto d'armi, tasse annuali, armi, weeek end in riserva o all'estero, abbigliamento, cani di razza, benzina, cene societarie e via discorrendo, userebbero le loro risorse in modo più utile e oculato.
Che non si facciano ripopolamenti è ancora tutto da dimostrare.
Di certo non se ne fanno ufficialmente, e mica son scemi da andare a sbandierare certe cose, esattamente come le associazioni dei pescatori non fanno ripopolamenti con specie alloctone, ma poi ti ritrovi invaso.
Nella realtà le cose stanno un po' diversamente!.......
Per quel che riguarda i cinghiali credo che si facciano o si siano fatti regolarmente ripopolamenti, almeno così dice Francesco Petretti.
Poi ormai più che altro sono porcastri, ibridi con elevata capacità riproduttiva, come anche i cinghiali che fanno arrivare dall'est europa a scopo venatorio, e ormai sono tantissimi ma di chi è la colpa?
Faccio un esempio che conosco, la riserva naturale Duna Feniglia. I caprioli sono stati fatti riprodurre in vaste aree come questa (parchi) in cui non ci sono i loro predatori naturali, poi, essendo tanti, escono dai parchi, li trovi un po' ovunque nonostante siano timidissimi. C'è voluto qualche decennio perché questo accadesse. Ma di chi è la colpa?
Poi quest'anno sono arrivati lì anche i lupi. C'è chi dice che sono arrivati dal parco naturale dell'Uccellina e chi dice che sono stati immessi dall'uomo
niente da fare, vogliamo gestire la natura e facciamo danni...... e il nostro strano rapporto con gli altri animali continua, a quale puntata siamo arrivati?
Ma io mi chiedo come si fa a considerare la caccia un hobby?!? Non vedo proprio niente di divertente nell'uccidere degli esseri viventi! La natura ha un suo equilibrio perfetto fatto di prede e predatori, di ecosistemi, ma l'uomo ci vuole mettere mani, vuoi con l'urbanizzazione, vuoi con la deforestazione e disboscamento, con l'uccisione di predatori naturali, con l'introduzioni nel territorio di specie non autoctone ecc..e questo equilibrio si spezza con tutte le conseguenze ben visibili. Però poi si da la colpa agli animali!
linguadigatto
21-09-2018, 09:47
Però poi si da la colpa agli animali!
un saggio detto recita... non è il capriolo che attraversa la strada, è la strada che attraversa il bosco.
a me piace leggerlo in questa chiave: attraversiamo pure il bosco con la nostra strada, ma ricordiamoci che siamo a casa di altri, ricordiamoci di avere rispetto, ricordiamoci che non siamo i padroni.
King, puoi rispondere ci mancherebbe. Io non vivo in alta langa ma la frequento, così come la val di susa, per anni e anche assai spesso di notte. ho visto molti cinghiali, non mi hanno mai attaccata per fortuna, mi è capitato anche di incrociare madri con cucciolanza al seguito e come mi insegna mia nonna (di albaretto torre, se ti dice qualcosa) "siediti e non guardarli, loro passano".
per me ci sta rilevare che c'è un problema di convivenza tra uomo e specie selvatiche (o semiselvatiche), e ci sta studiare il fenomeno per capire come convivere al meglio per il bene di entrambi, ma bisogna anche capire che se vai a vivere in montagna non puoi pretendere di sterminare la fauna montana perchè ti da fastidio. se ti dà tanto fastidio, scusami ma vai a vivere da un'altra parte. tanto più che le nostre montagne sono l'ultimo baluardo di un habitat che non esiste più.
linguadigatto
21-09-2018, 10:05
aggiungo anche questo: mio nonno, di albaretto anche lui di origine, era cacciatore. sia prima sia dopo la guerra, andava a caccia per portare un po' di carne in tavola visto che avevano solo un po' di galline ma non potevano certo mangiarne una ogni domenica. lui ha sempre cacciato pernici e lepri, senza disdegnare cornacchie scoiattoli e qualunque cosa potesse diventare uno spezzatino. i cinghiali NON C'ERANO, i caprioli erano RARISSIMI. non li ha mai visti, fino agli anni 60. poi improvvisamente, magicamente, dal nulla, et voilà sono comparsi mucchi di cinghiali e caprioli.
Mi ero ripromessa di non intervenire, perché l'argomento è delicato, ognuno ha il suo sentire e non mi piace polemizzare. Ma dico comunque la mia, con assoluta pacatezza e rispetto delle opinioni altrui.
Non concordo con l'opinione di King in toto, ma è pur vero che certe specie sono invasive, predatori naturali non ce ne sono, o sono comunque troppo pochi, e una caccia di contenimento ha la sua utilità.
Per parte mia posso parlare delle valli ossolane che frequento molto e nelle quali ho parenti (sempre Piemonte è, almeno per ora XD) dove a parte la più che massiccia presenza di cinghiali, i caprioli sono terribilmente in sovrannumero e spesso anche malati, qualche anno fa era pieno di caprioli affetti da non so quale morbo che provocava cecità e finivano agonizzanti nei burroni.
Nostra cugina si è ritrovata nell'orto anche un camoscio semicieco, e lei abita a circa 600 metri di altitudine in una zona in cui i camosci difficilmente si spingono.
I lupi forse hanno svalicato dalla Svizzera, sono due, sono tanti, non si sa. Ma certo non abbastanza per arginare una così massiccia proliferazione di animali che stanno diventando un problema per l'uomo e per se stessi.
Quanto ai cacciatori, poi, aggiungo che non tutti sono esseri senza cuore che sparano per il piacere di ammazzare, c'è anche chi, ed è vero sono la minoranza, si interessa all'equilibrio della fauna locale, uccide meno di quanto gli sarebbe teoricamente consentito perché non lo ritiene necessario e dopo aver seguito a lungo il cervo lo lascia là dov'è, perché si rende conto che in quel frangente gli è bastato osservarlo e che si tratta di una bestia col palco appena formato e che sarebbe un'ingiustizia abbattere.
Non parlo per sentito dire o facendo poesia, ma parlo di persone che conosco e che mi hanno fatto vedere la caccia anche sotto diverse prospettive. E così pure per la pesca, com'è pieno di pescatori senza scrupoli che invadono le acque con specie alloctone e che pescano e ripescano gli stessi pesci appena buttati c'è anche chi è attento alla fauna ittica locale e non porterebbe mai a casa un pesce se non fosse ben più che di misura, e questo lo dico da figlia di pescatore consapevole.
Aggiungo poi che i cacciatori che agiscono in coscienza sono anche quelli che trattano il cane come un membro della famiglia e non gli infliggono punizioni terribili, cosa che invece fa per esempio il mio vicino di casa, che quando torna con il carniere pieno di uccelli se ne esce con "ah, oggi abbiam fatto piangere tante di quelle famiglie!" Che è davvero da brividi.
Però lui sente di avere la coscienza a posto perché pratica il ripopolamento. Ecco, anche sul ripopolamento ci sarebbe qualcosa da dire, poi giuro che chiudo questo papiro: il ripopolamento è vergognoso, ricordo ancora quand'ero piccola e io e mio padre trovammo un fagiano che se ne stava bello fermo nel mezzo di una risaia (eravamo ospiti di amici lombardi) e mio padre disse, scherzando: vuoi vedere che lo prendo in mano e te lo faccio accarezzare?
Bene, finì che lo prese davvero. Ci rimanemmo malissimo, io, mio padre e pure il fagiano. Il nostro ospite disse che sicuramente era uno dei fagiani d'allevamento atti al ripopolamento per l'imminente stagione di caccia.
Bene, se questa è considerata caccia, tanto vale sparare ai polli.
E con questo ho finito, giuro. Non so ancora se cliccare invio, ma credo che lo farò.
linguadigatto
21-09-2018, 13:17
riri il tuo intervento è molto interessante e meno male che hai cliccato invio!
anche qui i fagiani compaiono dal nulla in questi giorni e vagano disorientati per i campi in attesa di un pietoso pallino. dubito che sopravvivrebbero all'inverno comunque, e di certo ne mangiano più le volpi dei cacciatori.
i predatori sono importantissimi per le prede, proprio per i motivi che dici. però l'uomo non fa un bel lavoro di selezione naturale, punta all'animale grande, bello e forte, non certo a quello debole o lento... almeno non con i fucili di precisione. per cercare di mettere una pezza a situazioni come quelle che illustri io potrei essere d'accordo ad una caccia selettiva solo a patto che si faccia prima uno studio, un piano, con veterinari ed etologi, e se ne possa occupare solo la forestale dopo opportuno addestramento, chiudendo le zone di caccia al pubblico per evitare vittime tra semplici amanti del bosco o raccoglitori di funghi.
ma se non si permette ai grandi predatori di tornare, saremo sempre al punto di partenza
:eek::eek::eek: Altri modi di vedere le cose.
Io vorrei che la caccia fosse sempre aperta sinché l'ultimo cinghiale e l'ultimo capriolo saranno abbattuti. Dopodiché si può anche regolamentare, ma solo dopo 'eliminazione di un problema enorme che sta facendo tanti e tali danni da risultare oramai incalcolabili. La proliferazione di queste due dannosissime specie oramai non ha limite.
:dead:
Meno male, temevo di aver provocato un putiferio XD.
Comunque hai ragionissimo Lingua, tant'è che uno dei due cacciatori coscienziosi che conosco lamentava proprio la mancanza di reali organi competenti e mi diceva: "non è possibile che io debba spiegare al veterinario dell'ASL quante bestie realmente sarebbe consentito abbattere sul territorio! Chi rilascia le licenze o si occupa della burocrazia per quel che riguarda i capi uccisi spesso non ha reali competenze sulla fauna locale, o ascolta il richiamo che va per la maggiore da parte dei cacciatori che vogliono trofei e carnieri pieni".
Gli dò pienamente ragione. E sinceramente apprezzo il suo approccio alla caccia e in generale alla fauna selvatica.
... non è il capriolo che attraversa la strada, è la strada che attraversa il bosco......
Direi che questo sintetizza tutto e dovrebbe rimettere ognuno al suo posto
Dico dovrebbe, perché prima di parlare di ogni cosa secondo me dovremmo renderci conto che la specie più invasiva è la nostra, e lo dico senza alcun risentimento verso la mia specie ma semplicemente osservandola per quel che è.
Vediamola perciò dal punto di vista dell'uomo quale specie vivente con pari diritti di altri animali e piante
Che ci piaccia o no, dal punto di vista biologico evolutivo, il sapiens è semplicemente un ominide che si riproduce con grande successo, e lo ha fatto a scapito di altri ominidi così come è successo e succede tra le altre specie. Ma c'è qualcosa in più, essendo una specie molto invasiva si moltiplica ed erode e frammenta gli habitat di altri animali, impatta su quell'habitat e sulle loro abitudini facendo addirittura diventare notturne anche alcune specie diurne.
Da un articolo su Science di giugno di quest'anno, copioincollo
"Abbiamo esaminato gli effetti antropogenici sui modelli di attività dei mammiferi, conducendo una meta-analisi di 76 studi su 62 specie provenienti da sei continenti.......
Circa il 75% della superficie terrestre della Terra è attualmente modificato da attività umane ( 1 ). L'impronta in espansione delle attività umane non solo causa la perdita di habitat e di biodiversità, ma influisce anche sulle dinamiche delle popolazioni di fauna selvatica. I ricercatori hanno a lungo esaminato i cambiamenti spaziali indotti dall'uomo nella distribuzione della fauna selvatica, ma gli aggiustamenti temporali dell'attività animale hanno ricevuto meno attenzione. Nella pagina 1232 di questo numero, Gaynor et al. ( 2 ) presentare una metanalisi completa per quantificare l'aumento della nocturnalità della fauna a causa di disturbi umani.
Man mano che la popolazione umana cresce, ci sono meno posti in cui gli animali possono vivere la propria vita indipendentemente dalla nostra influenza. Date le nostre tendenze prevalentemente diurne, un dominio che rimane meno influenzato dagli umani è la notte. Gaynor et al. ha scoperto che in tutto il mondo e attraverso le specie di mammiferi - dai cervi ai coyote e dalle tigri ai cinghiali - gli animali stanno diventando più notturni (vedi la Prospettiva di Benítez-López). Le attività umane di tutti i tipi, compresi i passatempi non letali come l'escursionismo, sembrano guidare gli animali per fare uso di ore quando non siamo in giro. Tali cambiamenti possono fornire qualche sollievo, ma possono anche avere conseguenze a livello di ecosistema....."
linguadigatto
24-09-2018, 10:02
per me è spaventoso vedere a che grado di antropizzazione siamo arrivati
altro esempio lampante... le tartarughe neonate che vanno in strada anzichè in mare, perchè scambiano i lampioni per la luna.
Lingua, per me è agghiacciante, sai come la penso
ti copioincollo una parte della recensione al libro di Elizabeth Kolbert, La sesta estinzione
Homo sapiens è forse sul punto di causare una catastrofica crisi biologica, la sesta estinzione di massa, appunto. Come si legge su un cartello piazzato nella Sala della Biodiversità dell’Università di Stanford: «portando all’estinzione le altre specie, il genere umano sta recidendo il ramo su cui esso stesso si posa». Eppure, conclude l’autrice, forse «il destino della nostra specie ci preoccupa in misura esagerata. Ma a rischio di suonare antiumana – eppure ve lo giuro, molti dei miei migliori amici sono umani! – dirò che non è questa, in fin dei conti, la cosa di cui vale la pena occuparsi di più. Proprio ora, in quel magnifico momento che è per noi il presente, ci troviamo a decidere, senza quasi volerlo, quale percorso evolutivo rimarrà aperto e quale invece verrà chiuso per sempre. Nessun’altra creatura si è mai trovata a gestire nulla di simile, e sarà, purtroppo, il lascito più duraturo della nostra specie […] molto dopo che ciò che l’uomo ha scritto e dipinto e costruito sarà ridotto in polvere».
altro esempio lampante... le tartarughe neonate che vanno in strada anzichè in mare, perchè scambiano i lampioni per la luna.
Questo mi ha fatto venire letteralmente una fitta al cuore...
linguadigatto
24-09-2018, 11:07
quanto è vero
abbiamo le mani troppo occupate per toglierci le bende dagli occhi.
Preciso che io ho molta più paura che Arturino, Camillina, Matt, Lina e Carlotta vengano colpiti a morte da un cinghiale o un capriolo che, ripeto, ci entrano praticamente in casa piuttosto che vengano colpiti da un ipotetico proiettile vagante.
scusate vado OT ma i caprioli attaccano i gatti?!! scusate la domanda scema ma io sono di Milano e qui i caprioli li vediamo sono nei cartoni di Walt Disney...
linguadigatto
24-09-2018, 13:27
scusate vado OT ma i caprioli attaccano i gatti?!! scusate la domanda scema ma io sono di Milano e qui i caprioli li vediamo sono nei cartoni di Walt Disney...
per la cronaca https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/capriolo-aggressivo-parere-esperto-attacca-cattivita-1.1214059
che i caprioli attacchino gatti e cani invece, non l'ho proprio mai sentito
[...]
Da un articolo su Science di giugno di quest'anno, copioincollo
"Abbiamo esaminato gli effetti antropogenici sui modelli di attività dei mammiferi, conducendo una meta-analisi di 76 studi su 62 specie provenienti da sei continenti.......
Circa il 75% della superficie terrestre della Terra è attualmente modificato da attività umane ( 1 ). L'impronta in espansione delle attività umane non solo causa la perdita di habitat e di biodiversità, ma influisce anche sulle dinamiche delle popolazioni di fauna selvatica. I ricercatori hanno a lungo esaminato i cambiamenti spaziali indotti dall'uomo nella distribuzione della fauna selvatica, ma gli aggiustamenti temporali dell'attività animale hanno ricevuto meno attenzione. Nella pagina 1232 di questo numero, Gaynor et al. ( 2 ) presentare una metanalisi completa per quantificare l'aumento della nocturnalità della fauna a causa di disturbi umani.
Man mano che la popolazione umana cresce, ci sono meno posti in cui gli animali possono vivere la propria vita indipendentemente dalla nostra influenza. Date le nostre tendenze prevalentemente diurne, un dominio che rimane meno influenzato dagli umani è la notte. Gaynor et al. ha scoperto che in tutto il mondo e attraverso le specie di mammiferi - dai cervi ai coyote e dalle tigri ai cinghiali - gli animali stanno diventando più notturni (vedi la Prospettiva di Benítez-López). Le attività umane di tutti i tipi, compresi i passatempi non letali come l'escursionismo, sembrano guidare gli animali per fare uso di ore quando non siamo in giro. Tali cambiamenti possono fornire qualche sollievo, ma possono anche avere conseguenze a livello di ecosistema....."
Questi aggiustamenti temporali, con le stesse motivazioni interessano anche gli stessi umani, in misura probabilmente trascurabile.
La lettura dell'articolo mi ha fatto riflettere e mi sono resa conto che il mio modo di vivere lo spazio temporale è cambiato notevolmente col trascorrere degli anni.
A prescindere dal fatto che non ho mai amato il caldo e di conseguenza la piena estate, e invece mi sono sempre piaciute le ore dell'alba e del tramonto e anche la notte, però da bambina-ragazza l'estate mi dava tutto sommato ben poco fastidio.
Col passare degli anni invece è cresciuta la sensazione fastidiosa legata all'estate e ho cercato sempre più di sottrarmi ad essa.
Mi rendo conto solo ora che in realtà non cercavo e non cerco di sottarmi al caldo in sè, ma a ciò che porta con sè: nello specifico la maggior presenza quasi ovunque di umani rumorosi, vistosi, odorosi, che vivevo e vivo come note stonate nell'armonia caotica della natura.
Ecco perché ogni volta che potevo liberarmi dagli impegni obbligati della vita, sceglievo il dominio temporale meno utilizzato dai miei conspecifici.
Ed è quello che faccio tutt'ora, in misura molto maggiore di un tempo, un po' perché non ho impegni di lavoro fissi, ma soprattutto perché con l'esperienza ho imparato a gestire questa mia fondamentale esigenza in maniera ottimale.
per la cronaca https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/capriolo-aggressivo-parere-esperto-attacca-cattivita-1.1214059
che i caprioli attacchino gatti e cani invece, non l'ho proprio mai sentito
Nemmeno io.
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