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Visualizza Versione Completa : Siamese Thai come secondo gatto?


Lyandree.88
22-05-2020, 18:21
Ciao a tutti!

Spero che possiate darmi una mano, in particolare se conoscete la razza Thai, di cui mi sto innamorando..... sulla carta XD

Abbiamo una gattina di 5 anni: Mary(-> fotina (https://ibb.co/D8zThWt) :foto:). Trovatella, tanto giocosa e comunicativa quanto "burberina": non ama essere presa in braccio e si lascia coccolare solo quando decide lei.

Mi piacerebbe avere un secondo gatto, magari maschio (Mary è sterilizzata e ovviamente lui verrebbe castrato), per dare a Mary un po' di compagnia e per avere un gatto più "coccolabile" ..

Dalle descrizioni teoriche mi sono innamorata dei Thai: attivi, chiaccherecci e tanto appiccicosi (quanto belli :micimiao18:)
Per chi è già proprietario: avete voglia di raccontami com'è possedere un Thai? Qualche aneddoto? (fermo restando che ogni gatto ha le sue peculiarità ovviamente)
Ci sono differenze sostanziali di carattere tra maschio e femmina?

E soprattutto :D.. Sono gatti che si prestano ad essere inseriti come "secondi arrivati"?

Noi abitiamo in Lombardia, mi sto muovendo per cercare qualche allevamento, in privato qualcuno avrebbe qualche consiglio da darmi? Vorrei trovare qualcuno che allevi blue point.

Grazie a tutti, da parte mia e di Mary!

babaferu
23-05-2020, 09:31
Ciao! E se la tua gattina non volesse il costoso thai che fai? Hai presente che ci potrebbero volere mesi per l'inserimento, pisciare in giro, soffiate, scenate.... Questa è la 1 cosa che mi sento di dirti.... I gatti non sono generalmente animali sociali, sei pronta a un inserimento che potrebbe non essere semplicissimo?

devash
23-05-2020, 10:47
Ha ragione Babaferu, dopo 5 anni di beata solitudine in un ambiente tutto suo la micia potrebbe avere difficoltà ad accettare un gatto che lei sentirebbe come un intruso. I gatti sono imprevedibili am nella mia esperienza, anche l’inserimento fatto meglio può riservare brutte sorprese. L’ho già detto, col senno di poi mai più due gatti a distanza di tempo, o insieme o niente.
Tra l’altro conosco persone che hanno i Thai, sono animali straordinari, intelligentissimi ma anche gelosi e possessivi. Una gatta che già sta un po’ sulle sue potrebbe finire con l’isolarsi ancora di più. Detto questo, tu sei miglior giudice del suo carattere di noi. :)

Riri
23-05-2020, 10:54
Mi viene da sorridere, anche io ho una micia di cinque anni e anche io sono follemente innamorata del thai.
Detto questo, mi associo ai pareri di chi mi ha preceduta. In generale un secondo gatto può non essere ben tollerato dal residente (motivo per cui ho deciso che a meno che un micino non mi cadrà in testa Amelie starà tranquillamente da sola) in più il carattere del thai è davvero peculiare, penso potrebbe essere un inutile stress per tutti.
Poi penso che per me il thai resterà per sempre un sogno perché l'idea dell'acquisto di un animale di razza non mi esalta su altri fronti, ma questa è un'altra storia. Se anche un giorno mi troverò per le mani un simil sarò felicissima :D

Aletto
23-05-2020, 11:39
Come ti diceva ba non è la razza che fa il risultato di un inserimento, ma è la specie. Che sia thai, persiano ipertipico o meticcio, o altro, stiamo sempre parlando di felis silvestris catus.

Il gatto non è animale sociale, è un solitario ed in questo è molto ligio. E' socievole, questo sì, e lo constatiamo quotidianamente. Ma è socievole se gli vai a genio. Quindi cavallo, capretta, cane, uomo, coniglio, altro gatto sììììì...... se gli vai a genio.
Poi se vogliamo chiamarla comunque "socialità" allora dovremmo considerare la socialità di ogni singola specie e le sue infinite possibilità di esprimerla e quella del gatto è molto basata sulla familiarità: ti ho conosciuto, mi piaci, posso anche dormire vicino a te, farti una visitina durante il giorno, condivido dei rituali, ma resto un essere solitario per mia natura, opero in solitaria, predo in solitaria, marco per farti sapere quanto tempo fa son passato si qui ecc.

I gatto è quindi socievole, ti viene a cercare, ma se non gli vai a genio, qualunque sia la tua specie di appartenenza, non sarà interessato a costruire una relazione amichevole con te.

Sono tendenzialmente stanziali e territoriali anche se sono di razza e di una razza in particolare di cui ci siamo innamorati e di cui ci hanno detto che sono il non plus ultra. Ho un gatto di razza e due meticci, tutti e tre meravigliosi perché individui.

Dal loro territorio pretendono prevedibilità (rientra nella familiarità di cui parlavo prima), o al massimo un'imprevedibilità gestibile dal punto di vista sia fisico (oggi la poltrona non sta dove era ieri) che sociale: ossia quel cane, quell'altro gatto, noi o chi ci pare, lo conosco (familiarità) ed è prevedibile.

Mary, che è bellissima tra l'altro, è tutto questo che ho brevemente descritto, ma è anche molto di più
Mary non si fa coccolare? pazienza, è il suo modo di essere. Neppure Berenice è mai stata un campione in questo. Amen.

Non mi soffermo sul carattere di un maschio o di una femmina, sono individui con la loro sensibilità ed il loro mondo.
Non ci sono gatti che ci daranno garanzie di prestarsi ad essere secondi gatti o ad accogliere un secondo gatto
La relazione tra loro, dopo le banali accortezze dell'inserimento, è nelle loro mani.

Non penso si la risposta che ti aspettavi, ma secondo me questi aspetti vanno considerati

Lyandree.88
23-05-2020, 13:12
Grazie a tutti per le risposte!

Ciao! E se la tua gattina non volesse il costoso thai che fai? Hai presente che ci potrebbero volere mesi per l'inserimento, pisciare in giro, soffiate, scenate.... Questa è la 1 cosa che mi sento di dirti.... I gatti non sono generalmente animali sociali, sei pronta a un inserimento che potrebbe non essere semplicissimo?

Capisco il tuo punto di vista, anche se non capisco cosa centri il "costoso".. :confused:

Giustamente mi mettete in guardia dalle possibili difficolatà, sono abbastanza preparata (psicologicamente intendo) alla possibilità di un inserimento difficile.
Devo dire che Mary si è sempre mostrata molto curiosa dei gatti "sconosciuti" che le è capitato di vedere (attraverso finestre o dal balacone) e non aggressiva, ma non saprei se possa essere un indicatore..

Devo ammetere che l'idea di avere un secondo gatto nasce soppruttutto dalla mia voglia di avere "anche" un gatto coccolabile, mi sono orientata su un Thai perchè sembrano il mio gatto ideale caratterialmente (sono anche belli, ma l'estitica non è un fattore determinarte per me nella scelta)


Poi penso che per me il thai resterà per sempre un sogno perché l'idea dell'acquisto di un animale di razza non mi esalta su altri fronti, ma questa è un'altra storia. Se anche un giorno mi troverò per le mani un simil sarò felicissima :D

Mi puoi capire allora.. :D
Diciamo che non vorrei innescare una discussione sul adottare VS compare, penso che sia una scelta molto personale se fatta con coscienza; cioè se fatta tramite persone serie, volontari o allevatori che siano, e non persone improvvisate.
Ho deciso di rivolgermi ad un allevamento perchè mi piacerebbe un gatto con delle caratteritiche precise, poi ogni gatto ha il suo carattere e ci mancherebbe, ma mi sono creata delle aspettive.. a costo di sembrare "egoista", :micimiao04: anche per questo sto cercando di informarmi bene sul carattere dei Thai.. tramite il forum ma anche mettendomi in conttatto con degli allevatori.


A suo tempo quando presi il cane feci lo stesso ragionamento, fu l'acquisto più felice della mia vita.


Come ti diceva ba non è la razza che fa il risultato di un inserimento, ma è la specie. Che sia thai, persiano ipertipico o meticcio, o altro, stiamo sempre parlando di felis silvestris catus.
[...]
Mary, che è bellissima tra l'altro, è tutto questo che ho brevemente descritto, ma è anche molto di più
Mary non si fa coccolare? pazienza, è il suo modo di essere. Neppure Berenice è mai stata un campione in questo. Amen.

Non mi soffermo sul carattere di un maschio o di una femmina, sono individui con la loro sensibilità ed il loro mondo.
Non ci sono gatti che ci daranno garanzie di prestarsi ad essere secondi gatti o ad accogliere un secondo gatto
La relazione tra loro, dopo le banali accortezze dell'inserimento, è nelle loro mani.

Non penso si la risposta che ti aspettavi, ma secondo me questi aspetti vanno considerati

In effetti un'ottima riflessione.
Ovviamente noi non vogliamo meno bene a Mary perchè non si fa coccolare, rispettiamo la sua natura e ci divertiamo farla giocare seguendo le sue attitudini.
Ma personalmente mi pierebbe avere ANCHE un gatto più appiccicoso..

Parlando di razze, gli allevatori seri (anche per questo chiedevo qualche consiglio) dovrebbero selezionare un certo carattere "tipico", oltre che un'estetica, quindi mi chiedevo se esistesse una razza più predisposta a dividersi il territorio, o comunque ad avere rapporti civili con altri gatti rispetto ad altri, e per estensione se il Thai (che mi piace tanto) potesse essere una di quelle.

In più chiedevo diffenrenze maschio/femmina perchè al netto dei caratteri individuali ci sono altre razze (sui cani sono più esperta che sui gatti) dove ci sono tipicità leggermente diverse tra i sessi.. ^_^

Tra l'altro i gatti vivono in colonie anche numerose, quindi penso abbiamo un senso del territorio molto diverso da quello classico, ad esempio canino.. da quello che so, l'importante per far convivere bene più gatti è mettere a disposizione risorse in abbbondanza per tutti, in quanto il gatto a differenza del cane ha molto meno il concetto di "mio o tuo".
Non è possibile rendere un convivenza accettabile (sperando che nel tempo si vadano a genio, come giustamente dici) non facendo mancare risorse?

babaferu
23-05-2020, 13:33
"Costoso": sono felice che per te non c'entri nulla, altre/i potrebbero fare discriminazioni e pensare al valore economico.... E far fare una brutta fine alla gattina gratis e poco rispondente alle aspettative.

Sul resto non mi pronuncio.... Già ha scritto molto bene aletto, e devo dire che dei gatti io adoro (e mi sorprendo sempre) soprattutto la variabilità, la capacità di dialettica....
A proposito, la nostra Lluvia che ora ha 12 anni era un pò come la tua gatta. A circa 8 anni ha iniziato un lento cambiamento e ora adora le coccole (non essere presa in braccio). A me piacciono i gatti perché sanno sorprendermi sempre.

Aletto
23-05-2020, 14:37
........
Ovviamente noi non vogliamo meno bene a Mary perchè non si fa coccolare, rispettiamo la sua natura e ci divertiamo farla giocare seguendo le sue attitudini.
Ma personalmente mi pierebbe avere ANCHE un gatto più appiccicoso..

Parlando di razze, gli allevatori seri (anche per questo chiedevo qualche consiglio) dovrebbero selezionare un certo carattere "tipico", oltre che un'estetica, quindi mi chiedevo se esistesse una razza più predisposta a dividersi il territorio, o comunque ad avere rapporti civili con altri gatti rispetto ad altri, e per estensione se il Thai (che mi piace tanto) potesse essere una di quelle.

In più chiedevo diffenrenze maschio/femmina perchè al netto dei caratteri individuali ci sono altre razze (sui cani sono più esperta che sui gatti) dove ci sono tipicità leggermente diverse tra i sessi.. ^_^

Tra l'altro i gatti vivono in colonie anche numerose, quindi penso abbiamo un senso del territorio molto diverso da quello classico, ad esempio canino.. da quello che so, l'importante per far convivere bene più gatti è mettere a disposizione risorse in abbbondanza per tutti, in quanto il gatto a differenza del cane ha molto meno il concetto di "mio o tuo".
Non è possibile rendere un convivenza accettabile (sperando che nel tempo si vadano a genio, come giustamente dici) non facendo mancare risorse?
Credo che nessuna persona seria che conosca il gatto possa darti garanzie, possibilità sì ce ne sono, garanzie no. Gli allevamenti selezionano come corredo genetico anche il carattere, l’indole. Per fortuna il gatto ci stupisce sempre e la sua enorme fluidità comportamentale può avere talvolta il sopravvento.
Dico per fortuna perché questo fa parte della ricchezza di ogni individuo che non esce come da una catena di montaggio della toyota

Tieni presente che un gatto appiccicoso potrebbe esserlo perché di considera uno scudo nei confronti di un mondo che non riesce a fare suo. Ti andrebbe bene lo stesso? Sapresti come far fronte a questa eventualità? Eppure sento dire: è tanto tranquillo e affettuoso!! è la mia ombra :disapprove:

Non possiamo fare un parallelo tra cane e gatto perché il cane è socialmente organizzato ed il gatto no, le gatte collaborano tra loro quando ci sono i piccoli e allora per es una preda mentre l’altra allatta ed accudisce. Il cane vive in squadra con l’uomo ed il gatto no, e via dicendo. La socialità è diversa.

Le colonie: sono aggregati attorno alla risorsa alimentare dovuta agli orari stabiliti da chi li accudisce. Osservandole si vede anche che non tutti i gatti sono così disponibili alla condivisione del momento del pasto anche se poco prima, aspettandolo si erano scambiati segnali di socievolezza e familiarità destinati però a dissolversi a pasto terminato. Non solo, a volte anche durante il pasto.
È lì che vediamo la territorialità più o meno marcata in un individuo piuttosto che in un altro, la disponibilità tollerare la vicinanza di un consimile o meno.
Direi che i gatti, a differenza di noi o anche dei cani o di altri animali sociali, preferiscono di gran lunga mantenere le “distanze sociali”, quelle per noi tanto faticose da rispettare in questo periodo.
Bisogna saper osservare e ragionarci su, non è tanto immediata l’interpretazione di ciò che abbiamo visto e spesso è controintuitiva

Più risorse primarie ci sono e meglio è, ovviamente. Ma non sono tutto ciò di cui necessita. Il gatto ha necessità etologiche diverse da altri animali sociali

Chi ti ha detto che il gatto a differenza del cane ha molto meno il concetto mio-tuo?
Non pensi in questo caso ad una competizione?
La motivazione competitiva nel gatto è molto forte
Chi o dove ti stai informando?

Thai o non thai, il mio consiglio è di non stressare la tua micia che vive da cinque anni come gatto unico in quel territorio, e di non avere aspettative nei confronti di un gatto o di qualunque altro animale

Anubi
23-05-2020, 15:38
Ciao a tutti!

Spero che possiate darmi una mano, in particolare se conoscete la razza Thai, di cui mi sto innamorando..... sulla carta XD

Abbiamo una gattina di 5 anni: Mary(-> fotina (https://ibb.co/D8zThWt) :foto:). Trovatella, tanto giocosa e comunicativa quanto "burberina": non ama essere presa in braccio e si lascia coccolare solo quando decide lei.

Mi piacerebbe avere un secondo gatto, magari maschio (Mary è sterilizzata e ovviamente lui verrebbe castrato), per dare a Mary un po' di compagnia e per avere un gatto più "coccolabile" ..

Dalle descrizioni teoriche mi sono innamorata dei Thai: attivi, chiaccherecci e tanto appiccicosi (quanto belli :micimiao18:)
Per chi è già proprietario: avete voglia di raccontami com'è possedere un Thai? Qualche aneddoto? (fermo restando che ogni gatto ha le sue peculiarità ovviamente)
Ci sono differenze sostanziali di carattere tra maschio e femmina?

E soprattutto :D.. Sono gatti che si prestano ad essere inseriti come "secondi arrivati"?

Noi abitiamo in Lombardia, mi sto muovendo per cercare qualche allevamento, in privato qualcuno avrebbe qualche consiglio da darmi? Vorrei trovare qualcuno che allevi blue point.

Grazie a tutti, da parte mia e di Mary!

Innanzitutto complimenti a Mary, è una micina bellissima:micimiao18:.
Se ti senti pronta di affrontare un nuovo inserimento con tutto, ma proprio tutto, quello che ne consegue, aspetti positivi, ma a volte pure negativi, che ti hanno già elencato chi mi ha preceduta, io mi sento di consigliarti di parlare con vari allevatori, di visitare degli allevamenti e di informati bene sulla razza di cui ti sei innamorata e quando troverai il micino che ti ruberà il cuore adottalo, sicuramente l'inserimento di un cucciolino sulla carta è più facile di quello di un adulto.
Sicuramente la micia, avendo vissuta sola per 5 anni, all'inizio sarà destabilizzata dalla presenza di un nuovo gatto, ma non è detto che non lo accetti. Io ho avuto Bizet che è stato micio unico per 3 anni ed ha accettato la mia gatta adulta, all'epoca di 7-8 anni, dopo 24 ore dal primo incontro, la stessa gatta l'anno scorso all'età di 12 anni ha accettato 2 cuccioli. Insomma per quella che è la mia esperienza inserire due gatti contemporaneamente non è garanzia di una buona riuscita dell'inserimento, così come inserire successivamente un ulteriore gatto non è sempre "una cosa negativa e fonte di stress", magari all'inizio può anche essere, ma poi non è detto e magari il micio che era solo ne tra pure giovamento. Certo bisogna avere certe accortezze come arricchire le risorse primarie del territorio, avere lo spazio giusto per evitare contese territoriali, ma se tutto ciò è possibile io sono favorevole ad adottare più gatti, se si può:D.
Di tutti gli inserimenti che ho fatto in prima persona e che ho seguito solo uno è stato molto difficile e stressante, quello del mio Skipper che non accettava i miei due mici residenti, ci è voluto tanto tempo e pazienza ma le cose sono migliorate, certo non gli stanno ancora oggi simpatici dopo più di 2 anni, ma li tollera se non cercano di toccarlo :D. Lui però non era un micio di un allevamento, era un ex randagino che veniva scacciato e picchiato da altri maschi adulti e sicuramente il suo vissuto in strada l'ha segnato.
Tutto quello che hanno detto gli utenti che mi hanno preceduta è giustissimo, concordo con loro, hanno puntualizzato degli aspetti da tenere ben in considerazione, ma non mi sento di dire che adottare un altro micio quando se ne ha solo uno è tra virgolette sbagliato per il micio residente, se fosse così allora tutti dovremmo avere un solo gatto, ma non mi pare che sia così. Secondo me bisogna considerare ogni singolo caso, ogni caso, ogni gatto è diverso da un altro e solo tu che conosci la tua gatta, il suo territorio, puoi sapere se hai la possibilità di garantire una convivenza pacifica tra più gatti.

alimiao
23-05-2020, 17:49
Ciao,
vado parzialmente controcorrente, secondo me è legittimo avere un minimo di aspettative sul carattere di un gatto, soprattutto se lo si prende in allevamento. Seppure tu ami Mary per come è, il tuo vissuto (le tue esigenze "di specie" diciamo) ti porta a desiderare ANCHE un gatto più affettuoso. Questo non vuol dire certo dimenticarsi di Mary una volta che il nuovo micio sarà arrivato, o pensare che lei "vale meno" perché non è di razza o non è coccolona. Ci mancherebbe!

Io sono appassionata di gatti di razza, anche se sono consapevole che questa scelta per alcuni versi è probabilmente egoista e forse non del tutto etica, e c'è parecchio di migliorabile in tutto quel mondo che ruota attorno all'allevamento. Comunque questo è un altro discorso.

Quando ho deciso di prendere un gatto, avevo più o meno in mente come mi sarebbe piaciuto, soprattutto a livello di carattere: coccolone, socievole, intelligente, chiacchierino, possibilmente abbastanza tranquillo da permettermi di lavorare da casa senza creare troppi danni. Il mio gatto preferito a livello estetico era il siamese moderno/orientale, ma ho preso in considerazione anche thai e devon rex (comunque volevo un pelo corto per ragioni di allergia agli acari della polvere). La mia colorazione preferita era il manto point, in ogni sua variante. Ho visitato molte expo feline nel nord Italia per quasi un anno e mezzo, parlando con molti allevatori (ahimé tu adesso non credo potrai farlo per un bel po' causa covid...).

I siamesi (moderni) mi sono spesso stati descritti dagli allevatori come gatti "dalla forte personalità"... intelligentissimi (del tipo che imparano ad aprire porte, frigoriferi, ecc... quindi un'intelligenza anche problematica :devil:), possessivi, gelosi, attaccati al padrone più che al territorio (tanto da tollerare bene guinzaglio, vacanze in giro, ecc, ovviamente se abituati) ma a volte e in alcune linee di sangue un tantino "nevrotici"... più di una volta ho sentito dire dagli allevatori che è meglio che il siamese sia gatto unico. Ora io dico, se non fosse almeno un po' vero, che interesse avrebbero gli allevatori a dire una cosa del genere, che fra l'altro per loro è antieconomico?
I Thai mi sono stati descritti come dei siamesi "più moderati", con le stesse caratteristiche di base ma meno estremizzate. Gatti molto longevi (mentre i siamesi moderni sono propensi a varie malattie genetiche), equilibrati, più "gatti-gatti" rispetto ai siamesi, che sono più "gatti-cani" (anche se so che queste espressioni si prestano a malintesi e lasciano il tempo che trovano).
Alla fine poi io mi sono fatta prendere dalla simpatia dei devon rex, mi ha colpito come, anche dalle gabbie in expo, avessero sempre voglia di giocare e interagire. Insomma mi ha colpito il carattere, anche se non corrispondeva al mio ideale estetico (diciamolo, li trovavo proprio bruttini!! però bruttini buffi, dei "tipi" insomma ;) ). Ho visitato un paio di allevamenti, nessuno aveva la colorazione point. Tutti mi descrivevano questi gatti come molto affettuosi, attaccatissimi al padrone, vivacissimi, dolcissimi e chiacchieroni. Alla fine ho trovato un allevatore che mi è parso serio e soprattutto entusiasta, e ho preso una coppia di fratellini, Waffle e Wasabi, uno color crema e l'altra tartaruga.

Ora, dopo 5 anni, cosa posso dire sul carattere dei miei devon? Hanno "soddisfatto le mie aspettative"? Innanzitutto ho visto confermate alcune caratteristiche descritte come tipiche della razza da allevatori e libri. Sono affettusi? Sì, di più, sono appiccicosi. Hanno proprio bisogno del contatto fisico, spesso hanno manifestazioni di "entusiasmo" tipo saltare addosso e rimanere appollaiati sulle spalle facendo la pasta. Ognuno però con lievi sfumature: la femmina più estroversa, il maschio un tantino più contenuto. Amano farsi manipolare, coccolare, strapazzare. Chiacchierano molto. Sono attaccati al padrone? Di più, sono come dei bodyguard. Ti seguono ovunque, vogliono partecipare in qualsiasi cosa tu stia facendo, dal pelare cipolle al fare la doccia o guardare la tv. Per questo, alcune persone li trovano un po' troppo invadenti (infatti lo sono). Sono vivaci? Oddio, tasto dolente. Hanno una vivacità e curiosità molto pronunciate, questo da una parte è divertente perché vogliono sempre giocare e ti fanno ridere con le loro "trovate", ma dall'altro può risultare problematico se come me si lavora da casa e bisogna avere dei momenti di concentrazione e calma. Abbiamo trovato il nostro equilibrio, ma diciamo che sono gatti che esigono l'interazione costante con l'umano, non sono indipendenti o solitari. Un'altra nota negativa è questa vivacità li pone in costante rischio, bisogna avere la casa assolutamente in sicurezza altrimenti sono guai. Sono anche gatti molto socievoli e amano avere compagnia di parenti o amici in casa, anche per molti giorni (per la serie "più si è meglio è").
Col devon rex ho sempre sentito dire che sono gatti molto facili per gli inserimenti, data la loro socievolezza. Si ambientano subito e vanno d'accordo con cani, gatti, e piante da giardino ;).

Dunque tutto questo per dirti che sì, secoondo me è vero che ci sono delle caratteristiche peculiari nelle razze, ovviamente con tutte le varianti individuali e di linea di sangue. Dunque fossi in te inizierei a prendere contatti con allevamenti seri, e inizierei a parlare con gli allevatori spiegando la tua situazione, le tue aspettative ecc. Non mi fossilizzerei assolutamente sul colore blue point, che fra l'altro è piuttosto raro (bellissimo eh, sono d'accordo!!). Certo puoi avere una preferenza di colore, se dovessi trovare il cucciolo così meglio, ma le cose importanti sono altre. Andrei a visitare un po' di allevamenti senza impegno, per vedere questi gatti da vicino e conoscerli meglio. E poi se ti avessi fatto venire la curiosità, puoi fare come me e scegliere invece una scimmietta ricciolina, tu e Mary avrete il cinema a casa gratuito per tutta la vita, altro che Sky e Netflix ;)

Anubi
23-05-2020, 18:24
Concordo al 100% con alimiao, io ho avuto solo mici ex randagi o abbandonati, ma capisco benissimo chi sente la necessità di acquistare un micio di una determinata razza, vuoi perché innamorato dell'aspetto fisico, vuoi dalla indole o particolarità di quella specifica razza. I Thai poi sono veramente bellissimi :micimiao18:, li ho visti in alcune Expo e sono favolosi, il blu point poi lo adoro. I Devon Rex mi stanno troppo simpatici e dopo i racconti di alimiao sul suo Waffle ancora di più :D.
Anch'io sono appassionata di razze feline, sono stata a varie Expo e mi sono innamorata dei Maine Coon, sono la mia razza preferita in assoluto, sia per bellezza estetica sia per la loro indole, ma ho sempre preferito adottare dei mici trovatelli. Però non mi permetto di giudicare chi invece preferisce acquistarne uno di razza da un allevamento serio, comprendo i vari motivi che ci sono dietro a questa scelta.

Lyandree ti auguro di trovare presto il tuo nuovo micino, qui troverai tutto il sostegno e i consigli per l'inserimento:D.

Lyandree.88
24-05-2020, 00:08
Credo che nessuna persona seria che conosca il gatto possa darti garanzie, possibilità sì ce ne sono, garanzie no. Gli allevamenti selezionano come corredo genetico anche il carattere, l’indole. Per fortuna il gatto ci stupisce sempre e la sua enorme fluidità comportamentale può avere talvolta il sopravvento.
[...]

Chi ti ha detto che il gatto a differenza del cane ha molto meno il concetto mio-tuo?
Non pensi in questo caso ad una competizione?
La motivazione competitiva nel gatto è molto forte
Chi o dove ti stai informando?

Thai o non thai, il mio consiglio è di non stressare la tua micia che vive da cinque anni come gatto unico in quel territorio, e di non avere aspettative nei confronti di un gatto o di qualunque altro animale

Sinceramente penso che, a prescindere dalla mia personale situazione, sia normale avere delle aspettative nel momento in cui si considera l'acquisto di una gatto di razza da allevamento (serio, ovvimente, e tutte le premesse già fatte)..
E' ovvio che gli esseri viventi non sono macchine uscite da catena di montaggio e non si può parlare di certezze.. ma mi aspetto che un gatto di razza abbia, come dici anche tu.. l'indole di quella razza. Poi, com'è ovvio!, ogni animale avrà il suo carattere e le sue peculiarità.


Personalmente ammetto di essere più esperta sulle etologie di altri animali, quello che so sui gatti deriva da vari articoli on-line, da ciò che ho letto su questo forum e su un paio di libri che coprai quando trovai Mary.. non sapendo molto sui gatti all'epoca e non volendo improvvisarmi cercai di informarmi il più possibile.

Provo a spiegarti meglio ciò che avevo carpito (così vediamo se mi sono espressa male io o non avevo capito niente in principio :D):
Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse, faccio un esempio pratico. Ad un cane puoi spiegare che sul divano non può salire, ossia puoi "spiegargli" che il divano è "tuo" e lo è a prescindere che tu stia attivamente usando la risorsa divano oppure no (spiegare tra virgolette perchè il cane afferra il concetto solo perchè è già nel range etologico dei "suoi" concetti). Per un gatto invece questo concetto è incomprensibile: nel momento in cui tu ti alzi la risorsa "divano" diventa nuovamente disponibile per chiunque voglia usarla.

Ovviemente non si può fare un trattato di etologia felina attraverso un post di un forum, quindi il concetto risulta sicuramente semplificato..

"Costoso": sono felice che per te non c'entri nulla, altre/i potrebbero fare discriminazioni e pensare al valore economico.... E far fare una brutta fine alla gattina gratis e poco rispondente alle aspettative.

Sul resto non mi pronuncio.... Già ha scritto molto bene aletto, e devo dire che dei gatti io adoro (e mi sorprendo sempre) soprattutto la variabilità, la capacità di dialettica....
A proposito, la nostra Lluvia che ora ha 12 anni era un pò come la tua gatta. A circa 8 anni ha iniziato un lento cambiamento e ora adora le coccole (non essere presa in braccio). A me piacciono i gatti perché sanno sorprendermi sempre.

Ma chi "butterebbe via" il proprio gatto? :eek:
Il fatto che io possa avere delle aspettative su UN ALTRO gatto non significa che non accetti e ami Mary per quella che è.. e non cerco di cambiarla.. ne di sostituirla..

Cmq grazie per aver condiviso la tua storia.. non perderemo mai la speranza con Mary!

Innanzitutto complimenti a Mary, è una micina bellissima:micimiao18:.
Se ti senti pronta di affrontare un nuovo inserimento con tutto, ma proprio tutto, quello che ne consegue, aspetti positivi, ma a volte pure negativi, che ti hanno già elencato chi mi ha preceduta, io mi sento di consigliarti di parlare con vari allevatori, di visitare degli allevamenti e di informati bene sulla razza di cui ti sei innamorata e quando troverai il micino che ti ruberà il cuore adottalo, sicuramente l'inserimento di un cucciolino sulla carta è più facile di quello di un adulto.
Sicuramente la micia, avendo vissuta sola per 5 anni, all'inizio sarà destabilizzata dalla presenza di un nuovo gatto, ma non è detto che non lo accetti. Io ho avuto Bizet che è stato micio unico per 3 anni ed ha accettato la mia gatta adulta, all'epoca di 7-8 anni, dopo 24 ore dal primo incontro, la stessa gatta l'anno scorso all'età di 12 anni ha accettato 2 cuccioli. Insomma per quella che è la mia esperienza inserire due gatti contemporaneamente non è garanzia di una buona riuscita dell'inserimento, così come inserire successivamente un ulteriore gatto non è sempre "una cosa negativa e fonte di stress", magari all'inizio può anche essere, ma poi non è detto e magari il micio che era solo ne tra pure giovamento. Certo bisogna avere certe accortezze come arricchire le risorse primarie del territorio, avere lo spazio giusto per evitare contese territoriali, ma se tutto ciò è possibile io sono favorevole ad adottare più gatti, se si può:D.
Di tutti gli inserimenti che ho fatto in prima persona e che ho seguito solo uno è stato molto difficile e stressante, quello del mio Skipper che non accettava i miei due mici residenti, ci è voluto tanto tempo e pazienza ma le cose sono migliorate, certo non gli stanno ancora oggi simpatici dopo più di 2 anni, ma li tollera se non cercano di toccarlo :D. Lui però non era un micio di un allevamento, era un ex randagino che veniva scacciato e picchiato da altri maschi adulti e sicuramente il suo vissuto in strada l'ha segnato.
Tutto quello che hanno detto gli utenti che mi hanno preceduta è giustissimo, concordo con loro, hanno puntualizzato degli aspetti da tenere ben in considerazione, ma non mi sento di dire che adottare un altro micio quando se ne ha solo uno è tra virgolette sbagliato per il micio residente, se fosse così allora tutti dovremmo avere un solo gatto, ma non mi pare che sia così. Secondo me bisogna considerare ogni singolo caso, ogni caso, ogni gatto è diverso da un altro e solo tu che conosci la tua gatta, il suo territorio, puoi sapere se hai la possibilità di garantire una convivenza pacifica tra più gatti.

[...]

Lyandree ti auguro di trovare presto il tuo nuovo micino, qui troverai tutto il sostegno e i consigli per l'inserimento


Grazie per i complimenti a Mary :micimiao12:, per avermi dato una speranza e per il tuo ultimo augurio!
Ovviamente capisco il punto di tutti, ed è giusto mettere l'accento sulle difficoltà per evitare di romaticizzare l'arrivo del secondo gatto.
In ogni caso se deciderò di procedere cercherò di informarmi bene su come rendere il meno traumatico e ostico l'inserimento affidandomi a consigli di persone competenti e cercando di rispettare i tempi giusti per evitare di forzare la convivenza..

Per adesso viviamo in appartamento, di media grandezza, ma entro un paio d'anni dovremmo spostarci in una villetta (pandemie permettendo :micimiao66:) dove penso che potrà esserci spazio più che a sufficienza.
Ho pensato che sarebbe meglio affrontare l'eventuale inserimento prima del trasloco per evitare la somma degli stress..


Ciao,
vado parzialmente controcorrente, secondo me è legittimo avere un minimo di aspettative sul carattere di un gatto, soprattutto se lo si prende in allevamento. Seppure tu ami Mary per come è, il tuo vissuto (le tue esigenze "di specie" diciamo) ti porta a desiderare ANCHE un gatto più affettuoso. Questo non vuol dire certo dimenticarsi di Mary una volta che il nuovo micio sarà arrivato, o pensare che lei "vale meno" perché non è di razza o non è coccolona. Ci mancherebbe!

Io sono appassionata di gatti di razza, anche se sono consapevole che questa scelta per alcuni versi è probabilmente egoista e forse non del tutto etica, e c'è parecchio di migliorabile in tutto quel mondo che ruota attorno all'allevamento. Comunque questo è un altro discorso.

Quando ho deciso di prendere un gatto, avevo più o meno in mente come mi sarebbe piaciuto, soprattutto a livello di carattere: coccolone, socievole, intelligente, chiacchierino, possibilmente abbastanza tranquillo da permettermi di lavorare da casa senza creare troppi danni. Il mio gatto preferito a livello estetico era il siamese moderno/orientale, ma ho preso in considerazione anche thai e devon rex (comunque volevo un pelo corto per ragioni di allergia agli acari della polvere). La mia colorazione preferita era il manto point, in ogni sua variante. Ho visitato molte expo feline nel nord Italia per quasi un anno e mezzo, parlando con molti allevatori (ahimé tu adesso non credo potrai farlo per un bel po' causa covid...).
[..]

Dunque tutto questo per dirti che sì, secoondo me è vero che ci sono delle caratteristiche peculiari nelle razze, ovviamente con tutte le varianti individuali e di linea di sangue. Dunque fossi in te inizierei a prendere contatti con allevamenti seri, e inizierei a parlare con gli allevatori spiegando la tua situazione, le tue aspettative ecc. Non mi fossilizzerei assolutamente sul colore blue point, che fra l'altro è piuttosto raro (bellissimo eh, sono d'accordo!!). Certo puoi avere una preferenza di colore, se dovessi trovare il cucciolo così meglio, ma le cose importanti sono altre. Andrei a visitare un po' di allevamenti senza impegno, per vedere questi gatti da vicino e conoscerli meglio. E poi se ti avessi fatto venire la curiosità, puoi fare come me e scegliere invece una scimmietta ricciolina, tu e Mary avrete il cinema a casa gratuito per tutta la vita, altro che Sky e Netflix ;)

La penso abbastanza come te sui gatti di razza, come ho espresso più sopra.
Grazie mille per le molte informazioni che hai voluto darmi, tutte utili!
Ovviamente mi piacerebbe andare a vedere qualche esposizione per poter parlare con più allevatori possibili, ma come fai notare tu.... il periodo non è dei migliori per questo tipo di iniziative :D

Penso che il prossimo passo sarà cominciare a dare il tormento (in senso buono) a qualche allevatore via mail facendo tutte le domande più specifiche sulla razza Thai che mi sono sorte in questa chiaccherata.
Posso chiederti (in privato) se hai ancora qualche contatto di allevatori degni di stima?

Sul colore ho qualche preferenza, ma in realtà non è una vera priorità: penso che il carattere specifico del micio sia più importante, e spero di trovare un allevatore che possa indirizzarmi al soggetto più giusto per me..

Aletto
24-05-2020, 09:44
@ Lyandrdee.88

Penso che insegnare ad un cane a non salire sul divano, dare la zampa, il seduto, il rispondere al richiamo ecc e la sua conseguente obbedienza non ci indichino correttamente la qualità della sua risposta perché, in etologia cognitiva, questo evidenzia piuttosto la sua necessità di appagamento data dalla risposta di approvazione del suo umano di riferimento.
Il cane non ha obbedito, non ha imparato –il più delle volte non ha bisogno di imparare ciò che farebbe spontaneamente-, ma ha bisogno di approvazione che riceve dalla mimica del suo umano, non dal premietto! C’è uno studio abbastanza recente in proposito della Emory University di Atlanta (Stati Uniti).
Siamo quindi spesso lontani anni luce dalla corretta interpretazione di questi ed altri episodi perché il behaviorismo non dà una risposta esaustiva, la teoria della causa e dell’effetto, dello stimolo e del comportamento conseguente, non è sufficiente a spiegare la scelta di una data risposta comportamentale: il cane collabora, sempre, anche quando sta seduto ad aspettare che noi facciamo qualcosa, dato che il cane utilizza l’obbedienza come strumento per l’azione concertata e non come fine in sé. La gratificazione verbale o mimica diventa un momento di comunicazione relazionale.

Per il gatto tutto questo non c’è, il gatto non è un canide. E’ un felide. Bella scoperta vero? Eppure la tendenza a fare paragoni c’è, persiste.

Ti parlo di behaviourismo perché è questo ciò che mi arriva da quanto scrivi. Ovviamente potrei sbagliarmi.
L’istituto nazionale di zooantropologia, presso il quale sono diplomata in relazione uomo-animale con particolare riferimento alla relazione uomo-gatto, pone al centro due cose: la relazione tra due specie diverse, e la mente animale, quella umana inclusa. Quindi avete ragione quando dite che ci sono aspettative da parte nostra quando desideriamo intraprendere una relazione con un altro animale (ore ed ore di lezione in proposito), ma queste aspettative, se deluse, compromettono a volte irrimediabilmente la relazione. Altre volte per fortuna no.

Scrivi:
“Al contrario dei cani il gatto non ha il concetto di "proprietà" per quanto riguarda le risorse”
Il concetto di proprietà il gatto lo ha, eccome se lo ha! Il territorio che ha scelto è non solo una sua proprietà ma ne è un tutt’uno. In natura ammette incursioni nel suo territorio regolate dai feromoni, lui stesso invade il territorio di un altro gatto sapendo che non è il suo ed incorrendo nel rischio di una zuffa. Lo fa per ampliarlo, per perlustrare, per vedere che aria tira, lo fa con estrema circospezione captando i feromoni del legittimo proprietario, se è la prima volta, perché sa che non è suo.
La motivazione territoriale include il concetto di proprietà. Il gatto può difenderla fino ad aggredire il consimile che la viola, anche se preferisce evitare sempre lo scontro diretto perché metterebbe a repentaglio la sua incolumità. Permette più facilmente incursioni nelle zone di confine. Ci sono documentazioni e studi che lo vedono addentrarsi fino alla “core area” di un altro gatto per competere sulle risorse primarie.

Questa è motivazione competitiva, non assenza del senso di proprietà!

La "risorsa divano" a volte è oggetto di contesa, ci si mette talmente vicino che siamo costretti a spostarci: competizione, perché il divano è anche territorio del gatto. Il letto idem: verso le 6, 6 e1/2 Volland mi sveglia definitivamente, mi alzo do da mangiare a loro ed a me e poi lui si mette sul cuscino del letto, della serie: ora questo posto è mio anche se durante la notte ho dormito qui ma di lato. Contesa, competizione.

Conoscere le motivazioni specie specifiche, incluse le nostre, è utile alla relazione:
Quelle che emergono da questo breve dialogo sono

1) Le nostre:
-quella sillegica e le inevitabili derive
-quella epimeletica e le inevitabili derive, incluso il desiderio legittimissimo di poterla esprimere che ci riconduce in parte alla sillegica.
Diciamo che sono abbastanza ben collegate

2) Le loro:
-quella territoriale
-quella competitiva
-quella et-epimeletica a volte meno presente mettendoci qualche volta in difficoltà
E queste che ho elencato sono pochissime

Sostanzialmente penso che tu sia più propensa al behaviourismo per carattere/forma mentis, mentre io per gli stessi motivi sono più propensa all’etologia cognitiva, al desiderio di conoscere la mente ed al suo legame indissolubile con l’ambiente, ivi incluse le emozioni de ne derivano. Ma come ho detto potrei sbagliarmi.

Riri
24-05-2020, 17:08
Che discussione interessante che ne è venuta fuori!
Da parte mia, spiego meglio il mio punto di vista, perché mi rendo conto di essere stata forse un filo approssimativa.
Il mondo dell'allevamento mi affascina molto (durante questa quarantena un paio di volte ho pensato, tra il serio e il faceto, mi metto a studiare seriamente e prima o poi mi metto ad allevare :D) sciocchezze a parte, non giudicherei nessuno per la scelta di un'indole piuttosto che un'altra, io stessa amo il thai, e in misura minore il siamese moderno sia per il loro aspetto che per l'indole della razza.
Però mi rendo conto che, pur riconoscendo il grandissimo lavoro che un serio allevatore deve compiere, mi trovo a pensare ma a me importerebbe davvero avere un gatto che rispondesse a determinate caratteristiche? Un gatto sulle cui linee di sangue si è lavorato in maniera tanto attenta? E la risposta è che non lo so. Probabilmente ci sono tante cose che in realtà non mi interessano davvero e altre sulle quali nutro grandi perplessità (ad esempio le expo, devo ancora riuscire a vederne una tra l'altro) insomma, è un mondo che mi affascina, ma che forse preferisco guardare da lontano. Ma lungi da me esprimere giudizi su chi adotta gatti di razza! Anche perché oggi parlo così, tra un anno, chissà? :D
E meno che mai giudicherei chi privilegia, nella scelta del gatto, un'indole rispetto a un'altra: razza o non razza ogni gatto è a sé e su questo non ci piove, ma anche io, quando mi è stato possibile, ho preferito scegliere gatti che avessero un determinato vissuto e che di conseguenza avessero più probabilità di sviluppare un carattere socievole e aperto. Egoista? Forse anche sì, ma non vedo nulla di male in questo. Il vero problema sussiste nel momento in cui il gatto, di razza o no che sia, non risponde alle nostre aspettative e quindi ce ne lamentiamo come di un giocattolo rotto, o peggio ancora lo si getta via. Ma non è il caso di nessuno qui.

alimiao
25-05-2020, 14:21
Penso che il prossimo passo sarà cominciare a dare il tormento (in senso buono) a qualche allevatore via mail facendo tutte le domande più specifiche sulla razza Thai che mi sono sorte in questa chiaccherata.
Posso chiederti (in privato) se hai ancora qualche contatto di allevatori degni di stima?

Sul colore ho qualche preferenza, ma in realtà non è una vera priorità: penso che il carattere specifico del micio sia più importante, e spero di trovare un allevatore che possa indirizzarmi al soggetto più giusto per me..

Purtroppo l'unico allevamento che avevo contattato non è più attivo... comunque io fossi in te inizierei a studiarmi un po' i siti degli allevamenti che sono nella tua regione (o se non ce ne fossero, al massimo nelle regioni limitrofe). Soprattutto è importante vedere che garanzie danno a livello di salute dei gatti. Se mi dici di che regione sei magari ci do un occhio e ti dico la mia opinione (anche se non sono esperta di thai).

alimiao
25-05-2020, 14:26
E meno che mai giudicherei chi privilegia, nella scelta del gatto, un'indole rispetto a un'altra: razza o non razza ogni gatto è a sé e su questo non ci piove, ma anche io, quando mi è stato possibile, ho preferito scegliere gatti che avessero un determinato vissuto e che di conseguenza avessero più probabilità di sviluppare un carattere socievole e aperto.

Infatti secondo me qui non si tratta (solo) di gatti di razza o no, anche molte persone che prendono il gatto in rifugio hanno delle aspettative, vogliono il gatto tendenzialmente vivace, o calmo, o affettuoso... certo senza cadere negli eccessi di volere "il gatto fatto su misura", però mi sembra che cercare un gatto che per carattere possa adattarsi meglio al nostro stile di vita è anche una scelta responsabile.

Riri
25-05-2020, 15:29
Concordo Ali, sempre fermo restando la consapevolezza e la capacità di accettare sorprese, anche sgradite.

Aletto
25-05-2020, 15:46
Infatti secondo me qui non si tratta (solo) di gatti di razza o no, anche molte persone che prendono il gatto in rifugio hanno delle aspettative, vogliono il gatto tendenzialmente vivace, o calmo, o affettuoso... certo senza cadere negli eccessi di volere "il gatto fatto su misura", però mi sembra che cercare un gatto che per carattere possa adattarsi meglio al nostro stile di vita è anche una scelta responsabile.

Certo, orientarsi verso una presumibile indole più compatibile con la nostra aspettativa e le nostre abitudini lavorative è senz’altro agire in modo responsabile nei confronti del micio col quale andremo a vivere.
Bisogna considerare anche che chi vediamo o ci viene descritto come tranquillo piuttosto che ben attivo, affettuoso o sulle sue, potrebbe poi cambiare in relazione all’ambiente in cui crescerà e si formerà come individuo. Il comportamento è sempre la risposta dell’individuo all’ambiente!

I gatti provenienti da gattili poi spesso sono comportamentalmente i più compressi, quelli che hanno dovuto mandar giù tanti rospi, e una volta che si rendono conto che finalmente possono esprimersi possono nel tempo cambiare da così a cosà e la persona che ne ha adottato uno, non sa che pesci prendere.

Ma almeno potremmo dirci che le avevamo pensate tutte :)

Lyandree.88
26-05-2020, 11:45
@ Aletto

Molto interessante quello che mi scrivi, e molto stimolante per una futura ricerca e approfondimento personale. Devo ammetere che non sono un'esperta e peccherei di presunzione nel cercare di risponderti nel merito.

Sicuramente per quanto sia sbagliato a livello descrittivo e di studio etologico paragonare conportamenti animali tra specie, è molto utile a volte a livello "didattico" per poter relazionare a qualcosa di conosciuto un nuovo contetto.
Conoscendo meglio l'etologia e il mondo canino tendo a fare paragoni per relazionare i nuovi "concetti felini" a idee e nozioni che ho già.

Sicuramente ho anche una forma mentis più behaviouristica perchè da amante degli animali e proprietaria di cani, gatti e cavalli, il comportamento fattuale è quello più osservabile e su cui mi trovo a lavorare per una serena convivenza.
In fondo quello che interessa a me, nella vita di tutti i giorni, è come impedire che il gatto salga sulla cucina, che il cavallo non mi pesti i piedi e rispetti il mio spazio personale, il cane non mi distrugga le ciabatte.. etc.. :249:
Ovviamente ci sono probelmi meno pratici che necesitano di andare oltre: come far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente ad esempio.

@ Riri

Ti capisco.. XD avvierei un allevamento (non importa di cosa: cani, gatti o cavalli per me va bene tutto) solo come copertura per potermi circondare di animali.. hahahah
A parte gli scherzi, la scelta di prendere un animale da un allevamento mi sembra una scelta più consapevole che permette di incrociare le aspettative e lo stile di vita dell'essere umano con l'indole dell'animale, dando così più chance ad una vita di soddifazioni per tutti ed ad un rapporto che possa svilupparsi con meno sforzo.
Sulla carta e forse un po' ingenuamente penso che se tutti i proprietari di cani e gatti facessero questo tipo di viaggio instrospettivo e di ricerca preliminare ci sarebbero molti meno abbandoni o "cuccioli casuali" che rischiano di finire in gattile/canile.
Ovvimente tutto questo sulla carta! Stimo molto i volontari e chi è disposto a far entrare un essere vivente nella propria vita "a scatola chiusa". Pontendo scegliere però non è il mio. :micimiao36:

Detto questo Mary è una trovatella, è la principessina di casa e ha tutto il nostro amore incondizionato a prescindere dal suo carattere. :micimiao12:

Aletto
26-05-2020, 13:16
@ Aletto

..........Devo ammetere che non sono un'esperta e peccherei di presunzione nel cercare di risponderti
Ovviamente ci sono probelmi meno pratici che necesitano di andare oltre: come far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente ad esempio.

Ci sono pochissimi esperti al mondo degni di essere considerati tali, e continuano sempre ad imparare. Non è il mio caso.
In gattile avrei voluto adottare una micia probabilmente in fissità cognitiva ma tra il lavoro e la mia età bisogna riconoscere che non si può far tutto. Oddio, se avessi avuto un giardino non avrei esitato. Da lei avrei imparato tanto che le avrei restituito sotto forma di una vita degna di questo nome.

Far vivere serenamente due gatti nello stesso ambiente per te sarà un problema meno pratico, ma non lo è per loro.

alimiao
26-05-2020, 16:35
Lyandree.88: ti ho scritto dei messaggi in privato, fammi sapere se ti sono arrivati!

Lyandree.88
27-05-2020, 11:52
Lyandree.88: ti ho scritto dei messaggi in privato, fammi sapere se ti sono arrivati!

Si.. gli ho ricevuti e ti risponsto.. fammi sapere se ti arrivano i miei messaggi, perchè nella mia cartella "inviati" risultano 0 messaggi anche avrei dovuto vedere le due risposte che ti ho mandato:eek:.