Visualizza Versione Completa : Vendita gatti non di razza, come funziona la legge in merito?
Vi riassumo rapidamente la faccenda.
Circa due mesi fa, la gatta dei miei zii è morta (alcuni di voi hanno seguito la triste storia). Ora, il mio cuginetto mi dice che un amichetto di scuola ha una gatta molto bella che ogni anno partorisce dei gattini che i proprietari vendono a circa 70 euro l'uno. Quest'anichetto ne avrebbe promesso uno anche a lui se lo volesse.
Ovviamente io subito a dire che no, i gattini si vendono solo se di razza e giù un pippone sugli allevamenti al povero bambino, che per fortuna è gattaro e ascolta più che volentieri.
Lui però mi ha chiesto: "ma allora vendere micini non di razza è illegale? C'è una legge che lo vieta?" E a quel punto, più che dirgli che è scorretto per le ragioni che tutti ben sappiamo, non ho saputo rispondere. Qualcuno mi illumina, per amore di curiosità?
P.S.: il gattino non lo prenderanno da lì, tranquilli. E il povero amichetto, che non ne ha colpa, si è pure beccato una sgridata dal mio pedante cuginetto, chissà che non abbia riportato le parole ai genitori e non possa servire a qualcosa...
Zampetta16
05-08-2020, 21:43
Tuo cuginetto è una forza ma ha anche una cugina che lo sta addestrando bene sul tema :D
Ora, prima del nuovo gattino, bisognerebbe convincere gli zii a cambiare veterinario...
In Italia è vietato vendere animali di razza - o presunti tali - senza pedigree.
Si possono invece vendere cani e gatti non di razza.
I genitori del amico di tuo cugino, possono vendere "meticci tanto carucci", "gattini simil-qualcosa" e no, non puoi denunciarli :rolleyes:
In questo articolo anche i riferimenti normativi, non ho verificato se c'è qualche nuova disposizione:
https://www.money.it/Vendita-cani-gatti-razza-senza-pedigree-illegale-sanzioni
Dovreste sentire che discorsi fa il nano a proposito di cibo completo e complementare :D
Tornando a noi allora dovrò correggere il tiro, visto che avevo parlato di illegalità. Comunque che la manovra è scorretta lo ha capito più che bene, direi. Certo non pensavo minimamente che cani e gatti non di razza si potessero vendere, da un punto di vista meramente legale.
In ogni caso qua di nuovo gattino per ora non se ne parla, per la loro famiglia non è il momento più indicato per accogliere un micetto in casa per varie ragioni. Magari l'anno prossimo, chissà...
Zampetta16
05-08-2020, 22:17
Per prudenza, aspetta magari qualche altra conferma, prima di ritirare del tutto l'illegalità :D
In paese ci sono ancora tante gatte intere e i gattini in offerta non mancano...
A nessuno verrebbe in mente di pagare ma neanche di farsi pagare, riuscire a dare i gattini, a persone che sai se ne prenderanno cura sul serio, è un sollievo!
Esatto Zampetta, anche qui i figli delle gatte di casa intere si regalano e a nessuno verrebbe in mente di fare altrimenti. Anche io quando ho avuto le cucciolate ho regalato i micetti e mai mi sarebbe passato per la mente di farmi pagare, tanto più che sono andati tutti a stare da amici e conoscenti fidatissimi. Ma anche qualora così non fosse stato...
Comunque sì, aspetterò ulteriori conferme, anche perché nel link che hai postato dice che è legale ma si sofferma molto di più su animali di razza senza pedigree, vorrei vederci più chiaro. Anche perché voglio dire, non posso vendere, mettiamo, un norvegese senza pedigree ma posso venderlo chiamandolo simil?
Zampetta16
05-08-2020, 23:02
Uh interessantissima la tua considerazione finale!
Qui altro articolo che parla della vendita del cane ma vale sicuramente anche per il gatto, la normativa di riferimento riguarda sempre entrambi.
Aggiacciante, il cane (e il gatto) è un bene di consumo?!
https://www.google.com/amp/s/www.laleggepertutti.it/359291_e-legale-vendere-un-cane/amp
Immagino si tratti come al solito di interpretazioni della legge e delle zone d'ombra.
O negli articoli si parla solo degli animali di razza perché si ritiene che non ci sia "mercato" per i simil qualcosa?
Mmm
Questa del bene di consumo è davvero agghiacciante.
Probabile sì che si ricami sulle zone d'ombra, o che si ritenga improbabile si vendano dei simil razza... Eppure, quando prima di trovare Amelie cercavo gattini tra i vari annunci di privati ne ho visti tanti di simil questo e simil quello, o di gatti a pelo lungo e occhi azzurri al modico prezzo di xxx, e potrei andare avanti. Quindi no, non è poi questa rara eccezione.
Allora, questo tema è cruciale perché in pratica tira in ballo la domanda fondamentale che sta dietro il mondo dell'allevamento e dei gatti di razza, e su cui, a mio parere, si basano tutti i malintesi e i problemi in materia.
Ovvero: perché si paga per avere un gatto?, che può essere riformulata anche con: perché alcune persone (allevatori e non) vendono gatti?
La mia personalissima opinione in materia è questa. L'allevamento è un'attività umana, che sicuramente parte ANCHE da un'idea di sfruttamento dell'animale per fini umani (gli animali da fattoria, "da rendita"), ma è anche la storia dell'interazione nel tempo dell'uomo con le altre specie. Il siamese moderno, per fare un esempio, è il risultato finale di decenni e decenni di lavoro di selezione di alcune caratteristiche morfologico-caratteriali, che nel corso del tempo hanno finito per distinguere questo particolare tipo di gatto da tutti gli altri gatti "naturali".
Quando io pago xxx euro per comprare un siamese moderno, sto rimborsando l'allevatore per il lavoro di selezione (che comporta studio, viaggi, esami medici, ecc) che è stato fatto in primis da lui, ma anche in generale da tutti gli allevatori di siamese prima di lui, per arrivare ad ottenere quel risultato. E perché sto comprando un siamese moderno invece di prendere un qualunque gatto frittomisto? Perché sono una snob egocentrica narcisista e specista? Va beh, forse un pochino, anche sì, lo ammetto. Ma ANCHE e soprattutto, perché quel tipo di gatto, con quel tipo di carattere E di aspetto fisico, che viene fuori dal lavoro di selezione umano nel tempo, mi corrisponde e mi affascina in quanto prodotto dell'interazione fra uomo e animale nella storia. E anche, prodotto dell'amore, dell'impegno, della passione, dei sacrifici fatti dagli allevatori, che sono (dovrebbero essere) in primis grandi amanti dei gatti.
Purtroppo (secondo me), questa consapevolezza è molto rara. La maggior parte delle persone pensa che i gatti di razza siano solo gatti "più belli" dei gatti "normali", e quindi, il fatto che siano in vendita è giustificato solo e soltanto dal fattore estetico. In pratica, secondo questa visione, più il gatto è "bello" (o anche, "brutto", "strano", "originale", "esotico", "particolare"), più il prezzo aumenta. In quest'ottica, anche un frittomisto di bellissimo aspetto può essere venduto, perché appunto io sto comprando la sua bellezza.
Ed ecco il malinteso per cui molti sono convinti che se un gatto è bello allora è un gatto di razza, e non capiscono tutte queste "menate assurde" del pedigree, delle linee di sangue, ecc ecc. Il 90% della gente è convinto che i gatti belli e "particolari" si debbano pagare, e la cifra "giusta" è sui 100-300 euro... poi chiaro se vuoi il gatto "da competizione" :confused: (?!) lo prendi col pedigree e tutto, ma si sa che quello costa un botto, un'esagerazione proprio, che spesso gli allevatori ci ricamano sopra per arricchirsi, anche perché (sempre secondo la mentalità media) sono personaggi arroganti e che se la tirano e fanno un sacco di soldi coi mici e vogliono tenere per loro l'esclusiva di questa "gallina dalle uova d'oro" (e via di stereotipo in stereotipo, senza ovviamente mai avere una prova di ciò che si dice).
In questo contesto, i FURBETTI di ogni tipo (i privati ma anche i negozi, mi è capitato di vedere di persona) hanno gioco facile. All'acquirente di cui sopra vendono un gatto frittomisto simil-Ragdoll, vendendoglielo ovviamente come "Ragdoll puro" a 300 euro, ma senza alcun documento al riguardo (tanto si vede che è Ragdoll!). L'acquirente è contento e non fa storie, tanto per lui l'importante è il prezzo e la "bellezza" che possa far scena con il vicino o sua cugggina, di selezione non ha nemmeno mai sentito parlare.
Se poi per caso uno spaccaballs come me fosse nei paraggi, e iniziasse a fare domande sui pedigree dei gatti venduti in negozio, allora inizierebbe l'arrampicamento sugli specchi: "no ma questi sono gatti non da competizione (!!??), il pedigree serve solo per chi vuole farli accoppiare", e via blaterando.
Ovviamente, tutto ciò non costituisce problema, perché l'acquirente di cui sopra non farà mai tali domande, e io non andrò mai a comprare in negozio. Quindi, ragazzi, c'è poco da fare, finché non cambia la cultura e la mentalità delle persone, perché è la DOMANDA che crea l'offerta, e non il contrario.
E su questo, Ali, direi che siamo se non in toto in grandissima parte d'accordo. La mia domanda però è ancora più prosaica ovvero: se io con i miei gatti similqualcosa tanto bellini decido che regalarli è uno spreco e li vendo, da un punto di vista normativo sto infrangendo una qualche legge? O semplicemente attuo un comportamento scorretto?
Io è un io generico, non parlo di me naturalmente ;-)
E su questo, Ali, direi che siamo se non in toto in grandissima parte d'accordo. La mia domanda però è ancora più prosaica ovvero: se io con i miei gatti similqualcosa tanto bellini decido che regalarli è uno spreco e li vendo, da un punto di vista normativo sto infrangendo una qualche legge? O semplicemente attuo un comportamento scorretto?
Io è un io generico, non parlo di me naturalmente ;-)
A quanto ne so (ma aspetto conferme da Morghi), se tu me li vendi dichiarando che sono di razza pura, allora è truffa. Se invece me li vendi "perché sono tanto belli" (ehmmm) allora va tutto bene.
Ovviamente l'ambiguità sta nel fatto che nessuno scucciolatore sarà mai così stupido da mettere giù per iscritto che sta vendendo un cucciolo di razza (d'altronde nel 99.999998% dei casi si sta parlando di vendita in nero, quindi non ci sarà proprio un bel niente di scritto e tracciabile), ma a voce, sta vendendo gatti purissimi di alto lignaggio super selezionatissimi figli di megacampioni ecc.
Ma ripeto, se l'acquirente è contento di sentirsi infarcire di balle pur di risparmiare, e il venditore è contento di fare il suo business, nessuno starà mai lì a spaccare il capello in quattro... tranne noi sul forum ovviamente ;)
Assurdo, ma che ci vogliamo fare? In ogni caso ritirerò il verdetto di illegalità con il nano che dovrà sciropparsi qualche altro spiegotto su allevamento e allevatori. Ma visto che sembra non volere altro dalla vita, direi che è tutto a posto :D
Avete un po' tutti ragione....
Si possono vendere cani e gatti, perchè, come avete giustamente detto, sono equiparati a "beni di consumo". Ha ragiona anche alimiao a dire che non puoi però vendere un gatto dichiarato di razza senza pedigree.
Detto questo, manca un particolare.... ci vuole IN OGNI CASO una ricevuta....
Uno può anche spacciare la vendita per rimborso spese (e ci sta eh, per carità) ma deve comunque emettere ricevuta con marca da bollo, dichiarare che la richiesta è per rimborso spese e tenere da parte tutte le fatture/scontrini che dimostrino le spese sostenute per quel cucciolo... questo vale per tutti, allevatori e non...
Ecco, vedi che c'era il barbatrucco? Voglio proprio vedere quanti di questi che vendono simil rilasciano regolare ricevuta. Potrei azzardare nessuno, così a occhio e croce... E comunque anche la richiesta di rimborso spese mi ha sempre lasciata abbastanza perplessa. A parte che fatico proprio a pensare a un animale come qualcosa che possa essere comprato e venduto, motivo per cui capisco perfettamente gli allevatori e le loro ragioni ma non acquisterò mai un gatto di razza, pur con tutto il mio amore per i thai, ma questa del chiedere rimborso spese per i micetti di casa non di razza non l'ho mai digerita.
Zampetta16
07-08-2020, 11:26
Ecco, quindi diciamo che dovrebbe essere un illecito amministrativo, nel senso che non dovresti vendere/chiedere rimborsi in nero.
Considerazioni da fare me ne vengono tante, anche partendo dal post di alimiao.
Secondo me l'aspetto peggiore, che va a vantaggio degli scucciolatori. è che le cose che ho letto qui sull'allevamento, rimangono ancora cose "di nicchia", come ha scritto alimiao.
Non mi sono mai interessata all'acquisto di un animale, quindi mai mi era venuto in mente di informarmi, però l'idea comune è l'allevatore "furbo e approfittatore" che guadagna un sacco di soldi.
Secondo me, considerato quanto seguito hanno le varie associazioni che si occupano di animali randagi/abbandonati, dovrebbero essere proprio loro a far arrivare queste informazioni.
Invece contribuiscono all'ignoranza col loro generico "non acquistare, adotta".
Non si può mettere sullo stesso piano un allevatore serio con tutta l'altra marmaglia.
Secondo me, non c'è competizione tra l'acquisto da un allevatore serio e l'adozione di un randagio.
Parliamo di cifre alte, le cifre corrette non tanti sono disposti a spenderle, se parliamo di un allevatore che non sono agisce nella legalità ma si occupa anche del benessere del gatto in senso ampio, che ama i propri gatti, sceglie anche l'acquirente, spiega, valuta. Sceglie qualcuno che un animale non lo abbandonerebbe mai, che se ne occuperebbe al meglio.
La competizione è con la cucciolata domestica, con gli accoppiamenti a caso tra animali della stessa - più o meno - razza, gli annunci "ho un gatto/cane razza X, cerco fidanzata/o", con chi importa gli animali dall'est, in condizioni orribili.
Questi sì che sono in competizione con l'adozione, a prezzi più più bassi, questi sì che favoriscono gli abbandoni, perché - soprattutto coi cani - hai preso una razza di moda ma che non sai gestire in alcun modo.
Questi sì che vanno contro il benessere animale.
Tutto molto vero Zampetta, ma all'interno delle varie associazioni quanti sono a conoscenza della differenza tra allevatore e scucciolatore?
Quello di associazioni, gattili ecc non è un mondo che frequento, ma mi viene da pensare a una mia amica che lavora in canile ed è coinvolta in vari progetti di recupero cani abbandonati e che un anno fa si è prodigata nella ricerca di un cucciolo di yorkshire per sua madre.
Risultato? L'allevatore a cui si è rivolta poteva sembrare anche meraviglioso, ma era un soggetto a cui io non mi sarei mai rivolta. Allevava almeno 4 razze diverse in boxe all'aperto (tutte razze toy tra l'altro, quindi per cui la socializzazione con l'uomo e la vita in casa sono fondamentali) vendeva a prezzi decisamente contenuti che aumentavano con richiesta del pedigree, faceva adottare cuccioli a famiglie che li avrebbero messi nelll'uovo di Pasqua, letteralmente, per il loro bambino, e via così.
Ho provato a metterla in guardia, ma mi sono sentita respinta e ho desistito. Questo per dire che si tratta di una persona attiva nel mondo cinofilo e se lei non ne sa nulla e nessuna delle persone che frequenta in ambiente lavorativo/cinofilo l'ha messa in guardia niente mi fa supporre che, a livello generale, chi si occupa di gestione di animali abbandonati si interessi anche all'allevamento, proprio perché vittime del pregiudizio comune sugli allevatori che, magari inconsapevolmente, tendono a portare avanti.
Mi chiedo se anche gli allevatori seri possano lavorare in questo senso, facendosi conoscere maggiormente dal pubblico in qualche modo, ma non saprei suggerire fattivamente come.
Zampetta16
07-08-2020, 15:08
vendeva a prezzi decisamente contenuti che aumentavano con richiesta del pedigree, faceva adottare cuccioli a famiglie che li avrebbero messi nelll'uovo di Pasqua, letteralmente, per il loro bambino, e via così.
Quindi denunciabile e multabile per parte cane di razza senza pedigree.
Il cane dentro l'uovo, ma davvero, davvero?
Ma anche questo mi pare incompatibile col benessere animale, e quindi denunciabile per maltrattamento, direi io :dead:
Eh sì, anche tra i volontari regna l'ignoranza sul tema allevamento serio/gentaglia.
Non so, forse senza una circostanza fortunata e fortuita ci sono poche speranza.
Tipo una persona che è grande amica di un allevatore serio in tutti i sensi e al tempo stesso è volontaria presso qualche associazione, potrebbe cominciare a informare sul come stanno le cose, sperare nel passa parola...
Mah, che sconforto :(
Eh sì Zampetta, davvero. A quanto pare ne esibiva anche orgogliosamente le foto, del cagnolino infiocchettato dentro l'uovo. Dico a quanto pare perché non ho voluto sincerarmi di persona.
Il problema di questo soggetto è che si poneva nel migliore dei modi, ti permetteva di seguire la cucciolata fin da prima della nascita, si mostrava disponibile, i cani scorrazzavano in questi boxe in mezzo al verde e insomma io capisco che potesse sembrare il meglio del meglio, a un profano. Peccato che a me sia bastato poco per vedere la magagna. Ma siccome suonavo inopportuna e la cagnolina è più sana e vispa che mai a un certo punto ho desistito. E poi io sono gattara, che ci capisco???
Comunque, il vero problema, e ora sono io a parlare da profana perché come dicevo il mondo di gattili e associazioni varie non è un mondo che frequento, ma mi pare che tenda a esserci un sentimento generalizzato di volontari vs allevatori, quando appunto basterebbe solo un po' di conoscenza reciproca in più.
Zampetta16
07-08-2020, 21:21
sentimento generalizzato di volontari vs allevatori, quando appunto basterebbe solo un po' di conoscenza reciproca in più.
il volontariato coinvolge migliaia di persone, lavorano e pensano in modo differente, generalizzare troppo sarebbe ingiusto.
Noto che periodicamente viene fuori lo slogan "non comprare, adotta".
Comprensibile per diversi motivi, considerata la situazione.
Però così non sensibilizzi sul ciò che davvero rappresenta un problema in ciò che fai.
Non mi risulta affatto che gli allevatori ce l'abbiano coi volontari, anzi, quelli seri che amano gli animali sono ben felici che qualcuno si occupi degli abbandonati e dimenticati.
No, no, sono io che mi sono espressa male.
Innanzitutto non era mia intenzione generalizzare, come dici tu Zampetta è un mondo vastissimo, quello del volontariato, e soprattutto è vario quante sono le persone che lo compongono.
Mi riferisco appunto a slogan come il non comprare, adotta e affini, come appunto se gli allevatori togliessero potenziali adottanti agli animali dei rifugi, quando poi chi cerca un cucciolo d'allevamento (serio) lo fa perché amante della razza di cui cerca determinate caratteristiche.
Per questo dico che se ci fosse maggior conoscenza dell'allevamento e di cosa comporta forse invece che slogan tanto generici si punterebbe a un altro tipo di sensibilizzazione.
Zampetta16
07-08-2020, 21:37
Riri, adesso ho capito meglio.
Sì, sì, lo credo anch'io!
Stregatta74
11-08-2020, 10:54
secondo me non bisogna confondere l'illegalita' con la non correttezza.
NON e' illegale vendere animali di razza senza pedegree come NON e' illegale vendere animali non di razza.
se io ho una gatta meticcia che partorisce e chiedo 50 euro a gattino per rimborso spese non faccio nulla di illegale, piuttosto chi compera e' uno sce....ehm uno sprovveduto.
ci sono allevamenti legalissimi che vendono gatti e cani di razza senza pedegree, mica e' illegale!
saro' piuttosto io compratore a decidere se comperare o meno il cucciolo.
su discorso della non correttezza non mi esprimo, piuttosto rimango molto sconcertata che al giorno d'oggi si facciamo figliare ancora in modo selvaggio gatti e cani cosi...per il gusto di cosa non so proprio! :shy:
Zampetta16
12-08-2020, 14:00
ci sono allevamenti legalissimi che vendono gatti e cani di razza senza pedegree, mica e' illegale!
Confondi una prassi illegale - non so quanto diffusa - con la legalità.
Vendere un animale di razza senza pedigree è ILLEGALE.
I riferimenti normativi nei link dei primi post.
Morghi nel suo post dà anche ulteriori informazioni.
Stregatta74
12-08-2020, 15:30
zampetta non mi risulta sia illegale, qual e' il decreto legge che lo dice?
il mio Artu cosi come gastone sono entrambi gatti di razza, comperati in un allevamento riconosciuto e visibile e NON hanno il pedegree.
scelta mia perche conosco l'allevamento da 25 anni e mi fido solo di loro
Sta cosa che gli animali sono beni di consumo mi fa inorridire.
Ciò detto, il decreto legge e la legge sono ben distinti dalla nostra costituzione.
I primi vengono emanati in casi straordinari di necessità e di urgenza tipo, appunto, epidemie, terremoti e non so che altro e quindi non credo che potranno mai riguardare questo caso, il governo li mette in atto sotto la propria responsabilità, di solito sono provvisori ma hanno la stessa forza della legge che invece viene emanata con modalità diverse.
Il rimborso spese ci sta sia per i meticci che per gli altri.
La cosa della marca da bollo non la sapevo e devo vedere nei documenti di Volland. Ma l’allevatrice era molto precisa, un viavai di mail!
Mi limito a queste considerazioni :D
zampetta non mi risulta sia illegale, qual e' il decreto legge che lo dice?
il mio Artu cosi come gastone sono entrambi gatti di razza, comperati in un allevamento riconosciuto e visibile e NON hanno il pedegree.
scelta mia perche conosco l'allevamento da 25 anni e mi fido solo di loro
E perché mai vendono gatti senza pedigree?! Il pedigree costa all'allevatore qualcosa come 25 euro a gatto. Non vogliono dichiarare le cucciolate perché ne fanno più del numero annuale consentito? Fanno vendita in nero? (ma si può vendere in nero anche con pedigree mi risulta). Fanno incroci con troppo inbreeding e preferiscono non dichiararlo? In pratica, il pedigree serve a dichiarare quello che fai all'associazione felina di riferimento, e più in generale, a tutti gli "operatori del settore". Insomma serve a dare la tracciabilità genetica a un gatto di razza. Perchè tu allevamento non vuoi dichiarare il tuo lavoro e renderlo tracciabile?
Boh, spiegalo tu che li conosci da 25 anni, perché io davvero non vedo perché un allevamento serio debba fare una cosa così poco seria come vendere gatti senza pedigree (che infatti nell'ambiente degli allevatori è considerato il primo e fondamentale requisito per definire "serio" un allevamento. Poi ovviamente ci sono anche parecchi allevamenti che pur rilasciando pedigree non sono seri per altri motivi, ma quello è un altro discorso).
Non voglio fare polemica davvero, ma solo cercare di capire.
Zampetta16
12-08-2020, 22:59
Sta cosa che gli animali sono beni di consumo mi fa inorridire.
Ciò detto, il decreto legge e la legge sono ben distinti dalla nostra costituzione.
I primi vengono emanati in casi straordinari di necessità e di urgenza tipo, appunto, epidemie, terremoti e non so che altro e quindi non credo che potranno mai riguardare questo caso, il governo li mette in atto sotto la propria responsabilità, di solito sono provvisori ma hanno la stessa forza della legge che invece viene emanata con modalità diverse.
Il rimborso spese ci sta sia per i meticci che per gli altri.
La cosa della marca da bollo non la sapevo e devo vedere nei documenti di Volland. Ma l’allevatrice era molto precisa, un viavai di mail!
Mi limito a queste considerazioni :D
Il tema pedigree e commercializzazione è disciplinato da un decreto legislativo, non da un decreto legge, due atti profondamente diversi.
Il decreto legge (d.l) è più o meno come lo descrivi tu.
Una volta emanato ha efficacia immediata, identica alla legge ma per un breve periodo.
Il Parlamento deve convertire il decreto legge in legge entro 60 gg. Può convertirlo con alcuni emendamenti.
Se non lo converte, il d.l decade con effetto retroattivo.
Il decreto legislativo (d.lgs) invece nasce da una delega del parlamento al governo, nella delega il parlamento precisa materia e tempi di esercizio della delega. Riguarda di solito materie tecniche, in questo caso da anche attuazione a una direttiva CEE.
Ha lo stesso valore di una legge senza che ci debba essere alcun intervento successivo del parlamento.
La marca da bollo da 2 euro dovrebbe utilizzarla anche l'hobbista che vende un oggetto che supera i 77 euro e qualcosa, insieme alla ricevuta non fiscale.
Io non ne ho mai vista una :D
La domanda iniziale rivolta a Riri era ""ma allora vendere micini non di razza è illegale? C'è una legge che lo vieta?"
Posto che le persone richiedevano 70 euro per un gattino, presumo rimborso spese per vet spesa per l'impegno per aver cresciuto una cucciolata in buona salute (quindi anche buon cibo), questo si può richiedere sia per meticci molto belli che per meticci molto normali ma non per questo meno belli perché un micino adottato dovrebbe dovrebbe essere normale che sia cresciuto in un ambiente che gli abbia consentito uno sviluppo psicofisico adatto alla sua specie, ecco, posto tutto questo: la provenienza della madre e del padre qual era? Erano liberi? e figli di incroci spontanei tra gatti non sterilizzati/castrati?
Alla legge quadro 281/91 sono seguite leggi regionali e regolamenti comunali che prevedono a chiare lettere il diritto di stanziamento di gatti che vivono in libertà vale a dire il divieto a chiunque di rimuovere il gatto dal suo habitat naturale e chi toglie il felino dal proprio habitat commette reato di furto aggravato....I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è vietato a chiunque maltrattarli o allontanarli dal loro habitat.
Appare evidente che deteniamo gran parte dei nostri gatti illegalmente anche quando non siamo stati noi stessi a sottrarli al territorio di appartenenza e sono figli di figli e pronipoti di gatti sottratti al loro territorio.
Sotto questo punto di vista, che non è più punto di vista ma una legge, non dovrebbe essere consentito alcun rimborso spese.
Che poi si faccia è un altro paio di maniche
Per Berenice e gli altri gatti che hanno vissuto con me non mi fu richiesto nulla.
Per Buio, la volontaria aveva lì alcuni gadget in vendita che comprai per agevolarla ma non per esplicita richiesta.
zampetta non mi risulta sia illegale, qual e' il decreto legge che lo dice?
il mio Artu cosi come gastone sono entrambi gatti di razza, comperati in un allevamento riconosciuto e visibile e NON hanno il pedegree.
scelta mia perche conosco l'allevamento da 25 anni e mi fido solo di loro
Se i tuoi gatti non hanno il pedigree chi ti garantisce che siano di razza? Non hai nessun documento che lo possa provare, è solo la parola dell'allevamento.... e se sono di razza perché mai non rilasciarti un pezzo di carta che costa si e no 30 euro? È sempre il solito discorso trito e ritrito....
L'art 5 del D. Lgs 529/92, il quale recepisce la direttiva europea 91/174/CEE, stabilisce che è consentita la commercializzazione di animali di razza solo se registrati negli appositi registri anagrafici o iscritti ai relativi libri genealogici e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica. In caso di violazione di tale prescrizione di legge mi risulta che si applichi una sanzione amministrativa.
Vendere gatti non di razza o specificando chiaramente che non siano di razza, ma solo mici simil razza, è legale.
Sono stati fatti passi da gigante nella tutela giuridica degli animali, speriamo che se ne continuino a fare sempre di più e che non siano considerati più come oggetti.
Una visione "antropocentrica" dei diritti degli animali si può evidenziare anche nel titolo IX-bis, del libro II del codice penale, intitolato " Dei delitti contro il sentimento per gli animali", dove sono previsti i reati contro gli animali, in cui l'oggetto giuridico tutelato direttamente sembra proprio il sentimento di pietà che l'uomo prova in caso di crudeltà inflitta verso gli animali, poi indirettamente l'animale stesso ( i titoli in cui sono divisi i libri del codice penale italiano indicano il bene giuridico tutelato in quell'apposito titolo).
Per fortuna la cassazione in alcune sentenza recenti ha specificato che assumono rilievo nella fattispecie di reato non soltanto quei comportamenti che offendono il sentimento di pietà dell'uomo verso gli animali causato da una manifesta crudeltà, ma anche tutte quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell'animale e che gli procurino dolore e patimento, tutelando così anche la dignità dell'animale stesso in quanto essere vivente.
L'art 5 del D. Lgs 529/92, il quale recepisce la direttiva europea 91/174/CEE, stabilisce che è consentita la commercializzazione di animali di razza solo se registrati negli appositi registri anagrafici o iscritti ai relativi libri genealogici e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica. In caso di violazione di tale prescrizione di legge mi risulta che si applichi una sanzione amministrativa.
Quanti ce ne sarebbero da denunciare e da far multare belli salati, così magari ci pensano su due volte prima di giocare sulla pelle di esseri viventi!
zampetta non mi risulta sia illegale, qual e' il decreto legge che lo dice?
il mio Artu cosi come gastone sono entrambi gatti di razza, comperati in un allevamento riconosciuto e visibile e NON hanno il pedegree.
scelta mia perche conosco l'allevamento da 25 anni e mi fido solo di loro
Scusami se intervengo ora... posso chiederti come mai non hai voluto il pedigree che costa solo da un minimo di 10 a un massimo di 30 euro?
Quello che ha scritto Anubi è correttissimo: si possono vendere gatti "di razza" senza pedigree ma NON devono essere dichiarati di razza... sono veri e propri meticci e stop.
Non sopporto chi scrive: "il mio gatto è di razza anche se non ha il pedigree, i genitori lo avevano il pedigree" ehmbè??? e perchè il cucciolo non lo ha???
La cosa che più mi fa arrabbiare è che il motivo per non richiedere il pedigree per un cucciolo non è sicuramente la spesa (anfi per esempio chiede 10 euro agli allevatori e 18 euro agli utenti senza affisso; se non sbaglio il più caro in assoluto è quello di TICA che si aggira intorno ai 40 euro). I motivi quindi possono essere:
- la mamma ha fatto più di 3 cucciolate in 24 mesi?
- i genitori hanno qualche difetto genetico per cui non possono riprodursi? Tipo HCM o testicoli ritenuti? oppure non hanno proprio fatto l'ecocardio?
- I genitori sono stati acquistati come gatti da compagnia quindi si sta compiendo un illecito?
Altri motivi?
Zampetta16
18-08-2020, 18:09
La domanda iniziale rivolta a Riri era ""ma allora vendere micini non di razza è illegale? C'è una legge che lo vieta?"
Posto che le persone richiedevano 70 euro per un gattino, presumo rimborso spese per vet spesa per l'impegno per aver cresciuto una cucciolata in buona salute (quindi anche buon cibo), questo si può richiedere sia per meticci molto belli che per meticci molto normali ma non per questo meno belli perché un micino adottato dovrebbe dovrebbe essere normale che sia cresciuto in un ambiente che gli abbia consentito uno sviluppo psicofisico adatto alla sua specie, ecco, posto tutto questo: la provenienza della madre e del padre qual era? Erano liberi? e figli di incroci spontanei tra gatti non sterilizzati/castrati?
Alla legge quadro 281/91 sono seguite leggi regionali e regolamenti comunali che prevedono a chiare lettere il diritto di stanziamento di gatti che vivono in libertà vale a dire il divieto a chiunque di rimuovere il gatto dal suo habitat naturale e chi toglie il felino dal proprio habitat commette reato di furto aggravato....I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è vietato a chiunque maltrattarli o allontanarli dal loro habitat.
Appare evidente che deteniamo gran parte dei nostri gatti illegalmente anche quando non siamo stati noi stessi a sottrarli al territorio di appartenenza e sono figli di figli e pronipoti di gatti sottratti al loro territorio.
Sotto questo punto di vista, che non è più punto di vista ma una legge, non dovrebbe essere consentito alcun rimborso spese.
Che poi si faccia è un altro paio di maniche
Il divieto di sottrarre il gatto libero (che equivale a ferale/randagio) dal proprio territorio deriva da questa legge del 1991. Ce n'era una precedente che stabilisse tale divieto? Non lo so.
Né la legge quadro né la L.R. della Sardegna parla di reati o sanzioni derivanti da questo divieto, o almeno io ad una lettura veloce non li ho visti. Dove si trova il furto aggravato?
La situazione descritta di Riri mi è sembrata chiara, parlava della gatta di una signora.
Gatta intera, con accesso all'esterno, che si accoppia e fa una cucciolata.
Non è una gatta libera, è una gatta di proprietà, ne derivano i vari obblighi sulla cura dell'animale e della prole e del non abbandono.
La gatta è sua, i cuccioli sono suoi, sono nati nella sua proprietà - salotto o cortile che sia - lei può cederli come meticci a titolo gratuito, oneroso o rimborso spese come è stato scritto sopra.
La cucciolata di pochi giorni trovata in una busta nell'immondezza, in una scatola sotto il portone di casa, buttati in un fosso in campagna, non sono gatti liberi, sono gatti abbandonati, in genere la gatta di proprietà, intera e con accesso all'esterno, ha partorito e il proprietario, che avrebbe dovuto prendersene cura, li ha abbandonati a morire.
Era una gatta libera, che ha partorito in cascina, e chi vive o lavora in cascina li ha sottratti alla mamma e abbandonati a morire? Può essere. Come faccio a saperlo? Come ritrovo il loro territorio? Di fatto, nella maggior parte dei casi, non posso, di fatto il loro territorio d'origine non lo conoscono, sono cresciuti in una casa, dove li ho allattati e svezzati, senza alcun insegnamento utile della mamma per vivere in quel territorio.
Diversa la situazione della gatta in cascina, gatta libera, alla quale io sottraggo volontariamente i cuccioli e li do in adozione.
Questo sì, è illegale, questo sì, capita. Mamma sana, gattini sani, che in nome della fantomatica sicurezza e vita fino ai 20 anni, vengono sottratti al loro territorio.
Situazioni di confine, nelle quali è difficile stabilire cosa fare, stabilire in quale fattispecie normativa rientrerebbe, ce ne sono tante.
La gatta della cascina ha abbandonato uno dei cuccioli, perché malato, ha spostato gli altri e questo l'ha lasciato volontariamente da un'altra parte a morire.
Che faccio? Lascio che la natura faccia il suo corso?
Lo prendo, lo curo, lo salvo, e poi? Un gattino che è vissuto a casa, che non ha mai imparato a cacciare, che non conosce il suo territorio di origine, lo considero ancora un gatto libero e lo riporto dove l'ho preso, dove probabilmente non saprà cavarsela?
Mica facile, in molte situazioni.
Sì, in generale si dovrebbe rispettare di più la libertà del gatto, l'aver scelto quel territorio, e accettare anche che questa libertà potrebbe portarlo a una morte precoce.
Però in un contesto urbano, tanti gatti non nascono come gatti liberi, nascono come gatti di proprietà, persi e mai ritrovati o abbandonati da adulti. Gatti che più di una volta sono ben felici di stare di nuovo in una casa, l'ambiente in cui sono nati e cresciuti.
Gatti che arrivano in colonia e sono in palese difficoltà, scacciati, anche malamente e quindi feriti, dagli altri gatti. In un contesto naturale, il gatto si sposterebbe a cercare altre risorse, altri spazi.
In città dove la risorsa è il cibo fornito dalla gattara in colonia, in quello spazio determinato, che può fare? Che dovremo fare noi, osservatori di una situazione in cui non vediamo un miglioramento? Un gatto così, in palese difficoltà, ha lo status di gatto libero o di gatto abbandonato da soccorrere?
Quanto sono labili certe linee di confine :confused:
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