Visualizza Versione Completa : Gatta in affidamento
Buongiorno, sono nuovo del forum e mi presento. Mi chiamo Alessandro e vivo nel ponente Ligure. Negli anni ho avuto un gatto Persiano, un Norvegese e poi gatti di paese. Ero alla ricerca di un gattino di 3 mesi da adottare in casa per me, la mia compagna e i miei figli (di 6 e 9 anni). Parlando con un'amica, mi dice che una sua collega ha una gatta di 3 anni e mezzo da propormi (di seguito riporto quello che mi è stato detto). La gatta in questione è con l'attuale proprietaria da quando aveva 30 giorni, l'ha sempre tenuta come fosse una bambina, è sterilizzata, abituata alla lettiera, non ha mai graffiato divani, tappeti, è abituata a stare 24 h su 24 chiusa in casa senza mai uscire. La padrona fa un lavoro che purtroppo la tiene lontana da casa dalle 8 del mattino sino alle ore 8-9 della sera e quindi la gatta è sempre sola. Questa gatta sino ad un anno fa è sempre stata docile e tranquilla. Un anno fa mentre era vicino ad una persiana chiusa, all'esterno passa un gatto e la spaventa. A quel punto la gatta inizia a soffiare alla padrona e questa spaventata, la chiude in una stanza per due orette in modo da farla calmare. Da allora non si è mai più verificato sino a circa 2 mesi fa. Da due mesi a questa parte, la gatta ha avuto altre 2 volte lo stesso atteggiamento e ogni volta nelle vicinanze di questa persiana. Ora la padrona ha paura del comportamento del gatto e quindi l'ha portata in una clinica privata dove le hanno fatto analisi e accertamenti vari, dai quali è uscita sana come un pesce. La padrona però ha perso la sicurezza nel tenerla, dice che il loro rapporto è cambiato e quindi l'ha lasciata in affidamento all'Enpa con una veterinaria comportamentista. L' enpa l'ha contattata che entro giovedì la deve riprendere o la portano al gattile e la proprietaria ha deciso di prenderla con se (in attesa di trovarle una nuova abitazione) però non si sente sicura a lasciarla libera in casa perchè ha paura e quindi la vorrebbe tenere in gabbia. Secondo la veterinaria comportamentista, la gatta ha bisogno di più attenzioni. Fatta questa lunghissima premessa.. La mia intenzione sarebbe quella di prenderla in adozione e di vedere come si comporta con la mia famiglia nell'arco di 15-20 giorni, se poi vedo che è diventata aggressiva (perchè credo che a quell'età non si possa più modificare il carattere) la riconsegnerò alla proprietaria, non tanto per me, ma per il discorso che non voglio avere problemi con i bambini.
Giovedì sera l'Enpa dovrebbe consegnarla alla proprietaria e lei consegnarla a me. Avete dei consigli da darmi? Mi sapreste indicare il perchè di questo suo comportamento verso la proprietaria? Secondo voi c'è speranza che con una nuova famiglia ritorni ad essere affettuosa e soprattutto che non sia aggressiva con i bambini? Grazie a chi vorrà consigliarmi. Alessandro
babaferu
02-02-2022, 09:38
No Alessandro con gli esseri viventi non si fanno le prove.... Se non vuoi avere problemi non orientarti su una gatta adulta problematica col rischio di procurare eventuali altri traumi ed esponendosi a dei bambini che per una gatta sono molto stressanti.
Scegliete un adulto già abituato a convivere con bambini, oppure un cucciolo.
Ma poi pensa che segnale daresti ai bambini riportandola indietro.... No dai, se vuoi abituarmi con un animale parti con premesse migliori.
Sulla signora non faccio commenti
Un abbraccio, ba
No Alessandro con gli esseri viventi non si fanno le prove.... Se non vuoi avere problemi non orientarti su una gatta adulta problematica col rischio di procurare eventuali altri traumi ed esponendosi a dei bambini che per una gatta sono molto stressanti.
Scegliete un adulto già abituato a convivere con bambini, oppure un cucciolo.
Ma poi pensa che segnale daresti ai bambini riportandola indietro.... No dai, se vuoi abituarmi con un animale parti con premesse migliori.
Sulla signora non faccio commenti
Un abbraccio, ba
Hai pienamente ragione... Però mi piacerebbe "provare" a recuperarla per vedere se riusciamo a vivere insieme ed evitarle il gattile.
babaferu
02-02-2022, 09:57
Hai pienamente ragione... Però mi piacerebbe "provare" a recuperarla per vedere se riusciamo a vivere insieme ed evitarle il gattile.
In 15-20 giorni non la recuperi.... E non è una questione di carattere.
La situazione che ha vissuto è stata abbastanza assurda.
La proprietaria la teneva come una figlia, ma le caratteristiche che valorizzi sono che non graffia mobili e tappeti....
Dopodiché al primo comportamento problematico per la padrona, normale per la gatta, è disposta a separarsene (l'intervento del comportamentalista fuori dal contesto di vita della gatta secondo me è inutile).
Adesso, dopo aver vissuto anni da sola e poi essere stata sballottata tra clinica ed Enpa, tu la vorresti inserire in una casa con bambini e fare una prova di 15-20 giorni.... Ma non sono abbastanza neanche per ambientarsi figurati per superare ciò che ha vissuto.
Può recuperarla, ammesso che sia il termine giusto, qualcuno che è anche disposto ad accogliere il suo lato problematico.... Non qualcuno che invece giustamente deve anche preservare i propri figli.
Ma non preserveresti nessuno, neanche i tuoi figli.
A meno che hai tempo risorse e spazio per dire che la terreno anche se all'inizio ci saranno problemi..
La storia che racconti ha dell'incredibile. Anzi posso dirlo? Non ci credo che una persona che "tratta la gatta come una figlia" poi si spaventi perchè la gatta stessa le soffia contro un paio di volte. E' francamente ridicolo. Fosse un rottweiler o un pitbull che di punto in bianco inizia a ringhiarti contro capirei anche, contatti subito un comportamentista e, se ne va della tua incolumità, lo chiudi pure in gabbia fino ad avere individuato/trattato il problema. Ma una gatta?!
Adesso è inutile stare a commentare ulteriormente le ragioni vere o presunte di questa signora, ma il mio consiglio è, stai lontano da questa storia, che puzza molto di guaio!! Tanto più avendo due figli piccoli, un'adozione va pensata, ponderata, organizzata. In questo contesto tu hai due soggetti "fragili": il micio che ti porti a casa, e i bimbi. Sia gli uni che gli altri agiscono secondo il loro punto di vista, e a volte anche con le migliori intenzioni del mondo, ciò può diventare problematico... perché iniziare già in partenza da una situazione problematica e incerta?!
La gatta in questione ha biosgno di stare in ambiente tranquillo, sereno, con un padrone paziente disposto a spendere tempo e se necessario denaro per seguirla nel modo migliore. Un padrone, possibilmente, che non abbia altre esigenze (ad esempio, accontentare i figli, esigenza peraltro legittima nel tuo caso) che non il benessere di questa gatta.
E' bello che tu voglia aiutare in questa situazione, ma a volte il modo migliore di aiutare è capire i propri limiti. Al limite, puoi aiutare attivandoti per cercare un'adozione adeguata presso amici e conoscenti.
Se proprio vuoi adottare un gatto (se lo vuoi perché è un desiderio forte e condiviso dalla tua famiglia, e non un'esigenza momentanea di salvare un gatto dai danni provocati da qualcun altro), allora devi sapere che questo impatterà molto sulla vostra vita e la vostra routine, per almeno 15/20 anni... possibili danni ai mobili, pipì in giro, graffi e/o morsi ai bimbi quando magari il gatto non ha voglia di essere manipolato (e ciò non deve certo essere ritenuto un motivo valido per la restituzione del micio in questione!), ecc ecc... se comunque ti va di intraprendere quest'avventura, allora ti consiglio di scegliere con molta accuratezza il gatto, o in gattile, o anche da allevamento. Personalmente ritengo che un gatto da allevamento dia più garanzie a livello del carattere, perché (salvo eccezioni) è stato ben socializzato e proviene da genitori socializzati, è privo di traumi, l'allevatore lo ha seguito a dovere e può indicarti il gatto più adatto in una certa cucciolata. Inoltre ci sono razze che per indole sono più adatte ad interagire coi bambini (ad esempio Devon rex, sono dei simpatici buffoni sempre pronti a giocare ed essere manipolati... Scottish fold, gatto tranuillo e molto posato, così come il Ragdoll ecc). Inoltre gli allevatori di solito seguono molto con consigli e dritte il gatto anche nel post-affido, a volte per anni.
Ma anche in gattile, con pazienza e facendoti seguire bene dalle volontarie, puoi trovare il gatto che fa al caso tuo.
Premetto che il mio intervento sarà abbastanza crudo e severo.
Le premesse sono sbagliate: non si prende un gatto o un qualunque altro vivente per sé, per la moglie e per i figli. Si adotta un vivente per offrirgli la migliore qualità di vita possibile.
Poi, sembra di stare su Zalando: se non va bene si rispedisce al mittente come un paio di scarpe o un vestito o non so cosa.
Ecco, cosa. Un vivente non è una cosa che anche se piace ma non ci sta bene la rimandiamo indietro.
Mi permetto di dire, scusatemi, che in caso di insuccesso non sarebbe un buon insegnamento per i vostri figli, perché potrebbero essere sia convinti che con un altro animale questo si possa fare, sia essere dispiaciuti dopo un inizio di relazione affettiva ma finita male per imperizia nostra.
Quindi non farei esperimenti, tanto meno con bambini in casa. Potrebbe aver paura di avvicinarsi alle finestre anche per molto tempo.
La micia è stata considerata perfetta finché non ha manifestato un comportamento normale per un felino: territorialità minacciata, frustrazione per non potersi esprimere, paura nel constatare che non era in grado di affrontare lo scacco. La precedente signora che la teneva, non ha saputo tenerla, e la gatta è priva di esperienze da 3 anni e mezzo.
Si vuole un gatto, ma spogliato dalla sua felinità. Senza esperienze emotive e negative pregresse. Senza provare non a recuperarla, ma a riabilitare la sua vita riacquistando fiducia in sé stessa e nell’ambiente che la circonda.
Un gatto non è bravo perché non graffia i divani, ma è bravo se gli si dà la possibilità di essere gatto, solo allora vedendolo si è felici per lui, e questa felicità riverbererà su di noi e sui nostri figli.
La speranza che possa essere riabilitata c’è, ma purtroppo non con queste premesse. E la riabilitazione è tanto più lunga quanti sono i danni che ha subito in questi lunghi anni. Dovreste essere seguiti da un esperto che non potrà comunque prevedere nel breve periodo le reazioni della micia anche verso i vostri figli. Voi di conseguenza nutrirete sospetti e legittimi timori. Il clima in famiglia non sarebbe dei migliori.
Ecco perché il più delle volte mi astengo dall’intervenire.
Quoto tutto quel che è già stato detto, in particolare l'intervento di Aletto che rispecchia in toto il mio punto di vista.
Sinceramente, non ho parole per il comportamento di questa signora. Meglio sarebbe stato se si fosse comprata un peluche o un gatto di porcellana. Quelli, sì, non faranno mai alcun danno, è garantito.
Alla gatta va consentito di essere gatto, non va recuperata. Tigre le tue intenzioni sono nobili, ma non puoi trattarla come un oggetto in prova. Sarebbe deleterio e traumatico per la gatta e anche un pessimo esempio per i tuoi bimbi.
Per quello che vale, ti racconto la mia storia: quando avevo circa tre anni mia madre, spinta da un fortissimo quanto immotivato senso di colpa per la morte della nostra gattina a cui ero affezionatissima, decise di prenderne un'altra.
Si rivolse a una volontaria di non so che associazione che teneva gatti in stallo nella propria casa e adottò per me una gatta bellissima, probabilmente di ascendenza angora. Piccolo particolare: la gatta era stata abbandonata e aveva subito traumi di cui nessuno ha saputo specificare l'entità, e in particolare non tollerava i bambini, così io mi beccavo un graffio ogni volta che tentavo di approcciarmi a lei.
Ci sono voluti anni perché imparassimo, entrambe, a convivere rispettandoci e anche volendoci bene, ma mai a nessuno è venuto in mente di tenerla in prova e rimandarla eventualmente al mittente. Se così fosse stato, credo che oggi sarei una persona diversa, e sicuramente non migliore, e questo non solo per ciò che riguarda le relazioni con gli animali, ma anche nei confronti degli altri esseri umani.
Detto questo, e sempre col senno di poi, penso che mia madre non avrebbe dovuto farsi conquistare da due occhioni verdi, una coda grigia e sofficissima e una storia triste, ma avrebbe dovuto tenere in maggior considerazione esigenze di gatta e figlia. Avrebbe risparmiato alla micia in questione anni decisamente turbolenti, e a me il senso di colpa costante ogni volta che desideravo un gattino piccolo e pensavo che questo mio desiderio non fosse giusto, perché significava non voler abbastanza bene alla gatta con cui condividevo la vita.
Spero che questa mia testimonianza possa esserti di qualche utilità. Nel frattempo, ribadisco il consiglio di Alimiao: se ti sei preso a cuore la sorte di questa micia sfortunata, prova ad attivarti tra i tuoi conoscenti, chissà che non arrivi qualcuno che faccia al caso suo.
straycat2
03-02-2022, 07:44
il comportamento della signora è assurdo, non si prende in convivenza un gatto se poi a casa non ci sei mai, praticamente questa gatta ha sempre vissuto da sola e senza coccole e sopratutto trattata come un soprammobile, non doveva essere Gatto
secondo me la signora meriterebbe di rimanere sola per il resto della vita per la sua crudezza e non amore
un gatto si ama o no, ha bisogno di coccole e effusioni e a volte di fare danni che ai nostri occhi sembrano cose insormontabili..ma il problema è hai mai vissuto con un gatto?
io ho diciamo esperienza con gatti traumatizzati, ma oggi sto convivendo con una gatta non traumatizzata ed è la mia prima esperienza
la gatta in questione ha 3 anni e mezzo ed un carattere già suo e forse sarebbe meglio per i tuoi bambini crescere insieme a un cucciolo, invece di un gatto adulto e per di + traumatizzato da una incapace e inetta signora. concordo con le altre, attivati tra i tuoi conoscenti per trovare la persona giusta x lei.
p.s. un gatto non è un oggetto che lo provi e se non fa quello che tu dici lo riporti indietro come fosse un oggetto inutile..
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