Visualizza Versione Completa : Guida al pet food; produttori e veterinari a braccetto
Qui sul forum vengono poste con una certa frequenza domande sull'alimentazione dei gatti; questo significa che è un tema molto sentito; si è capito quanto sia importante per la buona salute dei nostri pelosi.
Vi propongo quindi il seguente lungo articolo che ho trovato sul web:
https://ambiente.tiscali.it/viveregreen/articoli/pet-food-guida-orientarsi-ingredienti-tipologie-etichette-ingannevoli/
E' stato redatto allo scopo di aiutare i proprietari di cani e gatti adorientarsi nella giungla del pet food; è a cura della giornalista Stefania Elena Carnemolla, secondo le fonti alle quali ha attinto, che linko per comodità del lettore:
ASSALCO - Associazione Nazionale Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia - LA VOCE DELL'INDUSTRIA ITALIANA DEL PET FOOD
https://assalco.it/
ZOOMARK INTERNATIONAL - vetrina internazionale di riferimento per la pet business community e le aziende di tutta la filiera del settore, dall'alimentazione ai prodotti per la cura e il comfort degli animali da compagnia, dalle materie prime al prodotto finito, dai macchinari agli imballaggi, dalla logistica ai servizi.
https://www.zoomark.it/home/2804.html
ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
https://www.anmvi.it/
SCIVAC - Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale
https://www.scivac.it/it/societa-specialistiche/siana
Unione Nazionale Consumatori
https://www.consumatori.it/
Nell'articolo della giornalista Carnemolla si fa espresso riferimento anche al rapporto ASSALCO-Zoomark International, riportando il parere del professor Pier Paolo Mussa, laureato in Medicina Veterinaria, un diploma allo European College of Veterinary and Comparative Nutrition, già ordinario di alimentazione zootecnica all’Università degli Studi di Torino, nonché ex presidente della Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale (i link agli Enti sopra citati li trovate nell'articolo della giornalista)
FEDIAF - Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per Animali da Compagnia, con le sue linee guida
https://europeanpetfood.org/
Siccome proprio ieri, nel rispondere a un utente in difficoltà nel trovare un certo umido kitten, leucio, Aletto ed io abbiamo espresso fondamentalmente lo stesso parere su questa tipologia di mangime, desidero far notare che questa come altre diciture (adult, urinary, senior, per animale del tal o talaltro peso, ecc.) risponde a precise norme della Federazione Europea, così come ogni altra dicitura in etichetta.
Quindi tecnicamente non è uno strattagemma del produttore per creare un bisogno inesistente.
All'atto pratico però, per come la vedo io, continua ad essere una trovata commerciale, dal momento che l'ente europeo che si occupa di legiferare si serve della consulenza delle aziende del pet food e di altri soggetti ad esse connessi, in una commistione che grida "conflitto di interessi" ma che coloro che avrebbero il dovere di vigilare ignorano spudoratamente, in sostanza avallando questo sistema.
Nell'articolo trovate anche i risultati dell'indagine DOXA sulle percentuali di veterinari favorevoli ai croccantini; sapevo che erano tanti, ma francamente non immaginavo che si arrivasse a percentuali prossime al 100%.
Non ricordo se ne “Il libro nero dei veterinari” c’era un capitolo dedicato all’alimentazione, né ora posso consultarlo.
Comunque è scritto da una veterinaria e secondo me è da leggere.
Forse c’è qualcosa in proposito qui usando la funzione cerca
È il libro di Jutta Ziegler, l'avevo comprato appena uscito, mi sembra nel 2015 e parla anche dell'alimentazione; è stato lì che ho deciso di abbandonare il mangime industriale.
Ho provato con la funzione "cerca" ed escono molte discussioni, alcune lunghissime, in cui del libro ci sono poche citazioni, e molto brevi.
Quindi, per chi fosse interessato ad acquistarlo, di seguito il link alla casa editrice (Macrolibrarsi) che offre pure la possibilità di ordinarlo on line, ma credo si possa chiedere anche nelle normali librerie "fisiche" sul territorio:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-libro-nero-dei-veterinari.php
Nella parte bassa della pagina c'è il piano dell'opera, la suddivisione in capitoli ed i link per le recensioni.
Sperando di avere fatto "cosa buona e giusta"..
Ma consapevole che non sarà mai "fonte di salvezza".
Almeno per me. :)
Anch'io l'avevo comprato online, ma non ricordo se su Macrolibrarsi o su Il Giardino dei Libri
Leggilo, leucio, e sarà "fonte di salvezza" anche per te.
Ho provato con la funzione "cerca" ed escono molte discussioni, alcune lunghissime, in cui del libro ci sono poche citazioni, e molto brevi...Molte discussioni? Che parlano di quel libro? Sono riuscita a trovarne una di numero e per di più composta dal solo messaggio iniziale; sarà che sono proprio un'incapace...
Vabbè, non sto più a provare; da quel che scrivi sembrano di pressoché nulla utilità, e quindi...forumisti, acquistate questo libro!
Molte discussioni? Che parlano di quel libro? Sono riuscita a trovarne una di numero e per di più composta dal solo messaggio iniziale; sarà che sono proprio un'incapace...
Vabbè, non sto più a provare; da quel che scrivi sembrano di pressoché nulla utilità, e quindi...forumisti, acquistate questo libro!
Dipende da come fai la ricerca, naturalmente.
Se cerchi per titolo, ne esce una sola, senza risposte o commenti.
Se invece fai anche la ricerca sul campo "che contiene", ovvero citata nel corso della discussione, troverai molti risultati, forse anche troppi, per lo più in discussioni su temi molto generali, e quindi col rischio di trovare giusto qualche citazione estemporanea.
Per questo, mi è venuta l'idea di cercare direttamente il libro sul web.
Magari qualcuno si può fare un'idea più precisa di che cosa si tratta.
Insomma, per dare una piccola mano.
Io sono "dannato per l'eternità".
https://youtu.be/nK5emqWUwkU
:)
A parte che il campo "che contiene" non ce l'ho proprio, l"ho cercato ma...no no...non c'e, adesso non arriva più nemmeno quell'unica discussione senza risposte.
Ma poi...perché mi agito tanto, dal momento che il libro ce l'ho?
Hai ragione, qui funziona con il meccanismo della tendina.
Io l'ho fatto off line, appena letto l'abbozzo di discussione sul libro.
Comunque, l'importanre è che chi è interessato ha un link alla casa editrice
:)
Sto rileggendo "Il libro nero dei veterinari". Un ripasso ogni tanto ci sta proprio bene.
Spero che questo libro possa raggiungere quanti più proprietari di animale possibile, quindi non solo gli utenti del forum, ma anche tutti coloro che lo seguono pur non essendo iscritti.
Quando l'acquistai, dopo che l'ebbi letto ne parlai con parenti e conoscenti gattofili e cinofili, pensando che potessero essere interessati almeno al tema dell'alimentazione, ma restai molto, molto delusa: su un nutrito gruppo di persone, ad eccezione dell'unica che aderì al mio invito, gli altri sostanzialmente mi risposero che non l'avrebbero acquistato, perché preferivano non sapere, altrimenti cosa avrebbero potuto mettere nella ciotola dei loro animali?
Non volevano neppure prendere in considerazione l'esistenza di alternative al pet food e ancora meno volevano conoscere la cruda verità.
Perché la verità fa paura, quando ti costringe a confrontarti con la tua coscienza e a prendere la decisione migliore per la salute di chi dipende da te.
Sul sito di e-commerce Macrolibrarsi, linkato da leucio, c'è anche l'indice degli argomenti trattati nel libro, con esempi nei quali alcuni utenti e non utenti potrebbero riconoscere il problema del proprio animale.
Ecco l'indice:
Capitolo 1 - IL GATTO FELIX NON RIESCE PIÙ A URINARE
Le conseguenze di un’alimentazione con mangimi pronti prodotti industrialmente
Capitolo 2 - IL LABRADOR PAULE SI GRATTA FINO A SANGUINARE
Perché le diete contro le allergie servono a poco o niente
Capitolo 3 - LA STORIA INFINITA DEL PASTORE TEDESCO POMUC E DELLE SUE ARTICOLAZIONI FRAGILI COME VETRO
Le drastiche conseguenze della selezione eccessiva e dell’alimentazione errata
Capitolo 4 - PER COSÌ DIRE, VACCINATA A MORTE. PERCHÉ LA GATTA BENITA DOVEVA MORIRE
Sul senso e il non senso delle vaccinazioni annuali
Capitolo 5 - PERCHÉ LA DOBERMANN SANDRINA DISTRUGGE L’ARREDAMENTO DI CASA
Le pillole della felicità e gli psicofarmaci per cani e gatti
Capitolo 6 - QUASI AVVELENATO DAL VETERINARIO. IL CALVARIO DI UN GATTINO
L’utilizzo incontrollato di antibiotici e cortisone, il bombardamento con vermifughi e altro ancora
Capitolo 7 - SENTA, UNA BOTTE A QUATTRO ZAMPE
Discutibili le diete a basso contenuto calorico e gli alimenti per il diabete
Capitolo 8 - LA TRISTE STORIA DI MAX, LABRADOR MASCHIO DI CINQUE ANNI
Cani e gatti vittime di dispositivi medici usati erroneamente
Capitolo 9 - LE VOCI PEGGIORI E PIÙ INSISTENTI SULL’ALIMENTAZIONE BIOLOGICA SECONDO NATURA
Come i veterinari, volutamente o no, diffondono informazioni false per valorizzare e vendere i cibi pronti
Capitolo 10 - COME POTETE PROTEGGERE IL VOSTRO CANE O IL VOSTRO GATTO DA INTERVENTI INUTILI E TRATTAMENTI INEFFICACI
Soluzioni per il benessere dei vostri animali
Sono riuscita a scovare online il capitolo n° 7
"SENTA, UNA BOTTE A QUATTRO ZAMPE (http://www.librisalus.it/salus/libro-nero-veterinari.php)
Discutibili le diete a basso contenuto calorico e gli alimenti per il diabete
Si parla anche della carragenina: "Nell'industria alimentare questa si usa come gelificante per marmellate, gelati, panna ecc. e come riempitivo nei prodotti dietetici perché fornisce più volume senza ulteriore apporto calorico. La carragenina si estrae dalle alghe rosse, si sospetta che sia responsabile di tumori dell'apparato gastrointestinale e sembra favorire la formazione di tumori all'intestino e alla mammella. Ha un basso peso molecolare, è indigeribile, viene assorbita dalle cellule delle pareti intestinali ma non viene smaltita. Ne può conseguire la morte cellulare, da cui deriva la distruzione delle pareti intestinali e l'insorgenza di cellule tumorali. La ricercatrice statunitense Joanne Tobacman mette in relazione l'aumento dei casi di tumore alla mammella e al tratto digestivo con un aumento dei consumi di questo gelificante. Anche in questo caso la quantità è determinante. Non è il consumo episodico ma quello costante, quindi l'effetto cumulativo, che può scatenare la malattia. Che cos'abbia a che fare un gelificante nel mangime per cani, non riesco a capirlo".
Anche nel pet food per gatti vengono usati gelificanti; avete presente gli umidi in gelatina? Quella gelatina così consistente?
Solitamente si ricorre ad alghe come il carragheen (da qui il nome "carragenina" ) oppure ad un'altra alga, l'agar-agar o alla gomma cassia.
E' curioso come fino a diversi anni fa la presenza di questi gelificanti/addensanti fosse dichiarata in etichetta, poi a un certo punto non se n'è più fatta menzione.
I casi sono due: o i produttori di pet food hanno trovato qualche altra sostanza con le stesse caratteristiche, ma l'avrebbero scritto in etichetta.
Oppure visto che i proprietari di animali sono più informati di un tempo, i produttori evitano di menzionare queste sostanze che potrebbero far storcere il naso agli acquirenti, facendole passare come additivi tecnologici "protetti da segreto industriale" per i quali la legislazione sia europea che nazionale non prevedono alcun obbligo di dichiarazione.
Sul sito "Il fatto alimentare" ho trovato una guida per gli acquirenti di mangime* per i nostri animali d'affezione; la guida è redatta da ASSALCO, una di quelle società linkate nel primo messaggio.
Riguardo agli additivi, al punto 7 tra l'altro è scritto esattamente che "Se vi è interesse per un particolare additivo che non è riportato in etichetta (oppure se si vogliono conosceretutti gli additivi contenuti nel prodotto), è possibile ("contattare" hanno dimenticato di scrivere questa parole)i produttori per ulteriori informazioni.
Quando usavo ancora il pet food ho provato a contattare alcune aziende del settore per ulteriori informazioni su additivi come carragenine e agar agar, ma si sono trincerati dietro il segreto industriale.
* Gli alimenti di produzione industriale per tutti gli animali, compresi quelli cosiddetti "d'affezione" che vivono nelle nostre case, ai sensi della legislazione europea e nazionale sono definiti "mangimi".
Con tanti obblighi riguardo all'etichettatura, per quale motivo allora non c'è quello di dichiararli mangimi?
Forse perché definirli per quello che sono li squalificherebbe agli occhi degli acquirenti?
Ecco anche il capitolo 1
IL GATTO FELIX NON RIESCE PIÙ A URINARE (https://www.macrolibrarsi.it/speciali/le-conseguenze-di-un-alimentazione-con-mangimi-pronti-prodotti-industrialmente.php)
Le conseguenze di un’alimentazione con mangimi pronti prodotti industrialmente
Se volete leggere anche gli altri capitoli, non vi resta che acquistare il libro!
È lo stesso meccanismo cognitivo che ci fa credere alle fake, sono scorciatoie che evitano un impegno mentale e la cultura personale non è coinvolta da questo meccanismo/scorciatoia
Piccola digressione.
Io userei con una certa parsimonia l'espressione fake news.
Confortato in questa mia prudenza, o se vogliamo ricerca della precisione e della misura terminologica, da studi più o meno recenti, ma sempre molto accurati, sulle dinamiche che scuotono il mondo dell'informazione, e sui mille stratagemmi in uso per manipolarlo e creare disinformazione.
Si può parlare a ragion veduta di fake news quando si leggono notizie come questa:
https://www.butac.it/vera-vayman-adrenocromo/
che sono costruite apposta per girare efficacemente solo in alcuni canali social, in questo caso la galassia complottista di siti, profili e account che ruotano nell'orbita della stella di Q-Anon.
Sono notizie che qualsiasi lettore che non è caduto in quella che si chiama, non senza ironia, "la buca del Bianconiglio", può agevolmente riconoscere per quello che sono: fuffa allo stato puro.
Ma questo strumento di disinformazione funziona solo quando è diretto verso un gruppo di "iniziati", e sostanzialmente rappresenta una forma molto riconoscibile e facilmente contrastabile di mala informazione.
Esiste un'altra strategia di inquinamento delle notizie, molto più raffinata, e purtroppo molto più diffusa, insidiosa e subdola, che viene definita dagli addetti ai lavori information disorder .
Di cosa si tratta? Un primo approccio lo si può ricavare da questo editoriale uscito qualche tempo fa su butac.it, che ne fornisce una definizione chiara e semplice:
https://www.butac.it/rapporto-censis-disinformazione/
Ovvero, quelle notizie solo parzialmente vere, che attraverso artate omissioni e altri stratagemmi comunicativi, forniscono un quadro parziale, propagandistico, di una questione.
Che sono riconoscibilissimi, a patto di usare la cassetta degli attrezzi adeguata alla bisogna.
Per fare un esempio concreto, a me viene in mente un dibattito su queste pagine in cui un utente citava uno scritto di un non meglio precisato "analista" il quale, ricostruendo lo scenario degli accadimenti che hanno preceduto la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, si fossilizzava sulla questione della tempistica delle forniture delle armi occidentali all'Ucraina, "dimenticando" che già mesi prima autorevoli riviste di politica internazionale avevano pubblicato la notizia, citando le fonti documentali del Pentagono e del Dipartimento di Stato USA, che dalla fine della guerra del 2014, gli USA si erano attivati per riorganizzare l'esercito ucraino sulla base del criterio di "interoperabilità con le forze NATO".
Cioè che per organizzazione, tecniche di combattimento, logistica e catena di comando, l'esercito ucraino nel corso degli anni si era già organizzato come quello di un paese NATO. Ed era quindi in grado di operare già all'interno dell'Alleanza pur non facendone formalmente parte.
Qualsiasi studioso di politica internazionale, figuriamoci poi un'analista, sa molto bene che l'interoperabilità è molto più significativa, sul piano concreto, della fornitura di qualsiasi sistema d'armi.
Una manipolazione, neanche troppo raffinata in verità, in cui era facilissimo cadere.
E quell'utente, di ottimo livello culturale, ma orientato verso altre discipline, c'è cascato in pieno.
Ciò naturalmente non giustifica l'intervento militare russo, ma in una ricostruzione onesta dei fatti è un elemento imprescindibile, alla luce di un minimo di conoscenza della Storia, per capire le scelte tragicamente sballate fatte dal Cremlino.
Questa omissione, apparentemente piccola, si può "sgamare" solo usando gli strumenti del mestiere di un giornalista, in primis la verifica dell'attendibilità delle fonti.
Un lavoraccio che ormai non fa quasi nessuno.
Ma che io ricordo molto bene come si fa.
Era parte del mio mestiere.
In realtà, quello di inserire una polpetta avvelenata in una gustosa lasagna, era un sistema che già trent'anni fa andava per la maggiore per screditare testate e giornalisti "scomodi".
Che spesso ci cascavano a piedi uniti, per brama di successo, di fama, di notorietà.
Allora andava bene così un pò a tutti. Del resto, gli studi sul mondo della comunicazione muovevano allora i primi, incerti passi.
C'erano giusto le riflessioni di Noam Chomsky, e poco altro.
Oggi, con la proliferazione dei media e l'affinamento delle tecniche di manipolazione dell'opinione pubblica, questa diventa una questione centrale nella vita di qualsiasi democrazia.
E ben venga ogni studio, ogni passo, che aiuti il cittadino ad orientarsi consapevolmente!
https://www.scienzainrete.it/articolo/fake-news-meglio-information-disorder/cristina-da-rold/2017-11-27
Qui si mostrano alcune esperienze pilota per contrastare il meccanismo della "camera eco", attraverso il quale, entrati all'interno di forum e altri luoghi virtuali in cui tutti cantano la stessa canzone, è più facile essere vittime di meccanismi di quel tipo.
Ho parlato di meccanismo cognitivo.
Per questo ho cominciato il post scrivendo: "Piccola digressione".
Ho approfondto un punto, quello che mi interessava maggiormente, partendo dalle mie competenze di "operatore dell'informazione".
Senza intenti polemici verso nessuno.
Caso mai, posso approfittare dell'occasione per aggiungere che, se oggi la questione della disinformazione è tanto stringente, è anche perchè, con la proliferazione di strumenti di comunicazione sempre nuovi, stiamo assistendo alla messa in opera di vere e proprie strategie, talvolta raffinatissime, di manipolazione dell'opinione pubblica, che prevedono l'uso di più media per veicolare e diffondere una falsa notizia.
Il caso Yan (se non ricordo male il nome della pseudo ricercatrice usata alla bisogna) con la bufala del virus del Covid 19 fuggito dai laboratori di Wu-Han, rappresenta un esempio di scuola in cui vediamo all'opera tutti i possibili strumenti di comuncazione usati con i modi ed i tempi "giusti" per diffondere una notizia falsa ammantandola di autenticità.
Così Steve Bannion, il grande regista dell'operazione Yan, è assurto al ruolo di guru della comunicazione, e un personaggio equivoco come Prighozìn, fra l'altro burattinaio di una gigantesca "fabbrica di troll", ha assunto un ruolo centrale nel sistema di potere della Russia di Putin.
Giusto per rimarcare la centralità che questi temi stanno assumendo nella gestione del potere nelle moderne società del "capitalismo dell'informazione", come sia ama definire la fase di sviluppo (?) del sistema economico in cui stiamo già vivendo.
Tutto qua.
Preferisco essere sintetica
https://www.micimiao.net/forum/album.php?albumid=2952&pictureid=29314
Buona giornata a tutti
Non intendo seguirti su questo terreno.
La polemica (personale) non mi interessa.
Non intendo seguirti su questo terreno.
La polemica (personale) non mi interessa.
Non mi sembra di desiderare che tu mi segua, il post è rivolto a tutti
@ leucio
Hai annunciato la tua piccola digressione, che francamente tanto piccola non mi è parsa, mentre invece mi è sembrato un voler punzecchiare neppure tanto velatamente Aletto, con la quale evidentemente hai ancora il dente avvelenato e della quale non intendo cerco fare l'avvocato difensore, visto che è perfettamente in grado di difendersi da sè e che ha scelto, signorilmente, di non darti corda.
Non intervengo in merito alle tue affermazioni perché non intendo parlare né qui né altrove dell'Ucraina, della Russia, degli USA, della Wyman, di Bannon, di "mitraglietta" col suo Open, di Butac, ecc. e neppure delle echo chambers che secondo le tue affermazioni sembrano assimilabili a un ritrovo di "boccaloni" che se la remenano tra di loro.
Occhio però, che forse ti sfugge che anche quelli che seguono il tipo di informazione "veritiera" hanno le stesse camere di eco, ma, o la cosa ti sta bene perché collima col tuo pensiero o non ti ha neppure sfiorato l'idea che ci sono anche i boccaloni dell'informazione di stato.
Se desiderei parlare e confrontarti con gli utenti del forum intorno alle fake news, all'information disorder, alle echo chambers piuttosto che al bias cognitivo, alla guerra che contrappone il blocco occidentale nelle vesti dell'Ucraina alla Russia e ad altri Paesi, perché non apri una o più discussione su questi temi?
Detto questo, chiudo immediatamente la discussione perché non voglio che questo thread si trasformi nell'ennesimo campo di battaglia
Riapro, con l'invito, per chi volesse partecipare, ad astenersi da digressioni che esulano dal tema della discussione.
Dal momento che non tutti hanno tempo, ecco un piatto bell'e pronto: un articolo redatto non da una misconosciuta "giornalista pubblicista" che riporta le posizioni di XY.
E neppure da inaffidabili forumisti di Micimiao quali "farfallina75" o "drugo69" citati da un utente (#38 https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=123304&page=4 )
bensì redatto dall'ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.
Eccolo qui, il piatto pronto:
https://www.anmvioggi.it/in-evidenza/69564-il-pet-food-e-consigliato-dal-97-dei-medici-veterinari.html
Certo non sarà "pungente" come qualcuno potrebbe aspettarsi, dimenticando che a volte sono proprio le notizie apparentemente meno eclatanti ad essere le più emblematiche.
E infine una notizia del 24 maggio 2023: la Mars* (sì, proprio quella delle barrette al cioccolato) multinazionale statunitense del settore agroalimentare e del pet food (Mars Petcare) ha scelto l'istituto veterinario AniCura di Granozzo con Monticello (Novara) per realizzare il suo primo centro di formazione aperto ai veterinari di tutto il mondo.
Qualcosa mi dice che li formeranno ben bene in tema di "corretta alimentazione dei nostri pelosi...secondo Mars Petcare" in modo che possano poi stilare DEGNE linee guida da proporre ai propri ignari clienti.
Mars Petcare nel novembre 2022 ha acquisito l'azienda canadese Champion Pet Food detentrice dei noti marchi Orijen e Acana, che ora affiancheranno quelli storici di Mars Petcare, come, tanto per citarne alcuni dei circa 50, Royal Canin, Whiskas, Cesar, Kitekat, Pedigree, Sheba.
... e anche Eukanuba, Iams, James Wellbeloved, Chappi..
Le multinazionali ingrassano,
i rappresentanti vanno negli ambulatori veterinari della zona assegnatagli,
si assicurano che siano ben in evidenza le pubblicità
se non ci sono portano loro i cartelloni pubblicitari
fanno le foto
e fanno firmare ai vet un foglio per conferma del loro controllo/visita negli ambulatori.
Poi vanno nei pet food, si fanno dare dal gestionale l'incremento o il decremento delle vendite di tutti i relativi prodotti dalla ultima loro vista e continuano a battere laddove è necessario.
I vet più diligenti, rintracciabili dalla vicinanza ambulatorio-negozio pet food, come tra l'altro i nostri medici nel caso di farmaci o integratori da lanciare sul mercato, ricevono in cambio roba tipo viaggi premio per due persone.
Alcuni vet hanno quote del negozio stesso più vicino, partecipando agli utili ed ai rischi
E' così che va, ed è così che non va.
Mi hai fatto venire in mente quella volta in cui portai un gatto con problemi renali da un noto veterinario del paese prossimo al mio; mi consigliò vivamente un certo alimento, che avrei potuto acquistare nel negozio poco più avanti.
Ci cascai proprio da pirla e acquistai alcune confezioni di quel prodotto.
Il gatto a cui era destinato non lo volle neppure assaggiare, gli altri idem. Finì nell'immondizia.
Attualmente ho un veterinario che mi ispira fiducia, con esperienza pluridecennale alle spalle; nella sua sala d'aspetto non ci sono depliant, confezioni omaggio di schifido pet food, nessuna pubblicità di questo o quel prodotto.
Alle pareti solo cartelloni informativi sulle più pericolose parassitosi e sulla displasia dell'anca.
E mai una volta che l'abbia sentito magnificare il mangime industriale.
Peccato che non sia qui vicino.
Il secondo veterinario, comodo perché è qui in paese, lo tengo come ripiego, giusto per qualche bazzecola.
La sua sala d'aspetto sembra la reception di una multinazionale del pet food.
Visto che questa discussione verte sull'alimentazione, ne approfitto per riprendere il discorso che stavamo facendo nella discussione "Parere sui crocchi" che è stata chiusa.
https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=127513&page=7
Scrivevi: ".....e che non ci sia niente da fare, se non avere un pezzo di terra per l'orto, alberi da frutto, per l'olio conoscere personalmente chi ha le olive e le porta al frantoio ed assiste alla procedura per vedere che non venga mischiato con altri olii.
Ma è sempre un discorso egoistico."
Sono tra i fortunati e appassionati che hanno l'orto; anche se piccolo, lo curo molto bene e mi permette di avere, per l'autoconsumo mio e di mio marito, verdure per tutta la buona stagione. Verdure che non hanno mai visto pesticidi né fertilizzanti chimici.
Ho piantato 4 meli, 1 albicocco, 1 susino, piccoli frutti; la produzione è ancora agli inizi, però quest'anno ho avuto la soddisfazione di mangiare albicocche raccolte dall'albero e il prossimo fine autunno potrò raccogliere le prime mele.
E' un discorso egoistico più o meno.
Indubbiamente ci sono moltissime persone che vorrebbero avere un pezzetto di terra a disposizione e mi dispiace che non ne abbiano la possibilità; il primo anno dopo sposati abbiamo vissuto in affitto in appartamento e la forzata lontananza dalla terra mi ha fatto soffrire molto.
C'è anche chi affitta piccoli appezzamenti da coltivare, mettendosi insieme ad altri.
Poi ci sono quelli a cui non frega nulla e che l'unica cosa che interessa del cibo è che abbia un buon sapore e niente più; al massimo che costi poco, perché la prima economia è quella sull'alimentazione.
Ma i peggiori li ritengo quelli che si comportano come due miei vicini: hanno un orticello di proprietà davanti a casa; in primavera preparano (sgangheratamente) il terreno, acquistano le piantine in vivaio, le mettono a dimora, contestualmente danno un po' d'acqua...e poi invariabilmente le abbandonano al loro triste e prematuro destino di morte.
Se domandi il perché del loro comportamento ti rispondono che fare l'orto è troppo faticoso.
E si spalmano ad arrostire al sole da mattina a sera.
Non sopporto proprio chi spreca risorse preziose e chi uccide per noncuranza; saranno solo vegetali, ma sono anche loro esseri viventi.
Sarasvati
26-08-2023, 14:22
Ho letto l'articolo e mi ha colpito in particolare questo punto:
Trend e mode. Nonostante l'apparente successo mediatico, alcune scelte nutrizionali in voga non fanno breccia fra i Medici Veterinari,. E' il caso dell'alimentazione BARF che raccoglie poco più del 5% di estimatori; alla base delle motivazioni ci sono soprattutto i rischi di ordine sanitario per gli animali e per gli esseri umani che vengono a contatto diretto od indiretto con questi alimenti.
Non ho ben capito quali sarebbero questi "rischi", visto che non vengono specificati.
Ho tre gatti a cui do solo umido completo e zero crocchi e tutti i giorni do una trentina di grammi di spezzatino di vitello crudo ai due più giovani (purtroppo il più anziano non ne vuole sapere di carne cruda) Lo spezzatino lo compro dal mio macellaio di fiducia ed è carne destinata al consumo umano, pertanto non mi sono mai posta il problema.
E allora quali sarebbero questi fantomatici rischi?
L’orto è impegnativo, da piccola aiutavo (più che altro cercavo insettini perché mi piaceva scoprire dove si mettevano per vivere) i miei zii all’orto. C’era di tutto, dalle zucchine alle insalate, alberi di pesco, ciliegi, una piccola vigna -dove non potevo andare perché vicina alla ferrovia, un carciofeto, un castagneto dove vidi più di una serpe, il capanno degli attrezzi, galline, oche insomma stavamo in campagna, con l’odore del caldo e del sole sui frutti.
Mio zio si ammazzava di sudore per seguire tutto quanto, ma mangiavamo solo quei prodotti tranne la carne ed il latte e l’olio che venivano acquistati, pesticidi non so se esistevano e/o se se ne faceva uso privato. Ma le sudate ancora le ricordo.
I tuoi vicini non capiscono la terra, da quel che dici mi sembra che gli sia estranea.
Lo zio metteva a seccare i semi di pomodoro per la prossima semina e chissà che altro che non ricordo perché ero piccola.
Anni fa temendo che mia figlia pensasse che frutta ed insalata spuntassero per incanto già incartate e implasiticate, feci una piccola zona per pomodori basilico timo fragole menta e mentuccia ecc qui in terrazzo.
Sto provando a fare la stessa cosa con mia nipote, ma viviamo ancora distanti ed è più difficile.
Quando è qui le faccio passare le manine sui gerani odorosi, sul timo, sul basilico e anche sulle foglie di ulivo -che non hanno un odore percepibile- per poterle poi annusare e capire la differenza. Nonna, quello è il baLIsico!
Appunto, sono fantomatici.
I produttori di pet food e i veterinari che seguono acriticamente e/o per convenienza le linee guida dei suddetti produttori hanno tutto l'interesse a screditare la barf o comunque l'utilizzo di carni crude, paventando il pericolo di contrarre infezioni batteriche, per esempio la salmonellosi, maneggiando la carne cruda.
In buona sostanza fanno terrorismo psicologico.
Se in casa ci sono persone immunodepresse, donne in gravidanza o bimbi piccoli che non hanno ancora un sistema immunitario ben efficiente, è più che ovvio che si debba prestare attenzione curando l'igiene di piani di lavoro, taglieri, stoviglie, mani, ma l'attenzione all'igiene penso che l'abbiamo tutti, anche se abbiamo un perfetto sistema immunitario, anche se non maneggiamo carne cruda.
E poi se maneggiare carne cruda fosse così altamente pericoloso, a quest'ora i macellai sarebbero tutti morti...e sarebbero morti anche gli amanti della carne all'albese, visto che si mangia cruda.
Piuttosto io diffido di quelle barf industriali, refrigerate, congelate, surgelate, che si trovano in vendita online, quei pastrocchi o tritumi di roba cruda che non si capisce neppure quali parti animali contengano.
Non si può essere sicuri neppure se sia sempre stata rispettata la catena del freddo.
Anni fa ricordo che c'erano stati dei ritiri proprio di queste barf industriali.
I miei gatti mangiano da tanti anni solo crudo (solitamente pollo, manzo e frattaglie), ma è carne per alimentazione umana, controllata, e non abbiamo mai avuto il minimo problema.
Quanto al paventato rischio per gli animali, nel nostro caso i gatti, il pH dei loro succhi gastrici è talmente basso che poco ci manca che sia acido cloridrico (o acido muriatico, è la stessa cosa) quasi puro e uccide rapidamente eventuali batteri patogeni.
…..
E allora quali sarebbero questi fantomatici rischi?
Penso sì riferiscano al rischio -per loro- di essere additati di leggerezza qualora la carne andasse a male, ma in quel caso i gatti non la mangerebbero, i cani non so.
L’unica certezza che leggo è diffondere fobie in un mondo che da anni si vorrebbe asettico mediante l’uso di prodotti che eliminano il 99% di germi.
@ Aletto
Le tue parole mi hanno fatto rivivere le emozioni di bambina.
Anche noi avevamo un bel pezzo di terra, non però grande come quello che hai descritto.
Avevamo anche le galline; ne ho avute anch'io dopo sposata, ma finiva che morivano di vecchiaia, una è vissuta per una dozzina d'anni.
Avevano il loro recinto con la casetta e un albero di fichi per fare ombra.
Da parecchi anni non ne teniamo più, da quella volta che una gallina in fuga da non so dove si era stabilita qui, insieme all'ultima superstite delle mie galline acquistate anni prima.
Un giorno restò sola e la vedevo triste, così le aprii il cancello e la lasciai libera di vivere la sua vita di gallina qui nel giardino.
E devo dire che per me è stata un'esperienza nuova e inaspettata poter osservare e condividere un pezzo di vita insieme a una gallina, che non è affatto l'animale stupido dal cervellino piccolo come viene presentata (stupida come una gallina).
I miei vicini hanno comprato di proposito la casa perché aveva il pezzetto di terra, forse per vantarsene con parenti e amici, forse pensavano che i vegetali si accudissero da soli, il che per certi versi è vero, ma di sicuro non lo fanno in funzione degli umani.
E' importante che i bambini non perdano la connessione con la natura, ci sei riuscita con tua figlia e ci riuscirai con la tua tenerissima nipotina, anche se non vi vedete spesso come vorresti.
Varie volte andavo nel pollaio a rapinare le uova, una volta mi andò male, la gallina non volle.
Le mangiavamo facendo un buco ed aspirando il contenuto.
Le galline non sono affatto stupide, perché mai dovrebbero esserlo!
C’è un testo del neurobiologo Vallortigara che titola proprio Cervello di gallina
https://www.ibs.it/cervello-di-gallina-visite-guidate-libro-giorgio-vallortigara/e/9788833916101?lgw_code=1122-B9788833916101&gclid=CjwKCAjwxaanBhBQEiwA84TVXOOffsGC8AHOlOF5_PbX 1zUaN2PkMq91xJXyNbs9gMxT1qSy-8Vb4BoCxgUQAvD_BwE
Non l’ho letto ma ho seguito la conferenza.
Chissà che ho linkato, ora vedo
Cervello di gallina, stupido come una gallina. L'essere umano si nutre spesso di luoghi comuni, che gli evitano di attivare il proprio cervello.
Se poi ci mettiamo il carico di personaggi dello spettacolo, da quelli di "la gallina non è un animale intelligente, lo si capisce da come guarda la gente" (vorrei vedere voi se aveste gli occhi lateralmente al capo) e fino a Fazio con "la gallina è un animale stupido perché continua a fare le uova anche se gliele fregano tutte", temo che per la povera gallina la strada verso il riconoscimento della sua intelligenza sia ancora molto lunga.
Ho sempre pensato che le galline siano sfortunate.
Sfortunate per essere nate galline.
Costrette a trascorrere rinchiuse in un ambiente privo di stimoli l'intera esistenza, come potrebbero mostrarsi per quello che davvero sono?
Se anche non le giudichiamo stupide, le vediamo però come non molto intelligenti.
In passato anch'io ho avuto questa impressione, anche se ogni tanto qualche atteggiamento delle pennute instillava in me il dubbio di giudicarle in modo sbagliato.
Poi finalmente sono arrivate le quattro galline davvero mie e alle quali avevo potuto offrire un ambiente migliore del solito pollaio e ho capito che di loro fino a quel momento non avevo capito quasi niente.
Quando poi una quindicina di anni fa è approdata qui una gallina fuggitiva, che ho presto lasciato libera di vivere la sua vita, pur se lontana dalle consimili, alle quali che per altro avrebbe potuto tranquillamente riunirsi se solo l'avesse voluto, mi si è aperto un mondo sconosciuto.
Ho visto quanta intelligenza, sensibilità, curiosità, capacità di riflettere e di decidere, e di apprendere da animali di specie diversa dalla sua, stiano in quel "cervello di gallina".
Del libro di Vallortigara avevo letto solo qualche breve stralcio, trovato in internet.
Vallortigara è impegnativo, non è un gran comunicatore a livello di intonazione di voce e pause, lo sto ascoltando anche adesso su youtube, “Passeggiando tra i mondi percettivi degli altri animali”, parla da neuroscienziato quale è ma in modo diverso per es da Damasio. Evvabbè, ho detto un’ovvietà.
Ha grandissima stima per gli altri animali.
Ripensando a Fazio, che ho visto una sola volta, e persone del genere mi chiedo quale sia veramente l’animale povero di mondo.
Anche al maiale non è andata molto bene.
Fazio non sta proprio nelle mie corde, piuttosto mi sta sulle balls.
Lungo un sentiero qui vicino c'è un tizio che ha un piccolissimo allevamento di maiali.
Alcuni anni fa in un periodo estremamente piovoso ci era capitato di passare da quelle parti; poverini, vivevano letteralmente immersi fino alle ginocchia nella melma scivolosa di fango, feci e urina.
Ci siamo rivolti immediatamente al servizio veterinario; sono venuti e hanno obbligato il proprietario a predisporre un riparo dalle intemperie, con pavimento opportunamente rialzato rispetto al terreno circostante e fornito di paglia.
In seguito passavo ogni tanto per controllare la situazione; avevo anche notato che scelgono un posto specifico dove fare i loro bisogni, non sporcano dove capita.
Vallortigara è impegnativo, non è un gran comunicatore a livello di intonazione di voce e pause, lo sto ascoltando anche adesso su youtube, “Passeggiando tra i mondi percettivi degli altri animali”, parla da neuroscienziato quale è ma in modo diverso per es da Damasio. Evvabbè, ho detto un’ovvietà.
Ha grandissima stima per gli altri animali.
Lo sto ascoltando anch'io.
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In seguito passavo ogni tanto per controllare la situazione; avevo anche notato che scelgono un posto specifico dove fare i loro bisogni, non sporcano dove capita.
Il soggetto sono i maiali:
un mio amico che viveva in campagna, anni fa viveva con molti animali tra cui una scrofa: Giovanni vive con una scrofa libera che gli entra anche in casa!
Insomma, un pellegrinaggio a casa di Giovanni per capire come fosse possibile.
Confermo quanto hai scritto, non solo i bisogni erano in una zona e solo quella, ma anche che sono animali assolutamente da rivalutare rispetto agli imperterriti luoghi comuni che li hanno portati ad essere solo animali da carne.
Di Vallortigara mi sembra di ricordare qualche accenno qui sul forum; ieri sera ho guardato il video, l'ho trovato davvero interessante, tutto era così nuovo, un mondo inimmaginabile per me.
Damasio invece non lo conoscevo neppure di nome; ho cercato un po' in rete e, se ho ben capito, detto così molto semplicisticamente, le sue ricerche hanno l'uomo al centro, mentre il lavoro Vallortigara prende in considerazione gli animali e l'essere umano in quanto animale.
Porta pazienza se, da eto-analfabeta quale sono, con tutta probabilità sto dicendo un cumulo di sciocchezze.
I maiali.
Dopo che avevo scoperto quel piccolo allevamento, per tutta l'estate passavo sovente da quelle parti, al mattino quando il padrone non c'era; mi sedevo sull'erba a bordo sentiero e li osservavo; non avevo mai avuto prima di allora l'opportunità di guardare così da vicino un maiale negli occhi, ornati da quelle lunghe ciglia biondo pallido; e ci parlavo pure.
Poi un giorno di fine ottobre arrivo là e trovo il recinto vuoto. E ho capito.
Damasio ha avuto la grande intelligenza mettere al centro delle vite emozioni e sentimenti. Quella stessa intelligenza che poi lui stesso minimizza se rapportata a quella di altre specie, specialmente nel testo Lo strano ordine delle cose.
Maiali: ricordo una cinica barzelletta toscana -i toscani sanno essere tremendi- che parla del dialogo immaginario tra un cane ed un maiale e finisce col cane che dice “te tu un sei miha il maiale dell’anno scorso”
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