Visualizza Versione Completa : Esempio di alimentazione BARF
Per non continuare a postare in una vecchia discussione, ne apro una nuova e se i moderatori lo riterranno opportuno, sposteranno questa discussione.
Qui sotto c’è la composizione analitica di uno dei menù BARF formulati dalla vet nutrizionista, per correttezza non sono fotografati gli ingredienti -peraltro reperibili in ogni supermercato- perché le diete sono individuali e non applicabili a qualunque gatto di qualsiasi età ed esigenze.
Per me questo è sapere cosa mangiano.
https://www.micimiao.net/forum/picture.php?albumid=2952&pictureid=29315
Purtroppo vedo solamente il solito schermo nero con il micro puntino bianco in centro!
Riguardo alla barf, più o meno in contemporanea con "Il libro nero dei veterinari" avevo acquistato di Doreen Fiedler, "La dieta barf per gatti" con la prefazione del dottor Bettio.
l
https://www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebook-la-dieta-barf-per-gatti-epub.php#&gid=1&pid=1
Pensavo sarebbe stato molto utile per me che ero già passata dall'alimentazione industriale della peggior specie ad una di cosiddetta "alta qualità", ma non ero per niente soddisfatta e desideravo arrivare ad offrire un alimento il più possibile vicino a quello che un gatto dovrebbe mangiare, quindi che altro, se non la barf?
La prima parte del libro pone l'accento sulle esigenze nutrizionali del gatto; c'è anche un breve raffronto fra l'alimentazione naturale del gatto libero, per comodità di comprensione identificata nel topo, e l'alimentazione industriale.
Oltre a indicare i tipi di carne da utilizzare, si arriva presto a parlare di integratori; vitamine, aminoacidi, minerali, acidi grassi, con indicazioni sulla necessità di fornirli in misura giusta, onde evitarne eccessi o carenze, con relative, accurate spiegazioni.
E va bene.
Si arriva presto a ricette generiche con o senza ossa, con l'indicazione di miscele e premiscele commerciali da aggiungere come descritto in etichetta.
E anche questo può andar bene.
Da questo punto iniziano le indicazioni per il fai da te: come preparare le miscele di integratori.
Lo ritengo scarsamente fattibile per il pur volonteroso proprietario di un gatto; non so quanti abbiano in casa un bilancino che permetta di dosare pochi decigrammi di taurina, giusto per fare un esempio.
Man mano che si procede nella lettura viene spiegato anche come effettuare i calcoli che consentono l'individualizzazione delle ricette e qui, secondo me, si va davvero nel difficile.
In base al peso del gatto si devono determinare le UI (unità internazionali) di quella certa vitamina piuttosto che di quel minerale o di quell'altro, per fornire il giusto quantitativo di queste sostanze.
Il valore si ottiene moltiplicando il peso corporeo del gatto X il fabbisogno giornaliero di quel certo elemento.
Le UI così ottenute devono essere trasformate in microgrammi, per poterle pesare.
Per esempio 1 UI di vitamina D corrisponde a 0,025 microgrammi.
Francamente, non so quanti aspiranti barfisti siano in grado di prepararsi queste miscele o abbiano voglia di impegnarsi in questo compito, che oltretutto presuppone la possibilità di reperire queste sostanze di base.
Poi si arriva alle domande più disparate che potrebbe fare il neofita della barf.
Seguono parecchie ricette e infine una sezione con la "definizione dei termini specifici".
In sostanza questo libro, a mio parere, invece di avvicinare i proprietari di gatti alla barf, rischia di farli fuggire, spingendoli fra le amorevoli braccia dell'industria mangimistica.
Non ho affatto rinunciato alla barf e sono oramai più di 7 anni che in casa non entra più neppure una briciola di mangime industriale.
A me il link si apre normalmente, comunque se vai al mio album c’è una brutta foto di un foglio un po’ sgualcito, ed è quella.
Anche io avevo comprato un libro sulla BARF, poi Buio ebbe il diabete ed il vecchio vet disse che si fidava solo del cibo industriale. Poi la famosa -per me- inversione a U mentre ci tornavo e cambiai veterinario.
La nuova vet dapprima mi propose l’industriale, dissi di no, e lei mi disse: collaboro con la vet nutrizionista Maria Mayer e da lì ebbi i menù per lui.
Trovi tutto nella discussione: “Buio, diabete insulino resistente?”
Quindi in pratica non feci nessuna fatica con la BARF, avevo già tutto e la Mayer mi disse anche: guarda che mica devi stare lì col bilancino per le dosi!
Ovviamente anche gli altri due si sono adeguati con variazioni perché non erano diabetici.
A Buio, con la sola alimentazione passò il diabete.
Facevo i grafici che per me parlano meglio dei numeri.
Quest’inverno, dopo non so quanto tempo/anni, ha avuto una ricaduta.
Stavolta nuova dieta ed insulina, mi fermavo alla prima tacca piccola della siringa BD microfine da 0,3 (se di più, rischia l’ipoglicemia)
Ora da un paio di mesi è di nuovo in remissione. Ma penso che essendo di origine genetica, potrebbe ripresentarsi ogni tanto.
Penso che se un gatto è in salute non ci sono problemi, io dò anche quaglie con ossa ed un minimo di zucchine lesse per dare un po’ di fibra.
Penso anche che non bisogna spaccarsi la testa se l’alimentazione è naturale e variata, chi si spacca la testa è alla ricerca di un Apri e Versa.
Molti integratori piano piano li ho tolti, ma Buio aveva 600 di glicemia. Sarebbero da mantenere gli omega 3, perché i 6 si assumono normalmente con l’alimentazione e competono per lo stesso enzima. Essendoci più 6 di 3, vincono per forza i 6.
Perfetto, nel tuo album vedo finalmente la tabella.
Buio è quel bel micio nero, immagino.
Avevo letto poco tempo fa la discussione su di lui e devo dire che sei stata davvero brava e anche Buio è stato bravissimo a collaborare.
Come fai ad accorgerti quando la glicemia sale ? Lo testi periodicamente o lo capisci dal suo comportamento?
Adesso che è in remissione hai smesso di fargli l'insulina?
Per la barf sono anch'io dell'idea che non abbia senso star lì col bilancino. Dopo che avevo letto quel libro mi ero un po' scoraggiata, poi per fortuna ho tenuto duro.
Ho cercato di fornire un'alimentazione varia per quanto nelle mie possibilità, stando su carni poco costose, cosce e sovracosce di pollo, raramente tacchino, spezzatino di manzo con parti grasse, pellicine, nervetti, ma che per i gatti è mille volte meglio di quello magro, fegatini di pollo con parsimonia, cuore bovino.
Integro lasciando a disposizione di tutti complessivamente un tuorlo d'uovo crudo al giorno, d'inverno piace anche il formaggio non stagionato e poi sempre latte fresco intero a volontà, che non ha mai dato problemi.
Una parte del pollo e le ossa che ricavo dalla disossatura del crudo le faccio cuocere max 5 minuti in pentola a pressione, con carote grossolanamente grattugiate e un gambo di sedano; sono verdure che piacciono a tutti.
Non metto nemmeno una goccia d'acqua; è sufficiente quella rilasciata dalla carne; raffreddandosi diventa gelatina e mangiano tutto.
A una delle gatte non piace il crudo, quindi lei mangia quel pollo semicotto; ogni tanto lo mangiano anche agli altri, generalmente quando dimentico di scongelare il crudo per tempo.
Niente pesce un po' perché costa troppo, un po' perché ci sarebbe solo uno che lo mangia.
Purtroppo rifiutano le famose ossa polpose, ho provato con le ali di pollo, ma niente da fare, così mi limito a dare le estremità delle ossa cotte perché non si scheggiano, sono un po' spugnose e le mangiano volentieri; una volta ogni tanto metto un pizzico di polvere di ossa sia sul crudo che sul cotto, ma decisamente meno di quanto è scritto sull'etichetta della Grau.
Penso che il fatto di mangiare anche uovo e latte fornisca loro nutrienti importanti.
Congelo le carni; ho letto che la taurina se ne va insieme al liquido dello scongelamento, ma io non lo butto, a loro piace leccarlo fino all'ultima goccia.
Dopo tutti questi anni vedo che stanno bene, hanno un bel pelo lucido, occhi limpidi, puliti, sono più attivi di quando mangiavano industriale, Milo che è sempre stato un po' sovrappeso è rientrato nel peso forma; anche la gatta che avevo adottato da cucciolina è cresciuta benissimo con questa alimentazione, quindi penso di essermela cavata discretamente.
Sono anche contenta che non hanno mai avuto bisogno del veterinario.
Milo, che da quando l'ho adottato ha sempre avuto problemi di rigurgito e vomito, in pratica quasi tutte le sante mattine mangiava e tirava su tutto o subito o quando già parzialmente digerito, da quando mangia crudo ha smesso e gli succede giusto se ha del pelo nello stomaco.
Il veterinario per il suo problema mi aveva detto che avrei dovuto somministragli sempre un gastroprotettore ogni mattina, ma non l'ho mai fatto, perché volevo eliminare la causa, non tamponarla; per di più il ricorso prolungato a gli inibitori di pompa protonica può causare ipergastrinemia e avevo letto che c'era il rischio di carcinomi gastrici, quindi nell'incertezza ho preferito non rischiare.
Nel complesso penso che se avessi sbagliato a farli mangiare come ho fatto e faccio tuttora, qualche problema dopo 7 anni si sarebbe già manifestato.
Nella tabella che hai postato ci sono le percentuali sul residuo secco, come posso capire se col tipo di alimentazione che do sono grossomodo rispettate?
Sì, Buio è quello nero.
E’ stato collaborativo? Non lo so, quello è il suo modo di esistere che implica il totale affidarsi ed avere fiducia nel territorio che mi comprende.
Questa sua fiducia, forse eccessiva, mi ha permesso di misurargli la glicemia con un normale glucometro per uso umano fino a tre volte al giorno e più, es quando gli ho fatto la curva glicemica. Questo implica la puntura quotidiana sulla parte esterna del padiglione auricolare, dove con una lampadina messa dietro, guardando si vede una venuzza che lo percorre. Vista la venuzza, ho dovuto procedere a occhio.
Tenere fermo tra le dita l’orecchio di un micio, e procedere velocemente per forare e misurare non è una passeggiata. Fosse successo con gli altri mi sarei trovata con le braccia solcate dai graffi perché è una procedura invasiva subita dove lui gioca in casa
Cit: “Lo testi periodicamente o lo capisci dal suo comportamento?
Adesso che è in remissione hai smesso di fargli l'insulina?”
La valutazione comportamentale è poco attendibile perché all’insorgere dell’aumento di glicemia ancora non beve più del solito. Non è meno arzillo del solito. Arzillo per lui è una parola grossa.
No, adesso niente insulina perché rischierebbe il coma ipoglicemico
La misurazione in questi anni la facevo molto ma molto saltuariamente. Poi un giorno ho visto valori non rassicuranti. Da lì due misurazioni al giorno e poi la visita dalla vet nutrizionista nello studio della mia vet.
Devo dire che, nella sfiga di Buio, la collaborazione tra le due vet è stata di nuovo eccellente. Assistere e prendere parte attiva al dialogo per Buio è stata una fortuna.
Cit: “Nella tabella che hai postato ci sono le percentuali sul residuo secco, come posso capire se col tipo di alimentazione che do sono grossomodo rispettate?”
Non ne ho la più pallida idea, ci sono vari metodi a seconda di quello che si vuole rilevare. Il più semplice: soluzione in acqua ed estrazione, soluzione in alcool ed estrazione, soluzione in solventi organici ed estrazione, essiccamento, pesata, e ridiluizione ed analisi qualitativa e quantitativa con spettrofotometro mediante siringhe Hamilton. Bisognerebbe sapere qual è la lunghezza d’onda assorbita dalla sostanza che vogliamo rilevare, cosa non difficile da sapere…ma
Ma sarebbe un lavoraccio, estremamente qui sopra semplificato, al quale mi sottraggo con entusiasmo.
Si potrebbe forse fare la stessa cosa con la cromatografia ad alta risoluzione….ma
Ma puoi digitare ad es: composizione carne di manzo e ti compare tutto :)
No, gli inibitori di pompa è meglio somministrarli solo obtorto collo
Ancora mi chiedo: ma perché mi sopporta? Perché sopporta queste violazioni quotidiane del suo corpo che per l’emotività di un gatto e conseguente comportamento, sono deleterie?
La risposta più banale è perché mi vuole bene, e da qui partirebbero inconsistenti interpretazioni, anche se penso che tutti i gatti mi abbiano, a loro modo, voluto bene.
La risposta più pertinente è perché la relazione tra noi ed il gatto è basata su patto di fiducia che non dobbiamo mai rompere.
Ma allora, perché Berenice non si fa neppure pettinare? Ok perché le dà fastidio, ma a Buio non dovrebbe dare fastidio sto bucherellamento ormai di nuovo quotidiano?
Ci sono tra noi e loro dei patti silenziosi e profondi di cui neanche ci rendiamo conto e che hanno preso corpo durante lo scorrere della relazione.
Credo che questo post sia un po' lungo :disapprove:
Se sarebbe un lavoraccio per te, figurati cosa potrebbe essere per me!
Meglio che vada avanti come ho fatto finora, aperta però al cambiamento.
Se penso che un domani potrei avere necessitá di portare due delle gatte dal veterinario o di dover somministrare qualche farmaco, mi sento già male.
Loro sono entrate nel trasportino una sola volta nella loro vita, una decina di anni fa in occasione della sterilizzazione e in uno dei due casi è stata un'esperienza che non vorrei proprio ripetere, perché ci tengo alla mia incolumità personale.
A una delle due che un paio di anni dopo aveva tantissima e persistente tosse ero riuscita a dare due mezze compresse di Bassado, nascondendole nel cibo; fortunatamente è stato sufficiente, perché le successive dosi non sono riuscita a fargliele prendere; per fortuna da quella volta non ha mai più avuto bisogno di cure.
L'altra micia, che invece era entrata spontaneamente nel trasportino, anni dopo aveva avuto la broncopolmonite più una bruttissima congiuntivite; ero riuscita a curarla solo perché era tanto grave da non avere la forza di ribellarsi.
Di norma invece decide lei cosa puoi o non puoi farle.
Per esempio puoi prenderla, strufugnarle la pancia che ti offre spontaneamente sdraiandosi sul letto o sul pavimento che più lunga non si può...ma non ti permette di asciugarle il solito occhietto che lacrima, conseguenza rimasta dopo quella congiuntivite; lei risolve non asciugandosi le lacrime con la zampa, ma strofinandosi sulle mie mani.
Le zucchine, che immagino lessate, le mescoli al cibo o le mangiano così come sono?
Le ho comprate per noi proprio ieri e vorrei proporle anche loro.
Non preoccuparti della lunghezza del tuo post, cosa dovrei dire io?
…….Le zucchine, che immagino lessate, le mescoli al cibo o le manfiano così come sono?
Le ho comprate per noi proprio ieri e vorrei proporle……
Sì lessate, schiacciate e mischiate. Gli fanno schifo.
Alternativa carote, fanno schifo anche quelle.
Ma anche quel pochino che mandano giù, facciamo che gli basta
Se non altro i miei amano le carote, chissà che non abbiano successi anche le zucchine.
Ieri ho provato a proporre le zucchine; mi hanno detto di mangiarmele io.
Hai mai provato con i fagiolini lessi? Ho avuto gatti che li adoravano, arrivavano addirittura a prenderseli mentre erano ancora caldi nello scolapasta.
Gli attuali invece ne sono fortemente attratti solo se crudi e li rubano, ma unicamente per giocarci.
Immaginavo, ma non si sa mai.
No, con i fagiolini lessi non ho provato. Non so quanti carboidrati contengano, per Buio, per il quale nel questionario avevo scritto niente verdure, lei mi ha detto che qualche verdura come fibra la deve mangiare e per sicurezza devo rispettare quello che c’è scritto, mentre per il resto posso tranquillamente variare.
Dal momento che ogni vegetale contiene carboidrati e che anche le piante nella fotosintesi producono glucosio vorrei prima chiederglielo. Non vorrei che poi mi dicesse di dare la cuticola di semi di psillio :disapprove:
Ora provo a vedere se rimedio qualche tabella dal web.
Grazie del suggerimento
Dunque, le zucchine cotte hanno ogni 100g 3,40g di carboidrati e sono piene di acqua, i fagiolini a parità di peso hanno 4,60 e 1,20 rispettivamente come carboidrati e zuccheri solubili, per il resto (fibra) guardo domani che sarò al pc che è più comodo.
Già, i fagiolini sono legumi e hanno più carboidrati delle zucchine.
Ho trovato valori differenti a seconda del sito consultato.
Ho anche pensato che potrebbe dipendere forse dall'età dei fagiolini presi in esame ; quando sono ancora giovani e sottile ne avranno meno rispetto a quando i semi sono più formati.
Ruslan ama particolarmente le verdure; sopra tutte adora la lattuga romana, vuole mangiarla prima della carne; in autunno-inverno è un classico, come vede che la tolgo dal sacchetto va letteralmente in sollucchero.
Gli piace tanto anche il cavolo verza, quando è stagione gliene lascio a disposizione un pezzo di foglia e se la sgranocchia di notte, al mattino trovo solo la costola perfettamente ripulita.
Milo invece mangia il cavolo solo se cotto.
Ho avuto un gatto goloso di pomodori crudi ben maturi, una micia amante degli asparagi lessi e un'altra che mangiava le mele crude sbucciate e tagliuzzate.
Invece le femmine attuali le verdure non le considerano proprio, tranne le amate carote lesse.
Non ho mai avuto amanti delle patate e pensare che nel pet food sono spesso presenti.
Adesso che fa caldo non pensano proprio alle verdure, sono inappetenti anche rispetto alla carne; preferiscono bere il latte, anche cagliato e con questo caldo non ci vuole molto per vederlo trasformato in una specie di budino acidulo.
I valori sono differenti anche se confrontati rispetto a crudo, cotto, bollito, surgelato. Poi varia da sito a sito. Insomma per Buio è meglio che stia attenta.
Ho visto ieri che variano anche gli oligoelementi
Neppure io ho trovato indicazioni univoche.
Concordo, con Buio è meglio andare sul sicuro e non lasciare la strada vecchia.
Neppure io ho trovato indicazioni univoche.
Concordo, con Buio è meglio andare sul sicuro e non lasciare la strada vecchia.
Commento della vet: certo che lui ha una glicemia strana, va su e giù nel giro di un giorno da tempo
La veterinaria non ha mai avuto in cura casi del genere?
Ho cercato in internet "glicemia ballerina" (l'unica cosa che mi è venuta in mente) e con sorpresa ho saputo dell'esistenza del diabete ballerino (abbastanza raro), definito così per via della notevole instabilità glicemica che lo caratterizza.
E' una condizione che può svilupparsi in chi ha il diabete di tipo 1.
Quello di Buio è un diabete autoimmune?
Non perde peso, bevicchia, lui l’insulina la produce –altrimenti non andrebbe da 220 a 76 (!) nella stessa giornata senza l’intervento di insulina esogena.
Quindi non è di tipo 1 perché il pancreas funziona, il tipo 1 peraltro nel gatto è raro, e lui non è sovrappeso.
L’ultimo dosaggio delle fruttosamine era nella norma.
tiroide ok,
ecoaddome ok,
ecocardio ok.
Grosso modo, senza complicarci la vita:
l’insulina prodotta e rilasciata in circolo si lega ad un recettore tirosinchinasico -sono enzimi che trasferiscono un gruppo fosfato da un ATP(energia) a una proteina in una cellula presente sul tessuto adiposo (per questo l’assunzione di grassi animali di buona qualità è importante per tutti indistintamente) e muscolare. Il legame dell’insulina con il suo recettore attiva una serie di fosforilazioni a livello intracellulare con conseguente attivazione di altri recettori*, che stanno normalmente in vescicole all’interno delle cellule, portandoli in superficie ed esponendoli sulla membrana cellulare, consentendo l’entrata del glucosio all’interno della cellula e sottraendolo al circuito sanguigno
*GLUT-4 ma lasciamo perdere :)
Il suo altalenare della glicemia, essendo raro, quella poveraccia della vet procede a vista assieme a me, ci ragioniamo assieme
Di fatto, dopo il picco glicemico stabile dell’inverno scorso –ridimensionato con insulina esogena in quantità infinitesimali- la glicemia si è di nuovo stabilizzata rendendo pericoloso intervenire con insulina esogena. Per es stamani dopo il pasto era 114, e temo che stasera possa essere troppo bassa.
Questo dura da fine giugno/inizio luglio (senza insulina esogena) ma non credo sia possibile che si stabilizzi
Non abbiamo fatto il dosaggio degli anticorpi anti GAD perché non è di tipo 1
Staremo a vedere.
Buio è più unico che raro!
Buio è più unico che raro!
Poveretto, è una palla al piede questa sua patologia.
Nella sfortuna, Buio ha la fortuna di aver incontrato un'umana come te e come la veterinaria che lo segue.
Chissà, probabilmente sarebbe già morto.
Ma è il suo modo di esistere che mi stupisce
Chissà, probabilmente sarebbe già morto...
Molto probabilmente sì, ma tutto sommato è nato sotto una buonissima stella.
Leggo sovente che per chi sceglie la BARF è d'obbligo ricorrere agli integratori, tipicamente la taurina.
Avevo comprato sia quella sintetica che un integratore in pasta, ma l'hanno fermamente rifiutata, piuttosto non mangiavano e ho lasciato perdere.
La possibilità di una sua carenza quando ho iniziato col crudo è stato l'aspetto che più mi preoccupava, perché non tutti amano allo stesso modo il cuore; le due gatte più grandi non lo vogliono proprio e una delle due mangia la carne scottata.
Per mia comodità compro la carne una volta alla settimana, la porziono e la congelo; la taurina durante la scongelazione se ne va con il liquido emesso dalla carne, ma come forse avevo già detto, almeno questo non è un problema perché se lo leccano.
Cercando informazioni sul tempo che intercorre tra un'alimentazione costantemente povera di taurina e il manifestarsi di sintomi da carenza ho trovato indicazioni che parlano da un minimo di sei mesi, fino anche a due anni, ma non so valutare l'attendibilità di queste affermazioni.
C'è tanto copiaeincolla sul web, questo sì, ma io vorrei capire qual'è la fonte e quanto sia attendibile.
Trovo solo cose del genere:
"I sintomi: come si manifesta la carenza di taurina
Se il tuo gatto dovesse effettivamente soffrire di una carenza di taurina, per lungo tempo non riusciresti ad accorgertene. Ci vogliono almeno 6 mesi, infatti, in alcuni casi anche 2 anni, prima che si manifestino chiaramente i sintomi. Tra questi ricordiamo:
degenerazione irreversibile della retina che in alcuni casi rende il gatto cieco
nelle gatte in gravidanza, accentuato rischio di morte dei feti
per i gattini, ritardi nello sviluppo
patologie del muscolo cardiaco che si manifestano attraverso apatia o mucose pallide
indebolimento del sistema immunitario
nervosismo e tendenza all’aggressività
Se il tuo gatto si alimenta secondo la BARF e quindi con carne fresca, di norma riceve una dose sufficiente di taurina tramite la carne di cui si nutre, a patto che tu non la scaldi o la cucini."
Fortunatamente i miei gatti non presentano neppure uno di questi sintomi; quello praticamente cieco lo era già quando l'ho trovato.
Quindi mi dico che dopo tanti anni qualche problema avrebbe già dovuto manifestarsi.
Potrei quindi pensare che nell'alimentazione che offro sia presente la taurina in quantità sufficiente, ma non riesco a capire come mai la micia che mangia solo scottato stia benissimo.
Ma dove trova sta benedetta taurina? Nel tuorlo d'uovo? Nel latte fresco? Boh!
Stasera del tutto casualmente mentre cercavo notizie sulle cozze verdi cilene, che ho visto nel reparto surgelati di un supermercato, tra i risultati della ricerca ho trovato riferimenti alla polvere di cozze verdi neozelandesi, a quanto pare utilizzate in ambito umano per le numerose, benefiche proprietà che le caratterizzano.
E con mia grande sorpresa ho appreso che sono anche una ricca fonte di taurina.
Ho visto che la polvere viene venduta sia in barattoli di vario formato, sia sotto forma di capsule.
Ho trovato due siti che la commercializzano proprio per gli animali, in piccolo formato (ma ce ne saranno anche altri) e vorrei provare a comprarla per provare a proporla ai miei gatti.
Uno dei siti è questo (al momento il prodotto non è disponibile):
https://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__felins-plus-polvere-di-molluschi-verdi-neozelandesi-70g.php
e l'altro è questo:
https://www.naturanimali.it/products/polvere-di-cozze-verdi-della-dr-ziegler-70-g?variant=42115864625407
Cit:
“Se il tuo gatto si alimenta secondo la BARF e quindi con carne fresca, di norma riceve una dose sufficiente di taurina tramite la carne di cui si nutre, a patto che tu non la scaldi o la cucini."
Ho ricontrollato i menù del 2017 (i primi formulati per Buio con glicemia 600) e quelli di quest’inverno, in tutto poco meno di una ventina di menù: la taurina oscilla tra 200 e 150 mg e non viene suggerito di reintegrarla.
La carne, quando scottata, lo è per pochi secondi. Non mi preoccuperei, ma io caratterialmente non mi preoccupo facilmente.
Io dò cuori di pollo tagliuzzati e mischiati, di modo che non possano mettersi a scegliere
Il cuore bovino lo schifano
-Carne: il muscolo funzionante, quello più duro e scomodo da tagliare contiene più taurina del resto della carne. Banalmente, la coscia di pollo ne contiene di più rispetto al petto
-Gamberi e vongole, non sono presenti in nessuno dei menù per Buio e gli altri. Nel regolamento CE gamberi non sono ritenuti fonte rilevante di anisakis. Le vongole, come tutti i bivalvi, sono esenti da anisakis. Un paio di volte ho provato a proporli ma li hanno schifati.
-Fegato: contiene taurina anche perché viene sintetizzata lì, ma non lo posso dare spesso perché poi vanno i diarrea
Poi è contenuta nel latte ecc, sembra non ci sia nelle uova
Insomma, non mi farei problemi, attenzione sì ma problemi no
P.S.
poi siamo sempre lì: ciò che viene aggiunto è meno biodisponibile di quello naturalmente contenuto nel cibo
All'inizio dell'avventura crudista abbastanza preoccupata lo ero; da quel che leggevo in internet e sui forum felini sembrava fosse da perfetti irresponsabili non ricorrere agli integratori e così ci ho provato, prima con la fallimentare somministrazione di taurina in polvere e poi con l'altrettanto fallimentare taurina in pasta.
Francamente non so come tanti gatti accettino sta polvere nel cibo; l'odore a me disgustava, e se lo sentivo io, che vabbè ho l'olfatto piuttosto fine, ma che non può reggere il confronto con quello di un gatto, mi immagino che schifo dovesse fare a loro.
Quella in pasta puzzava di pesce e i miei gatti non amano il pesce.
Per la verità ero stata contenta che la rifiutassero, perché l'idea delle polverine nel piatto non mi ha mai entusiasmato.
Ciò che l'organismo non è in grado di produrre autonomamente, che sia quello del gatto piuttosto che quello dell'uomo, deve essere introdotto con l'alimentazione; solo in casi particolari potrebbe essere necessario ricorrere all'aiutino extra, ma non deve diventare la norma.
Man mano che passava il tempo e vedevo che i gatti non solo stavano bene, ma stavano meglio di quando mangiavano industriale, la preoccupazione se n'è andata, riaffiorando ogni tanto per la micia che mangia scottato, ma ora mi sento di stare tranquilla; lei per di più ama tantissimo il latte.
Il fegato di pollo, nonostante sia molto gradito, lo do con parsimonia, una volta ogni tanto e in piccole dosi, perché anche loro vanno in diarrea.
Molluschi non ne ho mai proposti, ho visto che non ne sono attratti; probabilmente succederebbe la stessa cosa con la polvere di cozze.
Compro la carne del tipo che dici tu e quando mi è capitato di proporne di quella magra, tenera, perché al supermercato non avevo trovato altro, l'hanno mangiata a fatica, non l'hanno gradita.
Stessa cosa per il pollo; mangiano cosce e sovracosce, ma il petto lo disdegnano.
E sia per il manzo che per il pollo, preferiscono le parti con un po' di grasso.
Evidentemente sanno cos'è meglio per loro.
Quindi, come dici tu "attenzione sì ma problemi no"
La polvere di cozze se ne starà ancora sullo scaffale del negozio.
Prima del primo episodio diabetico (in realtà troppo lungo per essere considerato “episodio” e 600 di glicemia), qui già mangiavano almeno un pasto al giorno di carne cruda.
Ricordo il primo giorno: Volland l’ha annusata ed ha cominciato a ringhiare agli altri due: guai a chi osa avvicinarsi alla mia pappa/preda.
Ho allontanato ancora di più gli altri due piattini.
Come Lara la prima volta che ha visto la carne cruda; lei, la cucciola, ha messo subito in riga gli altri.
Come Lara la prima volta che ha visto la carne cruda; lei, la cucciola, ha messo subito in riga gli altri.
Penso sia proprio così: sono un predatore solitario, consumo le mie piccole prede da solo.
Per me fu un piacere incredibile.
Lo stesso ha fatto Berenice ieri.
Buio è un salame e questo mi preoccupa non poco, dovrei provare a capire meglio perché sicuramente non è un salame.
Il fatto è che poi questi episodi si possono trascinare nelle altre attività quotidiane.
Qui si limitano a mangiare nel proprio piatto e per ragioni di spazio sono solo a 20 centimetri uno dall'altro.
Chi termina prima se è sazio se ne va; se non è soddisfatto sta fermo davanti al piatto vuoto in attesa del supplemento, senza pescare da quello del vicino.
Igor sembra abbia il tacito permesso di mettere il naso nel piatto altrui; succede di rado e nessuno gli dice niente, che abbiano capito che è un concentrato di disabilità?
Lara oltre a non permettere invasioni di piatto e ad essere la prima a finire, salta sullo sgabello per arrivare al tavolo dove mangia Ruslan e con abile mossa gli artiglia la carne da sotto il naso. E lui lascia fare.
Di solito ci sto attenta e la richiamo; quando invece nei piatti resta qualche avanzo, lei sa, come anche gli altri, di avere il via libera: cibo abbandonato=cibo a disposizione del primo che passa. Mi sembra giusto.
E solitamente la prima a passare è lei.
E' l'unica che quando è arrivata qui non aveva rapporti con gli umani e pur piccola doveva provvedere a se stessa (con risultati piuttosto scarsi, viste le condizioni in cui versava).
Gli altri invece erano ex gatti di casa, probabilmente non avevano mai avuto necessità di difendere il loro cibo.
Darò, mio malgrado, una risposta un po' lunga
Dunque, Volland che è il più motivato dal punto di vista predatorio, è anche l’unico gatto proveniente da allevamento che abbia adottato.
Quindi in teoria non ha mai dovuto predare per vivere, così come Buio che è stato portato via dal suo territorio da piccolo –i soliti due o tre mesi- e che probabilmente ha avuto fin da giovane età la pappa pronta.
Berenice invece per ben cinque anni ha vissuto la strada ed ha dovuto arrangiarsi, o più propriamente vivere da gatto, sia dal punto di vista alimentare che dal punto di vista sociale (odori, contatti visivi, zuffe ed evitamenti, nascondigli ecc.), eppure si comporta come Volland.
Il povero Buio resta col cerino in mano.
Queste situazioni di vita, per me, non sono sicuramente sufficienti per sopprimere o giù di lì, un tratto così distintivo dei predatori obbligati per sopravvivenza.
Trattandosi non solo di esempi ma anche di “campionature” di un numero estremamente limitato di individui, non possono rientrare in uno studio del comportamento, per il quale sarebbero necessari un numero assai più elevato di individui (mettiamo qualche centinaio di individui) a loro volta suddivisi in gruppi di età, sesso ecc. ma rientrano nelle storie di altri animali –assai piacevoli-, e restano sempre nell’ambito delle storie, racconti.
“Spesso non ci si rende conto che le generalizzazioni sulle abilità cognitive delle specie sono basate su insiemi di dati raccolti utilizzando un piccolo numero di individui che probabilmente sono stati esposti soltanto ad un limitato spettro di sfide comportamentali…..dal canto mio, gli studi condotti sul comportamento antipredatorio di diversi uccelli mi hanno insegnato molte cose sui mondi degli altri animali…….L’interesse degli etologi cognitivisti si concentra sulla diversità e flessibilità delle soluzioni che gli individui, anche membri di una stessa specie, utilizzano…” (Bekoff)
Faccio un esempio –riportato da Bekoff- di uno studio sulle ghiandaie (anche se non c’entrano niente) ma penso possa essere esplicativo: le ghiandaie preferivano andare su mangiatoie più isolate e non occupate da altri individui anche se ciò andava a scapito della preferenza del tipo si semi che offrivano
vBulletin® v3.8.11, Copyright ©2000-2025, vBulletin Solutions Inc.