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Visualizza Versione Completa : Per adottare un gatto è necessario essere abbienti?


Iska
06-09-2023, 13:28
Nei forum e nei siti dedicati agli animali, succede di leggere frasi, anche di veterinari, sull'opportunità di non adottare, se non si è abbienti.

Il concetto può essere riassunto grosso modo così:
"avere un animale non è un obbligo, nessuno ti dice di prenderlo se non puoi mantenerlo"
"nessuno ti obbliga ad adottare, se non hai abbastanza soldi per poter far fronte alle spese veterinarie che prima o poi si renderanno necessarie."

E' vero che nessuno è obbligato a prendere con sè un animale.
E' altrettanto vero che le cure veterinarie costano, e non poco.
Ma arrivare a dire, in buona sostanza, che per adottare bisogna essere più che sicuri di avere adeguate possibilità economiche non solo per il presente, ma addirittura per il futuro, mi sembra davvero assurdo.
Un concetto accettabile se espresso da un alieno.
O da qualche terrestre che non ha la più pallida idea di cosa sia la vita vera, quella di decine di milioni di persone, non quella comoda di chi sta col cul0 al caldo.

Finisce così che si opera l'ennesima discriminazione basata sul possesso di beni materiali.
E se hai la sfortuna di aver trovato solo un lavoro di mer.da che ti consente un guadagno altrettanto di mer.da, se la tua famiglia può contare solo su 1000 euro mensili o poco più, se resti in braghe di tela perché perdi il lavoro, se sei un pensionato con la minima, ti criticano, ti stigmatizzano perché hai osato adottare, per aiutarlo e amarlo, un gatto, togliendolo da uno squallido rifugio o raccattandolo a bordo strada dove giaceva dopo essere stato investito, più invisibile di un sacchetto di spazzatura.

Lo stesso concetto l'ho trovato espresso nell'articolo di Sonia Campa "10 buoni motivi per non adottare un gatto"

https://www.kodami.it/10-buoni-motivi-per-non-adottare-un-gatto/
"Le cure veterinarie, non è un mistero, sono costose e quindi un buon motivo per non adottare un gatto (né alcun animale) è evitare le spese di cura e mantenimento se non siamo più che sicuri di potercelo permettere nell'immediato e negli anni avvenire."

Stando a certe affermazioni per me sarebbe già stato quasi di troppo adottare un solo gatto.

Aletto
06-09-2023, 13:56
@ Iska
esempio recente: malattia del cane di mia figlia con relativo ricovero, degenza e tutto il resto €1.800,00.
Ora, ponderiamo bene, non tutte le visite veterinarie hanno lo stesso prezzo, non tutte le malattie richiedono trattamenti costosi.

VEI-6 Vesuvius
06-09-2023, 15:28
La spesa maggiore per i miei gatti è stata quella delle operazioni. Ma le operazioni solitamente sono una sola nella vita (la sterilizzazione) massimo due (cancro, nel caso della Goku)
Ai 1000 euro però non mi sono mai avvicinata neppure per caso.

Iska
06-09-2023, 16:19
Il fatto è che non possiamo sapere ciò che il futuro ha in serbo per il nostro animale.
E neppure quale futuro ci aspetta e quale impatto avrà sulla nostra vita e su quella di chi dipende da noi.
E allora che facciamo?
Stiamo lì inattivi per il timore di un difficile domani?

Concordo con Aletto, non sempre vengono richieste cifre da capogiro per le cure veterinarie.
Ma la percezione di alto o basso costo di una prestazione dipende principalmente dalle possibilità economiche individuali, c'è poco da fare.

Per alcuni possono essere abbordabilissimi anche 5000 euro, per altri sono già fuori range i 150.
Io stessa mi troverei in difficoltà se dovessi sborsare anche "solo" 300 euro.
Sono sempre stata consapevole dei miei limiti economici, ma questo non mi ha impedito e non mi impedirà di aiutare un animale in difficoltà.
Ed è la stessa consapevolezza per cui non ho mai pensato di acquistare un gatto e neppure di adottarlo da un rifugio, dove bene o male è comunque accudito.

Le spese sostenute da circa una decina d'anni a questa parte sono state solo per sterilizzazioni e castrazioni.
Un po' senz'altro per merito del patrimonio genetico di ciascun gatto, un po' perché, a differenza di quanto facevo in precedenza, ho puntato su un tipo di alimentazione in funzione di prevenzione delle malattie che più comunemente colpiscono i gatti, e a quanto pare è una strategia che funziona.

Però, ecco, sentirmi dire, anche se solo indirettamente da una lettura, che non dovrei adottare perché non sono economicamente affidabile, mi sembra né piú né meno che un insulto.
E, ironia della sorte, gratuito.

Iska
06-09-2023, 16:25
Ho aperto la discussione qui nella sezione "sondaggi" ma non so se sia quella giusta; se non lo fosse chiedo ai moderatori di spostarla dove più opportuno.

Aletto
06-09-2023, 18:19
Ma no! che significa essere inattivi!
Sarà, ma me non colpisce nell’orgoglio né mi sento insultata da quelle affermazioni.

Da capogiro è stata quella patologia, che facciamo? lo lasciamo morire intanto c’è poco da fare?
Loro sono pazienti morali, il punto secondo me è questo, e ce ne dobbiamo occupare se stanno male, dobbiamo almeno tentare di guarirli.
Credo che nessuno, anche indirettamente possa prendere decisioni al tuo posto e considerarti una adottante affidabile o meno, ed essere finanziariamente non abbienti non mi sembra un insulto, è solo un dato di fatto spesso onorevole più di chi è molto benestante senza muovere un dito.
Persone come i vet, o come la mia docente etologa SIUA che collabora con i vet, o un’altra che è vet comportamentalista SIUA. ne vedono di tutti i colori quindi si possono facilmente trarre le conseguenze di vedere un cane o un gatto che avrebbe potuto salvarsi se solo fosse stato possibile.

Ma se i gatti che vivono con te stanno sempre bene questo problema non si pone proprio.


Quella spesa imprevedibile per la malattia del cane di mia figlia è stata una batosta micidiale.
Vederlo morire restando inattivi sarebbe stato peggio.

E noi non siamo abbienti, siamo normali e abbiamo diviso a metà quella cifra per noi astronomica.
Anche la metà è una spesa astronomica
Ora contrariamente alle previsioni, perché non rispondeva più ai farmaci, sta bene ed è solo sordo per l’età.

Iska
06-09-2023, 21:46
@ Aletto
Purtroppo ho il difetto di essere piuttosto emotiva e mi capita di immedesimarmi in certe situazioni.
Ho sbagliato a usare la parola "insulto". Non mi sento colpita nell'orgoglio, mi fa male dentro il pensiero che possa esserci così poca considerazione per quelle persone che aiutano per quel che possono o che semplicemente cercano in un animale quella compagnia, quel dare e ricevere amore che, soprattutto se anziani, spesso non trovano nei loro simili e talvolta neppure nei figli.
Come "nonna" Mariuccia, una novantenne del paese che aveva accolto 5 gatti di strada e li accudiva come meglio poteva, potendo contare unicamente sulla pensione minima.

Penso che tutti quelli che amano davvero un animale farebbero il possibile, anche ai limiti dell'impossibile, per curarlo quando si ammala.
Ma a volte ci si deve arrendere per cause materiali di forza maggiore.

Senz'altro una bella batosta la spesa tua e di tua figlia per curare il cane, non l'avrebbero fatto tutti.
Felice che ora stia bene.
Purtroppo, e di certo lo sai meglio di me, c'è anche chi nonostante ampie possibilità economiche, al primo accenno di problemi di salute chiede l'eutanasia; ne ho conosciute persone del genere, come anche di quelle che fanno sopprimere o abbandonano l'animale solo perché anziano, per sostituirlo con uno nuovo, più giovane, più bello, destinato poi a fare la stessa fine del precedente.

Sono contenta che i miei gatti stiano bene e spero che possano andare avanti così fino alla fine.
Soprattutto spero di non aver mai più a che fare con certe brutte malattie; è forse la sola eventualità che mi spaventa davvero.

babaferu
07-09-2023, 06:39
Quella spesa imprevedibile per la malattia del cane di mia figlia è stata una batosta micidiale.
Vederlo morire restando inattivi sarebbe stato peggio.

Credo che il punto sia questo! Non tanto quanti soldi si ha, ma se si è disposti a condividere le proprie risorse (non solo economiche) con un altro essere vivente.
Io quella frase di Campa la leggo non tanto in senso letterale (quanti soldi hai), ma quanta importanza dai ai soldi. Stavolta si può dire, senza antropomorfizzare, che come coi figli o le persone a cui vuoi bene, che ne vale la pena e a un certo punto in caso di bisogno un modo si trova....
Baci, ba

Iska
07-09-2023, 12:03
Credo che il punto sia questo! Non tanto quanti soldi si ha, ma se si è disposti a condividere le proprie risorse (non solo economiche) con un altro essere vivente.
Io quella frase di Campa la leggo non tanto in senso letterale (quanti soldi hai), ma quanta importanza dai ai soldi. Stavolta si può dire, senza antropomorfizzare, che come coi figli o le persone a cui vuoi bene, che ne vale la pena e a un certo punto in caso di bisogno un modo si trova....
Baci, ba
Bastasse la voglia di condividere le proprie risorse con un altro essere vivente, nessuno avrebbe problemi, di nessun genere.

Il punto è che non puoi condividere ciò che non hai.


E mi sembra un tantino troppo ottimistico pensare che comunque un modo lo si trova.
Se una persona non ha uno straccio di conto in banca perché non ha niente da metterci dentro, se ha solo quanto basta per vivere risicatamente mese per mese, e tanti neppure ci arrivano a fine mese, e ti garantisco che persone in queste condizioni ce ne sono moltissime, se una persona non ha amici o parenti che possano fargli un prestito (e lasciamo stare le banche, che quelle prestano solo a chi può fornire garanzie, se non hai niente, non ottieni niente) sai qual'è l'unica opzione percorribile?
Vendersi un rene.

Aletto
07-09-2023, 12:31
Non è voglia di condividere ma dover far fronte ad una necessità. E anche per quest’anno vado avanti con gli occhiali ormai inadeguati alla mia vista. E mia figlia fa a meno di molto altro per i suoi figli.
I soldi non ci sono, non penso di doverlo scrivere a lettere cubitali per far sì che qualcuno capisca.

Iska
07-09-2023, 15:51
All'inizio di quest'anno sono finalmente riuscita a farmi degli occhiali adeguati, ma non so nemmeno più da quanto tempo anch'io andavo avanti con quelli vecchi.
Mi passava persino la voglia di leggere o di usare il pc, tra mal di testa e bruciore all'occhio destro.
Con questi nuovi non ho più problemi...e difatti scrivo interminabili papiri sul forum!

PS: nel mio precedente messaggio scrivevo che per alcuni l'unica possibilità per avere un po' di soldi in certi casi di bisogno era quella di vendersi un rene.
Avevo dimenticato di specificare " nel caso si voglia restare nei limiti della legalità".

Diversamente, ci sono tantissimi ed efficacissimi modi per far soldi, senza rinunciare a un rene e senza particolare sbattimento: per esempio spacciare, truffare, rapinare, intraprendere la carriera politica, rubare...:D

babaferu
07-09-2023, 18:09
Non è voglia di condividere ma dover far fronte ad una necessità. E anche per quest’anno vado avanti con gli occhiali ormai inadeguati alla mia vista. E mia figlia fa a meno di molto altro per i suoi figli.
I soldi non ci sono, non penso di doverlo scrivere a lettere cubitali per far sì che qualcuno capisca.
Mi spiace non capisco cosa ti abbia urtato.
Ma è chiarissimo senza lettere cubitali... È che io questo lo chiamo condividere. C'è poco, lo si usa per le necessità più urgenti, la vita è più urgente degli occhiali, tu e tua figlia ragionate così e non mettete davanti le necessità umane. Ma sei tu che porti a casa un reddito o tua figlia o chi per voi, mica il cane... Eppure per voi è importante quanto o a volte di più di voi stesse. Questo per me è mettere a disposizione le risorse poche o tante che siano. E non solo economiche ma anche relazionali o "mentali" -non so come altro dirlo...
Non so perché "condividere" vi faccia così arrabbiare. Si condivide un riparo un tetto un divano....
La vecchina ha condiviso quello che aveva coi randagi. Una persona più abbiente poteva fare di più.... Ma l'avrebbe fatto? Questo è il punto. La vita di quei randagi è migliorata o no col contributo della vecchina? (Lo dico senza entrare nel merito della discussione randagi/gatti liberi etc).
Ho lavorato anni con persone senza fissa dimora e lo so bene che c'è chi non arriva a fine mese, c'è chi non sa neanche come arriverà a fine della giornata.... Togliamo i cani a tutti? (Ovviamente non considero il caso di chi gli animali li sfrutta per fare l'elemosina). Un modo lo si trova o forse semplicemente ciascuno fa il meglio che può...

Aletto
07-09-2023, 18:38
Mi spiace non capisco cosa ti abbia urtato.
Ma è chiarissimo senza lettere cubitali... È che io questo lo chiamo condividere……
Non mi ha urtato nulla di quello che hai scritto, né potrebbe mai farlo perché conosco virtualmente il tuo modo di essere e perché condividere è nel rapporto tra me e mia figlia, è tra i principi che ho imparato dall’esempio dei miei genitori.

Anche a me erano venuti in mente i senza fissa dimora con i loro cani.
Purtroppo ce ne sono tanti. Una mia amica volontaria gli porta da mangiare e cerca di curarli se stanno male, ma poi non è sicura che non rivendano i farmaci per una birra. È un mondo durissimo. Torna dicendo speriamo che lo prenda perché non posso stare tutte le sere alla stazione e a volte nemmeno lo trovo (con uno in particolare ha un buon rapporto).

Iska
07-09-2023, 19:57
Ci sono anche quelli che una dimora ce l'hanno e non riescono ad arrivare a fine mese e fanno la fila alla Caritas.
E ci sono quelli che si vergognano a chiedere e tirano la cinghia all'inverosimile, dividendo il poco che hanno col loro animale e frugano tra gli scarti del mercato rionale.
Ne ho visti, eppure sono i più invisibili.

I gatti assistiti dalla vecchietta hanno migliorato la loro vita, perché oltre al cibo si preoccupava della loro salute e si rivolgeva al veterinario che, conoscendola, le faceva pagare una cifra simbolica; se c'erano da fare iniezioni o somministrare farmaci per bocca ci pensavo io.
Quando è morta sono riuscita a trovare una buona adozione per i 3 gatti sani.
Gli altri due li ho adottati io: una micia Felv+ che è morta dopo pochi mesi e un gattone che aveva un carcinoma sulla punta di un orecchio; l'ho fatto operare, è guarito benissimo ed è rimasto con noi per molti anni.

babaferu
08-09-2023, 09:08
Grazie Aletto.
Si iska ecco tu sei stata una grande risorsa per la vecchina, e anche il veterinario....
Baci, ba

Iska
08-09-2023, 11:17
E' andata bene che sono riuscita a trovare 3 persone davvero affidabili, avevano già dei gatti e sapevamo che li trattavano bene; non avrei potuto adottarli tutti io, ne avevo già 4.

Iska
08-09-2023, 17:04
Quando è morta sono riuscita a trovare una buona adozione per i 3 gatti sani.
Gli altri due li ho adottati io: una micia Felv+ ...
Rettifico, era Fiv+
Vado in confusione con le sigle!

mayatzolkin
06-12-2023, 11:11
IO ho calcolato che largo circa due gatti mi costano 2000 euro all'anno. Poi quando ero piccolo i gatti mangiavano quello che si avanzava a tavola, non venivano coccolati come adesso e il veterinario non si sapeva nemmeno esistesse, quindi se vivi in campagna e hai i soldi per le crocchette e la dovuta sterilizzazione non devi fare chissà che salti mortali.
Se come me vivi in appartamento, li tratti come se fossero tuoi figli e vuoi essere sicuro che mangino bene, vivano bene e ogni tanto giochino con qualcosa che pensi piaccia loro, beh, quattro conti prima di affrontare l'adozione vanno fatti...

Iska
07-12-2023, 22:58
Spendi 2000 euro all'anno per 2 gatti!?
Anch'io ne spendo 2000 ma per ben 7 gatti!

Abito in una casa singola, in campagna/collina; 6 gatti vivono tra casa e terrazzo; il settimo è Iska, una micia libera di cui mi occupo da circa un anno e mezzo.
Tutti e 7 mangiano esclusivamente carni bovine e avicole per alimentazione umana, rigorosamente crude, solo una minima parte qualcosa di cotto per una micia che non ama il crudo.
Integro con tuorlo d'uovo crudo, latte e a volte dadini di formaggio.

Non compro giochini, cucce, copertine e cose varie; i tiragraffi sono artigianali e quanto ai giochi, a parte alcuni topini di pezza e un paio di palline di feltro che ho acquistato, per il resto con un po' di fantasia e manualità, bastano corde, tappi di sughero, cannette, penne di uccello, nastrini per creare giochini molto apprezzati e a costo zero.
Per non dimenticare i tunnel fatti con gli scatoloni di cartone.
Le loro cucce non costano nulla, sono calde e morbide: letto, divano, poltroncine, con tanto di caldi plaid e copertine varie.

Quanto a chi vive in campagna e lascia uscire i suoi gatti, che significa che bastano un po' di crocchi per mantenerli spendendo poco?
Facciamo come succedeva in tempi passati prima dell'invenzione del pet food, quando i gatti si arrangiavano con la caccia, che però non aveva sempre successo, per cui rovistavano nella spazzatura e nei cumuli del compost dove i contadini buttavano anche scarti alimentari, di macellazione e pure topi e altri animali morti?

Non tratto i miei gatti come figli, bensì come gatti e in quanto tali li alimento come si conviene a dei carnivori obbligati: carni crude.
Pertanto zero alimentazione industriale...e ovviamente zero crocchi, che sono il peggio del peggio per l'alimentazione del gatto e per la sua salute futura.

È vero che prima di prendere con noi un animale dobbiamo vedere quali sono le nostre possibilità economiche, ma se riduciamo tutto ai soldi allora un povero disgraziato con un lavoro precario di merd@ o un pensionato che stenta a pagare l'affitto e le bollette o un senzatetto, deve anche privarsi della gioia di condividere la vita con un animale?
E non mi riferisco a chi li compra, ma a chi li salva da situazioni di grave pericolo o a chi decide di dare una casa a uno dei tanti animali che vivono nei rifugi e che spesso ci passeranno l'intera vita, fino alla morte, se non incontreranno un umano che deciderà di adottarli, anche un umano con scarsa disponibilità economica.
Ed ecco lo stigma sociale se un poveraccio si permette di prendere con sè un animale, come mi è successo di leggere sul sito di un'associazione che si occupa di raccattare e poi dare in adozione dei gatti, discriminando gli aspiranti adottanti che hanno scarse risorse economiche o persino se sono un po' avanti con gli anni.

Redmaine
30-08-2024, 11:05
si, in effetti se usiamo esclusivamente la parte "matematica" del nostro cervello il concetto non fa una piega: il gatto costa, non hai soldi? non prenderlo.

Ma quella parte del nostro cervello è la meno pregiata, riducibile ad una calcolatrice da 5€.
Allora potremmo dire la stessa cosa per i figli. Non hai soldi? non procreare.


Siamo in un mondo di disuguaglianza sociale.
Quando ero piccolo mi dicevo: ma guarda che tempi quelli dei faraoni, dei re e dei papi re, che ingiustizie, chi tutto chi niente ma oggi è diverso, c'è la democrazia.
Poi sono cresciuto e ho capito che la democrazia non esiste e la prova è data dal fatto che le disparità sociali dai tempi dei faraoni sono aumentate. Le guerre non le decidono i popoli ma chi comanda.

Chi dice che "non devi prendere un gatto perchè non hai soldi" si schiera dalla parte dei faraoni, dei re, di chi comanda.
Prima di dire una frase del genere (dedicata a chi è nella stanza dei bottoni) fai mea culpa perchè non ti sei occupato abbastanza per attenuare le disuguaglianze nel tuo Paese, occupati di quelle e poi vedrai che la signora Maria che vive di pensione e paga l'affitto (soldi per comprar casa non li ha mai avuti), tornerà ad avere dignità ed i soldi per tenere un gatto senza dover rinunciare al prosciutto crudo per lei perchè troppo caro.
E all'opposto della signora Maria abbiamo stipendiati che alla fine della carriera brevissima prendono il vitalizio, CEO (amministratori delegati) che guadagnano miliardari per mandare a casa buona parte dei lavoratori di un'azienda. Manager italiani che fanno cucire i vestiti ai bambini del Bangladesh che hanno così tanti soldi che starnutendo emettono banconote da 100€, magari leggermente intrise di polvere bianca (purissima però). Per non parlare del clero che detiene il 20% del patrimonio immobiliare di questo Paese e direi che sfilandone un po' di questa % di persone ne potrebbe aiutare economicamente. Questo è il mondo della nostra democrazia che è peggio del periodo schiavi/faraoni.
e devo sentir dire "non dovresti prenderti il gatto perchè non puoi permettertelo?" :cool:

Migiap
30-08-2024, 18:37
Ci sono tante variabili da considerare. Mettiamo una persona poco abbiente che trova un gatto per strada dove farà una brutta fine...non lo prende per paura di eventuali spese veterinarie? (il cibo per nutrire un unico gatto non dovrebbe essere una spesa così insostenibile). Secondo me fa bene a prenderlo con sé, non è così scontato che vada incontro a spese enormi e cmq gli dà una chance.
L'anno scorso trovai una gattina con il femore fratturato. L'operazione è costata un bel po' ma poteva vivere anche senza farla. Opzione per me assolutamente da non considerare ma se non avessi potuto permettermi l'intervento la gattina avrebbe vissuto lo stesso anche se con un handicap. Certamente per strada sarebbe morta (ci è mancato poco).

Iska
31-08-2024, 11:25
si, in effetti se usiamo esclusivamente la parte "matematica" del nostro cervello il concetto non fa una piega: il gatto costa, non hai soldi? non prenderlo.

Ma quella parte del nostro cervello è la meno pregiata, riducibile ad una calcolatrice da 5€.
Allora potremmo dire la stessa cosa per i figli. Non hai soldi? non procreare.


Siamo in un mondo di disuguaglianza sociale.
Quando ero piccolo mi dicevo: ma guarda che tempi quelli dei faraoni, dei re e dei papi re, che ingiustizie, chi tutto chi niente ma oggi è diverso, c'è la democrazia.
Poi sono cresciuto e ho capito che la democrazia non esiste e la prova è data dal fatto che le disparità sociali dai tempi dei faraoni sono aumentate. Le guerre non le decidono i popoli ma chi comanda.

Chi dice che "non devi prendere un gatto perchè non hai soldi" si schiera dalla parte dei faraoni, dei re, di chi comanda.
Prima di dire una frase del genere (dedicata a chi è nella stanza dei bottoni) fai mea culpa perchè non ti sei occupato abbastanza per attenuare le disuguaglianze nel tuo Paese, occupati di quelle e poi vedrai che la signora Maria che vive di pensione e paga l'affitto (soldi per comprar casa non li ha mai avuti), tornerà ad avere dignità ed i soldi per tenere un gatto senza dover rinunciare al prosciutto crudo per lei perchè troppo caro.
E all'opposto della signora Maria abbiamo stipendiati che alla fine della carriera brevissima prendono il vitalizio, CEO (amministratori delegati) che guadagnano miliardari per mandare a casa buona parte dei lavoratori di un'azienda. Manager italiani che fanno cucire i vestiti ai bambini del Bangladesh che hanno così tanti soldi che starnutendo emettono banconote da 100€, magari leggermente intrise di polvere bianca (purissima però). Per non parlare del clero che detiene il 20% del patrimonio immobiliare di questo Paese e direi che sfilandone un po' di questa % di persone ne potrebbe aiutare economicamente. Questo è il mondo della nostra democrazia che è peggio del periodo schiavi/faraoni.
e devo sentir dire "non dovresti prenderti il gatto perchè non puoi permettertelo?" :cool:
Concordo e non aggiungo altro perché quando penso a 'ste cose mi parte l'embolo, come quando sento del politico che si fa una vacanza che gli costa 1350 euro a notte.

Ci sono tante variabili da considerare. Mettiamo una persona poco abbiente che trova un gatto per strada dove farà una brutta fine...non lo prende per paura di eventuali spese veterinarie? (il cibo per nutrire un unico gatto non dovrebbe essere una spesa così insostenibile). Secondo me fa bene a prenderlo con sé, non è così scontato che vada incontro a spese enormi e cmq gli dà una chance.
L'anno scorso trovai una gattina con il femore fratturato. L'operazione è costata un bel po' ma poteva vivere anche senza farla. Opzione per me assolutamente da non considerare ma se non avessi potuto permettermi l'intervento la gattina avrebbe vissuto lo stesso anche se con un handicap. Certamente per strada sarebbe morta (ci è mancato poco).
Non sempre è possibile fare quello che si vuole, molto più spesso si fa solo quel che si può, che però è sempre meglio di niente.
E poi c'è chi non fa nulla neppure potendo e questi proprio non li capisco.
La micina è stata adottata, è in un gattile o vive ancora per strada?

Migiap
31-08-2024, 11:40
Concordo e non aggiungo altro perché quando penso a 'ste cose mi parte l'embolo, come quando sento del politico che si fa una vacanza che gli costa 1350 euro a notte.


Non sempre è possibile fare quello che si vuole, molto più spesso si fa solo quel che si può, che però è sempre meglio di niente.
E poi c'è chi non fa nulla neppure potendo e questi proprio non li capisco.
La micina è stata adottata, è in un gattile o vive ancora per strada?
Si si infatti, sono d'accordo con te, si fa quel che si può. Se tutti facessero così, invece di voltare lo sguardo dall'altra parte, il mondo sarebbe un posto migliore...e non solo per i mici.
La gattina l'ho tenuta io 😅 ha sofferto tanto per l'intervento e mi sono affezionata....non ho mai fatto operare un gatto così piccolo...è stato brutto, poi lei è proprio piccola anche come statura!

Iska
31-08-2024, 12:13
Migiap, sei un tesoro!

Migiap
02-09-2024, 12:08
Migiap, sei un tesoro!
🫠
Troppo buona 🤭

Darma
24-09-2024, 21:56
Bastasse la voglia di condividere le proprie risorse con un altro essere vivente, nessuno avrebbe problemi, di nessun genere.

Il punto è che non puoi condividere ciò che non hai.

E mi sembra un tantino troppo ottimistico pensare che comunque un modo lo si trova.
Se una persona non ha uno straccio di conto in banca perché non ha niente da metterci dentro, se ha solo quanto basta per vivere risicatamente mese per mese, e tanti neppure ci arrivano a fine mese, e ti garantisco che persone in queste condizioni ce ne sono moltissime, se una persona non ha amici o parenti che possano fargli un prestito (e lasciamo stare le banche, che quelle prestano solo a chi può fornire garanzie, se non hai niente, non ottieni niente) sai qual'è l'unica opzione percorribile?
Vendersi un rene.

Se una persona fatica a sbarcare il lunario da sola, dal mio punto di vista non dovrebbe prendersi la responsabilità di un altro essere vivente. Perché l'amore è bellissimo, ma nemmeno gli animali vivono di solo amore e, spesso, in situazioni così disperate loro sono di conforto a noi molto più di quanto noi lo siamo a loro.

Non c'è bisogno di comprare al gatto snack da 80€/kg, di riempirlo di giocattoli, di acquistare tutti gli accessori più costosi; ma, secondo me, è necessario pianificare un momento, farsi due conti in tasca e assicurarsi di poter provvedere decentemente alla necessità dell'animale. Che sia perché i soldi si hanno, perché ci si organizza con una dieta casalinga economica ma valida, o perché si decide di rinunciare a qualcosa.

Credo che "abbienti" sia eccessivo, ma sono d'accordo sul fatto che, se una persona decide di adottare un cane, un gatto, un porcellino d'india o un canarino, quella persona debba essere in grado di fornire all'animale un'esistenza dignitosa: cibo, non dico eccelso, ma quantomeno decente; assistenza sanitaria quando necessaria - e qui si può aver bisogno di 100 euro o di 10000, impossibile saperlo prima; un ambiente confortevole, il che comprende almeno un minimo di riscaldamento d'inverno; materiali vari per l'igiene, principalmente lettiera.
Poi ci sono gli accessori e su quelli si può risparmiare con il fai-da-te, su quel fronte gli animali sono accomodanti in modo sorprendente.

Avere un animale non è un lusso, ma è comunque un impegno: se non si è in grado di farvi fronte, dal mio punto di vista è meglio rinunciare. Si può magari pensare ad un'adozione a distanza, o a del volontariato in gattile, ottimi modi per poter offrire amore e aiuto quando non ci si può permettere di più.

Diversa è poi la situazione di chi si trova un animale "tra capo e collo", magari ritrovato abbandonato, ferito o in pericolo: in quel caso, disponibilità economica o meno, è giusto (secondo me) fare quel che si può per aiutarlo. Che però non sempre significa tenerlo con sé per tutta la vita.

Insomma, personalmente, non la ritengo affatto un'affermazione offensiva, quanto un richiamo ad essere maturi e responsabili: la prima cosa a cui si pensa, immaginando di accogliere un animale, sono i momenti di tenerezza, le coccole, l'affetto incondizionato; ma esistono anche i risvolti pratici e bisogna esserne consapevoli.
Dopotutto, c'è un sacco di gente in giro che considera gli animali come attraenti giocattoli, poi se ne stufa (non solo per la questione economica, anzi, di solito non si tratta di questo) e li abbandona in giro; è lo stesso tipo di persona che, alla prima malattia seria, di fronte al preventivo decide che non vale la pena spendere quella cifra per salvare la vita, o una funzione primaria come la vista o il movimento, all'animale.
Abbienti magari no, ma consapevoli e un minimo preparati di sicuro.

Per commentare il post di Redmaine, senza però entrare in dettagli socio-economici e polemiche di giustizia sociale. Sì, faccio lo stesso ragionamento con i figli: se non puoi allevarli dignitosamente, non farli.
Qualcuno lo chiama calcolo; a me pare solo buon senso.

Iska
24-09-2024, 22:50
Non sono mai andata a cercarmeli appositamente, mi sono sempre capitati fra capo e collo, come dice Darma, e non potevo certo abbandonarli al loro (segnato) destino.
Non ho però mai pensato di trovare poi un'adozione per loro, perché ci si affeziona reciprocamente.

Verissimo che un minimo di pianificazione quando si decide di accogliere un animale la si deve fare, però le condizioni agiate di oggi possono consentire di prendere con sè uno o più animali, ma siccome nessuno ha la sfera di cristallo per conoscere il futuro, basta un rovescio economico, che può essere anche la perdita del lavoro, per ritrovarsi in braghe di tela; quindi prevedere lascia un po' il tempo che trova.

Francamente non sto a pensare che un domani potrebbero essere necessarie cure mediche per il gatto, così come non sto a pensarci per noi umani; se dovessi cominciare a farmi certi pensieri, mi butterei a mare!

Figli: se tutti quelli che non possono allevarli dignitosamente (bisogna anche vedere cosa intende per dignitosamente) evitassero di mettere al mondo nuove vite, avremmo un mondo intero di soli figli di gente di un certa fascia socio economica.
Sarebbe un ottimo sistema per ovviare alla sovrapopolazione mondiale, a vantaggio di chi e a danno di chi è lapalissiano.

Redmaine
25-09-2024, 07:32
il fatto è che nel nostro paese non dovrebbe esistere una persona così povera da non poter adottare dignitosamente un gatto. Se esiste il problema non è il gatto, non è la persona ma l'occidentalizzazione di questo paese (e qui il minuscolo di paese ci sta tutto) che lo a portato ad avere gente ricchissima e gente poverissima come in america.
Diventa quindi, non un discorso della singola persona, se fa bene o se fa male, ma un discorso politico cui occorre dire no. E qui mi fermo per ovvi motivi.

Migiap
25-09-2024, 08:07
Non sono mai andata a cercarmeli appositamente, mi sono sempre capitati fra capo e collo, come dice Darma, e non potevo certo abbandonarli al loro (segnato) destino.
Non ho però mai pensato di trovare poi un'adozione per loro, perché ci si affeziona reciprocamente.

Uno di questi giorni cercherò di contare quanti gatti avrei ad oggi se non li avessi fatti adottare ...:confused:

Darma
25-09-2024, 08:31
Verissimo che un minimo di pianificazione quando si decide di accogliere un animale la si deve fare, però le condizioni agiate di oggi possono consentire di prendere con sè uno o più animali, ma siccome nessuno ha la sfera di cristallo per conoscere il futuro, basta un rovescio economico, che può essere anche la perdita del lavoro, per ritrovarsi in braghe di tela; quindi prevedere lascia un po' il tempo che trova.

Un colpo di sfortuna o un momento di difficoltà possono capitare a tutti, non penso che chi sconsiglia di adottare si riferisca a questo tipo di eventi imprevedibili, e non ci si può certo lasciar bloccare dal pensiero che forse un giorno capiterà, altrimenti uno non farebbe più nulla: per esempio, non comprerebbe mai la macchina perché chissà se in futuro avrò i soldi per la benzina.


Francamente non sto a pensare che un domani potrebbero essere necessarie cure mediche per il gatto, così come non sto a pensarci per noi umani; se dovessi cominciare a farmi certi pensieri, mi butterei a mare!

Certamente, per la propria sanità mentale è meglio non mettersi ad immaginare chissà che terribili malattie future; quel che intendo io sono le spese di base, come ad esempio il ciclo vaccinale.
Se decido di prendere un gattino, devo mettere in preventivo che presto o tardi dovrò portarlo dal veterinario per una visita di routine e la vaccinazione; se sono un disoccupato che fatica a procurarsi da mangiare e alla fine del mese ha in tasca 2 euro, secondo me è meglio rimandare l'adozione.


Figli: se tutti quelli che non possono allevarli dignitosamente (bisogna anche vedere cosa intende per dignitosamente) evitassero di mettere al mondo nuove vite, avremmo un mondo intero di soli figli di gente di un certa fascia socio economica.


Le fasce economiche non sono solo due, "ricchi" e "poveri", ce ne sono altre nel mezzo (ribadisco, non intendo addentrarmi in un dibattito socio-economico) che possono tranquillamente permettersi un figlio o anche due.
Proverò ad articolare il mio punto di vista: i figli costano. Molto più degli animali. Costano quando sono piccoli, quando sono bambini e quando sono adolescenti. Per un certo periodo costano anche da maggiorenne, se uno vuole offrir loro una chance di avere successo nella vita e di seguire le proprie aspirazioni.

Ora, se una donna guadagna 1000 euro al mese e vive in affitto con un partner disoccupato, decisamente non è il momento giusto per fare un figlio. Anche guadagnandone 1500, visto il periodo di enormi rincari su tutto. Dal mio punto di vista, un adulto responsabile aspetta, non tanto la ricchezza che per molti non arriverà mai, ma un minimo di stabilità economica prima di imbarcarsi in una simile impresa.
Non lo dico soltanto per il bene del bambino, ma anche per il benessere personale e della coppia: le difficoltà economiche possono distruggere un rapporto, anche uno sincero, perché causano un costante stato di stress emotivo. Se già in due si fa fatica e si debbono fare grosse rinunce, mi sembra assurdo aggiungere un nuovo membro al nucleo familiare.

Certo, si potrebbe discutere a lungo su cosa significhi "dignitosamente", che in realtà non ha nulla a che fare con l'agiatezza: i bambini sono resi più felici dal coinvolgimento e dalla partecipazione emotiva dei loro genitori, che non da giocattoli costosi o vestiti firmati. Senza addentrarci nei possibili risvolti psicologici, mettiamola così: se ogni volta che un bambino chiede qualcosa (ovviamente non un Iphone, magari un giocattolo da 20€) la risposta è sempre "no" perché non ci sono i soldi, dal mio punto di vista si poteva fare a meno di metterlo al mondo; se ogni volta che passa il pomeriggio fuori con gli amichetti (si fa ancora? Io lo facevo, ma vivevo in paese) non ha in tasca nemmeno 2€ per comprarsi un gelato, idem.

I casi in cui la "capacità di mantenerlo dignitosamente" si perde in un secondo momento sono differenti: se uno dei genitori perde il lavoro quando si hanno già dei figli, toccherà arrangiarsi con quel che rimane, mica si può darli via.

Lo stesso vale per gli animali: se domani dovessi perdere il lavoro, mi dispererei, ma non mi passerebbe nemmeno nell'anticamera del cervello di dare via Maui, perché Maui è MIO (so bene che non lo è; è un'affermazione di possessività per indicare un legame, non una dichiarazione di possesso) e di abbandonarlo in giro, o affidarlo a qualcun altro, non se ne parla nemmeno.
(Certo, se finissi letteralmente in mezzo alla strada, penso che chiederei se tra i miei amici c'è qualcuno che è disposto a tenerlo al sicuro e al caldo, almeno lui)

Perciò, io non interpreto "bisogna essere abbienti" come "se le vostre entrate dovessero diminuire, date via il gatto", quanto piuttosto come un avvertimento a considerare che vivere con un gatto ha il suo peso dal punto di vista economico e potrebbero presentarsi anche spese impreviste, dovute magari a situazioni mediche che potrebbero peggiorare e causare ulteriori problemi all'animale (e spese extra) se non affrontate tempestivamente; senza contare che, fin troppa gente che possiede animali domestici decide di NON affrontare suddette spese, anche quando possono permettersele, perché "sono troppi soldi per un gatto" e allora è meglio che lascino perdere in partenza.

Darma
25-09-2024, 08:33
Uno di questi giorni cercherò di contare quanti gatti avrei ad oggi se non li avessi fatti adottare ...:confused:

Già che ci sei, cerca anche di calcolare quanto ti sarebbe costata la casa nuova che avresti dovuto comprare/affittare per farceli stare tutti :P

La madre della referente di colonia da cui ho ricevuto Maui le ha imposto un limite (alto, per altro, e le permette di sforarlo in caso di emergenze sanitarie o cucciolate di gattini piccoli) al numero di gatti per casa, perché altrimenti lei se li sarebbe portati a casa e tenuti tutti quanti xD

Iska
25-09-2024, 10:02
Uno di questi giorni cercherò di contare quanti gatti avrei ad oggi se non li avessi fatti adottare ...:confused:
Quanti se ne trovano dipende anche dal contesto in cui si vive.
Nelle cittá e in genere negli agglomerati urbani la disponibilità di risorse primarie, anche se di infima qualità come i rifiuti domestici, favorisce l'insediarsi di gatti, mentre è relativamente raro in aree scarsamente abitate dove invece, da predatori solitari quali sono, vivono sparsi sul territorio.
Per fortuna in tutti i sensi, il mio è il secondo caso.
Solo da ragazzina ho abitato in in un contesto cittadino e gatti liberi, in salute ma soprattutto no, ne circolavano davvero tanti.

Se abitassi in città avrei molte più occasioni di imbattermi in gatti bisognosi e di certo non potrei e non mi sognerei di tenerli tutti con me.
Qui dove abito non c'é randagismo, al massimo poca cura da parte dei proprietari.
Ma certo non adotto questi gatti.

Per il contesto tranquillo a volte qualcuno abbandona l'animale indesiderato, generalmente perché malato.
Non succede di frequente; in 26 anni 5 casi, di cui uno plurimo.

Oltre una certa soglia numerica mi sarei rivolta e mi rivolgerei direttamente e prontamente ad un ente o un'associazione sul territorio per la presa in carico del caso, tanto più che ho sempre abitato in case piccole, materialmente impossibilitata a predisporre un locale riservato a certe emergenze.

Tanti anni fa ho avuto due esperienze di gatti trovatelli che avevo dato in adozione a persone che conoscevo bene, ma evidentemente non abbastanza.
Uno è stato buttato fuori casa perché si ritrovavano i suoi peli candidi sugli abiti e sugli arredi ed è stato il più fortunato, perché dopo un anno è riuscito a ritrovare la strada di casa mia e ovviamente l'ho accolto.
L'altro, un tigratino, ho saputo in seguito che era stato gettato in un canale, affogando; la sua "colpa" era quella di essere toppo vivace e di arrampicarsi sulle tende.
Da quel giorno non ho mai più accettato richieste di adozione, né ho mai più pensato di far adottare i gatti che accolgo in casa, dopo che li ho rimessi in sesto.

Redmaine
25-09-2024, 10:10
però dai, è una questione soggettiva, una come Migiap avrà salvato 200 tra gatti e gattini,
se se li tiene tutti in casa nel tragitto dalla camera da letto alla cucina fa frittatine di gatto sotto i piedi. :D

Iska
25-09-2024, 10:45
Ho avuto un'infanzia felice e spensierata, nonostante mio padre fosse l'unico sostegno economico della famiglia (eravamo in 4+mia nonna che con la sua pensione spesso non ce la faceva).
Noi bimbi non abbiamo mai fatto richieste perché ci comprassero questo o quello, semplicemente perché il dialogo schietto con i genitori ci aveva responsabilizzato fin da piccolissimi.
Soldi in tasca come invece è la prassi al giorno d'oggi, neppure; regali solo a Natale.
Cartella nuova ogni anno? Ma vogliamo scherzare? Quella che avevi ti doveva durare per l'intero ciclo scolastico, lo sapevi e ne avevi cura, non come adesso che scaraventano lo zainetto dove capita e ci camminano magari sopra, come ho visto fare, tanto i genitori poi ne compreranno uno nuovo.
Il bello è che non si invidiavano i compagni che avevano più possibilità, né questi ultimi prendevano in giro i primi; la sola cosa che contava era giocare insieme.

Capricci o malumori per il capo alla moda che non ti potevi permettere? Ma neppure dopo la scuola dell'obbligo, il che non ha mai significato andare in giro coperti di stracci informi.
Adesso se non iscrivi tuo figlio a questo o quel corso extrascolastico sembri un genitore troglodita; se non puoi permetterti di farlo partecipare alla gita scolastica di più giorni ti prendono quasi per un pezzente e parte la raccolta fondi tra i genitori dei compagni di classe; chiamiamola col suo nome: carità, per come la vedo io.
Pensare che invece se ci si limitasse alla gita di un giorno dei tempi passati, parteciperebbero tutti e nessuno si ritroverebbe appiccicato addosso il marchio di quello che ha bisogno del gesto caritatevole.
Personalmente non l'accetterei mai.

Quanto ai gatti, nel decidere se adottarli l'ultima cosa a cui penso sono le eventuali spese veterinarie, tanto più che non ho mai fatto fare check up e neppure vaccini a nessuno dei miei gatti, passati e attuali.

Iska
25-09-2024, 10:49
il fatto è che nel nostro paese non dovrebbe esistere una persona così povera da non poter adottare dignitosamente un gatto. Se esiste il problema non è il gatto, non è la persona ma l'occidentalizzazione di questo paese (e qui il minuscolo di paese ci sta tutto) che lo a portato ad avere gente ricchissima e gente poverissima come in america.
Diventa quindi, non un discorso della singola persona, se fa bene o se fa male, ma un discorso politico cui occorre dire no. E qui mi fermo per ovvi motivi.
Sono d'accordo.
Purtroppo temo, anzi sono (quasi) certa, che in futuro le cose non solo non miglioreranno, ma andrà sempre peggio.

Migiap
25-09-2024, 11:03
però dai, è una questione soggettiva, una come Migiap avrà salvato 200 tra gatti e gattini,
se se li tiene tutti in casa nel tragitto dalla camera da letto alla cucina fa frittatine di gatto sotto i piedi. :D
😅
Si si è come dite voi, dipende dal contesto in cui si vive.
Diciamo che ho la possibilità di tenerli in quarantena, appena trovati, in un garage o nel sottotetto a casa dei miei a circa 1 km di distanza da dove vivo io. Ovviamente questo quando il gatto sta benino, con le piccole trovate 3 settimane fa non ci ho pensato proprio, avevano bisogno di essere controllate.
Purtroppo non ho contatti con associazioni, immagino ci siano ma non è così facile farsi aiutare.
Iska le tue esperienze con le adozioni sono state davvero brutte :( per fortuna da questo punto di vista mi è sempre andata bene.
@darma eh eh in effetti la mamma della volontaria non ha tutti i torti. Mia mamma pure non ha mai fatto i salti di gioia quando portavo un gatto a casa, credo che ci sono cose che, se non fanno parte del tuo modo di essere, non capisci. Puoi accettarle, magari sopportarle, ma non condividerle.