Cipi
20-07-2011, 09:53
Ciao a tutti,
mi sono appena registrata per ricevere qualche informazione su un grave problema che affligge uno dei miei pelosetti (spero poi di avere un po' di tempo per presentarveli tutti). Ho già letto un interessante thread su un caso simile al mio, ma sarei grata se poteste comunque darmi qualche consiglio.
Vi racconto tutta la storia: il mio gatto Cipollino (detto Cipo o Cipi) sparisce sabato 9 e non torna più a casa; preciso che è un micino molto tranquillo e anche se abitiamo in aperta campagna non si allontana molto da casa, quindi la cosa mi ha impensierito subito. Lo cerco ovunque ma senza risultati per ben 4 giorni dopodiché, quando avevo quasi perso le speranze (erano tra l'altro dei giorni caldissimi, quindi a tutti i possibili pericoli si sommava la disidratazione) lo trovo nel bosco, magrissimo e privo di forze ma senza altri problemi evidenti.
Lo porto di corsa dalla veterinaria, che lo trova fortemente disidratato e febbricitante (quasi 40), ma ritiene non sia necessario fare altre indagini e si limita a fargli una bella flebo idratante + vitamine + antibiotico e mi dice di continuare la terapia con synulox per altri quattro giorni.
A casa il gatto è molto mogio, ha pochissimo appetito e beve poco (cosa che mi mette qualche dubbio, visto che aveva appena rischiato di morire di sete), ma sul momento penso che questo strano comportamento sia dovuto al forte stress fisico che ha subito e quindi lo lascio tranquillo sperando che si riprenda. Del resto, per quanto poco vivace, non sembra stare male: non si lamenta, non ha ferite né linfonodi gonfi, fa regolarmente i bisognini e non sembra avere più febbre. Il giorno successivo la situazione non cambia, intuisco che c'è qualcosa che non va ma stupidamente non faccio nulla perché di solito tendo ad essere troppo apprensiva... e invece proprio quando serviva non lo sono stata.
Il sabato mattina la situazione peggiora: il gatto è sempre più mogio, sembra assente e barcolla, in più noto che ha le gengive biancastre e so che questo è un pessimo segnale.
Altra corsa dal veterinario (non da quello abituale che quel giorno è in ferie... chissà perché le emergenze succedono sempre quando il medico non c'è!!!).
Alla clinica intuiscono la gravità della situazione e decidono di fare analisi più approfondite. La temperatura è di 37,8 gradi e viene subito fatta una flebo idratante con vitamine e antibiotico. Dalle analisi emerge una grave anemia e qualche problema al fegato (che viene spiegato però come conseguenza delle sofferenze dell'ultima settimana). Questi i risultati delle analisi del sangue (in maiuscolo quelli fuori norma):
wbc 18,66 (5,5-19,5)
lym 2,32 (1,5-7)
mon 0,50 (minore di 1,5)
GRA 15,04 (2,5-14)
eos 0,79 (0,1-1)
bas 0,00 (min di 0,5)
LY 12,4 (20-55)
mo 2,7 (1-3)
GR 80,6 (35-80)
eo 4,3 (1-8)
ba 0,00 (min di 3)
RBC 2,42 (5-10)
HGB 4,1 (8-15)
HCT 12,94 (24-45)
mcv 53 (39-55)
mch 16,8 (12,5-17,5)
mchc 31,4 (30-36)
rdwc 18,5
PLT 32 (300-800)
pct o,o5
mpv 14,8 (12-17)
pdwc 23,4
ALBUMINA 2,4 (2,5-4)
fosf. alcalina 18 (0-70)
creatinina 1,17 (0,7-1,6)
ggt 5 (0-5)
GOT 85 (0-50)
GPT 75 (0-50)
urea 44 (20-65)
In più vengono fatti i test per fiv e felv (nonostante il gatto sia sterilizzato e vaccinato contro la felv) e il risultato è negativo.
In base a tutto ciò il veterinario ipotizza due possibili diagnosi e, dicendo di non poter stabilire con certezza quale delle due sia quella corretta, prescrive una cura che copra entrambe.
La prima diagnosi ipotizzata è avvelenamento da topicida (o comunque da veleno che provoca emorragie), per questo viene prescritta una fiala di Konakion per 6-7 giorni
La seconda diagnosi, quella ritenuta più probabile, è emobartonellosi, la cui terapia prescritta è 0,5 ml di Vibravet per 10 giorni (con probabile prolungamento fino a 21 giorni).
A distanza di 4 giorni posso dire che la cura sembra fare effetto: fin dalla sera di sabato ha iniziato seppur lentamente a riprendersi (prima ancora di iniziare il Vibravet, quindi l'effetto positivo deve averlo avuto o l'antibiotico della flebo del mattino oppure la vitamina K assunta solo da un paio d'ore). In questi tre giorni la ripresa è stata strepitosa e oggi il micio sembra il mio Cipo di sempre, l'ho addirittura fatto uscire un po' (sotto attenta supervisone) perché in casa continua a lagnarsi davanti alla porta. Le mucose sono sempre pallide, ma per il resto è davvero migliorato tantissimo e non sembra neanche un gatto malato, mangia, beve, fa i bisognini, dorme molto ma ha anche dei momenti di vivacità come al suo solito.
Ora, dopo questo lunghissimo tema, vorrei chiedere qualche opinione o consiglio da chi ha vissuto esperienze simili o ha competenze in materia, in particolare le cose che vorrei chiarire sono:
- c'è un modo per sapere con certezza se si tratta di avvelenamento o di emobartonellosi? Perché la differenza non è di poco conto, sia per le cure che per le precauzioni da prendere per il futuro... A questo proposito la mia vete dice che forse si sarebbe potuto fare un esame prima dell'inizio della cura, adesso non si vedrebbe più niente (e comunque i risultati sarebbero stati dubbi perché l'emobartonellosi non sempre è visibile, quindi si sarebbe potuto avere un falso negativo)
-nel caso si tratti di emobartonellosi (che è l'ipotesi più probabile a detta dei vete, ma anche quella che mi preoccupa di più) come mi devo comportare?
Io ammetto che, seppur sia una "gattara" ormai da anni e cerchi di informarmi su tutto ciò che concerne i gatti, non conoscevo questa malattia così insidiosa e pericolosa e sono abbastanza preoccupata, prima di tutto perché ho letto che è una malattia che può dare recidive, in secondo luogo perché ho altri gatti (fra cui anche cucciolini) e temo che possano essere contagiati, infine perché ho letto che può essere contagiosa anche per gli esseri umani seppur non con contatto da gatto a uomo ma da pulce ad uomo e sinceramente la cosa mi spaventa parecchio (anche se credo sia piuttosto raro che le persone vengano punte dalle pulci, per cui ancora più raro dovrebbe essere venir punti da pulci infette!). Per dovere di cronaca ammetto di non essere mai stata regolare con l'antiparassitario, che anzi a dire il vero mettevo solo quando notavo che si grattavano, ma giuro che non sapevo che le pulci potessero portare malattie così brutte... si tratta proprio di una mancanza dovuta alla mia ignoranza!
Adesso credo proprio che farò un trattamento con frontline a tutti i miei mici, ma temo che qualche pulce infetta possa essere già passata da uno all'altro o possa trovarsi in casa e rischi di pungere noi. Ci sono precauzioni particolari che posso prendere, considerando che è praticamente impossibile tenere Cipo del tutto separato dagli altri e che in questi giorni di malattia ce lo siamo stracoccolato?
- sempre nel caso si tratti di emobartonellosi, pensate che il gatto potrà tornare a fare la sua vita di sempre, prevalentemente all'aperto, oppure dovrà stare per sempre riguardato? La vete dice che è difficile prevedere l'andamento di questa malattia, ci sono gatti che hanno recidive gravi e anche mortali e altri che tornano a stare bene per tutta la vita, voi che esperienza avete? Infine, non vorrei passare per paranoica, ma visto che ho già diversi problemini di salute vorrei sapere se il rischio di un contagio pulce-uomo è davvero abbastanza remoto da poter dormire sonni tranquilli o se devo iniziare a disinfestare tutta casa e i campi circostanti
mi sono appena registrata per ricevere qualche informazione su un grave problema che affligge uno dei miei pelosetti (spero poi di avere un po' di tempo per presentarveli tutti). Ho già letto un interessante thread su un caso simile al mio, ma sarei grata se poteste comunque darmi qualche consiglio.
Vi racconto tutta la storia: il mio gatto Cipollino (detto Cipo o Cipi) sparisce sabato 9 e non torna più a casa; preciso che è un micino molto tranquillo e anche se abitiamo in aperta campagna non si allontana molto da casa, quindi la cosa mi ha impensierito subito. Lo cerco ovunque ma senza risultati per ben 4 giorni dopodiché, quando avevo quasi perso le speranze (erano tra l'altro dei giorni caldissimi, quindi a tutti i possibili pericoli si sommava la disidratazione) lo trovo nel bosco, magrissimo e privo di forze ma senza altri problemi evidenti.
Lo porto di corsa dalla veterinaria, che lo trova fortemente disidratato e febbricitante (quasi 40), ma ritiene non sia necessario fare altre indagini e si limita a fargli una bella flebo idratante + vitamine + antibiotico e mi dice di continuare la terapia con synulox per altri quattro giorni.
A casa il gatto è molto mogio, ha pochissimo appetito e beve poco (cosa che mi mette qualche dubbio, visto che aveva appena rischiato di morire di sete), ma sul momento penso che questo strano comportamento sia dovuto al forte stress fisico che ha subito e quindi lo lascio tranquillo sperando che si riprenda. Del resto, per quanto poco vivace, non sembra stare male: non si lamenta, non ha ferite né linfonodi gonfi, fa regolarmente i bisognini e non sembra avere più febbre. Il giorno successivo la situazione non cambia, intuisco che c'è qualcosa che non va ma stupidamente non faccio nulla perché di solito tendo ad essere troppo apprensiva... e invece proprio quando serviva non lo sono stata.
Il sabato mattina la situazione peggiora: il gatto è sempre più mogio, sembra assente e barcolla, in più noto che ha le gengive biancastre e so che questo è un pessimo segnale.
Altra corsa dal veterinario (non da quello abituale che quel giorno è in ferie... chissà perché le emergenze succedono sempre quando il medico non c'è!!!).
Alla clinica intuiscono la gravità della situazione e decidono di fare analisi più approfondite. La temperatura è di 37,8 gradi e viene subito fatta una flebo idratante con vitamine e antibiotico. Dalle analisi emerge una grave anemia e qualche problema al fegato (che viene spiegato però come conseguenza delle sofferenze dell'ultima settimana). Questi i risultati delle analisi del sangue (in maiuscolo quelli fuori norma):
wbc 18,66 (5,5-19,5)
lym 2,32 (1,5-7)
mon 0,50 (minore di 1,5)
GRA 15,04 (2,5-14)
eos 0,79 (0,1-1)
bas 0,00 (min di 0,5)
LY 12,4 (20-55)
mo 2,7 (1-3)
GR 80,6 (35-80)
eo 4,3 (1-8)
ba 0,00 (min di 3)
RBC 2,42 (5-10)
HGB 4,1 (8-15)
HCT 12,94 (24-45)
mcv 53 (39-55)
mch 16,8 (12,5-17,5)
mchc 31,4 (30-36)
rdwc 18,5
PLT 32 (300-800)
pct o,o5
mpv 14,8 (12-17)
pdwc 23,4
ALBUMINA 2,4 (2,5-4)
fosf. alcalina 18 (0-70)
creatinina 1,17 (0,7-1,6)
ggt 5 (0-5)
GOT 85 (0-50)
GPT 75 (0-50)
urea 44 (20-65)
In più vengono fatti i test per fiv e felv (nonostante il gatto sia sterilizzato e vaccinato contro la felv) e il risultato è negativo.
In base a tutto ciò il veterinario ipotizza due possibili diagnosi e, dicendo di non poter stabilire con certezza quale delle due sia quella corretta, prescrive una cura che copra entrambe.
La prima diagnosi ipotizzata è avvelenamento da topicida (o comunque da veleno che provoca emorragie), per questo viene prescritta una fiala di Konakion per 6-7 giorni
La seconda diagnosi, quella ritenuta più probabile, è emobartonellosi, la cui terapia prescritta è 0,5 ml di Vibravet per 10 giorni (con probabile prolungamento fino a 21 giorni).
A distanza di 4 giorni posso dire che la cura sembra fare effetto: fin dalla sera di sabato ha iniziato seppur lentamente a riprendersi (prima ancora di iniziare il Vibravet, quindi l'effetto positivo deve averlo avuto o l'antibiotico della flebo del mattino oppure la vitamina K assunta solo da un paio d'ore). In questi tre giorni la ripresa è stata strepitosa e oggi il micio sembra il mio Cipo di sempre, l'ho addirittura fatto uscire un po' (sotto attenta supervisone) perché in casa continua a lagnarsi davanti alla porta. Le mucose sono sempre pallide, ma per il resto è davvero migliorato tantissimo e non sembra neanche un gatto malato, mangia, beve, fa i bisognini, dorme molto ma ha anche dei momenti di vivacità come al suo solito.
Ora, dopo questo lunghissimo tema, vorrei chiedere qualche opinione o consiglio da chi ha vissuto esperienze simili o ha competenze in materia, in particolare le cose che vorrei chiarire sono:
- c'è un modo per sapere con certezza se si tratta di avvelenamento o di emobartonellosi? Perché la differenza non è di poco conto, sia per le cure che per le precauzioni da prendere per il futuro... A questo proposito la mia vete dice che forse si sarebbe potuto fare un esame prima dell'inizio della cura, adesso non si vedrebbe più niente (e comunque i risultati sarebbero stati dubbi perché l'emobartonellosi non sempre è visibile, quindi si sarebbe potuto avere un falso negativo)
-nel caso si tratti di emobartonellosi (che è l'ipotesi più probabile a detta dei vete, ma anche quella che mi preoccupa di più) come mi devo comportare?
Io ammetto che, seppur sia una "gattara" ormai da anni e cerchi di informarmi su tutto ciò che concerne i gatti, non conoscevo questa malattia così insidiosa e pericolosa e sono abbastanza preoccupata, prima di tutto perché ho letto che è una malattia che può dare recidive, in secondo luogo perché ho altri gatti (fra cui anche cucciolini) e temo che possano essere contagiati, infine perché ho letto che può essere contagiosa anche per gli esseri umani seppur non con contatto da gatto a uomo ma da pulce ad uomo e sinceramente la cosa mi spaventa parecchio (anche se credo sia piuttosto raro che le persone vengano punte dalle pulci, per cui ancora più raro dovrebbe essere venir punti da pulci infette!). Per dovere di cronaca ammetto di non essere mai stata regolare con l'antiparassitario, che anzi a dire il vero mettevo solo quando notavo che si grattavano, ma giuro che non sapevo che le pulci potessero portare malattie così brutte... si tratta proprio di una mancanza dovuta alla mia ignoranza!
Adesso credo proprio che farò un trattamento con frontline a tutti i miei mici, ma temo che qualche pulce infetta possa essere già passata da uno all'altro o possa trovarsi in casa e rischi di pungere noi. Ci sono precauzioni particolari che posso prendere, considerando che è praticamente impossibile tenere Cipo del tutto separato dagli altri e che in questi giorni di malattia ce lo siamo stracoccolato?
- sempre nel caso si tratti di emobartonellosi, pensate che il gatto potrà tornare a fare la sua vita di sempre, prevalentemente all'aperto, oppure dovrà stare per sempre riguardato? La vete dice che è difficile prevedere l'andamento di questa malattia, ci sono gatti che hanno recidive gravi e anche mortali e altri che tornano a stare bene per tutta la vita, voi che esperienza avete? Infine, non vorrei passare per paranoica, ma visto che ho già diversi problemini di salute vorrei sapere se il rischio di un contagio pulce-uomo è davvero abbastanza remoto da poter dormire sonni tranquilli o se devo iniziare a disinfestare tutta casa e i campi circostanti