Micimiao Forum di discussione per tutti i gattofili

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-   -   alcune riflessioni sparse sui gatti di razza (https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=121968)

flor 14-03-2017 09:24

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quindi il mio punto di vista è piuttosto differente anche se capisco mal condivisibile da chi come dicevo qualche pagina prima ama il gatto per quello che è.
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla? A me affascinano le mutazioni spontanee tipo quella che ha visto nascere gatti strani (i lycoi ) con il pelo duro e la maschera inversa e seppur con i dovuti scrupoli morali al momento non vedo motivo per non intraprendere la strada della conoscenza di queste "stranezze naturali"

Poi mi piaceva affrontare un'altro discorso che secondo me è emerso da questa discussione: si riferisce sempre alla moda ed al tempo. Una volta la razza affascinava perché descritta con parole intriganti raccontando storie fantasiose spesso avvolte da un po' di mistero (Sacro di Birmania, Singapura, Korat) poi si è passati al fascino del mistero della genetica ovvero si è scoperto l'emozione di ricreare manti riccioli e gatti senza code e la voglia di sperimentare e creare razze nuove ha spinto a unire razze già esistenti molto diverse tra loro e così sono nati dei bei mix diventati anch'essi razze. Che ora sia la volta delle stranezze e degli eccessi? Bah ... io personalmente non ne ho ancora visti. Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA :D

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

SerenaF 14-03-2017 09:48

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Scusate, ma l'allevamento di gatti (anche supponendo per assurdo che a qualcuno venga in mente di allevare gatti di strada- tra l'altro una mia amica se n'è uscita con una simile idea qualche settimana fa e ho dovuto passare mezz'ora buona a spiegarle perché ha senso allevare gatti di razza, ma non gatti come Chiquy o Edhel) è intimamente connesso all'idea di "animale da compagnia" o "da affezione" (se poi trovate un'altra definizione più rispettosa e meno antropocentrica sarò felice di usarla), altrimenti che senso avrebbe nel 2017, quando abbiamo ben altri modi di tenere sotto controllo la popolazione di roditori, allevare gatti?

Chi alleva, chi ha acquistato o ha in mente di acquistare gatti di razza, chi visita expo (e sicuramente lo farò anch'io prossimamente), persino chi va al gattile per adottare un micio, più o meno implicitamente accetta l'idea che il tale animale (il gatto o il cane e, mi auguro in un futuro prossimo, anche il cavallo) venga selezionato per vivere accanto all'uomo come oggetto d'affezione che si spera essere sana e non un amore malato oppure un'infatuazione per l'ultima razza bizzarra che la fantasia di certi allevatori ha partorito.

Riguardo alle razze, quelle naturali per me hanno un loro perché, anche se la continua riduzione del loro habitat rischia seriamente di metterne a repentaglio la sopravvivenza, poi cercare di preservarle (come cercare di preservare il Panda gigante) può essere un'esigenza anche qui antropocentrica oppure un portato dei sensi di colpa (visto che la responsabilità della loro quasi estinzione è in gran parte nostra) nascosto dietro la foglia di fico della conservazione della biodiversità. Certo ci possiamo chiedere che senso abbia un Sokoke in Svezia o un Maine Coon/Siberiano a Palermo, ma personalmente l'idea di conservare comunque il patrimonio genetico di quella razza, anche se può sembrare anacronistico, mi sorride molto di più che non mettersi a pasticciare per creare il Bambino o il Savannah o per schiacciare ancora un po' il muso del Persiano (sia mai che non sia abbastanza ipertipico).
Per rispondere a Linguadigatto, è vero che la soluzione migliore sarebbe agire sul nostro comportamento adottando uno stile di vita più sostenibile, ma, nel tempo che passa a convincere 7 miliardi e passa di individui (o anche solo 300 milioni di americani con il loro caro presidente che dimostra una squisita sensibilità verso questi problemi) che non bisogna sprecare, bisogna ridurre le emissioni, bisogna riciclare i rifiuti... sai quante specie, incluse magari le api, ci perdiamo nel frattempo?

Quote:

E' una visione antropocentrica, priva di visione evolutiva, che vedrebbe di fossili viventi in bacheche protette dall'intervento esterno, come il mio Volland.
Scusa, mi stai dicendo che allevare Abissini come Volland o Norvegesi, Singapura, ecc... è una forzatura? Al di là delle circostanze in cui hai preso la decisione di acquistare un gatto di razza e del fatto che, come hai scritto altrove, è stata una decisione che è maturata nel corso di un ventennio di riflessione, non capisco perché sostieni che non escludi in futuro di comprare un gatto di razza presso un allevatore. Se l'allevamento di gatti di razza è in funzione della vanità umana, se non ha senso in un'ottica evolutiva preservare razze naturali o antiche, com'è l'Abissino, perché non escludi un domani di ripetere questa scelta? E se comunque decidessi di riprendere un gatto di razza, ti orienteresti sempre sull'Abissino o sceglieresti un'altra razza? E perché?

SerenaF 14-03-2017 10:01

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quote:

Originariamente inviato da flor
Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA

Ieri sera sono sicura di averlo visto... :micimiao48:

Ma allora un allevamento come questo in Canada (http://www.chatteriemystique.com/) che seleziona Sphynx, Bambino (Sphynx + Munchkin), Elf (Sphynx + American Curl), Dwelf (Sphynx + Munchkin + American Curl) sta turlupinando i possibili acquirenti rifilandogli in 3 casi su 4 gatti di razze non ancora riconosciute che quindi a rigore non esistono? :micimiao52:

linguadigatto 14-03-2017 10:03

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quote:

Originariamente inviato da flor (Messaggio 2097374)
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla?

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

rientra sempre nel discorso del feticcio secondo me... trattare gli animali non come individui, protagonisti della propria vita, esseri unici e liberi, ma come cose. cose che si trattano benissimo per carità, consapevoli di avere davanti cose vive con esigenze, ma comunque sono cose. un po' come le orchidee in appartamento insomma.

questo è il limite invalicabile che non mi permette di accettare l'allevamento in nessuna forma.

a parte il fatto che hemingway era un sessista amante delle corride, poca stima personalmente ;)

flor 14-03-2017 10:17

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quote:

Originariamente inviato da linguadigatto (Messaggio 2097382)
rientra sempre nel discorso del feticcio secondo me... trattare gli animali non come individui, protagonisti della propria vita, esseri unici e liberi, ma come cose. cose che si trattano benissimo per carità, consapevoli di avere davanti cose vive con esigenze, ma comunque sono cose. un po' come le orchidee in appartamento insomma.

questo è il limite invalicabile che non mi permette di accettare l'allevamento in nessuna forma.

a parte il fatto che hemingway era un sessista amante delle corride, poca stima personalmente ;)

Apprezzo molto la tua coerenza! Io non lo sono affatto e spesso mi riempio di dubbi. Mi sento un po' tossica .... tutte le volte che mi sdegno del mondo del gatto di razza (e sono tante) poi immancabilmente mi ci rituffo dentro perchè non mi riesce star fuori

flor 14-03-2017 12:06

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Ho conosciuto il mondo dell'allevamento del gatto nel 1999 e questo è un blu di russia http://www.micimiao.net/forum/album....ictureid=28209 d'epoca :D figlio di una mio gatto con genealogia russa che feci davvero fatica a far riconoscere perché proveniente da un club sconosciuto e con genealogia scritta in russo
Se confrontate l'immagine con i blu di russia attuali si vede bene come il gattone russo con un manto molto denso e di un colore blu di media intensità, con muscolatura possente nei maschi e le orecchie alte si sia trasformato in un gatto esteticamente molto elegante, chiaro, quasi evanescente .... perché così piace di più!!! Cosa resta dell'originale? Molto poco. Mi chiedo se in qualche anfratto della fredda Russia questo gruppo di gatti si sia mantenuto intatto, sarei davvero tanto tanto curiosa di saperlo e in fondo al mio cuore lo spero davvero

Quando un allevatore di pseudo razze dice "pedigree TICA" è vero: come dicevo all'inizio la TICA registra tutto! Anche accoppiamenti non permessi, ma li codifica diversamente. Questo per rendere tracciabile un accoppiamento, ma non significa che abbiano il valore di Razza. Se te registri in TICA due trovatelli e li fai accoppiare, loro ti registrano sia i genitori che la cucciolata, ma non significa che siano diventati gatti di razza.

linguadigatto 14-03-2017 12:16

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
bellissimo micio!

alimiao 14-03-2017 12:56

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Anche se, in linea generale, posso essere d'accordo con le motivazioni contro l'allevamento di Linguadigatto, e anche di Aletto, non riesco ad essere così "schierata".. Secondo me dato che noi umani siamo parecchio complicati, è difficile giudicare in maniera univoca un fenomeno come l'allevamento.
Allevare o comprare un gatto di razza vuol dire trattare l'animale come un oggetto? Può darsi. Ma secondo me ci sono tante tante sfumature, tanti modi diversi di essere allevatori di gatti di razza e tanti modi diversi di essere padroni di gatti di razza. Per esempio: ci sono gli allevatori di gatti persiani ipertipici che vanno in expo e truccano il gatto con borotalco, cipria e correttore, ci sono gli allevatori che non vanno neanche alle expo perchè le trovano un abominio, e poi ci sono tutte le mille vie di mezzo. Io personalmente conosco allevatori che (secondo me) non trattano i gatti come oggetti, semplicemente, oltre all'attenzione per il carattere e il benessere ecc, ci mettono anche l'attenzione per un lato estetico.
D'altronde nella vita esiste anche l'estetica, fra tutte le altre cose. Io non sono d'accordo con chi mette l'estetica al primo posto nella vita, ma credo che anche negarla non sia corretto.

Farò un paragone magari infelice: tutti noi, nella scelta del partner, siamo attirati da criteri ANCHE estetici. Il che non vuol dire che se una persona non è bella in modo classico e canonico non la scegliamo come partner.. ma anche l'occhio vuole la sua parte.

Quindi se qualcuno decide di allevare un gatto con determinate caratteristiche estetiche, A PATTO CHE non ne pregiudichino la salute, e se rispetta per quanto possibile il gatto nella sua globalità, non curandosi solo e soltanto del lato estetico, che male c'è? se esiste il birmano red point che è un bel gattone biondone con i piedi bianchi, e ci sono persone che comprano un cucciolo 1. perchè vogliono un gatto e dal lato estetico preferiscono i biondoni a pelo semilungo, 2. dal punto di vista del carattere preferiscono i gatti un po' paciosi, che male c'è? a patto che poi queste persone rispettino il gatto nella sua globalità "olistica" e cerchino il meglio per lui, trattandolo come individuo e non come oggetto.. D'altronde se per dire io ho avuto due fidanzati e sono stati entrambi biondi, ciò non vuol dire che sto trattando gli uomini come oggetti da decorazione e che tutti i non-biondi per me sono meritevoli di estinzione ecc ecc.. (scusate probabilmente l'esempio è cretino).

Ovviamente tutte le forme patologiche di trattamento dell'animale sono sbagliate, quindi incipriare il gatto, trattarlo come un oggetto d'arredamento, o come modo per autogratificarsi, usarlo per riempire i propri vuoti esistenziali ecc ecc.. PERO' attenzione, anche qui il giudizio è molto soggettivo.. ad es io ho delle amiche che hanno un gatto ma non approfondiscono molto le tematiche relative ad esso, (della serie "è solo un gatto"), accettano qualsiasi cosa gli dica il vet senza riflettere, non si fanno una domanda una relativa ad etologia, comportamento, alimentazione, benessere, ecc.. ecco, dal loro punto di vista, io probabilmente sono un caso patologico.. primo perchè ho comprato il gatto da un allevatore spendendo una "barcata di soldi" (che avrei potuto spendere per un viaggio, un gadget tecnologico, un abbonamento alla tv via cavo ecc.. ), quando ci sono milioni di gatti abbandonati ecc.. (però notare che le stesse persone insistono di più sul fatto che ho pagato troppo che non sul fatto che pagare non sia etico.. con discorsi tipo "ma mia mamma il suo l'ha pagato 100 euro, non ha pedigree machissenefrega, è similissimo ad un siberiano"). Poi perchè spendo soldi per fargli la dieta BARF ("tutto questo tempo dedicato a preparare da mangiare.. per un gatto!! la carne cruda.. quando tante persone non se la possono nemmeno permettere per i propri figli.. non è morale!! ecc"). Inoltre perdere tempo su internet a documentarsi su etologia, alimentazione, salute felina, portare addirittura il gatto dal nutrizionista, secondo queste persone, è patologico ("non hai niente di meglio da fare che non pensare ai gatti? poverina, la tua vita deve essere TANTO vuota..").
Quindi per alcuni, NOI col nostro interesse eccessivo per i nostri mici stiamo oggettivando il gatto.

Questo papiro solo per dire, come diceva qualcuno, non giudicare se non vuoi essere giudicato.. quindi io sinceramente non me la sento di giudicare univocamente tutto il complesso e variegato mondo dell'allevamento.. sì, ci sono tante storture, ma abbiamo anche degli esempi concreti come flor e morghi, che mi sembrano persone disponibili, aperte al confronto e ragionevoli..

alimiao 14-03-2017 12:58

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quote:

Originariamente inviato da flor (Messaggio 2097408)
Quando un allevatore di pseudo razze dice "pedigree TICA" è vero: come dicevo all'inizio la TICA registra tutto! Anche accoppiamenti non permessi, ma li codifica diversamente. Questo per rendere tracciabile un accoppiamento, ma non significa che abbiano il valore di Razza. Se te registri in TICA due trovatelli e li fai accoppiare, loro ti registrano sia i genitori che la cucciolata, ma non significa che siano diventati gatti di razza.

wow ma allora la TICA per come la descrivi tu sembra un po' una banda di cialtroni.. (con tutto il dovuto -poco- rispetto).. cosa serve a fare un registro felino in cui tutti possono essere registrati? mi pare un po' lo stesso principio dell'autocertificazione antimafia ("io certifico che io non sono mafioso")..

Aletto 14-03-2017 13:16

Re: alcune riflessioni sparse sui gatti di razza
 
Quote:

Originariamente inviato da SerenaF (Messaggio 2097378)
Scusate, ma l'allevamento di gatti....... è intimamente connesso all'idea di "animale da compagnia" o "da affezione" (se poi trovate un'altra definizione più rispettosa e meno antropocentrica sarò felice di usarla), altrimenti che senso avrebbe nel 2017, quando abbiamo ben altri modi di tenere sotto controllo la popolazione di roditori, allevare gatti?

Chi alleva, chi ha acquistato o ha in mente di acquistare gatti di razza, chi visita expo (e sicuramente lo farò anch'io prossimamente), persino chi va al gattile per adottare un micio, più o meno implicitamente accetta l'idea che il tale animale (il gatto o il cane e, mi auguro in un futuro prossimo, anche il cavallo) venga selezionato per vivere accanto all'uomo come oggetto d'affezione che si spera essere sana e non un amore malato oppure un'infatuazione per l'ultima razza bizzarra che la fantasia di certi allevatori ha partorito.

Scusa, mi stai dicendo che allevare Abissini come Volland o Norvegesi, Singapura, ecc... è una forzatura? Al di là delle circostanze in cui hai preso la decisione di acquistare un gatto di razza e del fatto che, come hai scritto altrove, è stata una decisione che è maturata nel corso di un ventennio di riflessione, non capisco perché sostieni che non escludi in futuro di comprare un gatto di razza presso un allevatore. Se l'allevamento di gatti di razza è in funzione della vanità umana, se non ha senso in un'ottica evolutiva preservare razze naturali o antiche, com'è l'Abissino, perché non escludi un domani di ripetere questa scelta? E se comunque decidessi di riprendere un gatto di razza, ti orienteresti sempre sull'Abissino o sceglieresti un'altra razza? E perché?

Su tutto ciò che ho scritto non c'è bisogno di leggere tra le righe perché è tutto già esposto. Qualsiasi gatto (o altro animale) si adotti, di razza o no, non è necessariamente da compagnia o da affezione soprattutto se non so leggere in quale modo lui manifesta affetto e desiderio di compagnia nei miei confronti. Se desidero un animale al punto tale da tatuarlo, mettergli una cuccia a forma di letto, collarini bizzarri ecc, se ho bisogno del suo affetto e della sua persenza, e poi lo antropomorfizzo, non è l'animale che voglio incontrare ma l'essere umano
E se non escludo che un domani prenderei un altro abissino o un altro trovatello è perché vorrei essere libera e non vincolata da chissà cosa



Quote:

Originariamente inviato da flor (Messaggio 2097374)
Quindi il mio punto di vista è piuttosto differente anche se capisco mal condivisibile da chi come dicevo qualche pagina prima ama il gatto per quello che è.
Un gatto con una mutazione spontanea che in natura non avrebbe successo nel breve periodo (perché l'evoluzione è qualcosa che che va oltre il nostro tempo) ha senso se non causa sofferenza alla specie riprodurla? A me affascinano le mutazioni spontanee tipo quella che ha visto nascere gatti strani (i lycoi ) con il pelo duro e la maschera inversa e seppur con i dovuti scrupoli morali al momento non vedo motivo per non intraprendere la strada della conoscenza di queste "stranezze naturali"

Poi mi piaceva affrontare un'altro discorso che secondo me è emerso da questa discussione: si riferisce sempre alla moda ed al tempo. Una volta la razza affascinava perché descritta con parole intriganti raccontando storie fantasiose spesso avvolte da un po' di mistero (Sacro di Birmania, Singapura, Korat) poi si è passati al fascino del mistero della genetica ovvero si è scoperto l'emozione di ricreare manti riccioli e gatti senza code e la voglia di sperimentare e creare razze nuove ha spinto a unire razze già esistenti molto diverse tra loro e così sono nati dei bei mix diventati anch'essi razze. Che ora sia la volta delle stranezze e degli eccessi? Bah ... io personalmente non ne ho ancora visti. Solo smanettando su internet vedo queste "aberrazioni) ma continuo a non vedere il Bambino sul sito della TICA :D

Sui gatti polidattili .... lo sono i gatti tanto amati da Hemingway ....anche solo per questa ragione non possono che essere apprezzabili

Non so se ho capito a cosa ti riferisci
Penso che ora la moda sia la manipolazione genetica, il perché secondo me è semplice: guarda quant'è bravo l'uomo e cosa riesce a fare :shy:
Il tuo punto di vista non l'ho capito bene ma penso che anche il mio sia poco condivisibile


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