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Malinka 05-03-2017 13:55

Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Ho aperto questo sondaggio unicamente in merito alla sperimentazione animale condotta sul gatto, semplicemente perché gli utenti di Micimiao hanno come caratteristica comune quella di condividere la propria vita con uno o più mici e quindi per chi intende rispondere senza mentire a se stesso è emozionalmente impossibile prescindere dalla realtà concreta e affettiva che sta vivendo.

Malinka 05-03-2017 14:18

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Io ho votato NO

ElenaRolfi 05-03-2017 23:46

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Ma che domanda è? Qualsiasi farmaco che diamo ai nostri mici è stato PER FORZA testato su altri gatti.



......


io veramente non vi capisco

..............

violapensiero 05-03-2017 23:53

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Concordo con Elena Rolfi...

Malinka 06-03-2017 10:20

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Quote:

Originariamente inviato da ElenaRolfi (Messaggio 2096374)
Ma che domanda è? Qualsiasi farmaco che diamo ai nostri mici è stato PER FORZA testato su altri gatti.
.........................
io veramente non vi capisco..............

Quote:

Originariamente inviato da violapensiero (Messaggio 2096377)
Concordo con Elena Rolfi...

Ne sono perfettamente consapevole e qualora ne rilevassi la necessità, non avrei problemi ad utilizzarli.
Quel che è stato fatto, è stato fatto; indietro non si torna.

Però le domande del sondaggio sono formulate al tempo presente e non implicano considerazioni retroattive.
E' il sì, qui ed ora e la sua proiezione nel futuro.

Mi rendo conto che, per par condicio, ci sarebbero volute due opzioni anche per il NO, perché la possibilità della sola risposta secca lascia aperti altri interrogativi, ma lo spazio per scrivere era limitato e non sono riuscita a sintetizzare.

Pertanto invito chi ha risposto NO, ovviamente se lo desidera, a specificare in quale delle due seguenti opzioni si riconosce:

1) Non sono favorevole alla sperimentazione sul gatto e per il mio non intendo far ricorso a farmaci, cure, ecc. che saranno ottenuti facendo ricorso a tali metodologie.

2) Non sono favorevole alla sperimentazione sul gatto, ma per il mio intendo far ricorso a farmaci, cure, ecc. che saranno ottenuti facendo ricorso a tali metodologie.

Io mi riconosco nella n°1.

linguadigatto 06-03-2017 10:48

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
io sono a sfavore

Quote:

Io mi riconosco nella n°1.
però se ti riconosci nella numero 1, significa che da ora al resto della tua vita non userai farmaci\cibi che siano stati sperimentati su gatti dal 2017 in poi? cioè, nella pratica, non capisco nell'opzione 1 come si determini la deadline.

Magda 06-03-2017 13:15

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
MAI. In nessun caso. E ho la famiglia decimata dal cancro ed io stessa ho avuto un tumore maligno. Ma MAI.

Malinka 06-03-2017 15:38

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Quote:

Originariamente inviato da linguadigatto (Messaggio 2096407)
io sono a sfavore
però se ti riconosci nella numero 1, significa che da ora al resto della tua vita non userai farmaci\cibi che siano stati sperimentati su gatti dal 2017 in poi? cioè, nella pratica, non capisco nell'opzione 1 come si determini la deadline.

Non lo farò solo a partire da quest'anno, lo sto facendo da non so quanti anni.
Scartabellando fra le mie scartoffie ho dato un'occhiata alle schede sanitarie che riguardano ogni gatto che è entrato a far parte della nostra famiglia; la maggior parte sono rimaste immacolate, altre no.

Ecco cosa ho utilizzato dal 1993 ad oggi, niente di più e niente di meno.

Ad uso veterinario:
-Baytril (compresse) per Ico nel 2005 e per Marino nel 2010
-Ivomec (iniettabile) per Rudy nel 1994.

-Pipette di Frontline in tempi più lontani e di Stronghold in tempi più recenti, utilizzati esclusivamente quando un nuovo gatto entra a far parte della famiglia (solo fino alla sicura eliminazione delle pulci); il periodo più lungo di assenza di trattamenti antipulce è stato di 7 anni, il più breve 2 anni (i gatti non li trovo a scadenze fisse).

-Drontal (compresse) per la tenia, alcuni anni fa, in 4 gatti.

Ad uso umano, solo iniettabili:
-Konakion per Valerio1 nel 1993
-Penicillina G sodica per Billy nel 1993
-Bentelan per Igor nel 1996
-Cefamezin e Bentelan per Cleo nel 2000

-Vaccini: nessuno dei miei gatti, passati e presenti, è mai stato vaccinato.

-Alimenti renal:
li ho utilizzati una sola volta volte e mi erano stati consigliati dal veterinario.

Li davo a Ico, un bellissimo micio rosso dell'età di 2 anni e mezzo, risultato già castrato al momento del ritrovamento, che era stato abbandonato perché affetto da IRC (quella volta ero anche riuscita a rintracciare la fetentazza che l'aveva scaricato nel mio giardino).
Ico aveva una funzionalità renale residua del 27%, vomitava più volte al giorno degli schiumotti bianchi, beveva e urinava, urinava e beveva, emetteva improvvisi e insistenti vocalizzi, magari nel bel mezzo della notte, alternava periodi di appetito normale ad altri di inappetenza, era scarsamente attivo.
Col renal non ci sono stati miglioramenti, così ho deciso di fare a modo mio e senza alcun passaggio graduale ho cominciato a dargli esclusivamente con carni crude e cotte, tuorlo d'uovo, formaggio cremoso tipo Philadelphia e latte di cui era goloso (mai avuto neppure un episodio di diarrea o feci lente).
Dopo una settimana dall'inizio della nuova dieta e fino al giorno in cui è morto e cioè 4 anni dopo, non ha mai più fatto uno schiumotto, è diventato un micio giocherellone, attivo e di buon appetito.
Poi un mattino è sopraggiunto il blocco renale, ha perso conoscenza e dopo poche ore è volato sul Ponte.

A novembre dello scorso anno Susy ha seguito Ico sul Ponte.
Nel 2010 avevo notato che beveva e urinava più del dovuto e dimagriva lentamente ma inesorabilmente nonostante mangiasse e l'appetito non le fosse mai mancato una sola volta in vita sua e sempre più spesso se ne stava immobile davanti alla ciotola dell'acqua con aria assente e sapevo già cosa significasse...
Non sembrava più interessata a nulla, se non a dormire, lei che era sempre stata una micia curiosa, attiva e grande cacciatrice (guai al malcapitati uccellini che talvolta si posavano sul davanzale della finestra).
E poi vomitini schiumosi, via via sempre più frequenti, fino a divenire in breve tempo pluri-quotidiani e di pari passo quei particolari vocalizzi.
Mi sono comportata con lei esattamente come avevo fatto con Ico, senza però neppure provare a darle il reanl, ed anche questa volta dopo circa una settimana sono cessati completamente vomitini e vocalizzi e pian piano ha rimesso su peso; finalmente non le sentivo più le ossa ed era di nuovo attiva e in forze, tanto che saltava sul tavolo come niente fosse, nonostante fosse già un po' vecchietta.
Poi dopo 6 anni, a inizio novembre 2016 ha cominciato a perdere l'appetito e a dormire per la maggior parte dl tempo e la sola cosa che mangiava volentieri erano gli omogeneizzati per bambini.
Il giorno 8 novembre è volata sul Ponte anche lei, passando letteralmente dal sonno alla morte.
Aveva compiuto i 25 anni nell'aprile 2016.

Cerco di far vivere nel migliore dei modi i miei gatti, curandoli quando necessario e come ritengo meglio per loro e finora i fatti non mi hanno smentito.
Ad eccezione di 3 casi di tumore di molti anni fa, ragion per cui sono morti Munin a 12 annni, Mimì a 14 e Miranda a 16, e tolti i casi limite di Ico e Susy, la deadline dei restanti 23 è compresa fra i 16 e i 20.

Non conto naturalmente i 6 gatti che ho adesso; non avendo la sfera di cristallo non posso fare previsioni.

Malinka 06-03-2017 15:45

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Quote:

Originariamente inviato da Magda (Messaggio 2096436)
MAI. In nessun caso. E ho la famiglia decimata dal cancro ed io stessa ho avuto un tumore maligno. Ma MAI.

Ti abbraccio forte forte...:349:

Apseude 06-03-2017 16:10

Re: Gatti: sacrificarne 1 per salvarne 100?
 
Io ho votato no, tuttavia ammetto una certa flessibilità: nel caso un cui Sissi sviluppasse una qualche malattia con cura non ancora definita (facciamo tutti gli scongiuri del caso, per carità!!!), ammetterei l'uso di un farmaco sperimentale. Mi spiego meglio: permetterei che la mia gatta sia inserita in un eventuale programma di sperimentazione, se questo esistesse. In tal modo, provando una cura "sperimentale", se questa funziona, altri pelosetti potranno trarne beneficio.
Quindi sperimentazione intesa come animali in gabbia a cui viene indotta una patologia per vedere cosa funziona per la cura NO, programma di sperimentazione se si incappa in una malattia sì.


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