Ape regina e la sua corte
Come molti di voi sanno con mio marito abbiamo una cascina e produciamo anche miele.
In questo periodo stiamo facendo un po' di foto e ieri in occasione della visita in apiario per controllare l'evoluzione della raccolta sull'acacia abbiamo scattato questa immagine https://www.flickr.com/photos/155725...7693682978512/ È da ieri che la guardo e la riguardo. La trovo affascinante e piena di vita. Un insettino così piccolo e molto spesso bistrattato capace di così tanto. Nella foto c'è un'ape regina che fa piena mostra di sé. La si riconosce dalle dimensioni (è il doppio delle altre) e dalla marcatura gialla che identifica l'anno di nascita (questa è una regina dell'anno scorso). Attorno a lei c'è la sua corte intenta a riempire le celle di miele ed opercolare (mettere un leggero strato di cera sulla cella piena così da non far uscire il miele raccolto) @Malinka se non ricordo male sai bene di cosa parlo e contro ogni prospettiva forse quest'anno ci potrebbe essere un buon raccolto di acacia. Abbiamo dovuto mettere il secondo melario a molte famiglie dopo una settimana dal primo. Teniamo le dita incrociate. |
Re: Ape regina e la sua corte
Sì sì hannyca, ricordi bene!
Ma che bella regina! Mi è venuta nostalgia delle api, e quei fuchi che mi hanno sempre fatto tanta tenerezza...chissà mai che un giorno non decidiamo di metter su di nuovo almeno un paio alveari. Voi marcate solamente o fate anche il clippaggio? Dalla foto non capisco. Mi sembra di aver visto uova o piccole larve nelle celle o è solo un effetto della luce? Quest'anno l'acacia anche qui ha una fioritura spettacolare; quando esce il sole l'aria è piena del suo profumo; evidentemente è l'anno giusto, ci voleva proprio! Dai dai che quest'anno farete un ottimo raccolto, incrociamo tutto anche noi...e anche i nostri pelosi! !:micimiao11::micimiao11::micimiao11: |
Re: Ape regina e la sua corte
Ma la regina è quella al centro col pallino verde?
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Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
La trovo anch'io una foto spettacolare,
senza le api forse non esisteremmo più neanche noi. ( e da consumatore smodato di miele, sono anche convinto che se tutti lo usassero al posto di quella porcheria che è lo zucchero raffinato un sacco di malattie non esisterebbero neanche. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Alcune celle hanno delle larve. Effettivamente quest'anno si risente odore di acacia nell'aria e andare a lavorare nelle serre ti inebria. Per clippaggio cosa intendi? L'applicazione dell'adesivo sul dorso della regina o il taglio dell'ala della regina? Se intendi il taglio delle ali non lo facciamo lo troviamo cruento e un po' inutile perché comunque non risolvi il problema delle sciamature. Quote:
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Re: Ape regina e la sua corte
stupende le api.... peccato però che si continui a privilegiare la produttività e docilità ad uso e consumo umano, invece della loro resistenza. la loro naturale evoluzione è stata stravolta millenni fa e ora sono a fortissimo rischio tra inquinamento, pesticidi, varroa e malattie varie... tanto che smettere di curarle e allevarle significa praticamente condannarle a morte. un paradosso che mi riempie di tristezza :disapprove:
ps l'anno scorso un enorme sciame ci è passato sopra mentre stavamo lavorando nell'orto, non so dove si siano fermate e se siano state recuperate da qualcuno, ma comunque... spettacolo emozionante, incredibile, un rumore che ti gela le ossa e una nube che fatichi a mettere a fuoco! |
Re: Ape regina e la sua corte
Tra un po' metteremo 2 arnie anche al centro sociale dove sto.... Non vedo l'ora!
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Re: Ape regina e la sua corte
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Come dice lingua ormai praticamente le api in natura non sopravivrebbero proprio a causa di tutte le malattie e parassiti che ci siamo portati a casa facendo importazioni senza controllo. L'apicoltore può anche non piacere perché sfrutta un essere vivente ma senza gli apicoltori le api sarebbero già estinte. In più ci si mette anche la poca conoscenza delle persone che appena le vedono le accoppano anche se in realtà è un animale protetto e non potrebbe essere ucciso. |
Re: Ape regina e la sua corte
Tranquilla hannyka, abbiamo un apicoltore nonviolento che ci segue e un paio di noi stanno facendo il corso. Siamo un bel gruppetto assodato (da anni portiamo avanti l'orto insieme).non vediamo l'ora di vederle sui fiori.
Baci, ba Ps: Non violento nel senso che produce miele, dice lui, senza sovra-sfruttare le api. |
Re: Ape regina e la sua corte
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tra parentesi, magari lo avete già visto, vi consiglio questo documentario che è parecchio interessante https://www.youtube.com/watch?v=PJE3HWc__mM io spero davvero che le api riescano a sopravvivere a questo periodo nero, ma non sarà grazie all'apicoltura che al momento può al massimo consentire ad una specie non più adatta a vivere in questo ambiente di sopravvivere stentatamente, senza evolversi. scusate se magari il tono è un po' da vespa, ma sono moooolto di fretta e scrivo di getto ;) |
Re: Ape regina e la sua corte
Ma beata te, io adoro le api e il miele! Magari potessi avere un'arnia anche io, ma in città è impossibile.... :(
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Re: Ape regina e la sua corte
Si Lingua il senso e' quello in piu' non le sposta x seguire le fioriture (era Quitadamo, x caso?).
A noi piu' che il miele interessa l'osservazione e l'impollinazione, anche se non ti nascondo che speriamo di assaggiare il miele. Quote:
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Re: Ape regina e la sua corte
Noi non abbiamo mai fatto nomadismo, cioè non abbiamo mai spostato le api per seguire le fioriture e produrre particolari tipi di miele o semplicemente produrne di più.
Il territorio dove vivevamo era più che sufficiente per i nostri 13 alveari, per i 20 di una nostra amica e per gli altri 8, 4, 12 di colleghi apicoltori del paese; poi nei paesi limitrofi c'erano altri apicoltori, e così via, però sempre piccoli e nessun nomadista. Certo che quando si comincia a parlare di centinaia o migliaia di alveari, allora è quasi gioco forza ricorrere al nomadismo, perché le risorse del territorio non possono soddisfare la "fame" di milioni di api concentrate in un territorio limitato. Purtroppo questi spostamenti sono una delle maggiori cause di diffusione di patologie e parassitosi, secondo me più ancora dell'esserci qualche decina di alveari stanziali vicini. Non abbiamo mai fatto ricorso alla nutrizione artificiale con sciroppo, candito e surrogati del polline, lasciavamo sempre scorte di miele più che sufficienti, tant'è vero che a primavera, quando c'era il primo raccolto, avevano ancora nel nido scorte di miele della stagione passata e non abbiamo mai neppure messo le trappole raccogli polline, l'abbiamo sempre lasciato tutto alle api. Certo Lingua, le api non riescono a difendersi difendersi da vespe e calabroni, ma quelli autoctoni non hanno mai fatto grossi danni, invece quelli che stanno decimando gli alveari in alcune zone europee e anche in Italia provengono dal sudest asiatico e sono le specie velutina e mandarina; sono state introdotte accidentalmente dall'uomo e da noi purtroppo non hanno nemici naturali e le nostre api non le conoscono, non conoscono le loro strategie, e non sanno difendersi. Ovvio che l'uomo ha selezionato ceppi di api che avessero caratteristiche di docilità, di produttività, di tasso riproduttivo, di resistenza in determinate condizioni ambientali; è logico che l'abbia fatto, vorrai mica che cercasse di selezionare le più impestate e meno produttive, ti pare? Però non basterebbero 200 metri di distanza fra gli alverai e neppure orientare le porticine di volo in diverse direzioni, per scongiurare il pericolo di malattie e parassitosi; le api si accorgono subito se ci sono loro consimili nelle vicinanze, e 200 e più metri per questi insetti sono ben poca cosa, più o meno niente. Una delle principali modalità di trasmissione di patologie dipende da una consuetudine delle api, che non è stata creata o incentivata dall'uomo, ma è una loro caratteristica congenita: la propensione al saccheggio; in questo sono esattamente come gli umani; immaginatevi un po' il "Sacco di Roma" del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi e immaginatelo in chiave apistica... Quando anche una sola ape si accorge che c'è nei dintorni una famiglia debole (ci sono le api esploratrici), va a informare la propria comunità e le api partono all'assalto, combattendo con una ferocia che non ha niente da invidiare a quella umana, per rubare le scorte alimentari altrui; dopo il saccheggio restano solo favi distrutti, svuotati di ogni più piccola goccia di miele, cadaverini e api che si contorcono negli ultimi spasmi della morte. Una sola volta ho visto dal vero un saccheggio, nell'apiario di un collega; è abbastanza impressionante. E' vero che come dici tu, Linguadigatto, il miele non è necessario alla nostra sussistenza, però le api lo sono, eccome se lo sono! Se mancassero gli apicoltori, mancherebbero presto le api; questi insetti pronubi sono quelli che provvedono all'impollinazione di frutta e altri vegetali indispensabili per la soddisfare la nostra fame umana. L'impollinazione viene fatta anche da altri insetti o dal vento, ma quello delle api è di gran lunga il maggior contributo in assoluto. L'allevamento delle api è stata una delle prime forme e insieme ad altri fattori ha contribuito allo sviluppo della razza umana, non tanto per il miele, ma proprio per l'opera di impollinazione, che ha consentito un grande sviluppo dell'agricoltura. Se mancasse l'opera di impollinazione delle api, ti sei mai chiesta cosa mangerebbero gli umani? E soprattutto cosa mangereste voi vegani, visto che la vostra alimentazione si basa unicamente sui vegetali? Prevalentemente sassi, a quel punto... Einstein disse che se dovessero mancare le api, l'uomo avrebbe davanti a se ancora solo 4 anni di vita sul nostro pianeta. Se le api riusciranno a sopravvivere, sarà proprio anche, e soprattutto, grazie all'impegno degli apicoltori! @hannyca: per clippaggio intendo proprio la spuntatura delle ali della regina. La regina sente quello che possiamo sentire noi tagliando le unghie; certo non sarà più in grado di volare come un'ape con le ali a posto, però non è necessario fare come un apicoltore che conoscevo, che gliele ranzava quasi a zero; basta una spuntatina e volerà ugualmente, ma non riuscirà ad andare lontano e l'apicoltore non rischierà di perdere lo sciame. Noi lo facevamo, anzi ero io l'addetta, non toccavo neppure la regina, lo facevo mentre camminava sul favo. Per noi era utile quando c'erano periodi di piogge prolungate e non si riusciva a controllare assiduamente la costruzione delle celle reali, visto che quella che sciama è la regina vecchia, quando capitava si fermava su qualche cespuglio o alberello nelle vicinanze e così non perdevamo lo sciame. Certo se non si riesce a togliere tutte le celle reali (qualcuna può tranquillamente sfuggire in mezzo a quella mare a di insetti e inoltre le api sono abilissime a nasconderle alla vista dell'apicoltore, mettendocisi sopra) nascerà qualche regina di troppo e l'alveare potrà ugualmente sciamare. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
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@malinka ti devo risp domani perchè sono di corrsa d nuovo |
Re: Ape regina e la sua corte
@babaferu io sono proprio in pieno centro storico, in un palazzo del seicento con molte altre famiglie. Non ho terrazzo, solo un balconcino e finestre. Non penso che mi farebbero tenere un'arnia, anche se non ho trovato regolamenti specifici per la città. :confused:
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Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
Non avevo mai preso in considerazione questa dicitura di non violento. Direi che tendenzialmente è quello che facciamo noi. Seguiamo i loro cicli naturali, a fine stagione lasciamo le scorte ma se la stagione invernale è particolarmente rigida e lunga un po' di candito lo diamo.
Facciamo 3 raccolte l'anno se il tempo accompagna. Una è l'acacia adesso; poi scegliamo delle belle famiglie (non più di 10 su circa 80 che ne abbiamo) e le portiamo in montagna per il millefiori di montagna. Quelle che rimangono in apiario raccolgono la melata (che potremmo definire l'unico miele di origine non vegetale ma animale dato che le api raccolgono una sostanza zuccherina che è già stata sintetizzata da un altro insetto e depositata sulle piante; la risintetizzano e ne fanno un miele. Quelle che rientrano dalla montagna normalmente vengono lasciate tranquille. Le lascianostre farsi scorta per l'inverno. I melari li mettiamo solo quando hanno già i nodi pieni e vanno naturalmente a cercarsi altro spazio e anche i secondi melari vengono messi solo quando il primo è pieno. Qui intorno ci sono un po' di apicoltori: alcuni sono dei cani, altri usano tecniche vecchie e altri sono capaci. Diciamo che molto ti dice dell'apiario il livello di aggressività delle api. Ne conosciamo uno che ha un apiario tremendo. Le api vengono a metri di distanza a morderti. Io personalmente non riesco ad andare in apiario per le visite (lavoro in laboratorio più che altro) per una paura atavica che ho, ma oggi ad esempio sono andata a controllare un'arnie che pareva volesse sciamare. Ero a 20 cm dall'arnia e al massimo avevo la guardiana che mi gironzolava intorno ma con il viavai che c'era erano tranquillissime |
Re: Ape regina e la sua corte
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riguardo alla spuntatura delle ali, potrà anche essere indolore ma mi sembra una pratica terribile. ti sei mai chiesta come si sente la regina a trovarsi improvvisamente con un handicap? anche spuntare le vibrisse ai gatti potrebbe essere una buona soluzione per evitare che si allontanino troppo, chissà. |
Re: Ape regina e la sua corte
Certo Linguadigatto, ci sono tante specie di insetti impollinatori, resta però il fatto che per dar da mangiare a noi "uomini (in)civilizzati" è indispensabile l'opera delle api domestiche.
Se in qualche terra abitata da piccoli nuclei di umani autoctoni è più che sufficiente l'opera degli insetti che hai nominato tu, non si può dire la stessa cosa per i milioni di abitanti anche semplicemente della nostra Europa. Viviamo in enormi città, stipati in appartamenti appiccicati gli uni agli altri e sopra gli altri; paragonandoci alle api, le nostre case sono press'a poco come i loro alveari. Non esiste più un giusto rapporto tra abitanti e territorio, tutto è pesantemente sbilanciato a nostro favore numerico, ma a nostro sfavore in quanto a risorse utilizzabili; anche la maggior parte dei paesi più piccoli non ha risorse agricole sufficienti per i suoi abitanti. Solo considerando i frutteti, sono talmente enormemente estesi perché il mercato necessita ogni anno di tonnellate e tonnellate di frutta, ma gli insetti impollinatori selvatici non riuscirebbero neppure lontanamente a provvedere all'impollinazione di tutti quegli alberi. Per fortuna ci sono gli apicoltori, che nel periodo della fioritura portano i loro alveari nei frutteti, svolgendo un insostituibile e preziosissimo servizio di impollinazione. Io non valuto l'importanza di una specie animale in base all'utilità, ma semplicemente osservo ed è un dato di fatto che senza le api domestiche andremmo presto a ramengo. Tutti hanno diritto a vivere, e tutti hanno diritto a difendersi e difendere il proprio territorio e l'apicoltura è un modo di difendere il territorio e noi stessi... e le stesse api. Riguardo alla spuntatura delle ali della regina, non ci trovo niente di terribile. L'ape regina esce dall'alveare per la prima volta nella sua vita in occasione del volo di fecondazione, dopo di che trascorrerà la sua intera esistenza nel buio l'alveare, deponendo pressoché incessantemente uova, fino alla fine della sua vita, ad accezione di quando va in sciamatura. Una volta all'anno, generalmente in primavera, le famiglie forti e con api in soprannumero si divideranno; la vecchia regina, insieme a moltissime api, lascerà l'averare per cercare di fondare una nuova colonia. Nell'alverare resterà la nuova regina, a volte non ancora uscita dalla sua cella reale, a volte già nata e insieme ad altre sorelle; la più forte ucciderà le altre, talvolta pungendole a morte quando sono ancora chiuse nelle loro cellette e regnerà incontrastata fino a che la natura le spingerà a sciamare. Se però la regina in carica ha un elevato livello di feromoni, anche un alverare forte potrà non sciamare. I primi anni non spuntavo le ali delle regine, perché non lavorando avevo tutto il tempo di tener d'occhio le sciamature, ma quando ho cominciato ad accompagnare mio marito sul camion, ho deciso per il clippaggio, altrimenti stando via tutto il giorno non avremmo potuto accorgerci delle sciamature e di conseguenza avremmo perso molti sciami. Proprio negli anni in cui non tagliavo ancora e ali, ho avuto occasione di notare che le regine che vivevano più a lungo (ne ho avuta una vissuta addirittura 5 anni) a volte avevano le ali rovinate, sfrangiate, rotte; altro che la mia spuntatura! Ne ho viste di assolutamente impossibilitate a volare, che sciamavano sul terreno. Immaginare quello che potrebbe provare una regina con le ali spuntate è antropomorfizzare. Diciamo che non dobbiamo attribuire modi di sentire umani al nostro gatto e tu vorresti farlo verso un insetto, che è tra quanto di più lontano può esserci rispetto a un mammifero? Allora dimmi tu cosa potrebbero pensare pulci e zecche che stermini con gli antiparassitari, e non fanno certo una bella morte... Oppure i batteri che uccidi con gli antibiotici... Sono anch'essi esseri viventi, come hai detto prima "(le api) hanno diritto di per sé a vivere esattamente come tutti" Forse pulci, zecche e batteri non fanno parte di quel "tutti" visto che ti arroghi il diritto di decidere della loro sorte? |
Re: Ape regina e la sua corte
Oops! Nella fretta di scrivere mi si erano incrociate le dita e invece di alveare ho scritto più volte alverare.
E nella fretta di battere invio, non ho riletto! |
Re: Ape regina e la sua corte
Mi raccomando ragazzi cerchiamo di tenere la conversazione nel rispetto dei punti di vista di tutti altrimenti non vi posto più foto:p:rolleyes: e poi mi fate sgridare da quei mostri :cool::p:D dei miei colleghi
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Re: Ape regina e la sua corte
E se Hannyca non ci posta più foto delle api vi banno tutti (e poi mi sparo) ;) :81:
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Re: Ape regina e la sua corte
Messaggio ricevuto!!!
Però Hannyca, non privarci delle tue foto! :91: Ale, se dovrò averti sulla coscienza...concedimi almeno di avere una parte attiva nella tua...ehm... dipartita! :mad: |
Re: Ape regina e la sua corte
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Allora dimmi tu cosa potrebbero pensare pulci e zecche che stermini con gli antiparassitari, e non fanno certo una bella morte... Oppure i batteri che uccidi con gli antibiotici... Sono anch'essi esseri viventi, come hai detto prima "(le api) hanno diritto di per sé a vivere esattamente come tutti" Forse pulci, zecche e batteri non fanno parte di quel "tutti" visto che ti arroghi il diritto di decidere della loro sorte?[/QUOTE] i batteri non sono animali, sono batteri, cosa c'entrano in questo discorso sulle api? pulci e zecche sono parassiti e quello che faccio è difendermi dai danni che una grande infestazione può causare, non passo certo le mie giornate a sterminarli o sfruttarli. la tutela delle api è importantissima, ripeto, ma per me non è l'apicoltura commerciale la strada giusta, e chi produce miele dicendo che "lo fa per le api" mi spiace ma non è sincero nemmeno con se stesso. per ogni piccolo apicultore ci sono colossi del miele pronti ad acquistare enormi quantità di materia prima da grandissimi allevatori privi di scrupoli, ed è questo mercato che cresce e traina l'apicoltura decidendo tra l'altro quali api saranno selezionate e come saranno trattate sanitariamente. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
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Per quel che riguarda i colossi bisognerebbe educare il consumatore però a leggere quel che compra. I colossi commercializzano quasi sempre miscele di miele europei ed extraeuropei e mi spiace dirlo ma i disciplinari per l'allevamento che ci sono fuori dal confine italiano sono molto meno restrittivi permettendo farmaci e a volte antibiotici che fanno peggio. Mi spiace che la mia foto abbia scatenato un po' di malumori. L'intento era più far vedere una cosa bella, che mi emoziona sempre, e magari far si che chi le scaccia o le uccide perché pericolose possa la prossima volta riflettere su che mondo c'è dietro. Aver paura di quel che non si conosce è normale ma a volta basta un input che ti attrae per cambiare opinione. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
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Quindi per me a maggior ragione è antropomorfismo "pensare" a come si sente l'ape regina con le ali spuntate. Noi umani non riusciremo mai e poi mai a entrare nella testa dell'ape, a sentire come un'ape, semplicemente perché non siamo api. Tu ti stavi semplicemente immedesimando nel corpo fisico dell'ape, ma ci entravi con il tuo cervello e con il tuo modo di sentire umano. Quote:
Saranno microscopici esseri unicellulari, saranno quel che vuoi, ma sono comunque forme di vita, esattamente come sono forme di vita le pulci, le zecche, i gatti, gli elefanti, i pesci, gli umani, gli uccelli, ecc. E' verissimo che non c'entrano col discorso sulle api, ma c'entrano quando tu dici che tutti hanno diritto di per sè a vivere. Quote:
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Io non metto in discussione la tua scelta di non-violenza nei confronti di (quasi) tutte le forme di vita, che in ultima analisi si estrinseca nel non mangiare alcunché di origine animale, esattamente come rispetto la scelta di chi mangia animali e alimenti di loro origine. Però, Linguadigatto, voler far intendere che un apicoltore passi le giornate a sfruttare le api, francamente mi sembra un'affermazione parecchio azzardata, ne convieni? Quote:
La critica da sola non risolve nulla, è sterile, se parallelamente non ci sono idee propositive. E che l'apicoltura industriale sia il peggio che possa esistere per le api, nessuno lo mette in dubbio, ma qui non si stava parlando di questo tipo di apicoltura, forse abbiamo perso di vista il fatto che hannyca ha inteso condividere con tutti noi un momento emozionante catturato nel suo apiario. Certo se io non avessi parlato di spuntatura delle ali della regina, non sarebbe uscito questo mezzo casino e non sarei stata additata più o meno apertamente manco fossi una specie di mostro di insensibilità. Ma d'altra parte se solo ci avessi riflettuto prima di scriverlo, me lo sarei potuto immaginare cosa sarebbe successo, visto che (non ce l'ho con te, Linguadigatto, ma devo proprio dirlo) non ho ancora conosciuto un vegano che non abbia almeno un'infinitesimale venuzza di integral-estremismo. PS: se vogliamo tornare IT e parlare dell'apiario di Hannyca, mi sta più che bene; per tutto il resto non sono più disponibile al contradditorio. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Per quel che mi riguarda non sei fuori luogo, grazie anzi degli spunti |
Re: Ape regina e la sua corte
i batteri sono un regno a parte, non sono animali né vegetali né funghi.
malinka ma tu potresti mai rispettare il punto di vista di qualcuno che picchia donne o bambini, nonostante lo faccia in un contesto in cui è socialmente accettato (come qui ed ora è socialmente accettato sfruttare gli animali per tornaconto personale)? se la tua risposta è no, ti senti forse "estremista" per questo? io e te abbiamo valori diversi, tutto lì, e per me non solo uomini donne e bambini, ma anche gli animali, hanno il diritto ad una vita libera da sfruttamento e oppressione. mi spiace se ti sei offesa, ma se un animale sente in un certo momento il bisogno di fare qualcosa - ad esempio sciamare o volare ad una certa altezza durante la sciamatura - e glielo si impedisce menomandolo, per quanto io non possa sapere cosa pensa e prova un'ape posso ragionevolmente immaginare che non sia per lui un'esperienza positiva (esattamente come stare chiuso in una stanza per un gatto)? o antropomorfizzo? o forse c'è la diffusa tendenza di considerare gli insetti come delle specie di robottini, per cui "non si rendono conto", "non è un desiderio è un istinto meccanico", e così via? ovviamente non si può tornare indietro e ciò che è stato fatto agli animali addomesticati non si può cambiare, ma si potrebbe andare avanti cambiando strada e mettendo le basi per un futuro diverso, e io non rinuncio a lavorare in quella direzione. |
Re: Ape regina e la sua corte
Linguadigatto, non mi sono offesa, mi sono solo cascate le braccia...ma le ho già rimesse al loro posto!
A volte ho l'impressione che i vegani, almeno quelli con cui ho avuto occasione di confrontarmi, vedano o tutto bianco o tutto nero, ma il mondo, la vita, non sono così, hanno mille sfumature di ogni colore. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Trovo un po' meno interessanti quelle sui vegani, sono generalizzazioni che non aiutano il dialogo, proprio tu che vedi la vita a colori quando parli di vegani diventi un po'.... Manichea! Forse hai avuto esperienze con persone un po' chiuse ma non sono tutti uguali anzi ci sono diversi modi di esserlo. Su internazionale di questa settimana c'e' un approfondimento sul veganesimo, non l'ho ancora letto tutto ma mi pare interessante.... Scusate l'or! |
Re: Ape regina e la sua corte
Infatti baba, ho detto dei vegani con cui ho avuto occasione di confrontarmi.
Ho letto con interesse una rivista vegana (al momento non ricordo il nome, me l'hanno data in omaggio dove compro le farine); mi è piaciuta molto e mi sono trovata in sintonia con quanto scrivono; è stata una piacevole sorpresa, proprio non me l'aspettavo; niente a che vedere con i vegani a cui ho accennato, soprattutto con i 3 di mia personale conoscenza, che a volte non ti dico che istinti mi ispirano... |
Re: Ape regina e la sua corte
Chi abita a Roma e dintorni sarà già al corrente di questa bella iniziativa per aiutare le api solitarie selvatiche: i Bee Hotel.
Tutti possiamo fare qualcosa per aiutare questi insetti selvatici, è sufficiente avere un giardino, un balcone o un terrazzo. https://www.greenme.it/abitare/orto-...-api-solitarie Anche a Mantova sono sorti i primi Bee Hotel. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Bene, i pholcidi sono probabilmente gli unici insetti in natura a essere del tutto immuni al veleno di vespe e calabroni, e ne sono perciò predatori naturali. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Re: Ape regina e la sua corte
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Mi sarei aspettata che lo scrollasse via, invece lei ha semplicemente battuto le mani...spiaccicandocelo in mezzo...e poi si è pulita nel fazzoletto... E a me per poco...:micimiao57::micimiao57::micimiao57: Così oltre che per il ragno, ho provato schifo anche per mia suocera...:mad: Ragni ballerini capita sovente di trovarne in casa, ma non ce li gradisco, però non li uccido, li faccio salire sui peli di uno scopino e li scrollo fuori dalla finestra, sotto c'è la legnaia e troveranno un rifugio ancora migliore e più ricco di prede. Non so che farci, ma è più forte di me questo senso di repulsione; non ho timore e neppure schifo di scorpioni, serpenti, topi o qualunque altro animale solitamente sgradito a gli umani, ma i ragni li preferisco lontani da me. |
Re: Ape regina e la sua corte
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Un bacio, ba |
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