Opinioni personali del nutrizionista dott. Bettio - commenti, dubbi, domande
PREMESSA:
Questo post nasce con l'intenzione di discutere sulle interessanti informazioni messe a disposizione da GerogiaGee dopo la sua visita dal nutrizionista (dott. Bettio). Quindi, prima di scrivere, commentare, confutare, analizzare e spaccare il capello in quattro, si prega di leggere bene la discussione originale, ovvero questa: ESITO VISITA NUTRIZIONISTA Si possono sia fare commenti, dire la propria, esporre dubbi, perplessità e angosce ;), sia iniziare a pensare a nuove domande da fare al dottore (Georgia lo rivedrà a dicembre). Grazie a Goergia per la sua infinita disponibilità, e a tutti quelli che vorranno contribuire, sono sicura che ne verrà fuori una discussione stimolante. |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Allora inizio io con le mie considerazioni. Premetto che in linea generale sono d'accordo con l'approccio del dott. Bettio (tantopiù che il mio gatto è un suo paziente e con la dieta Barf ha risolto il suo problema di dermatite). Rispetto al veterinario medio che per le allergie prescrive D/D Hill's piselli e cervo o altri prodotti a base di soia idrolizzata, lui è proprio su un altro pianeta. Quindi le mie domande/perplessità/critiche sono più che altro delle "punzecchiature", fermo restando che secondo me lui è molto valido.
Domande per Georgia: 1. ti ha anche prescritto una cura omeopatica da affiancare alla dieta? 2. in pratica per il tuo gatto come deve avvenire la transizione dal cibo industriale a quello Barf? e come agire se per caso il gatto rifiutasse il cibo casalingo? Affermazione di Bettio: Purtroppo la maggior parte dei veterinari, per interessi personali (sappiamo bene come le aziende premino chi vende i loro prodotti, esattamente come le case farmaceutiche ricompensano i dottori che prescrivono i loro farmaci) consiglia il cibo industriale spacciandolo per sano. Mi sembra un'affermazione un po' troppo generalizzata.. io credo che molti vet consiglino cibo industriale per ignoranza/superficialità, non solo per convenienza personale.. certo purtroppo sappiamo tutti come gira il mondo, ma allora uno in malafede potrebbe dire che anche Bettio ha i suoi interessi personali a prescrivere un certo tipo di dieta, magari chessò la rapaxmangimi o la Dalla Grana lo sponsorizzano? in generale, le teorie dei complotti non mi piacciano molto, creano un clima di sfiducia generalizzato per cui alla fine non si crede più a nessuno.. Affermazione di Bettio: Esiste una stretta correlazione tra l’alluminio utilizzato per le scatolette di cibo e l’insorgere di patologie tiroidee. Questa è bella pesante da "digerire".. sapere che dando secco mettiamo a rischio i reni e dando umido mettiamo a rischio la tiroide non è una bella prospettiva.. avendo visto la recente puntata di Report riguardante proprio i materiali tossici, anche lì dicevano che le scatolette rilasciano delle sostanze tossiche, ma solamente se con un coltello si abrade l'alluminio fino a polverizzarlo.. Domanda: è una mia pia illusione che l'alluminio faccia male solo se l'interno della scatoletta viene abraso, o l'alluminio nella scatoletta fa male sempre e in ogni caso? Il formato in busta o in vaschetta è anch'esso tossico? Affermazione di Bettio: Ritiene innaturale e conseguentemente dannoso per la salute che il gatto faccia molti pasti nel corso della giornata. Essendo il gatto un predatore esso è naturalmente programmato per effettuare pasti lontani tra loro nel tempo ed è pertanto predisposto a lunghi digiuni. Pasti lontani tra loro nel tempo, ma quanto lontani? cioè lui sta sconsigliando il fatto di avere cibo sempre a disposizione (tipo i crocchi nel dispenser) oppure anche dargli l'umido ogni 4 ore fa male? secondo me questo dipende un po' anche dal gatto (e dal padrone).. a me ad esempio, quando gli ho domandato "io ho due devon rex, sono gatti senza sottopelo, di solito gli si lascia cibo sempre a disposizione perché disperdono calore e rischiano di prendersi un'infreddatura, tantopiù che sono iperattivi.. quindi secondo lei non succede niente anche se non hanno cibo a disposizione?" risposta: "va bene ANCHE dargli cibo 3 volte al giorno".. io dal suo ANCHE avevo pensato che sarebbe stato meglio darglielo più spesso, non meno spesso :confused: .. ma forse questo discorso vale nel caso specifico dei devon o altri gatti spelacchiati? Affermazione di Bettio: Per evitare crisi di fame consiglia di lasciare a disposizione del gatto piccoli spuntini di cibo naturale (vongole sgusciate, etc…) Cibo sparso in casa ( movimento, ricerca venatoria) anche di notte (caccia notturna).. Anche a me lo aveva detto, ma, almeno parlando per me, mi sembra una cosa difficilmente fattibile. Cioè si sta parlando di nascondere vongole, carne cruda e frattaglie sanguinolente in giro, magari in cima agli armadi(consigliato da lui), oppure sotto al letto o in bagno?! per il gatto sicuramente è uno spasso, per gli umani un po' meno! io sinceramente per questo genere di giochi uso i crocchi o al massimo le croste di formaggio. Le marche di industriale che ha consigliato: - Secco: FARMINA N/D. Perché questa scelta? Perché non Orijen, Acana, Purizon, Carnilove? - Umido: Natural Code, DNR solo, UniPro, Canagan, Dalla Grana, Almo nature, Oasy. Immagino siano in ordine di preferenza. A parte che molti di questi sono complementari, ma non capisco perché ad esempio il Dalla Grana manzo: Manzo (min. 95%), Fibra di pisello, Sodio Cloruro, Lamponi rossi (min. 0,05%), Matricaria Recutita, Tilia, Fraxinus Excelsior, Arctium Lappa, Taraxacum Officinale, Olio di girasole. sarebbe da preferire al CatzFinefood Purr agnello ad esempio: agnello (70%) (costituito da cuori, carne, fegato), brodo di cottura (28,8%), minerali (1%), olio di enotera (0,2%). e in generale, perché lui consiglia tutte marche reperibili al petshop (tranne DallaGrana, ma penso che in centro Italia si venda)? e neanche una marca di Zooplus? non è che dà precedenza al fatto che siano reperibili rispetto alla qualità effettiva? Domanda: ha dei dati oggettivi per sconsigliare i marchi tedeschi di umido considerati premium (Catz, MAC's ecc) venduti su Zooplus? ci sono forse delle cose che noi non sappiamo (ma dovremmo sapere) riguardo questa intera "filiera" tedesca? In caso di Barf pronta come ad esempio Animalstar, ci si può fidare del mantenimento della catena del freddo, dato che l'unica volta che ho ordinato un surgelato (la famosa trippa verde) mi è arrivato già "un po' meno surgelato" della partenza, ed eravamo in marzo? |
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Prossimamente volevo prendere un essicatore, ma magari farò una domanda specifica! Quote:
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Alcune delle considerazioni di Alimiao sono le stesse che sono venute in mente anche a me: ho già chiesto alla povera Georgia (lo ribadisco anche qui: santa subito!!! :D ) dei ragguagli sulla frequenza di somministrazione dei pasti, perché ho sempre letto in ogni dove che il gatto fa tanti piccoli spuntini al giorno (fino a 16) e che questo schema "poco, ma sovente" è di vitale importanza per gatti con IRC. Anzi, se c'è una cosa su cui i vet delle varie scuole concordano, è che il gatto con problemi ai reni deve alimentarsi: piuttosto che il digiuno, meglio una dieta non ortodossa. Quindi queste affermazioni di Bettio mi meravigliano.
Anche sulla corruzione dei veterinari e sul fatto che sia questa la ragione per cui prescrivono spesso e volentieri dei medicati, ho le mie riserve, soprattutto qui da noi: in Germania e in Francia (forse anche in Inghilterra... boh!) i cibi medicati si trovano o online oppure dal veterinario stesso. A questo punto, è chiaro che il veterinario potrebbe (non è detto che lo faccia!) essere tentato di prescrivere il medicato della tal marca per arrotondare le entrate del suo ambulatorio e magari tra n medicati sceglie quello che gli riconosce margini di profitto più alti (che so? Royal che gli dà una provvigione del 5%, anziché Hill's che gliene riconosce una di solo 3%). Ma qui in Italia cibi di mantenimento e medicati si comprano entrambi nei pet shop e la Hill's (faccio un esempio) non può avere la certezza matematica che il cliente a cui il veterinario ha prescrito L/D comprerà quello e non l'Hepatic della Trovet (a me per esempio hanno consigliato Hypoallergenic di Royal o Z/d di Hill's e alla fine dopo un po' di studio delle varie etichette e riflessione ho preso Farmina Ultrahypo secco e Trovet Hypoallergenic umido). Quindi potrebbe foraggiare il veterinario invano, se questi ha una buona fetta di clienti disubbidienti come la sottoscritta che lo ascoltano a metà e poi fanno di testa propria. Senza contare che, come giustamente dici tu, se dobbiamo ipotizzare che la Hill's corrompa il veterinario X per farsi consigliare, allora dovremmo ritenere con lo stesso ragionamento che anche Canagan paghi Bettio per farsi consigliare. Non lo so, mi sembra un'affermazione un po' estrema... :confused: |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Scusate gente colpa mia, ovviamente il povero veterinario aveva messo nella lista anche i veterinari incompetenti in materia di nutrizione, quelli che preferiscono il comfort rassicurante di delegare la questione alimentazione alle industrie di pappa pronta, e quelli che consigliano in buona fede.
La sua risposta si riferiva a quello detto su Report, e ad esempio una delle clinixhe in cui vado ha in vetrina solo Royal e Hills, e solo quelle consiglia, credo per accordo con i rappresentanti? A breve rispondo al resto |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Grazie per aver chiarito e per TUTTO!! :kisses: |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Serena ti rispondo qui al messaggio di prima, sulla questione fosforo/irc - proteine - piccoli pasti, vi rispondo piu' tardi da casa.
Il mio gatto si chiama Mister Mitamura, Mister x gli amici :micimiao58::micimiao58: Sulla questione 80% patologia dovuta all'alimentazione, ovviamente in quei casi in cui non c'e' la componente genetica e il fattore iella. Ovviamente non tutto e' colpa dell'alimentazione o stile di vita. C'e', come diciamo sempre, il gatto che campa 20 anni a lasagne e crocchi Friskies, e quello che a 4 anni, alimentato perfettamente, si prende un tumore, cosi come l'umano vegano che non fuma, non beve, fa sport e dorme 20 ore e poi si ammala di tumore ai polmoni, mentre quello che fuma da 70 anni muore di vecchiaia. Per il resto, basta pensare a quanti americani si prendono un cancro e a quanti giapponesi. Lo stile di vita e l'alimentazione stanno alla base dello star bene, quel che mangi/respiri/lo stress etc etc Quindi si patologie in cui l'alimentazione e' la causa, ma c'e' anche il resto (genetica, sfortuna, conseguenza di altro), e questo non sempre puoi scoprirlo, ma se cambi alimentazione e il problema sparisce e migliora... |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
I miei dubbi principali:
- Il non congelamento della carne (soprattutto del pollo) - Il consigliarmi i Farmina N/D con un altissimo rapporto calcio/fosforo (se contiamo sul fatto che le proteine non sono il problema, perche' altrimenti qui stanno a 44%). Preciso che come scritto nel post principale, il cibo secco non viene consigliato, viene consigliato di levarlo semmai. Ma se non se ne puo' fare a meno, sceglierlo grain free. Il mio gatto e' abituato ad avere la ciotola di crocchi sempre a disposizione, regolandosi su max 20 gr in tutta la giornata. Ma quello spiluccare lo porta a non abituarsi mai ad un piccolo digiuno, avendo sempre il cibo a disposizione, ad avere meno fame e fare il carogna schizzinoso durante i pasti principali. In piu' ha smentito sul fatto che per i gatti e' rassicurante avere sempre il cibo a disposizione. Da qui la questione piccoli pasti di cui parlero' meglio dopo. Sul come introdurre questa alimentazione, boh????:dead: ovviamente a piccoli passi, lentamente, potrebbe fallire, ma ci sono gatti che hanno adorato la carne cruda subito. P.s mi stavo loggando come Bettio, e' grave???? Ihihih |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Però, perdonami, non ho ancora capito quale sia l'opinione di Bettio sul legame fosforo-IRC. :disapprove: |
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Ah, sì, certo, prenditi tutto il tempo che vuoi e scusa se continuiamo a stressarti! :o |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Io intanto l'albume sodo lo do, ho fatto una prova la settimana scorsa ed è andata alla grande, a Yuna è piaciuto incredibilmente molto...solo che ovviamente gliel'ho dato insieme a poco umido perché non capiva che fosse cibo, all'inizio
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OK. Io non sono mai intervenuta delle precedenti discussioni, che ho comunque seguito con estremo interesse, perchè come voi ben sapete io sono tutto tranne che esperta, so ben poco di malattie, mio malgrado ne conosco solo una non curabile, e di alimentazione il poco che so l'ho imparato a voi stressandovi di continuo con le mie domande...
Innanzitutto ci tengo a dire due cose: 1- GRAZIE Giorgia hai fatto veramente un lavoro immenso, già solo segnarsi tutte le domande e ricordarsi anche tutte le risposte per me è allucinante, io non ci riuscirei davvero e 2- Tanta tantissima stima per un medico così ben formato in materia e attento alla natura degli animali e del gatto in primis Detto ciò e superato lo shock iniziale della consapevolezza di poter essere una potenziale fonte primaria di malattia per la mia micia, ho raccolto un po' i pensieri e mi viene in mente qualcosina da chiedere: - La prima domanda è sui tempi di somministrazione del cibo, anche io ho sempre saputo che andava dato "poco ma spesso" ora tutto si ribalta. Questi periodi di digiuno a quante ore ammonterebbero? Per fare espempio pratico, la mia micia mangia umido (circa 100 gr) diviso in 4 pasti: 7/7.30 del mattino - 13.00 circa - poi il pomeriggio è variabile ma diciamo le 18.00 di norma - e poi intorno alle 22/23 con aggiunta di 20 gr di secco per la notte. Ok che secondo lui il secco non va bene, ma come tempistica? Può andare? - La seconda domanda è sui Farmina N/D, ti ha detto perchè? C'è un motivo nutrizionale che glieli fa preferire o semplicemente sono i GF più facili da trovare? - Terza domanda, e qui sono davvero perplessa...Oasy? Almo Nature? Natural Code? Perchè preferirli a ProLife per esempio? Anche qui, si parla di reperibilità o di altro? Oltretutto quasi tutti complementari e con etichette tutt'altro che chiare (va detto)... Premesso che la mia micia mangia cibo industriale, per me è un'ottima notizia quella che non è obbligatorio che la carne sia stata prima congelata dato che spesso gliela do cruda e le piace molto (il pesce invece lo compro già surgelato quindi ok), ma diciamo che lo faccio come "premio", non tutti i giorni. Interessantissimo il fatto delle ciotole sparse per casa ma comprenderà il dottor Bettio che con un bimbo di 17 mesi che scorrazza per casa, rompe tutto e mette le mani ovunque a me rimane purtroppo impossibile ;) In ultimo due pensieri, il primo, semplice ed ingenuo, relativo alle domande fatte sul perchè Bettio non abbia consigliato i vari marchi di zooplus: sarà che nemmeno sa che esistono? Il secondo sui veterinari in genere: stessa considerazione, conoscono quel che c'è sul mercato "fisico" del pet shop, non ce li vedo in giro su internet a cercare marche strane che poi magari per la nonnina del terzo piano non sono nemmeno reperibili. Al di la ovviamente del fatto che non sono proprio preparati e formati sulla nutrizione. OK, smetto di sproloquiare. Grazie ancora a Giorgia per quel che ha fatto e anche nel caso volesse spiegarmi queste poche perplessità. :o |
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I Farmina purtroppo non capisco perche' li abbia consigliati. Non conoscendoli proprio, non ho detto nulla mentre ero li, non credevo avessero un alto tenore di calcio e fosforo, l'ho scoperto a casa :(
Ho comunque detto che acquisto su zooplus e cosa (il sito lo conosce avendomi detto di acquistare il Felini li), ma lui ha detto di controllare sempre le etichette quando compro quei cibi p, non si e' quindi espresso sulla qualita' dei marchi tipo Animonda, Feringa etc, io penso che lui non li consiglierebbe, catalogandoli come industriale? Mentre le marche da lui consigliate sono cio' che piu si avvicina al naturale? Non saprei. Sul fatto che la maggior parte dell'umido consigliato sia complementare, io glielo ho fatto notare, ma lui ha detto che non importa perche' si suppone venga dato solo come integratore/supplemento della dieta cruda. Come ho detto, spieghero' meglio certe cose (come la frequenza e i piccoli pasti e il fosforo) questa sera. |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Anche una vet che ho consultato mi ha detto la stessa identica cosa. Cibo fresco, meglio crudo, al max gli sfilaccetti (e io: ma sono sbilanciati!), assolutamente no secco.
La risposta al mio quesito è stata: una tantum non succede niente, si bilancia sul lungo periodo, sempre meglio dei patè in cui non si capisce cosa c'è dentro. :confused: Diciamo che secondo me bisogna prendere comunque alcune di queste affermazioni con le pinze. In fondo io non credo che loro abbiano tutto sto tempo di mettersi a studiare le etichette dei mangimi di Zooplus e lo capisco anche... |
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Uffa scusate, ho sbagliato thread continuando ad inquinare quello iniziale di Georgia
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Credo che una volta lette una ventina di etichette di umido ed altrettante di secco delle varie fasce di cibo industriale per un nutrizionista non ci sia bisogno di altro per avere un quadro chiaro della situazione |
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ragazze ma perche' non tenete un post unico magari cambiando il titolo cosi mi sembra che ci sia confusione e dispersione poi fate come volete :D
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Ecco qualche risposta alle domande di oggi!:devil:
In generale: ciò che ho scritto della visita integra ovviamente anche i miei commenti e le mie semplificazioni ad uso forum per rendere più sintetici passaggi (la visita è durata più di un’ora). Per Serena Quote:
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x Alimiao: Quote:
2 Per ora non ne abbiamo parlato del caso rifiuto, cominceremo a dare pezzetti di questo e quello, continuando la solita alimentazione, per vedere come reagisce alla carne, cosa gli piace, e abituarlo al sapore. Quote:
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Ha detto esattamente la stessa cosa a me, di lasciare le vongole per la caccia notturna. Ma si possono secondo me lasciare anche nei piattini o cose del genere, fattibili per noi, insomma non serve simulare proprio letteralmente la giungla come ci ha proposto :micimiao58: |
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La frase “Va bene anche 3 volte al giorno” implica pasti piuttosto dilazionati nella giornata, in contrapposizione allo spiluccare crocchi ogni volta che passa davanti alla ciotola. Non ci ha dato un tempo preciso, né ci ha consigliato un numero esatto di pasti, quindi non posso essere più specifica. Ci ha detto che dipende dal gatto e dalle sue abitudini. Un gatto abituato a mangiare in continuazione avrà sempre fame (per abitudine) e sarà quindi più difficile regolarizzare l’assunzione di cibo, in questo caso meglio non forzare (sarebbe traumatico passare da un regime all’altro di botto e si farebbero danni) e lasciare magari qualche premio di cibo sparso per casa.. Quote:
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Mah, mica tanto inattendibile: certo lo studio prende in considerazione animali che vivono in una situazione innaturale, anche se alcuni si spingono persino a dire che anche il gatto vive in maniera innaturale se è rinchiuso h24 in un appartamento. Esistono inoltre svariate ricerche a sostegno della tesi che lo stress predispone all'insorgenza di malattie (mi chiedo però fino a che punto siano stressate quelle tigri nate in cattività da genitori nati a loro volta in cattività e che quindi non hanno la più vaga idea di come sia fatta la giungla o la savana); il punto però è stabilire se esiste- come affermano Bettio, Prota, la Ziegler...- una correlazione stretta tra un'alimentazione innaturale e determinate patologie (urinarie, renali, ecc...), quindi, con buona pace dell'approccio olistico ci troviamo costretti a focalizzarci su una sola variabile. Misurarle tutte quante assieme sarebbe improponibile. Sono inoltre gli stessi veterinari olistici ad isolare una variabile (quella alimentare) e a presentarla come la causa esclusiva o per lo meno preponderante dell'IRC e di tutte le altre malattie che hanno conosciuto un'impennata tra i pet negli ultimi anni/decenni. Se è così, è lecito aspettarsi che- indipendentemente da altri fattori- la sola alimentazione (parlando di un'alimentazione corretta in linea con la fisiologia nutrizionale della specie) dovrebbe preservare da molte malattie, per cui la loro incidenza dovrebbe essere nettamente minore là dove si privilegi una dieta a crudo (come appunto avviene negli zoo) rispetto ad una commerciale. E invece, con l'eccezione- che ritengo significativa- del diabete, non è così; questo è d'altronde uno dei pochissimi studi che possa fornire qualche spunto sull'argomento e che siano accessibili in rete. Studi comparativi di gatti alimentati con la barf e gatti alimentati con una dieta commerciale che abbiano come focus l'incidenza di malattie nell'uno e nell'altro gruppo finora non ne ho trovati nemmeno citati, all'infuori di uno condotto da Pottenger tra il 1932 e il 1942 (quindi un po' datato) che è citato in svariati siti pro-barf e simili. Spero che Bettio mandi presto la bibliografia; nell'attesa ho trovato significativa questa relazione sui risultati dell'autopsia di questi 38 (mi sembra siano 38) grandi felini; l'unica alternativa sarebbe stata o un rifacimento con i nuovi mezzi diagnostici dell'esperimento di Pottenger oppure la cattura e l'abbattimento dei felini selvatici (che mi sembra se la passino molto male e figurano quasi tutti- chi più chi meno- tra le specie a rischio) allo scopo di valutarne i vari parametri, escludendo però, perché è ben difficile che ci arrivino, a differenza di quelli tenuti in cattività, gli esemplari anziani, mentre molto spesso l'IRC è collegata alla stadio maturo o geriatrico della vita dei nostri gatti. Per il resto, è vero che la medicina tradizionale è iper-specializzata (talvolta troppo), ma storicamente è anche vero che la divisione del sapere in varie branche (la filosofia da cui sono germinate la fisica, la chimica, la biologia adottanto basi epistemiologiche proprie) ha favorito il progresso di queste stesse scienze e lo sviluppo di un metodo scientifico basato su misurazioni e verifiche sperimentali, che, finché erano ridotte a dibattiti filosofici, non avevano. Poi certamente alcune scoperte scientifiche (non a caso proprio quelle che hanno in parte demolito il metodo quantitativo, tipo il principio di indeterminazione di Heisenberg) hanno avuto delle notevolissime ripercussioni filosofiche, ma Galileo ha fatto progredire la fisica proprio perché ha introdotto un metodo matematico che l'ha definitivamente affrancata dalla filosofia (e lo dico con una punta di malinconia da appassionata e laureata in filosofia). |
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Devo dire che questa affermazione:
"Come mai c'è una crescente % di gatti con problemi alle vie urinarie e renali? Per lo stesso motivo per cui c'e' un aumento di malattie nella popolazione umana, dovute allo stile di vita e alimentazione moderna" mi lascia un po' perplessa. Sicuramente è vero che certe patologie sono aumentate, ma non è che la salute fosse migliore quando lo stile di vita e l'alimentazione erano meno "moderni". http://www.linkiesta.it/it/article/2...50-anni/22110/ Si muore di certe malattie ANCHE perché non si muore prima di altro e sospetto fortemente che sia così anche per gli animali. Comunque più leggo sulla BARF e più capisco che per me c'è ancora troppa confusione in merito. Magari far una decina d'anni le cose saranno molto più chiare. Anche sulla questione dei pasti, in effetti avevo sempre letto che il meglio per i gatti erano piccoli pasti frequenti...ma probabilmente dipende anche dai gatti. I miei ad esempio la dose a disposizione se la fanno durare, ci sono magari quelli che mangiano tutto subito. In effetti mi chiedo sempre...ma gli studi sul comportamento dei gatti "in natura" su che popolazioni feline vengono fatti? |
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Grazie delle risposte Giorgia.
Per quel che ho capito credo che i miei tempi di somministrazione del cibo siano buoni dal momento che non può spizzicare continuamente non avendo cricchi a disposizione. Per i Farmina è anche probabile che, dal momento che per lui i crocchi non vanno proprio dati, abbia semplicemente nominato il GF più facilmente reperibile per tutti; almeno nella mia città 3 petshop su 5 li vendono. Per l'umido industriale da dare come supplemento ho lo stesso pensiero, considera che, escluso Natural Code, io uso sia Almo che Oasy, e non hanno poi questa composizione così"naturale", volendoci avvicinare più possibile alla "natura" degli alimenti e non parlando di patè (i suddetti sono, per la maggior parte, mousse o patè, idem i Dalla Grana) ad occhio, a naso (nel senso di profumo) e per composizione, molto meglio LifeCat, o gli stessi Monge. Ma va sottolineato che lui comunque esclude a prescindere l'industriale, qualunque esso sia, è quindi altamente probabile che abbia detto qualche nome di marca che reputa decente e facilmente reperibile e soprattutto considerandole come uno snack da dare tipo 1 volta a settimana, quindi ci sta. |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Più leggo questi approcci e più mi convincono. Anche perché gli studi approfonditi che vorremmo noi mancano da una parte e dall'altra.... Ma quello che abbiamo sotto gli occhi è l'effetto del cibo industriale-cotto! Baci ba |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Il gattone nero che ho fatto castrare a marzo è diventato una pantera ad esempio. Lui è già grande di suo, però mi credete se vi dico che ha uno strato di grasso importante intorno alla cassa toracica? Non ha neanche due anni. E di movimento ne fa, è randagio!
Che cosa mangia? SOLO CROCCANTINI ed è selettivo da morire sull'umido (mai visto un gatto che vive per strada che fa i capricci), l'ho visto trangugiare una bustina di Royal che mi hanno regalato in un petshop e lasciare qualsiasi altro umido buono che gli ho proposto (es Granatapet). Senza aprire troppe parentesi, io sono sì d'accordo sul fatto che il gatto in natura può morire prima per vari motivi, inclusi fiv felv e fip...ma se ci mettiamo il carico da 90 facendolo diventare obeso perché accumula cose che non riesce a digerire (dai carboidrati) beh, di sicuro gli stiamo accorciando la vita in qualche modo. E credo che la stessa cosa valga per le malattie renali, io ora ho fatto un esempio che ho sotto gli occhi tutti i giorni |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
@ Babaferu: anche i cani che sono domesticati da svariati millenni sono fatti per correre all'aperto e non per poltrire sul divano come non ci fosse un domani (inclusi quegli abomini "toy" che sono il risultato di decenni di pressione selettiva in molti casi scellerata). Anche Chiquy e Edhel vivono 11 mesi all'anno in un ambiente che non è quello che madre natura ha pensato per loro: sono stressate? Boh. Annoiate? Senz'altro. Questa loro vita poco attiva ha delle ripercussioni a livello della loro salute globale? E' probabile.
Il problema è che, se si tratta di vagliare una tesi come "l'80% delle malattie che affliggono oggi i nostri pet deriva da un'alimentazione scorretta. Quella corretta è a base di carne, frattaglie, ecc..." e non esistono (o esistono pochi) studi che mettano a confronto un gruppo o, meglio ancora diversi gruppi, di gatti suddivisi in fasce d'età e analogo contesto abitativo (ovvero: tot gatti che vivono esclusivamente di casa, tot che hanno accesso all'esterno e tot che vivono prevalentemente all'aperto) uno dei quali alimentati a crudo e l'altro alimentato a base di cibo industriale per capire quale rilevanza abbia la sola variabile alimentazione nell'insorgenza di determinate patologie, è giocoforza o cercare conferme o smentite o nella popolazione di gatti selvatici (ma anche qui non esistono studi conclusivi sull'incidenza di quelle malattie che vengono fatte risalire all'alimentazione) oppure nella popolazione dei grandi felini presenti negli zoo e che vengono nutriti con un regime alimentare a crudo, dato che la fisiologia nutrizionale del gatto domestico è molto simile a quella dei suoi "cugini" maggiori. Si potrebbe anche mettere a confronto i felini selvatici che si nutrono di prede appena cacciate con un campione di mici domestici nutriti a barf e un altro alimentato con pappe industriali, ma innanzitutto si tratta di una ricerca ancora da fare, in secondo luogo è difficile trovare un leone o una lince, un felis silvestris... di età superiore ai 7 anni, mentre in genere i mici con IRC sono quasi tutti senior. In mancanza di analisi di questo tipo secondo me la ricerca condotta sui grandi felini degli zoo può offrire alcuni spunti su quanto incida l'alimentazione nell'insorgenza di determinati disturbi (urinari, renali, ecc...); certo che se ci mettiamo a dire che lo studio fatto sui gatti alimentati con prodotti industriali non è attendibile perché Royal e Hill's ci mettono lo zampino per manipolare le conclusioni a loro vantaggio, quello sui grandi felini nemmeno perché sono stressati e quindi in questo caso l'eziologia è imputabile all'habitat anziché all'alimentazione, eventuali ricerche sui gatti selvatici non hanno preso in considerazione IRC, FLUTD, diabete, IBD, ecc... perché si dà per scontato (???) che a loro non vengano, la base per capire quale sia davvero il ruolo dell'alimentazione è, a dir poco, esigua, mancando totalmente dati su cui ragionare, a meno che- come spero- Bettio non ce li fornisca presto. Siccome sono impaziente e volevo vedere se si trovava qualcosa su internet, ho dato un'occhiata al curriculum di Bettio e poi ho cercato se c'erano articoli o atti di seminari pubblicati da lui o ai quali avesse partecipato da leggere: purtroppo non ho trovato il testo, ho trovato però questo programma di un convegno della SIOV (=Società Italiana di Omeopatia Veterinaria) sull'alimentazione naturale nel cane e nel gatto a cui ha partecipato come relatore Bettio (https://siov.org/tag/gatto/). Se scorrete la pagina fino in fondo, troverete tra gli sponsor del convegno la Farmina Pet Food (quella c'è quasi sempre) e la Vema (concessionaria in Italia del marchio Canagan). |
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Fatto
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Che ho combinato? scusate, non mi da la possibilità di usare edit :o
come lo cancello? |
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Quello che mi manda/chiedo di vedere, ovviamente lo condividero' qui, lui ha detto che aveva una serie di scritti da mostrarci (alla domanda esistono studi che etc)
Per Dicembre si puo' fare una nuova lista di domande e dubbi. Se io volessi abbracciare la Barf, da dove inizio? Come avvicino il gatto alla carne? Quale e' la piu appetibile? Gliela mischio alla pappa? Nel frattempo , mentre cerco di avvicinarlo alla carne, do renal o le senior o quelle normali? Per ora facciamo un mixcasino di renal + marche non renal zooplus I crocchi Farmina N/D o i medicati? |
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Per come avvicinarlo alla barf, l'ideale sarebbe che dessi il pasto crudo distanziato dal resto, perché crudo e cotto hanno tempi di digestione molto diversi, soprattutto rispetto al secco, che viene digerito in tantissime ore. Se poi non te lo mangia, allora puoi provare a mischiare poca carne con l'umido in quantità crescenti! Però inizierei da carne senza nessuna aggiunta perché gli integratori hanno a volte un sapore/odore forte per loro |
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Serena il cane è addomesticato da centinaia di anni.... La tigre no!!!!
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Poi se mi trovate uno studio più pertinente (o me lo trova Bettio) sarò felice di leggerlo. P.s. Ok che la tigre rimane un felino selvatico, ma il punto è sviscerare- se c'è- la relazione tra cibo cotto (o crudo) e malattie (o salute). |
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I gatti liberi e/o selvatici che si nutrono col cibo di elezione naturale non soffrono di malattie dovute all'alimentazione industriale, ne hanno altre. |
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E non sappiamo in realtà se un gatto domestico in natura si ammalerebbe lo stesso di IRC e a che età. Per farlo, bisognerebbe avere una specie di parco naturale in cui una consistente popolazione felina in origine domestica venisse lasciata completamente allo stato brado e studiata. Dopo qualche generazione avremmo delle certezze, direi. Uno studio fatto bene, però, con metodo scientifico e tutti i crismi, tenendo conto anche della selezione naturale che di fatto tra i gatti domestici non c'è, ecc. Poi, io non rifiuto in toto l'approccio olistico, naturalistico, ecc. Diciamo che faccio l'avvocato del diavolo per puro spirito di discussione :D, nel senso che penso che questi siano i primi studi e che non possano dare certezze finche i gatti alimentati a Barf non saranno un numero tale da poter essere paragonati agli "industriali". E cerco di leggere ogni informazione mantenendomi il più possibile obiettiva. L'obesità è un altro discorso, non c'è dubbio che sia dannosa, io però non ho mai avuto un gatto obeso anche se ho sempre dato industriale. |
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Se ci sono- e li hai letti- studi che affrontano specificamente questo aspetto (cioé assenza di malattie dovute all'alimentazione nei gatti selvatici), mi potresti mettere il link? Te ne sarei molto grata. :) |
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Forse un giorno ci sarà, su questo posso convenire. |
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In effetti è sufficiente pensare alle pancreatiti da eccesso di carboidrati, all'obesità, al diabete, all'ipertiroidismo secondario da irc, intolleranze alimentari causate da additivi e appetizzanti, bisfenoli, diarree, ispessimento del piloro e conseguenti vomiti.... E' evidente che questa certezza per alcuni c'è e per altri no, e chi non ne è certo è coerente con se stesso e quindi fa bene a dare cibo industriale a vita ai propri gatti |
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Dai non ci scaldiamo però :( io comunque intendevo proprio questo quando ho portato l'esempio del micio obeso con i croccantini, ovvio che è un caso estremo visto che su questo forum sappiamo tutti che il dare solo croccantini è altamente sconsigliato. Però Aletto in questo senso ha ampliato quello che stavo cercando di dire, visto che io non ho le conoscenze per farlo ;)
Per le altre patologie non mi esprimo sempre per i motivi di cui sopra, però il timore di ripercussioni legate al fatto che abbiamo portato i mici a mangiare qualcosa di diverso da quello per cui sono programmati...beh, io ce l'ho :( Se poi le patologie dipendano solo da questo penso che nessuno possa dircelo neanche tra 1000 anni, ma una parte della responsabilità di certo il cibo industriale ce l'ha! |
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Ci sono studi che evidenziano quali siano effettivamente i tempi di digestione dei vari alimenti nel gatto e quali siano gli eventuali problemi che posso insorgere se si somministrano insieme cibi che sono digeriti in tempi diversi? Immagino che le ossa, la pelle e le cartilagini delle quaglie che i miei pelosi mangiano crude siano digerite più lentamente della parte muscolosa. La cosa mi interessa molto, dato che io da decenni alimento i miei mici sia con barf (in prevalenza) sia con cibo secco. |
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Lo studio sarebbe questo ad ogni modo: https://www.animalsciencepublication...icles/90/2/515 @ Xiaowei: sì, sono d'accordo con te, però, ecco, non mi sembra che una bustina di Catz sia così innaturale, a parte il fatto che molti degli ingredienti che vi si trovano difficilmente verrebbero mai mangiati dai gatti in natura (alludo al manzo, all'agnello, al canguro, al tonno...). L'unica alternativa sarebbe comprare i topi su Rapax (che sono sempre topi di allevamento, però con tutti i legittimi dubbi riguardo all'eventuale uso di ormoni, antibiotici, ecc...) o cacciargli personalmente le lucertole (penso che avrei persino meno chances di quelle due sfaticate e/o imbranate delle befane); per il resto, in attesa di prove conclusive che ricolleghino l'aumento delle malattie di cui stiamo parlando all'alimentazione industriale- di qualunque tipo e con qualunque prodotto da Whiskas e Kitekat a Terra Faelis- ed essendo una fanatica del bilanciamento continuerò ad alimentare i miei gatti con le pappe di Zooplus, sperando di non combinare troppi danni e di non mettere a repentaglio la loro salute (insomma ognuno di noi legge, si informa, discute e poi trae le proprie conclusioni e cerca di fare il meglio o il meno peggio). :) |
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Scusate se passo dai massimi sistemi ad un esempio concreto.. allora, io ho due gatti, uno l'ho passato a BARF per curare una dermatite atopica dovuta ad allergia al cibo industriale, l'altra fa la dieta di umido completo. Per un breve periodo era passata anche lei a BARF, ma poi per ripetuti episodi di vomito l'ho ripassata all'industriale, e i vomitini sono spariti. Confesso che non mi sono fatta tanti problemi a riportarla sul cibo industriale, ANCHE per comodità mia.
Per alimentarla, ho scelto quella che ritengo una delle migliori marche di umido completo sul mercato: CatzFinefood purr. Una marca che dichiara tutto quello che c'è in scatoletta, perfino la percentuale di acqua, le percentuali delle varie frattaglie ecc. L'azienda dichiara che la carne è a consumo umano, priva di conservanti, non proviene da carne trita di scarto, ecc. E' vero, non sono sfilaccetti e non si capisce che cosa effettivamente ci sia dentro, quindi bisogna andare sulla fiducia. Ma la stessa cosa vale per le marche consigliate da Bettio tipo DRN o Unipro o Dalla Grana (che costano pure di più). Fra l'altro, io le poche volte che ho provato DRN o Dalla grana mi sono andati in diarrea i gatti (ma quello non vuol dire, ognuno ha le sue sensibilità). Una cosa che ho notato è che le marche che consiglia Bettio sono perlopiù 1. italiane 2. reperibili al petshop. Allora mi chiedo il perchè di questa scelta, quando la maggior parte di noi "poveri calimeri", dopo anni a studiare le etichette delle scatolette, si è praticamente abbonata a zooplus ritenendo di fare il bene dei propri mici. Per caso Bettio (e lo dico senza nessuna intenzione polemica) ha delle informazioni per cui ritiene di potersi fidare di più delle marche italiane rispetto a quelle tedesche? E' vero, lui non ha detto esplicitamente "Catz finefood fa schifo" ma quando ti consiglia Dalla Grana scrivendotelo su un foglio mentre se gli chiedi come sono le marche di zooplus ti risponde "mhh, leggi bene gli ingredienti", a me pare che un giudizio lui lo stia esprimendo. Insomma, a me piacerebbe sapere: 1. se davvero CatzFinefood purr (per fare un esempio) è peggio di Dalla Grana (che costa il doppio) 2. se dare ad un gatto un cibo umido come CatzFinefood purr, che dichiara solo carne e frattaglie cotte nel loro brodo, con carne a destinazione umana, è deleterio per la salute del gatto, cioè, in concreto, quanto è alto il rischio che con questa alimentazione e per colpa di questa alimentazione insorgano malattie che accorciano significativamente la vita del gatto? Ovviamente scrivo questo per sapere la vostra opinione ma queste domande dovrei rivolgerle in primis a lui.. non l'ho fatto in passato perchè il gatto visitato era quello allergico, non sua sorella. Non escludo però di riprovare nel futuro a passare anche lei a BARF, nel qual caso la porterò da Bettio se ci sarà ancora il problema del vomito. PS: e comunque anche lui non è così talebano, dipende forse anche da come gli si pone davanti il proprietario e dalla situazione.. ad es l'ultima volta che sono andata, lui era visibilmente stanco (seminari, figlio piccolo ecc) e io gli butto lì "sa, il gatto è molto migliorato, ma sua sorella ho provato a metterla a BARF ma vomitava continuamente allora per ora mangia solo umido completo monoproteico -(*così è più felice lei e sono più felice io che devo sbattermi di meno*).. Sua risposta: ah sì va bene allora. :p |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Se ci sia qualcosa di oscuro in Catz piacerebbe molto saperlo anche a me (tra l'altro qualcuno che parla il tedesco, ha mica voglia di leggersi il famoso "Katze wurde Mause kaufen"= I gatti comprerebbero i topi e farne un riassunto?); per alcuni dei marchi suggeriti da Bettio e volendo essere non cattivi, di più, Farmina e Canagan (o meglio il distributore italiano di Canagan) hanno sponsorizzato un convegno a cui lui ha partecipato come relatore, anzi pare che sponsorizzino tutti gli eventi organizzati dalla Società Italiana di Omeopatia Veterinaria di cui lui è (o è stato) presidente.
Si tratterà di riconoscenza? DRN e Dalla Grana vengono schifati senza appello dalle befane. :( |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Quello che mi lascia perplessa in senso buono (e che quindi mi fa riflettere) è che per quanto l'umido possa avere tutti i suoi buoni ingredienti, alla fine della fiera il micio se mangia carne cruda (non dico il topo eh :D): - si sazia prima - fa feci che puzzano meno e di dimensioni più "umane" Questo mi ha sempre fatto pensare e l'ho visto con i miei occhi :( ripeto, non ho le conoscenze scientifiche per dimostrare quanto detto, però credo di capire quando nei vari studi/libri sulla BARF/crudo ragionato si dice che il gatto ricava di più dal cibo crudo. Per questo le feci (scarto) sono meno...da qualche parte insomma c'è "l'inghippo", se loro digeriscono meglio qualcosa che è più vicino alle loro prede. In questo caso parlo non degli ingredienti del cibo industriale, ma proprio della differenza tra crudo/cotto Ripeto che non sto cercando di dimostrare niente, è un'idea che mi sono fatta informandomi e sperimentando in prima persona in tutto questo tempo ;) P.s. ho in programma lo studio del tedesco quindi non escludo nulla :D P.p.s. qui feci abbastanza improbabili con DRN e DallaGrana, penso proprio per via di additivi/gelificanti... |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Non mi sembra che ancora la disciplina veterinaria sia arrivata a stabilire che la salute dei gatti sia così gravemente minata dall'alimentazione industriale. Fino a quel momento, io, che non sono un veterinario, certezze non è ho, dal momento che prove non ne ho e sarebbe sostanzialmente un atto di fede verso i pochi che sostengono questo. E questo per me vale per l'alimentazione dei gatti come per tutte le cure alternative che vengono fuori, anche in medicina umana e che spesso sono solenni castronerie. Ma questo riguarda un atteggiamento personale nei confronti delle informazioni che non è oggetto di discussione. Quindi, certezze non ne ho nel modo più assoluto. Ci sono cose che mi sembrano più plausibili, ad esempio la faccenda dei carboidrati, infatti sono passata al grain free sia per i cani che per i gatti, ma anche qui senza certezze e non me la sentirei di dire a qualcuno "ah, ma è provato al 100% che i carboidrati fanno male", perché non mi risulta che sia vero. Che i gatti pre domesticazione non li mangiassero può essere un buon argomento, ma non dà la certezza. L'unica cosa che so è che 50 anni fa, quando ero piccola, i gatti mangiavano anche pasta, avanzi e latte, poi tutto ciò è stato demonizzato e si è passati all'industriale che era la loro salvezza, ora siamo arrivati a demonizzare l'industriale e la salvezza è la barf. Può essere vero, come no, aspetto di vedere. Tanto i miei la cane cruda non al considerano nemmeno di striscio. Detto questo, lascio la discussione perché m'ero ripromessa di non partecipare mai più a discussioni sull'alimentazione, stavolta c'entrava l'IRC e m'ha fregato :). Ah, un ultima cosa, probabilmente su tutto ciò pesa anche il fatto che in ormai 25 anni di gatti non ho mai avuto casi di intolleranze alimentari, diarree, vomiti strani, feci enormi ecc :). E' anche vero che non sono mai passata per le marche da supermercato, perché quando sono passata all'industriale dal casalingo nei super nemmeno lo vendevano il cibo per animali. |
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Quote:
https://www.researchgate.net/profile...cab1dafdee.pdf |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
forse ho sbagliato :(, provate ora
https://www.researchgate.net/profile...cab1dafdee.pdf No, digita felis silvestris alimentary disease e vai ad articoli accademici, dal mio pc è un pdf al quarto posto |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
No, mi rimanda ad un articolo sulla biochimica del sangue, l'ematologia, ecc... dei gatti che vivono allo stato brado e, anche provando a inserire la chiave di ricerca che mi hai suggerito, escono fuori articoli su malattie, parassitosi, zoonosi, persino tematiche comportamentali, ma nulla di legato all'alimentazione.
Proverò a cercare meglio. Magari mi sono arresa troppo presto. |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Non hai beccato il pdf che descrive lo stato di salute di una colonia di feral costituita da 50 fino a 80 gatti?
Ai gatti viene dato quotidianamente latte fresco e cibo secco, non dice in che quantità né quanto né mangino e se presuppongono che predino, ma penso di sì perché è nel loro etogramma, lo fanno anche qui in terrazzo e le piccole prede scompaiono nel giro di un'ora scarsa. Il gruppo viene suddiviso in adulti (più di dodici anni), giovani (da 6 a 12 mesi che ancora non si accoppiano) e cuccioli (meno di sei mesi). Vengono osservati per due anni e risuddivisi in centrali e periferici (periferici sono di solito quelli che attingono di meno alle risorse della colonia ed hanno maggior impatto sulla fauna ambientale). Poi vengono catturati, sedati, e vengono eseguite analisi che vanno da: valutazione della magrezza, presenza di ectoparassiti, presenza di muco negli occhi ecc ecc. Suddividendoli di nuovo in maschi periferici e centrali e femmine periferiche e centrali poi in adulti e subadulti fanno le analisi del sangue determinando: urea, creatinina, bicarbonato, sodio, potassio, proteine totali, calcio, magnesio, fosfato inorganico, fosfatasi alcalina, bilirubina. I valori ematologici sono nella norma e paragonabili a quelli dei gatti domestici. I range dei parametri ematologici sono ampi a causa del mancato riferimento agli effetti sulle razze, variazioni fisiologiche e malattie subcliniche............ E' datato 1998, Animal welfare, ma è l'unico che abbia trovato con le analisi del sangue. Ora aspettiamo pazientemente gli studi di Bettio |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Mmmmhhh, dal riassunto che fai, potrebbe benissimo darsi che in realtà mi ci sia imbattuta, ma l'abbia scartato perché non ho visto il termine "alimentary" o qualche suo sinonimo, tipo "nutritional".
Ma esattamente il titolo dell'articolo quale sarebbe? Se vi interessa, ho trovato un altro studio (questo: https://www.animalsciencepublication.../pdfs/90/2/515 ) più recente (2012) in cui un campione di nove gatte non sterilizzate (francamente non so quanto il cambiamento dello stato riproduttivo possa incidere sulla salute e sui valori ematici; comunque nel caso presente le gatte non erano sterilizzate) che sono state sottoposte a rotazione a 3 regimi alimentari diversi (uno secco, uno umido cotto e uno umido crudo) per un tempo complessivo di 9 settimane (quindi ciascuna dieta era seguita per 3 settimane. Io avrei trovato più saggio suddividere il campione in 3 gruppi e far seguire a ciascun gruppo una sola dieta per tutt'e 9 le settimane, ma va beh, mi rimetto alla superiore saggezza degli autori dello studio) e alla fine di ciascun periodo (quindi negli ultimi 4 giorni in cui mangiavano crudo, negli ultimi 4 giorni in cui mangiavano cotto, ecc...) sono stati raccolti campioni di feci e di urine di ciascun gatto e sono stati valutati parametri come la consistenza nel caso della popò, il volume e il peso specifico, ecc... L'ultimo giorno (quindi il giorno 21, il giorno 42 e il giorno 63) è stato prelevato un campione di sangue a ciascun gatto e hanno valutato anche qui una serie di parametri, tra cui- molto interessante- la creatinina. Come ci si poteva aspettare la dieta che è risultata più digeribile (il focus dello studio è appunto l'influenza dei vari metodi di processamento- cottura, estrusione...- sull'assimilabilità dei nutrienti) è quella a crudo, seguita però a brevissima distanza da quella cotta. Un notevole divario esiste invece tra la dieta umida e quella secca che è risultata la meno digeribile in assoluto (l'assimilabilità era intorno all'80%, un po' di più, mentre entrambe le diete ad umido superavano il 90%); quello che mi ha lasciato più perplessa è che la creatinina risultava più alta nei gatti che mangiavano umido che non in quelli nutriti a secco, ma credo che 3 settimane siano un periodo insufficiente per trarre conclusioni definitive. Ragazzi, lo so che sono noiosa, ma davvero che ne dite se raccogliessimo questi articoli in un post messo in rilievo e li catalogassimo per argomento: diete a crudo, insufficienza renale, trattamento alimentare dell'IBD, contenuto di taurina, ecc...? Secondo me sarebbe una cosa utile, altrimenti rischiamo di doverceli andare a cercare ogni volta. |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Grazie Serena, questo studio è interessantissimo! Per me non sei affatto noiosa, io farei subito un thread del genere in rilievo :) di modo che tutti possano informarsi con i loro modi e tempi. Da mercoledì mi metterò attivamente alla ricerca anche io (ad es. posso sfruttare l'accesso al portale Research Gate che ha citato Aletto, perché posso accedervi con le credenziali dell'università). Anzi se volete possiamo anche mettere insieme un certo numero di parole chiave e posso scandagliare tutto a partire da quelle!
Posso consultare per lo stesso motivo altri database che sono messi a disposizione dalle biblioteche del comune di Roma, idem la Biblioteca Nazionale (questo non da casa però)! |
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Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Sì, assolutamente sì però un post del genere, come quello fatto sul resoconto della visita del Dr Bettio, a mio parere vanno arricchiti SOLO con post attinenti al titolo stesso. Ad esempio la discussione di GeorgiaGee andrebbe editata dai moderatori e ripulita da TUTTI i post susseguenti il suo resoconto, compreso il primo successivo ai suoi, e cioè il MIO! Quella discussione andrebbe poi eventualmente aggiornata sempre da Georgia dopo un'altra visita dal dottore, o da chi eventualmente è andato o andrà dal nutrizionista e avrà nuove notizie che arricchiscano/completino la discussione (comunque già ora andrebbe messa in evidenza, come, a mio parere, andrebbero TOLTE dall'evidenza discussioni non più attuali, incomplete e/o superate da altre simili più aggiornate, per evitare confusione) Quindi sono favorevole alla proposta di discussione fatta da Serena, ma dove compaiano SOLO gli articoli, neanche un grazie da parte dei vari utenti, e che resti aperta SOLO per arricchirla di nuovi articoli. Tornando in topic, grazie al dettagliato resoconto, mi sono tolto il 95% dei dubbi che avevo a riguardo della pappa che faccio in casa per il mio micio, avendo riscontrato che il mio approccio empirico era sostanzialmente corretto, nei modi e nelle quantità. La discussione mi ha dato nuovi spunti per alimentare al meglio il mio Birba mixando ulteriormente la sua alimentazione, che da ora in poi sarà un mix alternato di: -carne e pesce crudi (integrati) -Carne e pesce cotti preparati in casa (integrati) -cibo umido industriale (Feringa mi sembra in questo momento un ottimo compromesso tra qualità, prezzo e appetibilità) -Crocchette: solo una manciatina per la notte o in caso di assenza da casa per una giornata. L'ultimo spunto che ho tratto, e vi chiedo conforto in questa mia considerazione, è questo: il pesce è ricco di fosforo, l'albume cotto ne è invece più povero anche rispetto alla carne pur essendo una fonte ricca di proteine nobili. Non potrebbe essere un ottimo mix preparare un pasto a base di pesce e albume? (fatto sempre salve le eventuali carenze vitaminiche e di taurina) ;) |
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quoto per le discussioni in evidenza Mentre sto avendo difficolta' a togliere le Gourmet, perche' sono l'unico pasto che lui considera cibo vero, piange disperato se gli metto le altre (mentre di giorno mangia come piccoli pasti le Renal e quelle di zooplus) Ieri ho mischiato manzo crudo con le olive e il parmigiano, ma ovvio che neanche la guarda la carne per ora |
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Sto aspettando mi mandi la ricevuta per mail, cosi gli chiedo la bibliografia sugli studi di cui parlava
eventualmente c'e' posto per una o due domande brevi |
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Georgia prova a procurarti l'insaporitore Lio Mix della Trainer (è pesce o carne liofilizzata), qua ha funzionato solo quello con la carne cruda |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
@ Linguadigatto: eh, anche a me 3 settimane paiono un periodo di tempo veramente limitato per tirare le somme (anche se, ad esempio, nelle diete ipoallergeniche, che siano a base di proteine idrolizzate o monoproteiche il periodo minimo per cui la dieta dev'essere seguita sono per l'appunto 3 settimane, quindi forse alcuni veterinari o la maggiorparte ritengono che sia un lasso di tempo utile per capirci qualcosa); davvero non capisco però perché, avendo a disposizione 9 settimane, non abbiano suddiviso gli animali in tre gruppi e fatto seguire a tutti quelli nello stesso gruppo un'unica dieta. Anche il campione è molto esiguo, ma va beh, questo studio è già un inizio: speriamo che venga ripetuto su scala più ampia e in maniera più accurata, in modo da avere un responso più preciso.
@ Ivo: sì, hai ragione. Mi sono allontanata un attimo dal pc per preparare il pranzo, ma la mia idea era di aprire un altro post dove indire un brainstorming per tirar fuori delle possibili chiavi di ricerca e poi eventualmente postare dei link a studi, articoli, pagine che riteniamo interessanti, insomma avviare la discussione e la ricerca lasciando pulito il thread di Georgia. ;) |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Il titolo è
the health, haematology and blood biochemistry of free-ranging farm cats in relation to social status Anche secondo me tre settimane sono poche per valutare l'esito di una dieta, nell'altro studio gli esiti sono stati valutati dopo due anni e da quanto ho capito nei TROPPI :shy: abstract che ho consultato la loro meta è valutare se e quanto si ammalano i gatti periferici trasmettendo malattie alla popolazione dei wild Nei TROPPI :shy: siti che ho consultato uno dice che uno studio del 2013 ha rilevato che nel pesce e frutti di mare c'è l'acido domoico, una tossina molto termoresistente che può causare danni renali ai gatti a livelli 100 volte inferiori permessi da FDA, per questo penso che non si dia frequentemente pesce e/o frutti di mare se non la quantità suggerita dal nutrizionista. Quindi occhio Ritpetit e occhio Aletto che i tuoi gatti adorano il pesce! |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Intervengo in questa discussione per cui non ho le competenze solo per dire una cosa che mi preme.
Lavoro nella ricerca. Attenzione ad interpretare gli studi come conclusivi. Esempio: uno studio con NOVE gatti divisi in TRE gruppi NON è attendibile. Può essere uno studio esplorativo semmai, ma i risultati sono scientificamente NON estendibili al generale. A questo livello, sono puramente una curiosità di cosa è successo in quegli specifici gatti in quel breve arco di tempo. Ovvero, se io vi dico "la mia gatta mangiava kitecat e friskies (purtroppo è vero) e a 18 anni aveva analisi del sangue perfette, nemmeno un minimo accenno di problema ai reni, nulla (e anche questo è vero)" ho quasi la stessa attendibilità di quello studio. Sono pochi anche gli ottanta gatti di una sola comunità che ho letto qualche post fa... |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
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Questo posso agilmente leggerlo come "per motivi puramente casuali e non controllabili, le tre gatte alimentate a crudo avevano un sistema digerente più efficace di quelle alimentate a secco" Scusate se vi faccio "le pulci" e l'avvocato del diavolo, ma la ricerca va fatta bene e 9 gatte non sono un campione statistico adeguato |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Quote:
Ma hai ragione e se di pochi dati si devono accontentare i ricercatori, di ancora meno dati ci dobbiamo accontentare noi che rischiamo di prenderli per accettabili |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Certo, le difficoltà sono oggettive, ma se la ricerca si può accontentare, l'utente finale no :)
Come sicuramente saprete già, se fate una ricerca sui giornali scientifici su un argomento preciso si trova tutto e il contrario di tutto. Non perché ci sia chi sbaglia, o froda i risultati, semplicemente perché piccole variazioni del protocollo possono portare a grandi variazioni nei risultati. A volte, negli studi di medicina umana, si leggono frasi come "il nostro lavoro ha risultati completamente opposti rispetto a tutti i precedenti lavori sul tema. L'unica spiegazione che possiamo darci è che il nostro campione fosse diverso dagli altri, per motivi fuori dal nostro controllo". Per questi motivi, già i risultati di uno studio singolo vanno presi con le pinze, se poi lo studio non ha potenza statistica, ha solo il valore di un aneddoto. (dal punto di vista del consumatore finale, non dal punto di vista scientifico, non mi sogno nemmeno di dubitare del valore di un lavoro che non ho neanche letto!) |
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sarebbe già qualcosa se per ogni caso di IRC diagnosticato venisse compilato un questionario più preciso possibile con le abitudini alimentari e di vita, e i dati venissero elaborati e riuniti in pubblicazioni periodiche. |
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Spero che si possa risalire ad un'altra ricerca basata su numeri più cospicui e condotta magari per un periodo di tempo più lungo. Per il resto, io non considero conclusivo nemmeno uno studio singolo basato su un centinaio di gatti, figuriamoci uno come questo. Certo, l'argomento su cui verteva mi/ci interessa molto: possiamo comunque leggerlo e farci un'idea, pur consapevoli che si tratta di un'idea basata su uno studio che, per le ragioni che abbiamo esposto sopra, non possiamo considerare conclusivo. @ Linguadigatto: per me l'importante è che gli animali siano stati trattati bene, non siano stati sacrificati alla fine dello studio (né siano stati sottoposti a pratiche barbare e dal dubbio valore scientifico, tipo la nefrectomia) e a ricerca conclusa, siano stati ricollocati presso delle famiglie. |
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Le popolazioni di animali allo stato selvatico sono molto monitorate, e soprattutto quelle a rischio. Lo fanno anche per i migratori di aria acqua e terra con i radiocollari. In realtà non sono sotto sperimentazione, ma per fortuna viene valutato lo stato di salute e la loro ricerca di territori che soddisfino le loro esigenze, un esempio semplice è lo studio condotto sui fenicotteri
Sarebbe interessante anche stabilire quante vaccinazioni hanno fatto e quanti fans e antibiotici hanno assunto i gatti con irc. Forse nel libro della Ziegler qualcosa c'è scritto, ma non certo a livello di statistica, se non quella personale |
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inoltre, correggetemi se sbaglio, per avere risultati decisivi probabilmente è più utile analizzare effettivamente alcuni organi per valutare lo stato delle cellule, e non solo basarsi sugli esami del sangue. poi magari si possono fare biopsie... ma costa meno un'eutanasia di un'anestesia, e non ho alcuna fiducia nell'umanità di chi commissiona certi studi e ne decide i parametri: perchè la scienza non può essere umana, non si può fare un lavoro a metà per pietà di qualche decina di gatti. e personalmente credo che con il sempre maggiore interesse del pubblico verso l'alimentazione animale (cosa positiva di per se!), presto o tardi uno studio così sarà fatto. |
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Temo che purtroppo molti studi che si trovano oggi sulle principali malattie dei gatti (IRC, affezioni delle vie urinarie, IBD, ecc...) così come la definizione di protocolli terapeutici, di diete ad hoc, la stessa critica- che ritengo fondatissima- della dannosità dei carboidrati per l'apparato gastro-enterico del gatto in quanto carnivoro obbligato, si fondino in buona parte su esperimenti che effettivamente mettono a disagio anche me. Altrimenti siamo allo scontro di opinioni (il veterinario A, sulla base della sua esperienza clinica dice una cosa, il veterinario B sulla base della sua casistica, ne sostiene un'altra: sono opinioni entrambe degne di rispetto, ma finché non procediamo ad una verifica, rimangono opinioni e fidarsi di un'opinione non verificata, per quanto autorevole o sensata, soprattutto quando si ha a che fare con l'IRC o con un'altra malattia cronica è un salto nel buio). Non penso- per quanto mi faccia male pensarlo- che la bibliografia che ci manderà Bettio sia completamente "cruelty free" cioé prescinda e non tenga in alcun conto esperimenti che magari (speriamo di no!) si sono conclusi con la soppressione degli animali che vi sono stati inclusi.
Anche il fatto- dico una banalità- che oggi sappiamo che il gatto non può sopravvivere con una dieta vegetariana/vegana perché non vi si trovano né taurina, né arginina che sono invece essenziali alla sua sopravvivenza, temo sia frutto di una verifica sperimentale, non soltanto di osservazioni individuali da parte di qualche veterinario. Io pensavo che fosse una buona idea raccogliere articoli di diversa fonte (e con diverse conclusioni: quello come sappiamo è inevitabile, data la disparità di opinioni che regna). Se però la cosa urta la sensibilità di qualche partecipante (devo dire che non avevo colto le implicazioni etiche di questa mia idea), chiedo scusa e ritiro immediatamente la proposta. |
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Quello che mi preoccupa è la malattia indotta in laboratorio per vedere se una terapia funziona anche a livello di un cibo renal, ma è un altro settore decisamente O.T. |
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La mia era un'osservazione generale, generata dal discorso sugli studi che avete trovato e che hanno un campione troppo basso. Non siamo noi a finanziare questi studi, il solo leggerli non causa alcun male. Personalmente li leggo con interesse perché quando si tratta del benessere dei miei gatti sono tutt'orecchi. Ma non posso fare a meno di notare la contraddizione e sperare che la ricerca si basi su altri metodi. |
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Quello anch'io! Mentre andava in onda Report e in altre occasioni mi è capitato di pensare che, mentre aborro un qualsiasi esperimento (che non sia un trial di appetibilità: a proposito Forthglade avrebbe dovuto farli!!! :mad: ) su un cibo di mantenimento, se mai si dovessero ammalare di insufficienza renale o di qualsiasi altra malattia Edhel o Chiquita, tartasserei il veterinario per esapere quanto efficaci sono le terapie e le raccomandazioni dietetiche che mi consiglia (quali che siano) e pretenderei studi che ne comprovino l'efficacia ed eventuali effetti collaterali. Eppure questi studi sono stati eseguiti su altri gatti, magari inducendo una determinata patologia in laboratorio per studiarne la progressione. :cry: Spero davvero che la ricerca faccia passi da gigante in breve tempo perché eticamente è uno strazio pensare a quante vite vengono sacrificate. :disapprove: |
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(Non voglio essere polemica o insensibile, semplicemente spiegare che chi si occupa di queste cose non è, generalmente, un pazzo sanguinario che gode nell'uccidere topolini, anzi) Quote:
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la realtà è che esiste una contraddizione tra l'amore\rispetto per gli animali che ciascuno di noi prova, e azioni che causano loro sofferenza\morte ma hanno un ritorno vantaggioso per noi. questa contraddizione permea praticamente ogni aspetto della vita quotidiana, dalla pizza del sabato sera all'aspirina della domenica mattina. la viviamo tutti questa contraddizione, e ciascuno di noi se la gestisce a suo modo. io almeno la penso così. Non volevo andare così OT ma come vedete è per me un argomento "caldo". Mi spiace incasinare ulteriormente questo topic :o:confused::dead: |
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Fine OT! :o |
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Nel mio caso posso dirvi che la fluidoterapia e' la cosa che lo fa star meglio, almeno questo e' quello che mi sembra di aver notato. Gli riviene fame e vuol mangiare e io li sempre a domandarmi se lo sto privando dei suoi ultimi glomerofrenuli sani mentre gli porgo la carne...ma anche mentre mentre gli porgo i croccantini,,, |
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Anche se mi verrebbe da dire ma allora la barf per i malati di reni? Va be' che si sceglie proteine di alta qualita' e con basso contenuto di fosforo ma immagino che in 130 gr di ciccia ci sia ben piu' del 44% di proteine, no? |
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e se nei crocchi c'e' scritto 44% di proteine, quelle sono, no? Non vuol dire che ogni 100 gr ci sono 44 gr di proteine? |
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Per il resto il tuo ragionamento mi sembra corretto: 44% di proteine=44 gr di proteine (o quel che ne rimane: amminoacidi, polipeptidi...) ogni 100 gr di crocchi Farmina. |
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Infatti il problema è che le proteine greggie dichiarate sulle etichette dei croccantini danno una stima approssimativa e, quel che è peggio, semplicemente quantitativa delle proteine, ma non dicono nulla sulla qualità e il valore biologico di quelle stesse proteine. Io in genere cerco di incrociare quello che è dichiarato nella composizione con l'analisi, ma anche così le conclusioni a cui si può arrivare sono molto parziali e potenzialmente errate, quindi alla fine è giocoforza andare sulla fiducia.
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Un indicatore, anch'esso approssimativo, può essere l'energia metabolizzabile ma poche ditte la riportano. Per questo preferisco il cibo crudo e le crocche sarebbero da bandire
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Mi sembra di aver capito che Serena e' un trattore che studia e macina di tutto, ma tu Aletto sei un chimico o un altro genio che gira nel forum solo per farmi sentire inadeguata?
Cacchio con le mie conoscenze non posso aiutare il mio gattone. Eppure lo amo tanto e non sopporto l'idea che soccomba per via delle mie miserie intellettuali. Adesso per esempio la situazione si complica ancora di piu'. Mi sembra che la carne cruda lo mandi in diarrea o forse sono le crocche? Ma lui ha 13 anni e sempre mangiato crocche fino a 6 mesi fa quando e' uscito il problema reni. Non aveva diarrea prima. Ora non posso sicuramente incolpare la non digeribilita' dei corboidrati e mi viene da pensare che carne cruda piu' scatoletta tonnetto e pollo piu' 30-40 gr di crocchi forse fanno un misciglio nello stomaco? Anche, naturalmente, non glieli di tutti insieme ma magari a volte si sovrappongono i tempi di digestione. O magari e' solo la malattia...quindi l'avvelenamento...gli ho dato Florentero, gli unici fermenti a cui ho accesso qui in Turchia. Siamo nel paese del Kefir e dell'Ayran ma lui naturalmente non ne vuole sapere... Ad un certo punto ho pensato che fossero le maltodestrine presenti negli integratori Renal P e Renal N. NOn potendo fare a meno del primo, gli ho tolto il secondo per 2 giorni ma sempre peggio, quindi ieri sera l'ho reinserito. C'e' da dire che poi Micio ha anche il prolasso dell'ano (arrivato tutto insieme badate bene) e con le feci morbide, si vede sto ano rosso che fuoriesce e poi rientra...ma nel farlo rientrare lascia tutto in giro...fa tanto male vederlo cosi, mentre con le feci piu' solide riesce a chiudere e finalizzare il tutto nella lettiera. Neanche il carbonato di calcio del chelante lo aiuta. I primi due giorni della versione nuova di renal P siamo andati alla grande e poi sono ricominciate le feci morbidiccie. Mi sembra di poter dire che la carne non la digerisce bene. Infatti quando non sta bene la rifiuta. Oggi faccio una prova e lo tengo a crocchette e scatoletta di tonno-pollo con chelante. Lo so non e' la cosa migliore, Sarebbe meglio un umido in scatola ma porca miseria non ne mangia!!! Quando ero in Italia facevo razzia sugli scaffali dei supermercati dei Pet shop e credo di aver comprato di tutto, anche Catz food on line ma niente da fare. Come cibo completo niente, come complementare solo Almo, Oasy e Shesir, naturalmente tutto a base di tonno. Non mangia pate' o bocconcini o omogeneizzati, solo straccetti. Devo dire che non ho trovato umidi con straccetti di agnello o vitello, solo pollo e tonno. Qualcuno si sente di suggerire qualcosa? |
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Nessuno mi aveva mai definita "trattore", ma va beh... Scherzo, mi hai fatto ridere! ;)
Per la diarrea, non è che banalmente ha preso qualche parassita intestinale? Ad ogni modo, oltre che far fare l'analisi delle feci, va fermata il prima possibile, perché il micio rischia di disidratarsi. In Italia io uso Carobin o Diarsanyl (in Turchia non so cosa c'è) che hanno un effetto puramente sintomatico, non curano la causa, però evitano che il gatto continui a disidratarsi e questo è importantissimo soprattutto in un gatto con IRC. |
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Nemmeno io ero mai stata definita genio! e mi dispiace se questa interpretazione dei miei post ti fa sentire inadeguata, mentre in realtà cerco solo di condividere quello che credo possa essere utile.
La diarrea ovviamente va evitata, trovarsi in un altro paese con un gatto malato deve essere una brutta esperienza |
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Sto ancora cercando di capire cosa fare sinceramente, a Dicembre dovremo fare le nuove analisi dei 6 mesi, cosi vedo un po' che dicono gli aktri veterinari. Non so ancora che impostazione daro' alla dieta, se tutta cruda o se meta' renal e meta' cruda o se meta' renal e meta' pappa qualita' (per continuare a dare proteine e non toglierle del tutto ma allo stesso tempo non bombardarlo) Per ora sto avvicinandolo alla carne (con risultati immaginabili :dead::dead:) |
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un abbraccio |
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@Serena e @Aletto: era un complimento tanto il Trattore quanto il genio:)
Abito da tanto in paesi stranieri, 20 anni di vita nomade...Micio lo abbiamo trovato a Dubai ma certi paesi sono meglio di altri in termini di veterinari, disponibilita' di prodotti e possibilita' di comunicare. non credo la sua sia pura diarrea, ma feci molli sicuro. Credo ci siamo vari gradi di diarrea. Faro' delle foto e le mostrero' al vet (notate la delicatezza che a voi le risparmio). Per quanto riguarda i parassiti, ci avevo tanto sperato anche perche' pur se dopo avergli dato la pippetta di stronghold, avevo trovato un verme vivo vicino alla sua lettiera, almeno secondo me era un ascaride ma non ho fatto foto. Pero' ho portato feci ad analizzare naturalmente. Credevo le mandasse ad un lab, invece il vet le ha prese e analizzate lui stesso al microscopio davanti a me e dice che non c'e' niente. Secondo me era pieno di semini bianchi minuscoli, quelli che io credevo essere uova di parassiti, ma lui dice di no. Non riuscivo a fidarmi ma se metto in dubbio tutto ... comunque secondo voi lo Stronghold funziona? Due vet di qua mi hanno detto di no. |
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vorrei copiare la schermata dei cibi umidi di zooplus.com turchia e inviarvela per sapere da voi se li conoscete e quali fra questi sono straccetti oppure quali sono bocconcini e pate' cosi da evitarli, poi per i gusti me la vedrei io ma non so come fare.
Mi spiegate? |
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Roberta che ne dici di aprire una discussione tutta tua? Io mi sto perdendo tra tutte le discussioni in cui stiamo parlando e non ritrovo i pezzi :( dunque lo stronghold di suo funziona, ma bisogna vedere contro cosa! Non penso copra tutti i parassiti..quello che però posso dirti è che i piccoli pallini potrebbero anche essere cibo non digerito, visto che dici che ha feci molli. E potrebbe benissimo dipendere dall'alimentazione mista come da altro, tipo intolleranza a qualcosa..questo è molto difficile stabilirlo. Nella stessa giornata mangia cose diverse, ma trascorre del tempo tra la carne e i croccantini? Queste sono le cose che in assoluto vengono digerite in modo diverso (una molto velocemente, l'altra in molte ore)!
Una cosa per volta però: ora è necessario evitare che si disidrati. Riesci a farlo bere un po' tu con la siringa? Altra cosa, per addensare le feci si usa anche lo psyllum, che perlomeno qui si trova in farmacia/erboristeria. Idem la farina di carrube (che è quella contenuta nel carobin), magari riesci a reperire una delle due? Altra cosa, quante volte fa le feci al giorno? |
Re: commenti, dubbi, domande, in merito all'approccio del nutrizionista dott. Bettio
Mah, secondo me invece sono proprio parassiti e bisognerebbe sapere cosa esattamente per capire se lo Stronghold li copre oppure no.
Per i cibi, dicci i nomi e poi andiamo a vederceli noi (chiaramente non in turco, perché ok che in questo forum siamo poliglotti e alcuni di noi parlano anche lingue esotiche, ma al turco non ci siamo ancora arrivati). Credo che comunque cibi renal in sfilaccetti non ne esistano. |
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