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-   -   Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo (https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=124660)

Aletto 11-07-2019 09:40

Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Mi riferisco alle tigri che hanno ucciso il loro "domatore"
e copioincollo quello che ha scritto su fb un animalista:
A proposito della morte del domatore del Circo Orfei, sbranato dalle “sue” tigri, ho letto i soliti commenti di chi deve per forza giustificare l’ingiustificabile. Talvolta ho addirittura letto che gli animali non sarebbero torturati, ma solo “addestrati”. Vi riporto a questo punto delle testimonianze di circensi famosi (tra cui la “regina degli elefanti” -quanti ne ha torturati nella sua vita!! - Moira Orfei) che ci spiegano come si “addestrano” i grandi felini (e non solo, quell’altra simpaticona di Liana Orfei ci spiega che le foche non possono essere picchiate perché hanno la pelle troppo delicata e allora vanno affamate.... tra l’altro la stessa cosa accade ai delfini).

Moira Orfei: “Quando la belva entra per la prima volta in pista è come se un troglodita entrasse in un mondo nuovo; bisogna quindi lasciarle il tempo di guardarsi intorno affinché, a poco a poco, impari a conoscere l’ambiente. Quindi la si fa ritornare nella sua gabbia-tana e poi di nuovo in pista. Si continua così, avanti e indietro, avanti e indietro, cento volte e più, fin quando cioè ha imparato a percorrere il tragitto….. Quando ha imparato questa azione, s’inizia a farla andare sullo sgabello. Gli si danno alcuni pezzettini di carne e gliene si mettono altri davanti al naso; lei sente la carne, ma non può prenderla e il domatore centimetro per centimetro, si sposta in modo che, per addestrarla, la belva si avvicina allo sgabello fin quando, sempre inseguendo la carne, è costretta a salirvi sopra. Quando arriva sullo sgabello il domatore gliene da dieci-dodici di pezzettini. La belva va giù? Il domatore la frusta, perché ha fatto male a scendere. Poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, se va giù la picchiano, e allora va su”.

Jean Richard, addestratore francese molto noto nel suo paese per aver partecipato a numerose trasmissioni televisive: “Ho trovato una sola soluzione: buttandogli uno sgabello addosso, dritto sul muso. Prendi l’abitudine di portare lo sgabello con te. Il leone ritorna immediatamente al suo posto. Va tutto bene per quattro giorni poi si deve iniziare il tutto altre mille volte. Devo dire che più sentivo su di me l’odio del leone, meno probabilità vi erano di sbagliare il bersaglio a cui indirizzavo lo sgabello”.

Alfred Court: “Restavo solo con le tigri e le punivo in modo che esse non avrebbero dimenticato... la morte può essere affrontata solo con la morte, e questo quando tutti gli orpelli sono finiti. E' il gioco del domatore di leoni. Egli fa agire il leone sotto la costante minaccia della morte e lo ricorda al leone con migliaia di punzecchiature, ferite e frustate. Il leone ruggisce la sua protesta, ma va avanti con l'esercizio, perché non vuole morire”.

Liana Orfei "la tigre è pericolosa perché, oltre a essere astuta, è vigliacca.
La tigre ti attacca a tradimento. Mentre il leone in genere è leale (...). La iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente... le foche possono essere ammaestrate solo per fame e non si possono picchiare perché lo loro pelle, essendo bagnata, è delicatissima. Ma con un po' di pesce ottieni quello che vuoi...per le tigri da far salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte...”
Aggiungo le torture scoperte nei circhi in Gran Bretagna da associazioni animaliste: https://www.greenme.it/…/ani…/circo-...amento/…


L'esibizione di questi animali rappresenta già la loro morte avvenuta molto tempo prima che noi li vedessimo compiere esercizi volti al divertimento ed al compiacimento degli spettatori paganti. Sono creature psicologicamente annientate, sono elefanti senza una matriarca in un gruppo variabile, sono leoni senza branco che non sanno dove andare né cosa insegnare alla prole...
Eppure, se non si lasciano morire, a volte scappano dagli zoo o si ribellano a chi pensa di averli in pugno, riescono a ritrovare il desiderio di essere, quell'autodeterminazione tramite la quale ritrovano se stessi dopo anni di violenze e di una vita privata del desiderio di esistere.

PS: vi avviso, il video è terribile
https://www.greenme.it/informarsi/an...cGS6A.facebook

Pawsie 11-07-2019 11:54

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Non ce l'ho fatta a vedere tutto il video, povere anime innocenti, è uno strazio. :cry: ho sempre detestato il circo con gli animali, da piccola mia zia mi ci portò e ricordo ancora perfettamente la sensazione che provai nel vedere quelle tigri che saltavano sui cilindri mentre venivano frustate dal domatore, ricordo che pensai che era sbagliato trattarle così e lo spettacolo mi lasciò tanta tristezza, non volli andarci mai più e oggi quando vedo i manifesti in giro per la città mi sale una rabbia e con la consapevolezza che ho oggi è anche un dolore terribile.
Che la natura possa perdonarci un giorno per tutte queste atrocità. :cry:
Io non sono di quelle che gioisce della morte di qualcuno, anche se era un domatore senza pietà, non gli avrei mai augurato la morte, ma al tempo stesso il mio cuore non riesce a piangerlo e spero che prima o poi si capisca quanto tutto ciò sia sbagliato e terrificante.

Muset2005 11-07-2019 13:16

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Ricordo anche io quando i miei mi portarono al circo la prima volta. Non appena vidi un elefante e il suo "domatore" scoppiai a piangere e li implorai di portarmi a casa. Era il 1999 e loro lo avevano fatto con le migliori intenzioni, per passare una bella serata insieme. Avevo 5 anni e da quel giorno non ho mai e dico mai più messo piede in un circo. Alle medie ho iniziato a capire come li addestravano, a quali torture erano sottoposte quelle povere creature e dentro di me saliva sempre di più la rabbia, il senso di impotenza, la frustrazione, la tristezza.
Non ho mai capito perché alcune persone trovassero piacevole assistere a quegli "spettacoli".
Mi dispiace, mi dispiace che l'uomo si senta in diritto di appropriarsi della vita degli animali, come se questi ultimi non valessero quanto lui. Gli animali hanno tanto da insegnarci e noi non riusciamo a capirlo. E chissà se ci riusciremo mai...

Aletto 11-07-2019 13:26

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Quote:

Originariamente inviato da Pawsie (Messaggio 2146224)
.....Io non sono di quelle che gioisce della morte di qualcuno, anche se era un domatore senza pietà, non gli avrei mai augurato la morte, ma al tempo stesso il mio cuore non riesce a piangerlo e spero che prima o poi si capisca quanto tutto ciò sia sbagliato e terrificante.

Grazie per il tuo intervento!
Neppure io Pawsie gioisco per la morte altrui, ma cosa capiamo degli animali e di conseguenza anche di noi che fino a prova contraria siamo uno di loro? La natura nel senso più esteso del termine non la tieni in pugno. E questo semplicemente perché ne fai parte, sei uno dei tanti e neppure il rappresentante della biosfera più riuscito.

Quel famoso "gli manca solo la parola" racchiude l'antropocentrismo cognitivo, non ammettiamo che ci siano espressioni cognitive tipiche di altre specie ma precluse alla nostra. Precluse! Non ne abbiamo accesso!

Il domatore non capisce neppure di essere senza pietà perché agisce seguendo coordinate che lo allontanano dall'animale e dal suo (umano) essere animale
In tanti modi diversi viene tolto agli animali ogni spazio di libertà, vengono sottoposti a sfruttamento e umiliazioni di intollerabile ferocia, gli viene negata ogni espressione di una vita di relazione gratificante e autodeterminata: sono schiavi a tutti gli effetti.

In moltissime di queste situazioni i non umani, esattamente come gli schiavi, sono costretti ad una acquiescenza dovuta all'impossibilità fisica della ribellione o da una paura che è terrore, che immobilizza e pietrifica ogni azione, che annienta il movimento in virtù dell’inconscia spinta a scomparire, a non esserci, ossia non essere, per non subire.

Le tigri, considerate "vigliacche" da quella grande esperta di animali, hanno solo espresso il loro essere, non penso neppure che quell'aggressione sia dovuta a semplice disobbedienza e rivolta, quanto piuttosto all'accumulo di motivazioni di specie negato dalla prigionia.
Il "domatore" tutto questo non lo prende mai in considerazione, e muore perché è una preda e non può trasformarsi in predatore.

Aletto 11-07-2019 13:45

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Quote:

Originariamente inviato da Muset2005 (Messaggio 2146228)
....come se questi ultimi non valessero quanto lui. Gli animali hanno tanto da insegnarci e noi non riusciamo a capirlo. E chissà se ci riusciremo mai...

Esatto, non hanno valore, hai voglia a leggere Darwin ed altri dopo di lui! C'è ancora necessità di mettere le presunte dovute distanze tra chi è noi e chi non è noi.
Dobbiamo tutto agli animali, anche la cultura che si è evoluta (nel senso di modificata per adattarsi a diversi organismi) dai batteri fino agli organismi più complessi. Eh, manco i batteri fossero semplici :310:

King of Pain 11-07-2019 14:07

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Mai potuto sopportare il circo nemmeno io. In toto, non solo per via degli animali. Forse gli unici che di salvano sono giocolieri e trapezisti, ma solo con loro i circhi non andrebbero avanti.

Trovo stupidissimo essere attratti da animali tenuti in cattività con i modi che tutti sanno ma fanno finta di non vedere. Il domatore sbranato non è che un incidente, è successo e basta e statisticamente questo tipo d'incidenti è irrilevante, ascoltavo per radio una trasmissione che discuteva dell'accaduto con la federcirchi, un'associazione animalista ed altri, pare che siano verificati, questo compreso, 3 episodi in 70 anni.

Potrebbero cessare del tutto se i circhi chiudessero, ma sinché questo non avverrà... the show must go on, nel bene e nel male

Aletto 12-07-2019 10:00

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Quote:

Originariamente inviato da King of Pain (Messaggio 2146233)
.... Forse gli unici che di salvano sono giocolieri e trapezisti, ma solo con loro i circhi non andrebbero avanti.

Trovo stupidissimo essere attratti da animali tenuti in cattività con i modi che tutti sanno ma fanno finta di non vedere. Il domatore sbranato non è che un incidente, è successo e basta e statisticamente questo tipo d'incidenti è irrilevante, ascoltavo per radio una trasmissione che discuteva dell'accaduto con la federcirchi, un'associazione animalista ed altri, pare che siano verificati, questo compreso, 3 episodi in 70 anni.

Potrebbero cessare del tutto se i circhi chiudessero, ma sinché questo non avverrà... the show must go on, nel bene e nel male

Hai mai visto Cirque du soleil? Secondo me è splendido, è uno spettacolo soli di acrobati, giocolieri e mimi di altissimo livello.
Non ha mai usato gli animali per intrattenere il pubblico. E' vero che è molto difficile raggiungere quel livello di arte, ma tant'è che ormai è famoso da anni in tutto il mondo.

Incidenti mortali ce ne sono anche lì, pochi, ma alcuni acrobati sono morti lavorando.
Il loro lavoro è rischioso come quello dei vigili del fuoco, degli operai, degli astronauti e di tante altre persone che muoiono sul posto di lavoro come anche il domatore. Ma secondo me non è questo il punto.

La differenza fondamentale è che mentre gli umani che sanno del pericolo che corrono e sono liberi di acconsentire per volere/passione e quasi liberi se acconsentono per necessità, negli animali c'è la non consenzienza e quindi c'è maltrattamento e sono privati della loro dignità e utilizzati per fare da esca su un pubblico la cui indole non è cambiata nei secoli.
Ricordate "panem et circenses"?
Cosa piace tuttora al pubblico?

Misty 12-07-2019 11:20

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Anche io guardo solo il cirque du soleil in quanto non ci sono animali ma solo persone molto brave che fanno degli spettacoli pazzeschi e che sono consapevoli dei rischi che corrono.
Io odio il circo classico, non l'ho mai voluto guardare proprio per via degli animali che so che vengono addestrati con la violenza ed è una cosa che non tollero.
Le parole di quegli addestratori e personaggi famosi del circo sono agghiaccianti, sono crudeli, parlano di violenza su quelle povere bestie come se fosse normale.
Mi dissocio completamente.

Aletto 12-07-2019 16:46

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
Quote:

Originariamente inviato da Misty (Messaggio 2146265)
......
.......Le parole di quegli addestratori e personaggi famosi del circo sono agghiaccianti, sono crudeli, parlano di violenza su quelle povere bestie come se fosse normale.
Mi dissocio completamente.

Concordo,volevo mettere in neretto quelle frasi ma in effetti non c'era bisogno.
Credo che tutti qui ci dissociamo da comportamenti umani inqualificabili.
Ciò che sottovalutano quelle persone è l'imprevedibilità e il desiderio di autodeterminazione di altre specie che credono di aver piegato. Di animali e quindi di loro stessi secondo me non hanno capito nulla, eppure gran parte di loro sono figli di circensi nati e cresciuti con altri animali.

Cirimiao77 14-07-2019 12:48

Re: Non basta vivere una vita con gli animali per capire chi sono e chi siamo
 
secondo me siamo mooooolto lontani dalla reale "comprensione" delle cose del mondo
un mio parente,uomo pio e di ottima cultura mi fa: "è perchè molti pensano che anche gli animali hanno un anima" sono rimasto esterefatto! gli ho risposto:"perchè tu pensi che non ce l'hanno ?"

cioè mette in dubbio il fatto che anche gli animali hanno un anima

Signori miei ... siamo molto molto molto lontani dalla comprensione delle cose di questo mondo


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