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Vecchio 08-02-2017, 13:44   #168
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SerenaF
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Predefinito Re: non tutti i gatti soffrono in expo (?)

Linguadigatto, io ti capisco, ma lo stesso discorso vale anche per gli stallatori (che operano a titolo esclusivamente volontario, quindi nel loro caso il discorso arricchimento non c'è): anche loro danno via i gatti che hanno ospitato- ovviamente non al primo venuto- perché così si libera il bagno o la mansarda per accoglierne un altro. E' senz'altro brutto in un certo senso, ma funziona così.
Io ho smesso di fare stalli anche perché le befane stavano invecchiando, non erano ancora arrivate a considerare il via vai di nuovi gatti una situazione "normale" (e quindi erano scenate isteriche ogni volta) e volevo che vivessero la loro seconda o terza età in un ambiente meno incasinato. Posso capire che anche un allevatore possa avere il desiderio che i suoi gatti passino gli ultimi o penultimi anni della loro vita in tranquillità, ma questo lui non glielo può garantire, a meno di smettere di fare l'allevatore, quindi li dà via selezionando le famiglie (esattamente come fanno i gattili e le associazioni).
Il discorso "malattie che compaiono in tarda età" è in parte arginabile, se la famiglia adottante e l'allevatore rimangono in contatto perché se emerge una qualsiasi tara ereditaria a scoppio ritardato (chiamiamola così) e l'allevatore ne è prontamente informato, a quel punto rifletterà se interrompere quella linea di sangue o cercare di migliorarla e di eliminare il difetto con apporti di altri riproduttori (insomma aumentando la percentuale di outcrossing- mi sembra che sia chiami così- a scapito di quella dell'inbreeding, se ciò è possibile).
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