eutanasia di una amore
Non so da dove cominciare se non il dire che questo è un anno terribile, terribile....
Stellina ha circa 20 anni e da 13 è una micia della colonia del mio cortile. Prima di quel famigerato 2007, l'inferno. Mai sterilizzata, i cuccioli le venivano strappati appena nati per essere uccisi nella più brutale delle maniere, (i marchigiani sì che si distinguono per la loro civiltà...!). Lei stessa è stata vittima di fame, sete, abusi e soprusi, (al punto da riportare la cecicità ad un occhio, la perdita di diversi denti e la rottura di quasi tutte le costole, e una diffidenza verso gli esseri umani vinta con la costanza e un amore totale, eterno, incondizionato). Da circa un anno, dopo una bruttissima influenza, ha cominciato a soffrire di bronchite cronica e fare punture al cortisone, cortisone che le ha leso i reni e provocato (?) ulcere alla lingua che le impediscono di mangiare e bere. In una lapidaria frase, la mia veterinaria, mi ha proposto di "smetterla di farla soffrire" e "sopprimerla".
E' stata la mia morte. Ma abbiamo deciso di lottare, insieme, comunque. Per 4 giorni, ancora antinfiammatori, che sembravano dare il loro effetto, poi oggi... La ricaduta.
Ha ripreso a sbavare, a non mangiare, a restare a cuccia...
Portarla in casa mi è impossibile per diverse ragioni di carattere familiare, la mia veterinaria mi ha dato - obtorto collo - altri antibiotici cortisonici, ma non si sa' se supererà questa ennesima crisi...
Elencarvi le ragioni per cui ho deciso di non optare per l'eutanasia sono lunghe ma essenzialmente riassumibili in una frase: lei è piena di vita. Lei mi riconosce quando arrivo con la macchina, riconosce i miei, mi aspetta ai soliti orari, e - quando riesce - non disdegna manzo macinato crudo, lei è... Stellina. E io non so' più cosa fare.....
"La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato..." (H.P.Lovercarft)
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