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Originariamente inviato da Bustrofedico
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Questo significa non rispettare l'indole del gatto? Amen. Il gatto diventa (a mio avviso) ingestibile? Si tratta di un esemplare con pedigree e che sicuramente potrà trovare una collocazione altrove.
Sono atropocentrico? Certo, che diamine, appartengo alla specie umana. Anche il mio gatto sarebbe gattocentrico se potesse.
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Concludo questo interessante confronto con semplici osservazioni.
Non “se potesse”, il gatto E’ gattocentrico come il cane E’ canecentrico e così via
Inutile far finta di non capire. O non si capisce proprio?
Comunque sia, non prendiamoci in giro, ogni specie guarda il mondo attraverso la propria identità: come abbiamo fatto a non capirlo?
L’antropocentrismo ha mille volti e l’anntropocentrismo, quello che proietta sul resto delle specie la propria illusione di supremazia, spoglia l’eterospecifico delle sue qualità fino a negligere, negare, rifiutare e mortificare i predicati ontici dell’alterità, dando spazio e giustificazione ad innumerevoli forme di specismo che, come sappiamo, è tuttora rivolto anche alla nostra stessa specie.
Così facendo, forse, qualcuno non si accorge che spogliando gli eterospecifici del loro significato referenziale, spoglia anche sé stesso, scoprendo che il re è nudo.
Fortunato chi non se ne accorge? Non lo so.
Ma l’”esemplare” –palese reificazione di un soggetto senziente- è dotato di pedigree, che sarà forse la sua ancora di salvezza.
Restituito al mittente o consegnato al miglior offerente come merce usata, inutilizzabile perché insubordinato pretendendo di esprimere la sua identità di specie e per questo incompatibile con chi lo ha comprato. Amen.