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Vecchio 18-11-2023, 13:43   #6
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Iska
Gattone
 
Utente dal: 06 2023
Regione: Lombardia
Sesso: Donna
Gatti: 7
Messaggi: 1,051
Predefinito Re: Castrazione e sterilizzazione, finalmente stanno capendo

È un dilemma lacerante.
Accetto i loro figli, ma al tempo stesso mi rendo conto che non è sempre possibile, anzi, per com'è impostata la vita di quasi tutti noi umani, è davvero difficile; non posso (e non voglio!) mettere in piedi uno zoo o un allevamento.
Il cuore e la ragione, quale dei due ascoltare?

Fin da quando sono nata, i gatti hanno fatto parte della mia vita.
Avevamo sempre maschi, perché non partoriscono.
Nonostante questo, arrivò anche una femmina, che fece cucciolate due volte l'anno per tutta la vita.
Stranamente però i gattini sparivano il giorno stesso della nascita; mi dicevano che erano stati rubati...
Poi capii che era stata una balla per tenermi buona...ed era l'unico sistema di controllo delle nascite di un tempo lontano.

Invece a casa di mia zia, nella campagna veneta, c'erano sempre maschi, femmine e cucciolate; tranne che per un po'
di latte dopo la mungitura, per il resto i gatti si arrangiavano cacciando ( a volte anche qualche pulcino!).
La selezione naturale ne manteneva costante il numero, un po' come succede qui, per i gatti liberi che vivono nei pressi di baite e depositi di attrezzi agricoli sperduti in qualche radura nei boschi.

Ma dove le case, nonostante ci sia tanto verde, sono tutto sommato non molto lontane fra di loro, è (quasi) impossibile non intromettersi.
Quando Iska ha partorito, avrei accettato i suoi piccoli, però una cosa non l'avrei fatta: provvedere al loro sostentamento; non trovando cibo, se ne sarebbero andati. O almeno quella sarebbe stata la mia speranza.
La mia vicina però li scoprì prima di me e la faccenda prese un'altra piega.
Certo mi ero anche posta l'interrogativo sul futuro che attendeva Iska se non fosse stata sterilizzata e su quello delle numerose cucciolate che avrebbe messo al mondo e questo pensiero mi angosciava non poco.

Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
...Si può condividere la vita in modi non convenzionali, perché se ti voglio bene o ti accetto mi dovrebbe bastare che tu sia qui nei dintorni per incrociare i nostri sguardi di tacita intesa.
Verissimo, sono perfettamente d'accordo.
Però c'è sempre il problema di cui sopra, purtroppo.

Ho guardato il video e da incompetente in fatto di cani mi vien da pensare che condividere la vita con loro nelle nostre case deve essere tremendamente difficile, se vogliamo rispettarli davvero.
Ho l'impressione che molte persone adottino un cane con troppa leggerezza, senza adeguata preparazione, senza sapere cosa significa "essere cane".
Sono magari attenti ai suoi bisogni primari e pensano, erroneamente, che insieme alle coccole siano garanzia di benessere psicofisico.

Mi ha colpito quella cosa dello sguardo del cane, che nell'animale libero è all'altezza di quello dei suoi simili, mentre nel cane di casa tende in alto, verso gli occchi del suo pet mate.
Mi è venuto in mente quanto mi raccontò mio fratello lo scorso anno, quando aveva incrociato un tizio con un border collie al guinzaglio, che non staccava gli occhi dal volto del suo umano.

I presenti, compreso mio fratello, ne rimasero affascinati: un cane desiderabile, così affettuoso, così obbediente, così dipendente dal suo umano.
Un cane snaturato.

Forse è meno difficile convivere con i gatti, perché in quanto animali solisti a socialità facoltativa non sono "plagiabili" come i cani, tranne forse nel caso di "gatto unico"?


Iska la rossa dagli occhi di luna
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