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Vecchio 14-12-2017, 10:49   #17
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Cuccioli venduti in negozio

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Originariamente inviato da flor Visualizza Messaggio
......Ma gli allevatori di animali domestici non sono incorporati in nessuna categoria e la mancanza di strutturazione fa sì che il mercato segua solo le regole del profitto e non quelle del benessere animale
Credo che questo sia un punto importante perché a tutt'oggi il benessere animale è ancora considerato seguendo il Brambell report, e neppure seguendolo alla lettera perché in esso c'è anche scritto che gli animali devono poter esprimere comportamenti etologici di specie. Nonostante a suo tempo fu un grande passo in avanti a favore degli animali, queste cinque libertà fanno sì che gli animali possano essere tenuti in gabbie perché
-sono liberi dalla fame, sete, cattiva nutrizione
-hanno un ambiente ritenuto adeguato
-sono liberi dalle malattie, dolore e ferite
-sono liberi di manifestare comportamenti specie specifici normali....
(che se si va ad approfondire chissà cosa si intende per "normali")
-sono liberi dalla paura e dal disagio.....
(parametri non misurabili facilmente)

Tutto questo riguarda la zootecnia, parametri spesso non rispettati ed estesi ai nostri pelosi


Il benessere animale è un argomento complesso, che ha generato molti dibattiti e numerose definizioni quali quella di Hughes (1976) che pone l’accento sulle caratteristiche degli animali definendo il benessere uno stato di salute completa, sia fisica che mentale, in cui l’animale è in armonia con il suo ambiente.
Mentre Broom (1986) ha sottolineato come il benessere di un organismo sia il
suo stato in relazione ai suoi tentativi di adattarsi all’ambiente.
Su queste due sole definizioni c'è molto da dire
Il benessere animale nel suo complesso non include solo la salute e il benessere fisico dell’animale ma anche il suo benessere psicologico e la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali, quindi è basato sul fare e non sul doversi astenere dal fare

Una delle più autorevoli personalità scientifiche sulla questione benessere, il succitato Donald M. Broom, professore emerito di Animal Welfare presso l’Università di Cambridge, dice: “gli animali hanno sempre goduto della protezione dell’uomo per la tutela del loro benessere, ma sono cambiate le conoscenze che l’uomo ha acquisito sull'argomento.
I concetti umani riguardo a quali azioni debbano essere considerate o meno “morali” probabilmente non sono molto cambiati nei millenni; tuttavia le convinzioni rispetto a quali "individui" meritino di ricevere tali attenzioni morali sono cambiate a seguito dell’incremento delle conoscenze sul funzionamento biologico degli umani e degli altri animali e anche grazie all'aumento delle comunicazioni a livello globale” (Broom, 2004).

Ci sono corsi di laurea magistrale sull'allevamento e benessere animale (che sono improntati sulla zootecnia)
vediamo che l'informazione non arriva, non è capillare, è scomoda da applicare forse, e gli animali domestici ne risentono, risentono delle necessità di mercato, risentono della reificazione
e quando si va a fare shopping, si torna a casa anche con un essere vivente


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima