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Originariamente inviato da Shoura46
....È buffo come, all'interno di un ecosistema che funziona più meno perfettamente, non c'era la necessità d'interferire, quando non fosse proprio indispensabile, e di lasciar fare alla natura nonostante scene difficilissime da sopportare mentre, a casa, entro nel panico per qualsiasi cosa..........
Sara sta sempre meglio anche se è offesa, annoiata di stare in casa chiusa e umiliata (forse dal body bebè con su scritto "I love mammy"). Cerca i figli meno frequentemente ma le crisi di disperazione durano più a lungo......
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La tua esperienza in Sud Africa deve essere stata molto importante per il tuo processo formativo. Grazie per avercela raccontata.
Penso che entri nel panico perché la casa non è un ecosistema naturale, e la sua artificialità ci disorienta quando entriamo in contatto con le nostre decisioni e gli effetti da esse prodotti, lo stesso legame affettivo ci porta a fare pressioni artificiali su un individuo che in natura non subirebbe. Ne subirebbe altre che rientrerebbero in un equilibrio che comunque non ha nulla di statico, anche se siamo soliti considerare l'equilibrio come qualcosa di definitivo.
Penso che Sara sia frustrata ed avvilita per l'assenza improvvisa di una vita che ha vissuto finora sia come gatto che, più recentemente, come madre. Ma a quanto pare siamo in dirittura di arrivo.
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