Dice la ragazza del gattile che tra due mesi riderai di questi comportamenti, ok, ma nel frattempo né tu né loro vi state facendo gran risate. Forse tu riderai, ma loro saranno stati costretti a scendere a compromessi che ne violeranno l'identità di specie. Si conosceranno meglio, forse si accudiranno vicendevolmente per produrre endorfine. I gatti nei gattili vivono male la loro felinità, la gran parte dei gattili non sono strutturati per permetterglielo, ma per le asl va bene così.
La micia che hai adottato ha due anni, è socialmente matura, da non confondere questo con la socievolezza. I gatti sono molto socievoli soprattutto con altre specie, ma talvolta si vanno a genio anche tra loro
Quando muore un gatto con cui andavano d'accordo vivono il lutto.
Ambedue hanno biografie alle spalle ma le hanno molto diverse. Hanno ricchezze esperienziali diverse da mettere in campo. Prima di poter ridere speriamo che l'anziana residente non subisca troppo stress
Non capisco perché con i cani si fa molta più attenzione mentre con i gatti si agisce alla carlona: "impareranno da sole a convivere" per me è assenza di rispetto e faciloneria, per non dire incompetenza. Ma nei gattili non vanno tanto per il sottile e non è neppure colpa loro.
Qualche mese fa avevo stilato una scheda per riabilitare una micia di un gattile di qui secondo me affetta da fissità cognitiva per renderla adottabile e farla uscire da una situazione che nei gattili è spesso insostenibile per loro. Però, come diceva la volontaria del gattile dal quale l'hai adottata,
piano piano trovano da soli il modo giusto per convivere... ecco questo sanno dire e non ne hanno colpa, non sono preparati a dovere e pensano che tutto sommato stiano tutti bene, tranne quelli visibilmente malati
Sarei d'accordo per interpellare un comportamentalista che sappia spiegarvi la situazione e come agire per risolvere gli attriti attuali
Tralascio di spiegare per l'ennesima volta che il gatto dominante non esiste e soprattutto perché