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Vecchio 10-06-2019, 08:35   #3
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: L'inserimento, il comportamento dei gatti ed il nostro

Hai ragione, alcuni si stanno antipatici fin da subito ed è inutile un qualsiasi nostro intervento.
Già a noi, che siamo animali sociali, se ci mettono in casa uno sconosciuto non gli corriamo incontro a braccia aperte, figuriamoci se lo facciamo ad un gatto!

Nell’inserimento graduale c’è una visione deterministica dei moventi comportamentali e perciò si bypassa la soggettività e la singolarità dell’individuo, per cui dato lo stimolo ho la risposta, e da parte nostra, c'è anche una visione esclusivamente sensoriale e non mentale, del suo interfacciarsi al mondo.
L’appreso –in questo caso intendo io gatto appreso che l’altro gatto non è una minaccia- avverrebbe tramite associazioni stimolo-risposta, per di più, tramite noi, ci sarebbe il rinforzo positivo tramite carezze e bocconcini prelibati: il non umano non costruisce conoscenze ma sviluppi di condizionamenti (vedi B. Skinner, ci siamo in pieno!)

Il mio pensiero va al fatto che la gran parte di noi sia stata allevata per retaggio culturale da quest’ottica dell’altro animale, e questa forma mentis la conserviamo nell’ambito della relazione col gatto, col cane e con tutti gli altri animali.

D’altro canto non posso neppure “buttare” un gatto assieme ad un altro senza pensare all’esigenza di questa specie evolutasi come solitaria e soprattutto solista, perché se in caso di inserimento graduale non ho considerato la sua mente, in caso di inserimento diretto ne ho mortificato, anche brutalmente, l’identità di specie e non ho dato i tempi necessari per un eventuale accettazione cercando di far emergere una loro socievolezza a fronte del naturale sospetto insito nell’animo di un essere solista quale è il gatto.
Quel sospetto, quella paura, quella aggressività, quella intolleranza verso i consimili è alla base della sua sopravvivenza, sta nel loro DNA da sempre. Ed io, le devo rispettare.

Tutti e due i metodi secondo me non ne rispettano l’alterità e purtroppo sono perciò specisti. Dico purtroppo perché io dovrei comportarmi da antispecista, ma in questi casi non lo sono stata.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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