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Vecchio 19-06-2020, 17:21   #33
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Anubi
Gattone
 
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Predefinito Re: Pipì e ancora pipì... stesso posto, stessa ora

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Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
Quello che è più importante è avere libertà di scelta, quindi se un gatto può entrare ed uscire sceglierà lui cosa fare.
La vita è per tutti pericolosa.
Poi c'è la percezione della sicurezza che varia da una specie all'altra:
il falco pellegrino si sente sicuro quando scende in picchiata a più di 350 km/h, noi e molte altre specie no
il gatto si sente sicuro di notte, noi no
il cane si sente sicuro in branco, il gatto no
noi ci sentiamo sicuri con la porta chiusa a doppia mandata, noi ragioniamo ancora e giustamente da prede, il gatto no, gioca entrambi i ruoli
Quindi in teoria, ed in pratica, non si può applicare lo stesso criterio di sicurezza per ogni specie
La vita è fare qualcosa di appropriato alla specie di appartenenza

Penso che condividano tra loro momenti di ozio esattamente come fanno con noi


Considerarli membri della famiglia secondo me può portare a non considerarli più gatto o cane o chi vuoi, ma dovrebbe essere "altro con noi", ossia sei con noi ma desidero che tu mantenga la tua identità
Credo che non importi tanto se uno sta sui social no, ma che sia importante quello che c'è nell'aria, che è fortemente condizionato dai social, dalla pubblicità che sia in radio, in televisione o nei cartelloni pubblicitari e nelle confezioni di ciò che compriamo perché il marketing delle idee sfrutta molto i bias cognitivi (detto in parole povere).
Credo che un gatto che non faccia la vita che desidera, attinente alla sua specie, non possa essere un gatto completo, e nella trasformazione dell'animale quale sarebbe a pet qualcosa di importante si perde per strada.

Cosa intendi per "razionalità" quando si parla di un'altra specie?

Chi sta sui social e chi no, chi fa uscire i gatti e chi no, chi sta più attento e chi meno, chi si fa condizionare e chi no, chi dà medicina tradizionale e chi l'omeopatia, non ha senso. Non è questo il punto. Dobbiamo cercare di capire chi è il gatto, che è molto più difficile.

Durante l'odiosa cassa integrazione mi sono iscritta alla pagina fb di un gruppo che ha frequentato la mia stessa scuola di zooantropologia e si occupa per lo più di cani. Fanno delle dirette in cui parlano dei bravi educatori di cani (non addestratori, sono due cose diverse).
Hanno trasmesso commentandoli dei video e vi assicuro che mi è caduta la mandibola per lo stupore. Hanno parlato anche di gatti per più di un'ora intervistando una mia docente.
Quando ascolto chi ne sa più di me -e sono tanti-, penso sempre: cavolo, quanta strada mi manca per arrivare a quel "sentire" l'altro con me!
Per "razionalità" intendevo dire il libero arbitrio, il sapere le conseguenze di un'azione che si compie, distinguere il giusto dallo sbagliato, ad esempio se passo la strada mentre sta passando una macchina quella mi investe quindi aspetto ad attraversare, se vado in quel giardino dove c'è un cane che attacca chi entra nel suo territorio allora non ci vado ecc...sono esempi forse stupidi ma per capire a cosa mi riferivo, il gatto dubito si faccia tali domande, segue il suo istinto e agisce di conseguenza.
Io comunque non la vedo una cosa negativa la considerazione più attenta che si ha ora dei gatti, sono più curati, stiamo attenti alle sue esigenze sia fisiche che psichiche, anche perché è maggiore l'informazione, credo che 20 anno fa anche se uno amava i gatti ci fossero meno consapevolezze, questo in linea generale eh.
I miei gatti li considero membri della famiglia, ma ciò non significa che li consideri dei bambolotti, so quali sono le esigenze dei miei gatti e non credo assolutamente che i miei mici che possono uscire solo in giardino siano meno gatti di altri che sono liberi di andare dove vogliono, questo proprio no. Allora se dovessimo considerare l'idea atavica di gatto non dovremmo avere contatti con loro, lasciarli liberi di vivere la loro vita come succedeva prima che l'uomo si avvicinasse a loro, ma la realtà è cambiata, l'ambiente in cui vivono è cambiato e di conseguenza anche il nostro rapporto con loro.
Comunque è giusto che ognuno abbia le sue idee ed è un bene che ci siano idee anche molto diverse tra loro, sai che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo ? Credo che uno scambio di idee, nel rispetto di quelle altrui, sia sempre costruttivo.

Posso farti una domanda? È una curiosità che mi è venuta, se uno dei tuoi gatti mostrasse il desiderio di estendere il proprio territorio e di uscire tu come ti comporteresti? Mi sembra di ricordare che i tuoi vivono solo in casa e sul terrazzo, se non sbaglio.
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