Per me, puoi prenderti tutto il tempo necessario, figurati.

Sulla questione dello studio sugli elefanti, al di là della tempistica indicata dall'esimio Bucci, io credo che sia comunque importante cogliere in anticipo una possibile linea di sviluppo di una specie: che poi la trasformazione avvenga o meno, e in quanto tempo, è un altro discorso. La ricerca pura, fine a se stessa, e quella che non da risultati spendibili subito, ma in realtà serve tantissimo: apre strade impensate. E aiuta a porre un domani le domande giuste o a trovare una risposta "impensabile" e fantasiosa.

Breve closing. Oltre l'editoriale che ti ho linkato (non malaccio), sto vedendo alcuni segnali molto incoraggianti sul piano culturale. C'è tutta un'area di pensiero critico che sta lentamente cominciando ad aprirsi rispetto ai temi dei viventi non umani. Da Dinamopress, rivista on line dei centri sociali romani (sui cui scrivono anche intellettuali del calibro di Augusto Illuminati), che comincia ogni tanto a pubblicare qualcosa sui viventi non umani, fino ad un sito (Euronomadi) di giovani intellettuali di stretta osservanza negriana, dove all'interno di un ponderoso documento di analisi "sulla fase", ho trovato qualche rigo sulla necessità di un riequilibrio nel rapporto con i viventi non umani. Piccoli segnali, certo, c'è tanto da fare ancora, ma la macchina forse sta cominciando a muoversi, con i suoi tempi. E questo è positivo.