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Vecchio 14-03-2019, 13:55   #22
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alimiao
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Predefinito Re: il gatto che vuole uscire!

Premetto che la mia risposta non è una critica diretta a Pippiu, ma un ragionamento fatto un po' più in generale.

Secondo me tutto questo discorso del "sto facendo violenza al gatto limitandolo nella sua libertà e rendendolo frustrato e infelice quando invece dovrebbe correre spensierato nei prati" spesso nasconde la NOSTRA frustrazione ed infelicità nei confronti del micio.

Mi spiego: in linea di massima, siamo tutti d'accordo che, in un mondo ideale, il gatto dovrebbe essere libero di vivere "secondo natura" e cioè accedere ad un territorio naturale, accoppiarsi a piacimento, cacciare e mangiare prede vive eccetera eccetera.
Sempre nel mondo ideale, probabilmente anche gli umani dovrebbero essere liberi di vivere immersi nella natura, fare attività fisica quotidiana invece di essere costretti davanti al pc 18 ore al giorno, eccetera.

Ora, queste sono delle bellissime teorie, ma tutti sappiamo che, tranne rare e fortunate eccezioni, noi viviamo nel mondo reale, in cui dobbiamo fare tantissimi compromessi fra ciò che sarebbe giusto e naturale e ciò che è possibile.

Quindi, fra le altre cose, decidiamo di prendere un gatto in casa, ognuno con le sue motivazioni. Chi vuole una compagnia, chi vuole salvare un essere vivente dalla strada o dal rifugio, chi vuole un bel gatto di razza anche per motivi estetici, spesso ci sono un po' tutte queste ragioni insieme. Quando tutto va bene, cioè il gatto è "adatto" al nostro stile di vita e non mostra segni di disagio, ad esempio volevamo il gatto coccolone e abbiamo il gatto coccolone, raramente ci viene in mente il discorso del "o poverino gli sto facendo violenza rinchiudendolo fra quattro mura".
Questo tarlo di solito inizia a partire quando il gatto diventa "molesto": miagola di notte, vuole scappare, inizia a pisciare in giro, rovina i mobili, vuole giocare mentre noi siamo stanchi morti, ecc ecc. Questi comportamenti per noi sono molto fastidiosi e frustranti perché noi vorremmo goderci una vita tranquilla, senza questi rompimenti di scatole! Dover pulire pisciate un giorno sì e uno no, doversi svegliare di notte, dover giocare col gatto mentre noi vorremmo solo collassare sul divano... beh certo non è proprio una vita di relax.
Nei momenti di stanchezza allora iniziamo a pensare come si starebbe bene a vivere senza questo gatto... finalmente un po' di tranquillità! e allora iniziamo a pensare che magari gli stiamo facendo violenza, che il gatto è infelice, gli manca qualcosa, ecc ecc, un po' per il senso di colpa nel vedere il gatto che ha comportamenti irrequieti, un po' forse come giustificazione al nostro desiderio di liberarci del gatto.

Ma il gatto che si comporta così sta mostrando un disagio, non sta dicendo "liberami da questa prigione, sto soffrendo, starei molto meglio senza di te"! Il gatto (tranne rari casi di gatti VERAMENTE forastici) non starebbe meglio senza di noi e senza il territorio a cui è abituato! starebbe meglio se venissero presi tutta una serie di accorgimenti per cui potesse vivere meglio quel territorio e il rapporto con quell'umano di riferimento. Cambiare territorio e cambiare umano sono un grave sconvoglimento per la sua vita...
Facendo i dovuti confronti, sarebbe un po' come dire "questo bimbo piange e fa capricci tutti i giorni, evidentemente non si sente felice, starebbe meglio in un'altra famiglia che gli desse più attenzioni, vediamo di ricollocarlo"... nessuno ragiona così, sarebbe visto come un mostro senza cuore, anzi probabilmente sarebbe denunciato per abbandono di minore. Ora, è chiaro che i gatti non sono bambini, però a volte si usa la scusa del "sono animali, tenerli in casa è contro natura" quando non si ha voglia (o energie, o capacità) di fare degli adattamenti e dei tentativi.

Mi capita spesso ad esempio di sentire delle amiche dire "ah, a me dà fastidio entrare in una casa in cui ci sono gatti e sentire quel puzzo di lettiera... d'altrone tenere un gatto in casa è fargli violenza, gli animali dovrebbero essere liberi di vivere in natura seguendo i loro istinti (ecc ecc)". Ora, tu sei una maniaca della pulizia e ti dà fastidio l'odore di lettiera, ciò è comprensibilissimo e perfettamente accettabile. Fai benissimo a non prenderti un gatto. Ma perché invece di dire "a me non dispiacerebbe prendere un gatto, ma odio quel terribile odore di lettiera" passi ai massimi sistemi e dici "prendere un gatto è fargli violenza"? E' un'interpretazione TUA, dettata più che altro da considerazioni tue (tutte umane), non puoi entrare nella testa del gatto e sentenziare cosa è meglio per lui. Che anzi, al gatto di vivere in un ambiente lindo e profumato non gliene frega proprio niente.

Ripeto, questa non vuole essere una critica a Pippiu, io lo (la?) rispetto anche in questo momento di difficoltà e stanchezza. Però anche in questo momento bisogna stare attenti a quali campane dare ascolto, perché secondo me, come ho già scritto, la situazione sarebbe migliorabile con un po' di pazienza e accorgimenti.
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