Discussione: cuccioli liberati
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Vecchio 28-04-2012, 22:26   #1
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Condoleeza
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Predefinito cuccioli liberati

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Montichiari - Decine di persone che appartengono all’organizzazione Occupy Green Hill sono entrate nell’allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia) e sono riuscite ad aprire alcune gabbie liberando dei cuccioli di beagle.
L’organizzazione chiede la chiusura dell’allevamento di beagle per la vivisezione e la sperimentazione in laboratorio. Poco prima, sempre a Montichiari, si è svolto un corteo degli attivisti. A partecipare al corteo, seppur in modo informale, anche il Coordinamento fermare Green Hill e il Comitato Montichiari contro Green Hill.
I manifestanti hanno scandito slogan contro la vivisezione, l’allevamento monteclarense e anche il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Ci aveva promesso che a maggio Green Hill avrebbe chiuso - ha detto una portavoce di Occupy Green Hill - e invece l’allevamento è ancora lì, più operativo che mai».
Pochi minuti prima che un piccolo gruppo di manifestanti riuscissero ad entrare nell’allevamento, decine di persone del corteo avevano aggirato i cordoni di sicurezza riuscendo a raggiungere Green Hill. Il gruppo ha aggirato le forze dell’ordine e ha inscenando un presidio improvvisato fuori dall’allevamento. I manifestanti hanno urlato: «assassini». Alcuni hanno preso a calci le transenne fuori dall’allevamento; qualcuno ha tirato sassi.
L’appello dell’ex ministro Brambilla
Grande «stima e gratitudine» per i manifestanti riuniti a Montichiari da Occupy Green Hill sono state espresse dall’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, anche a nome della Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente.
«Per l’ennesima volta - afferma - migliaia di cittadini, in rappresentanza di milioni di altri, hanno alzato la voce contro l’ultimo allevamento di cani da laboratorio rimasto in Italia, baluardo di un modo di fare ricerca superato e pericoloso anche per la salute umana. Poche volte la volontà popolare è stata palesata con tanta determinazione e tanta chiarezza. E gli italiani non intendono più tollerare che essa venga platealmente calpestata dall’arroganza e dalla prepotenza delle lobby farmaceutiche».
«Faccio dunque appello ai colleghi senatori - prosegue - perché approfittino dell’occasione offerta dall’art.14 della legge comunitaria 2011, che prevede, tra l’altro, il divieto di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione. Ascoltino la voce di questi manifestanti, proprio come hanno fatto i colleghi deputati qualche settimana fa, e non certo le sirene di potenti multinazionali che alimentano i loro grandi interessi economici lucrando sulla sofferenza degli animali. Altrimenti la distanza che separa il Palazzo dai cittadini rischia veramente di diventare incolmabile».

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