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Vecchio 05-11-2018, 19:12   #6
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Malinka
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Predefinito Re: Inserimento secondo gatto

Io invece ho sempre fatto esclusivamente inserimenti diretti e non ho mai avuto problemi, neppure quando avevo residenti abbondantemente adulti e che non avevano avuto i giusti insegnamenti da mamma gatta, in quanto li avevo adottati a pochi giorni di vita.

Il sistema di inserimento graduale proposto dall'etologa Ricci sulla carta potrebbe anche essere ineccepibile (per come la vedo io, no, ma non faccio testo, non sono etologa, sono sola una persona che ha alle spalle decenni di condivisione della vita con i gatti) però mi sembra anche abbastanza utopico, perché non tiene conto di quella che è la realtà "reale" di molte persone.

Prendiamo la stanza da dedicare al gatto: ma quanti hanno un locale disponibile per questo scopo? Sì, vabbè che c'è chi ha la stanza dedicata esclusivamente al coniglietto nano o al riccio africano, con la pappa, i giochi, l'angolo lettiera, quindi tutto è possibile, ma nella vita reale vedo tantissime persone che hanno problemi a dedicare una stanza ai figli, figuriamoci se ne hanno una da mettere a disposizione del gatto...(che poi un gatto non ha bisogno della sua stanzetta, non è un bambino, ha esigenze e motivazioni di vita ben differenti).
E chi vive nel classico mono o bilocale, dove lo trova un posto ad uso esclusivo del gatto? Nel ripostiglio delle scope?

E poi il numero di cassette igieniche per cui sarebbe l'ideale averne una per gatto più una; sì, avendo una piazza d'armi (non i 53 metri quadri di casa mia) si potrebbero disseminare cassette igieniche ovunque, diversamente si finirebbe per inciampare ogni tre per due in questa o quella cassetta.
Che poi va a finire che i gatti usano tutti la medesima e lasciano intonse le altre.
A questo proposito, in passato avevo 4 cassette in terrazzo e i gatti non ricordo più se 5 o 6; ebbene, la pipì la facevano tutti in quella vicino alla porta, la cacca nella successiva; le altre due non le usavano proprio, tanto che a un certo punto le ho eliminate.
Quando poi dopo anni ho deciso di metterne una in casa, per agevolare Susy che nel frattempo era diventata vecchiotta e un po' pigra, tutti quanti hanno disertato in massa le cassette del terrazzo e hanno preso ad usare esclusivamente quella in casa, tant'è vero che oramai ne ho solo una, molto grande, solo in casa e non ci sono stati problemi neppure quando ho inserito l'ultimo gatto, Yuri, già abbondantemente adulto e intero.

L'inserimento graduale proposto dalla Ricci secondo me prevede che ci sia anche una costante presenza umana, per monitorare la situazione; ma ve l'immaginate, la plastica o la zanzariera quando arriva il momento che sono l'unica cosa che divide i gatti residenti dai nuovi? Se non c'è un umano in casa, al suo ritorno quasi sicuramente troverebbe un macello di reti e plastiche lacerate.

Secondo me tenerli forzatamente separati per fare l'inserimento graduale non è una buona cosa; mica sono dei peluche, sanno benissimo che dietro quella porta chiusa c'è uno di loro e non riuscire a fare ciò che un gatto farebbe incontrando un consimile diventa fonte di grande stress.
Certo ci saranno soffiate, ringhiatine, magari qualche sberlotta, qualche ciuffo di pelo che vola in aria, fughe, rincorse, ma fa tutto parte del "gioco" e di certo non si uccideranno, e poi è cosa di pochi giorni o di qualche settimana.

L'aspetto fondamentale per un buon inserimento per come la vedo io non è tanto la gradualità, bensì come è strutturato l'ambiente, che deve avere molti nascondigli e possibilità per i gatti di isolarsi anche in punti sopraelevati e naturalmente avere accesso al maggior spazio possibile, quindi a tutti i locali di casa.
Allora sì che ognuno può trovare il suo spazio sicuro, il suo fazzoletto di territorio dal quale monitorare la situazione, studiare il consimile, decidere il da farsi.

E naturalmente molto importante è lo stato d'animo degli umani; il gatto è sensibilissimo ed in grado di captare e risentire delle ansie dell'umano, quindi è essenziale affrontare con calma interiore la nuova situazione, così da trasmettere ai gatti il nostro senso di tranquillità.

Quote:
Originariamente inviato da Stregatta74 Visualizza Messaggio
ciao io ho sempre fatto come c'e' scritto nel post di aletto e non ho maia vusto problemi.
meglio fare le cose graduali e avere la sensibilita' di capire e rispettare I tempi dei mici.
e' perfettamente normale che si soffino etc..etc..non avere problemi per questo.
l'importante e' anche dare le stesse attenzioni - e forse anche maggiori - al gatto "Vecchio" in modo tale che capisca che non verra' messo da parte.
vedrai che andsra' tutto bene
Quindi secondo te chi fa inserimenti diretti non avrebbe sufficiente sensibilità e rispetto per i tempi dei mici? Francamente mi sembra un'affermazione un po' azzardata.
Se volessimo essere al 100% rispettosi delle esigenze di un gatto, non dovremmo costringerlo a vivere in casa e neppure alla convivenza con altri gatti solo perché noi umani decidiamo di prenderne altri con noi.
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