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Vecchio 24-10-2019, 10:22   #16
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alimiao
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Predefinito Re: Cronache da una expo francese.. (paese che vai..)

@Aletto: sono in parte d'accordo con le tue riflessioni. Infatti per quello non ho parlato di intelligenza ma di socievolezza-interattività. Classificare l'intelligenza di un gatto in base al suo grado di socievolezza-interattività con l'umano mi pare scoretto e poco rispettoso.

Detto ciò, sono meno d'accordo sul giudicare negativamente gli umani che preferiscono animali domestici che hanno una maggiore socievolezza-interattività rispetto ad altri. Certo, forse se vogliamo essere coerenti al 100%, il vero rispetto per il gatto sarebbe lasciarlo libero di vivere in natura senza metterselo in casa e forzarlo a tante scelte "innaturali" (sterilizzazione, convivenza con l'uomo e con altri mici, reclusione in casa, ritmo giorno-notte alterato, riproduzione forzata in caso di gatti d'allevamento, ECC ECC).

Rispetto questa opinione, ma io, per come sono fatta, non riesco nella mia vita ad applicare questo grado di coerenza. Amo tutti i gatti, ma preferisco quelli che hanno un più alto grado di socievolezza-interattività con l'umano, mi danno più soddisfazione ed appagamento. Sarà anche un tratto egoistico e narcisista della mia personalità, ma ehi, siamo umani, e credo che la perfezione esista solo come ideale.

Fra l'altro, io credo che il fatto di avere un alto grado di socievolezza-interattività con l'umano sia per un "gatto di casa" un vantaggio, va cioè tutto a beneficio del suo benessere.

Faccio un esempio sui cani, spero di spiegarmi. Il levriero persiano è un cane bellissimo e spettacolare, però è un cosiddetto "cane primitivo", cioè un cane molto poco socializzato, è rimasto ancora molto simile ai primi canidi che ancora non erano stati domesticati dall'uomo. Questo tipo di cane ha un istinto predatorio altissimo, una bassissima addestrabilità, una grande indipendenza. Tradotto in pratica: se lasciato senza guinzaglio, tende a scappare e non rispondere al richiamo; se vede un qualsiasi piccolo mammifero (lepre, gatto, ma anche cane di piccola taglia) a km di distanza, parte in quarta e con tutta probabilità lo prenderà e ucciderà; non essendo socievole, se un bambino lo accarezza per strada o si nasconde impaurito o per reazione magari morderà... ecc.
Ora prendiamo il barboncino nano, cane nato anche lui come cane da caccia ma selezionato nei secoli per la compagnia: è un cane socievolissimo, ubbidientissimo, molto interattivo con il padrone. Un cane che si adatta bene a convivere con altri animali domestici, che è dolce e docile con i bambini, a cui si può insegnare l'agility, i comandi, che risponde al richiamo, che è versatile e quindi può essere sia il cane tranquillo per fare compagnia alla vecchietta sia il cane spotivo per il ragazzino... ecco, secondo voi quale di questi due cani si adatta meglio a vivere in un appartamento a Milano con una famiglia media?
Questo non vuol dire che il levriero sia meno intelligente del barboncino, ma la sua intelligenza non è finalizzata all'interazione con l'uomo. Quindi, o si dice "io non prendo nessun cane perché avere un animale domestico in casa a Milano è una forzatura e un egoismo", o secondo me bisogna anche valutare quale tipo di intelligenza sia più confacente alle nostre esigenze, senza colpevolizzarci per il fatto che noi, in quanto esseri umani, abbiamo esigenze e anche aspettative rispetto all'interazione con l'animale domestico.
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