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Vecchio 20-10-2020, 16:45   #1
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Morte della gatta della mia docente S. Campa, il suo straziante e composto dolore

(18.11.2004 - 20.10.2020)

Ti ho cullata dondolandoti con la disperazione di una scimmia piangente che rifiuta di separarsi dal corpo esanime del suo piccolo; ti ho accarezzata ancora e ancora e ancora perché le mani potessero imprimere nella loro memoria raminga la morbidezza del tuo mantello, ogni colore della tua tavolozza screziata d'oro, le tue buffe zampe ("una è a pianoforte, l'altra è tutta rossa" avevo fatto notare poco tempo fa alla mia bambina e lei se lo ricorda ancora), i lunghi baffi che non troverò più in giro, le tue orecchie da lince. Mi sono fatta sorprendere in lacrime dall'omino del servizio di cremazione, davanti cui, striminzita, sono apparsa vestita solo dell'ultimo abbraccio che ti donavo ed una raccomandazione soltanto "è Kleopatra, con la K" perché non avessero da oltraggiare il tuo proprio nome, quello che hai sempre strenuamente difeso, nemmeno sulle carte.
Eppure, se provo a sbirciare appena oltre la cortina del dolore, sento chiaramente che ci sei e ci sarai sempre. Sono talmente piena di te, di chi sei stata per me, della moltitudine di cose che abbiamo vissuto, delle lezioni che mi hai dato con tenacia e gentilezza, dei cambiamenti in cui mi hai accompagnata, da sentire chiaramente che questo per noi è solo un passaggio. Quando la scimmia che è in me smetterà di rimpiangere il tuo corpo e le bellissime sensazioni fisiche che mi dava vederti vivere accanto a me, ti ritroverò nel mio cuore intatta, ancora in connessione con me, piena e vitale in tutto ciò che ci hai portato ad essere. Non è finita e non è la scimmia inconsolabile a dirlo, è che io ti ho tatuata dentro, nella pelle, nei ricordi, negli occhi, nelle mani e anche se un pezzo del mio cuore è andato oggi in frantumi, posso perderlo sicura che tu ci sarai ancora.
Ti amo tanto, ti ho sempre amata tanto e continuerò ad amarti, mia Kleo, sorella, madre, figlia, migliore amica.

"La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace".

Scusate se non è un micio del forum, ma di lei e dei suoi gatti Sonia ci portava i video per spiegare e farci capire qualcosa, anche Kleo mi ha dato tantissimo


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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