Dovremmo meravigliarci di come lavorano i nostri canali percettivi che si focalizzano su storie finite male rispetto alle migliaia di storie finite bene e ai minuscoli e insignificanti atti di gentilezza e di rispetto apparentemente scontati e ovvi che vengono omessi o trascurati dalla coscienza, vuoi perché se affrontati da piccoli non abbiamo strumenti per mettere sull'altro piatto della bilancia qualcosa di altrettanto positivo, vuoi perché la letteratura straripa di storie vere o immaginarie volte sempre al negativo.
Oppure vuoi perché la sopravvivenza è sempre al primo posto perché ha il suo senso evolutivo.
Quindi, nessun Lampo. E nessun Floki? (altro nome carinissimo che mi era venuto in mente) e nessun altro nome incluso tra quelli presenti nell'arcobaleno che hanno subito una fine improvvisa e drammatica.
Ricordo che tempo fa una mia amica chiamò sua figlia Mafalda, e tutti a dire: ma ricorda la Mafalda morta nei campi di sterminio!
Perciò Anubi dovrai trovare un nome del tutto nuovo, forse Lampone è l'ideale