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Vecchio 20-02-2020, 09:02   #10
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Aletto
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Predefinito Re: Senza titolo

Vorrei prendere le nostre riflessioni da un altro punto di vista, quello evolutivo.

C’è una dialettica molto complessa nella nostra testa, non c’è semplicemente dicotomia tra bene e male, vita e morte, giusto e sbagliato ecc. Siamo così bravi a cooperare non tanto per cacciare ma per difenderci dai predatori, la nostra è una società difensiva. La morte è considerata un predatore.
Ci sottrae definitivamente quello che avevamo. Ci toglie una vita che sia la nostra o quella di un altro vivente e ci toglie anche la vita che avevamo con quel vivente.
Noi ragioniamo non come predatori ma come prede, quella è la pura paura di King, secondo me, ma forse lui la vede diversamente. La nostra mente è molto brava tramite meccanismi cognitivi transculturali a distinguere tra agenti intenzionali e agenti inerti, tendiamo ad attribuire intenzioni a sequenze di eventi (causa-effetto) e molto spesso iperattribuzione di intenzioni dove in realtà non c’è nessuna intenzionalità.

Insomma questi sono i nostri precursori naturali (concetto un po’ più debole di istinto ma forte perché valido per ogni specie) che vengono convertiti per nuove funzioni e immersi in nuovi contesti e si trasformano e ci portano quella iperattribuzione di causa-effetto (vedi superstizione) –peraltro comune anche negli altri animali (non la superstizione eh!)- intenzionalità e sistemi molto connessi alle basi di credenze religiose, l’agente intenzionale diventa allora molto lontano molto potente e onniscente. Si formano effetti collaterali evolutivi di rifunzionalizzazione di strutture già esistenti (exaptation anche questa) portando a credenze religiose tra l’altro con conseguente rivalità tra i gruppi molto coesi di una religione e quelli di un’altra.

Non penso però che se non esistessero le religioni le cose andrebbero meglio come diceva King perché le sostituiremmo con altri credo, con ideologie ed usanze di ogni tipo che formerebbero comunque gruppi ben coesi e pronti ad aggredire chi non li condivide e che a sua volta è ben organizzato in altri gruppi.
Per via evolutiva, partendo dai precursori naturali, noi siamo nati per credere, e anche se alcuni –me inclusa- non sono credenti nel senso classico del termine, in qualcosa ripongono la loro fiducia che può slittare da uno ad un altro credo qualunque esso sia, vale secondo me anche la “teologia della razionalità”.

Non temo la morte, temo la vita quando sa di essere in prossimità di quel predatore che non può contrastare, anche se a volte si sente dire "si è spento serenamente".

Vorrei che tutti i viventi avessero la possibilità, forse immaginaria e forse no, di spegnersi serenamente


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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