C'è un libro del vet Massimo Raviola citato in un articolo su Repubblica.it di dicembre scorso, il cui titolo è: Che razza di bastardo. Sottotitolo: cani gatti e maltrattamento genetico, un passo verso l'adozione consapevole
E l'articolo titola: Che razza di bene mi vuoi?
Tra le tante cose l'autore si chiede: Come mai, "l'eugenetica condotta con selezione artificiale e accoppiamenti tra individui molto vicini geneticamente, con il preciso scopo di selezionare determinate caratteristiche somatiche, è stata aborrita in campo umano, mentre è così largamente accettata sugli animali e soprattutto sui cani?"
L'articolo termina con una riflessione:
Ma cosa cerchiamo davvero nel rapporto con un cane o un gatto, e come possiamo rendere il nostro affetto libero da pericolose manipolazioni?
Questa frase secondo me potrebbe dirci molte cose
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