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Vecchio 21-11-2018, 09:25   #9
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Maschio alfa e femmina sottomessa

E’ evidente che non mi so spiegare, anzi, che non mi so spiegare affatto se da quanto ho scritto qui e non solo, si deduce che gli animali non pensano o non hanno emozioni e sentimenti. Mi sembra di aver parlato di emotività e del suo valore in altri post. Gli animali provano le stesse emozioni e pensano esattamente come noi ma rapportato alla filogenesi di specie alla quale si riconosce a sua volta un’appartenenza ad antenati comuni.

La mente animale col suo mondo, che ho avuto la fortuna di studiare ed applicare alla realtà (quindi teoria e pratica) sotto la guida di etologi riconosciuti a livello nazionale ed un paio di loro anche a livello mondiale è al centro dell’interesse di persone che li hanno amati e li amano dedicandogli la loro vita come Lorenz, Griffin, Gould, Mainardi, Celli, Bekoff, Alleva, Goodall, Visalberghi ecc e tutti partono dalla rivoluzione darwiniana per una rivalutazione totale della loro dignità di soggetti uscendo definitivamente dal concetto di animale povero di mondo, mosso da istinti e non dalla mente.
La mente animale è ricca e complessa, affascinante e sorprendente. Le metacognizioni, i metacomponenti, le rappresentazioni innate ed apprese, l’uso della memoria –uno dei tanti metacomponenti cognitivi- per estrarne quanto serve nel qui ed ora per riadattarlo alla contingenza è qualcosa di incredibile

Gli studi sul campo non sono sperimentali, lo erano quelli di Skinner & co. e per fortuna ormai superati.
"Sul campo" significa grosso modo osservare un gran numero di individui della stessa specie per decenni e decenni per poter scartare il più possibile ogni margine di errore

E’ vero quanto dice Malinka, lo studioso del comportamento degli altri animali -che non sono io, perché nutro solo una grande passione- non può raggiungere un freddo distacco nell’osservare specialmente quando si tratta di specie filogeneticamente vicine e questo ci dà distorsioni interpretative mediante la tendenza a proiettare, o la tendenza a distaccarci troppo oppure la tendenza riduzionista. C’è sempre un coinvolgimento in prima persona a livello profondo e si tende inconsapevolmente a far fatica ad essere obbiettivi e a parteggiare per una interpretazione piuttosto che per un’altra. Per fortuna gli studiosi, prima di scendere in campo e durante l’osservazione, si allenano e si confrontano per evitare il più possibile i margini di errore interpretativo

-La pazienza di osservare centinaia di individui per anni,
-La frustrazione passare giorni interi in cui non succede nulla,
-La pazienza di riportare tutto quello che si è osservato e dibattere con i colleghi per evitare distorsioni interpretative
-Considerare i caratteri condivisi tra le specie per prossimità filogenetica (omologie) e le convergenze adattative dovute a pressioni selettive (analogie)
-Evitare di cercare nel comportamento animale delle leggi universali
-Evitare di voler attribuire a tutti i costi alle altre specie i comportamenti dell’essere umano ma capire quando la prossimità filogenetica ci permette di farlo
-Nell’osservare i gatti di casa o quelli delle colonie, pur essendo esperti, si incappa in errori di campionamento cadendo nell’aneddotica,

ma forse per alcuni queste cose non contano, ed è anche normale fidarsi di più della propria esperienza

Sono tantissimi anni che vivo con i gatti ma non penso di saperne più sugli animali delle persone che ho citato prima e che, escluse le ore di sonno, a loro hanno dedicato il resto delle giornate della loro vita

E' raro che io scriva del comportamento dei miei gatti perché so che è un fenomeno estremamente circoscritto a questa loro realtà, che sì, ahimé è sperimentale

e se vogliamo chiamare alfa un gatto quando ormai questa dicitura è rivista anche nell’osservazione dei lupi, che dire, a me va bene! Mi va meno bene se questa distorsione interpretativa può andare a scapito dei gatti con cui viviamo. Se non ci fossero distorsioni interpretative avremmo gatti più sereni

Non mi dilungo oltre, perché è giusto che ognuno continui a pensare come preferisce anche se i miei interventi non devono convincere nessuno ma sono solo spunti di riflessione.

Non mi dilungo oltre anche perché c'è molto più interesse e meno "fai da te" per le malattie e l'alimentazione che guarda caso, corrispondono alle nostre motivazioni di specie più spiccate

Grazie a tutti


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima