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Originariamente inviato da scipulosa
Ringrazio tutte per gli spunti. Io non so ancora che pesci pigliare!
Ogni dieci minuti cambio idea... Li guardo felici nei campi a non far nulla (però evidentemente un nulla che piace) e penso che in appartamento sarebbero tristi
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Era questo che intendevo.
In questo caso il "recesso", come voi lo chiamate, sarebbe a loro favore, se non si dovessero ambientare, che ho capito che è la maggior preoccupazione di Scipulosa.
Ben lungi da me il pensiero di trattare gli animali come oggetti, se avete capito questo dalle mie parole significa che non avete capito niente di me e di come la penso.
Io penso che non tutti i gatti, per il loro vissuto, le loro esperienze (o le loro mancate esperienze), si possano adattare alla vita casalinga.
A volte va fatto a cause di forza maggiore, andando contro la loro natura e condannandoli a settimane, mesi di paura. Cosa che io cerco sempre di evitare. Come cerco di accorciare al massimo i periodi di "detenzione" dei mici selvatici sterilizzati o in cure per malattie varie. Non è giusto andare contro la loro natura se non è strettamente necessario.
Ma, mentre in diversi casi è ben chiara la natura del gatto, in questo caso specifico Scipulosa crede che sia possibile renderli domestici. E sicuramente non possiamo saperlo noi, che non li abbiamo mai visti. E' per questo che secondo me la possibilità di "recesso" in questo caso è importante.
Per tranquillizzare lei.
E perché se i gatti si adatteranno alla nuova situazione potranno stare da lei.
Se non si adatteranno potranno tornare nel posto in cui vivono ora.
Nessuno ha parlato del fatto che: "se mi causano problemi li rendo al mittente", credo che si sia andati un bel po' fuori tema.
E credo che così non facciamo che spaventarla e rendere più difficile la sua scelta.
Io sono sicura che se lei pensa di poterli portare a casa la sua sia solo una paura di fare il salto, ma che la cosa sia sicuramente attuabile con successo.