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Vecchio 19-01-2016, 13:08   #106
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SerenaF
Supergatto
 
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Predefinito Re: Quanto è difficile dare un gatto in affido/adozione?

Antonio, ti capisco e ti do ragione su molte cose, ma secondo me dovresti cercare di avere un atteggiamento più morbido e valutare caso per caso; scusami se ti sembrerò saccente, ma cerco di andare per punti:
1) Perché Facebook no? I social network sono utilissimi per far girare la voce, poi magari di 100 persone che ti contattano, 90 sono cazzari, persone inaffidabili a cui sarebbe meglio non affidare neanche un pelouche, ma secondo me ha poco senso essere prevenuti in partenza. Prova; che male può capitare a te o ai micini per il fatto di iscriverti e mettere un appello su Facebook? Io mi sono innamorata del musetto di Edhel proprio tramite un annuncio su Facebook.
Un'altra domanda: tu sei certamente esperto di adozioni e di sicuro avrai valutato un aspetto così basilare, ma posso chiederti dove li affiggi i volantini? I posti migliori per trovare un adottante di qualità sono secondo me ambulatori veterinari e pet shop; se una persona va in un pet shop, vuol dire a mio avviso che è disposta a spendere per nutrire un animale come si deve (sennò i vari Whiskas, Friskies, kitekat, Felix li trovi più a buon mercato presso la grande distribuzione) e quindi presumibilmente ad accollarsi anche spese veterinarie sostanziose, se un domani un gatto dovesse ammalarsi.
2) Nessuno o solo pochissimi si spingono altre le loro possibilità economiche per curare il loro animale, ma non perché sono dei gretti avari a cui non importa un fico secco dell'animale, semplicemente perché nel bilancio familiare ci devono rientrare il mutuo della casa, le rate dell'auto, le spese di mantenimento dei figli, eventuali malattie dei figli o dei genitori che invecchiano, ecc... si fa quello che si può, magari dannandosi l'anima, magari rimpiangendo di non poter fare di più, ma più di tanto non si può fare, anche volendolo (poi ci sono quelli che venderebbero un rene per il gatto, ma sono pochi). Ma soprattutto, non si può andare a chiedere se uno è disposto a spendere migliaia di euro per il gatto durante un preaffido, perché fa scattare il sospetto che il volontario ci stia nascondendo qualcosa: magari quello è un micino malato, che si beccherà tutti gli acciacchi di questo mondo e allora io, persona normale che voglio sì un gattino da amare, coccolare e curare, ma vorrei un gattino sano (un desiderio comprensibilissimo e rispettabilissimo) sento puzza di bruciato e mi tiro indietro; una cosa è far fronte a spese impreviste per il gatto, se mai dovesse essercene bisogno, un'altra è accollarsi consapevolmente l'impegno di un gatto che si sa già in partenza essere più cagionevole degli altri (che so? Un Fiv +, cosa che nemmeno io mi sento di fare, mentre non avrei nessun problema con un tripode o un micino senza un occhio) e un'altra cosa ancora è avere la netta- anche se magari infondata- sensazione che il volontario batta tanto su un certo punto perché vuole rifilarti un gattino malato, senza dirlo apertamente (e purtroppo ci sono certi sciagurati che lo fanno).
3) Sui bambini sono anch'io rigida, forse troppo, e ti do ragione che un numero esasperante di bambini non riceve neanche la più basilare educazione da genitori svogliati, smidollati, infarciti di pseudoteorie pedagogiche secondo cui se dici un "no" ad un bambino, ne farai un individuo traumatizzato per il resto della vita, ma non è che siano tutti così: ci sono bambini a cui i genitori quando serve fanno una sgridata o mollano un ceffone e ci sono bambini che copiando quello che fanno i genitori (perché poi la prima forma di educazione è l'esempio) si accostano in maniera educata e rispettosa agli animali. Sono pochi, ma ci sono.

Ad ogni modo, se credi, posso segnalarti delle associazioni di Torino che ospitano sulle loro bacheche (ehm sì, di Facebook ) anche appelli "esterni" (poi la gestione del gatto, come preaffidi, ecc..., rimarrebbe affidata a te, ma il tuo appello avrebbe più visibilità); valuta se può essere d'aiuto ai micini che stai seguendo.
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