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Vecchio 01-11-2019, 23:04   #4
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Malinka
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Predefinito Re: Confine tra voler bene ed esagerare

Secondo me, sempre che esista, il confine di cui parli è assolutamente soggettivo, è il modo in cui una persona in base a propri personalissimi parametri esprime un giudizio sul comportamento altrui.

Per esempio per te la tua collega ha passato la linea di confine tra voler bene ed esagerare e infatti affermi "mai arriverei a un punto simile".

Questa ipotetica linea di confine però è stata stabilita da te, non da una "legge" universale, che per altro non esiste e non potrà mai esistere.

Personalmente se fossi nei panni della tua collega, se mi piacesse davvero non rinuncerei a qualche uscita serale con gli amici per non lasciare a casa da sola la gatta!
In fin dei conti si tratterebbe solo di poche ore, durante le quali presumibilmente la micia si farebbe una bella dormita!

Invece da molti e molti anni io e mio marito non andiamo in ferie perché non vogliamo lasciare a casa i nostri gatti; ne soffrirebbero perché condividiamo la vita e non riuscirebbero a capacitarsi del motivo per cui noi umani improvvisamente non ci siamo più.
Non abbiamo però mai vissuto tutto ciò come una rinuncia, una privazione, ma semplicemente è stata una nostra precisa scelta.
Se avessimo ritenuto impensabile non andare in ferie, se la prospettiva ci avrebbe fatto soffrire, avremmo evitato di prendere con noi degli animali, in modo da essere liberi da qualsiasi legame affettivo.
Però passate quelle poche settimane o quel mese di ferie, negli altri 11 mesi di ogni anno non avremmo condiviso la vita con questi fantastici animali e questa assenza ci avrebbe lasciato un senso di vuoto, di mancanza.
E allora per come siamo fatti, per il nostro modo di sentire, per le nostre priorità esistenziali, la scelta è stata ovvia, non poteva essere che quella che abbiamo fatto.

E ovviamente c'è chi approva la nostra scelta e c'è chi la considera un'esagerazione...

Per quel che riguarda la casa, secondo me non è per niente vero che i gatti si affezionano di più ad essa che agli umani che ci vivono.
E' indubbio che la casa è il loro ambiente di vita abituale, il loro territorio nel quale trovano protezione, sicurezza, cibo e di conseguenza per dirla in termini umani, la amano.
Però il rapporto fra umani e gatti non è meno profondo di quello fra umani e cani, è solo che il gatto ha un modo diverso di manifestarlo e a un'osservazione superficiale (anche di molti proprietari) sembra che amino soprattutto la casa.
Quindi se l'umano ama profondamente il suo gatto, quest'ultimo ricambierà l'amore, ma se non si sente amato ovvio che si affezionerà soprattutto alla casa.

Anche noi in fatto di abitazioni abbiamo sempre cercato il meglio per i nostri gatti e ovviamente anche per noi, mediando tra le rispettive esigenze, però sempre tenendo ben presenti le nostre possibilità economiche e non facendo il passo più lungo della gamba.
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