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Vecchio 17-12-2019, 16:01   #1
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Giuss
Cucciolino
 
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Post Causa di morte improvvisa poco chiara

Salve a tutti, mi chiamo Giuseppe, sono nuovo qui e non so bene come funzionano le cose, sono iscritto da pochissimi giorni. Vorrei esporre il caso clinico del mio, ormai scomparso, gatto norvegese per avere eventuali delucidazioni al riguardo. Ringrazio anticipatamente per l’attenzione che avrete.
Il mio gattino, di nome Miciolin, aveva 5 anni ed è scomparso abbastanza prematuramente e in circostanze che personalmente mi sono poco chiare, dunque cercherò di essere abbastanza sintetico e preciso.
Miciolin era un trovatello che noi abbiamo adottato nel 2014 e tenuto con noi, maschio e non castrato, dunque amava uscire e non stare chiuso in casa, trascorrendo intere giornate in giardino o nei dintorni di casa nostra.
Nella prima metà del 2019 inizia a manifestare sintomi quali lieve congiuntivite, soprattutto all’occhio destro, e soprattutto una severa infiammazione al cavo orale che ci spinge a portarlo da due veterinari diversi, i quali ci prescrivono rispettivamente prima compresse di Nisamox, e successivamente compresse di Stomorgyl.
Con la sua infiammazione buccale il gatto sembra stare meglio fino a quando a novembre 2019 l’infiammazione si ripresenta, con i consueti movimenti irregolari della bocca che compie il gatto dovuti al dolore, accompagnati però da un’andatura barcollante, atteggiamento sonnolento e deperimento.
Per questo motivo lo portiamo da un terzo veterinario il quale ci dice che il gatto, oltre ad avere la consueta infiammazione del cavo orale ed essere sottopeso (a 5 anni pesava circa 3,4 kg) era anche disidratato, dunque lo tratta con un’infusione di circa 500 ml di soluzione elettrolitica per reidratarlo e iniezione di antinfiammatorio. Ci dice inoltre, dopo esame del sangue, che il gatto è affetto da Fiv ed ha circa altri 5 anni di vita.
Dopo aver effettuato terapia reidratante per 3 giorni consecutivi mediante ago lasciato sempre in vena, il gatto sembra stare meglio dunque la veterinaria ci suggerisce di sottoporlo al ciclo di interferone di 5 giorni ogni 15 giorni, per un totale di 3 cicli, definendolo come “ultima spiaggia” in grado non di guarire il gatto dalla malattia ma di alleviare i sintomi. Noi accettiamo e le prime 5 iniezioni vanno a buon fine, senza complicazioni.
Mancano tre giorni all’inizio del secondo ciclo, il gatto doveva cominciarlo l’11 dicembre ma in data 8 dicembre il gatto sta improvvisamente male, non tocca né cibo né acqua per tutta la giornata (nonostante il giorno prima avesse mangiato tranquillamente) e passa tutto il giorno a dormire, il cibo sembra non attirarlo.
Siccome per un giorno intero non ha mangiato né bevuto, i miei genitori decidono di portarlo dalla sopracitata veterinaria, la quale lo sottopone per ennesima volta a terapia infusionale e, affermando che il gatto sta molto male, gli effettua un’iniezione di cortisone definendo anche questo come “ultima spiaggia”.
Sta di fatto che dopo quella iniezione il gatto peggiora vistosamente, è completamente steso senza riuscire a muoversi o ad alzarsi, perde il controllo degli sfinteri e dopo qualche ora purtroppo muore.
Ora io non ero presente al momento dell’iniezione di cortisone, ma stando alle parole di mia madre sarà stata almeno 4-5 ml di cortisone, è possibile che ciò abbia cagionato la morte del gatto?
Mi chiedo come è possibile che un gatto nel giro di circa 5 ore peggiori così rapidamente tanto da portarlo alla morte, se prima era solo disidratato?
Come fai tu veterinario a consigliarci 3 cicli di interferone se il gatto non stava poi così tanto bene da poterlo reggere?
Quante “ultime spiagge” esistono in questa medicina veterinaria?
La veterinaria potrebbe aver anticipatamente cagionato la morte del gatto con quella iniezione di cortisone che forse il corpo del micio non è riuscito a sopportare, pesando poco più di 3 chili? Sta di fatto che ormai il gatto non c’è più e io ancora non mi capacito di come sia potuto succedere, dato che la mattina stessa lo avevo visto e stava, quantomeno, bene, era sveglio e vispo. Dopo quella iniezione di cortisone è cambiato radicalmente, peggiorando e arrivando a casa steso nella gabbietta, impossibilitato a muoversi, con spasmi improvvisi ai quattro arti, perdita di controllo degli sfinteri, pupille microscopiche e respiro affannoso.
Non so se mi sono spiegato bene, se poteste darmi spiegazioni al riguardo Ve ne sarei grato, che almeno il gatto riposi in pace.
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