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Vecchio 27-12-2016, 11:30   #3
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Piccolo suggerimento letterario

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Originariamente inviato da Giuseppe63 Visualizza Messaggio
Segnalo a voi tutti una lettura che potrebbe essere d'interesse per chi, amando i gatti, va alla ricerca di ragioni "filosofiche" che aiutino a comprendere la complessa natura delle feline affinità. Il testo di cui propongo la lettura è presente sul sito www.diogenemagazine.it. Si tratta di un piccolo capitolo tratto da un libro di filosofia sugli animali, in cui il gatto, a ragione, ha un suo specifico spazio.

Questo è il link per la lettura: http://www.diogenemagazine.it/lettur...dei-gatti.html
Ciao, ho letto il link con interesse e c'è l'importante paragone tra lo sguardo colto da Deridda e lo sguardo colto da Martinetti
L'incrocio di sguardi di Deridda coglie la nudità umana, penso anche alla nudità della mente umana di fronte a un dover colloquiare senza parole, senza poter svicolare tramite esse proprio perché non potendo usarle ci costringe a vederci nel profondo per scovare "l'animale che dunque sono" e riemergere animalizzati per poter rispondere a quello sguardo che ci obbliga ad un decentramento (ma questo Deridda non credo lo dica).
Martinetti, leggendo il link, lo avverto non solo animalista ma sembra aver fatto il passo successivo ed essere quindi un postumanista antispecista «ogni specie animale, come ha la sua anima, ha il suo mondo». Anche gli esseri più piccoli presenti nella scala animale hanno uno spazio che gli appartiene. «Noi li vediamo nel nostro mondo e collochiamo il loro mondo nel nostro come una variazione o una riduzione del nostro mondo, del vero mondo, in cui essi e noi viviamo. Ma è questo il vero mondo?»[6] La risposta è chiara: non può dirsi vero un mondo che prevarica gli altri e che dà l’illusione (per Martinetti le cose stavano così) di essere i titolari della più alta dignità presente nell’universo.[7]

Se andiamo oltre il sentire quello sguardo come magnetico, misterioso, ammaliatore e magico, ci ritroviamo col più grande dono che i loro occhi ci offrono: essere sia più animali sia più umani, perché solo un uomo decentrato nello specchio animale può osservarsi da una sponda umana (R.Marchesini)

Grazie per il link


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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