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Vecchio 06-06-2019, 09:56   #7
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Piccolo sfogo-bisogno di ascolto

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Originariamente inviato da CharlieRed Visualizza Messaggio
Charlie lo abbiamo preso che aveva forse meno di un mese......
Il gattino non è mai autosufficiente nel processo di crescita, anche se è già gatto filogeneticamente, ha bisogno di essere seguito dalla mamma nelle fasi che sono uniche ed irripetibili. Da qui ci possono essere attaccamenti sicuri se la mamma è attenta e forma con i cuccioli un’unità sotto tutti i punti di vista perché tra lei ed i piccoli c’è osmosi emozionale, ed attaccamenti insicuri se è lei stessa insicura o noncurante.

Nonostante tutte le nostre attenzioni possibili ed immaginabili noi non riusciamo ad essere così gatti da fare le veci della loro mamma in sua mancanza, perché il primo referente di apprendimento è lei permettendo che il cucciolo riempia uno spazio evolutivo tramite il continuo dialogo ed interazione con la madre. Questo triangolo mamma-cucciolo-contesto permette uno sviluppo equilibrato dalla nascita fino al distacco.

Il distacco dalla mamma, che lei stessa permette e stimola, avviene a circa due mesi di vita. Comincia gradualmente a non allattarli e a portargli le prede. Nel caso di Charlie e di suoi fratelli, a causa della morte della mamma, è avvenuto subito lasciando il grande vuoto del ruolo materno e causando involontariamente discronia nelle fasi di apprendimento dovuta a deprivazione totale della sua presenza e del suo insegnamento.

E’ in questo contesto, in questa cornice, che Charlie è diventato titolare del suo processo evolutivo. E’ per questo che non si staccava dal biberon -anche perché noi non riusciamo ad assecondare la loro necessità di distacco ancora parallela alla necessità di attaccamento- Il tutto è durato un anno, per questo ha cercato dei surrogati, perché non c’era nessuno che poteva accompagnarlo ad esplorare i suoi piani di esperienza prossimali. Si è relazionato a voi ed a te in particolare, ma, come dicevo prima, nessuno di noi sa essere gatto.
Poi sei dovuta andare fuori casa per studiare e lui si è relazionato a tuo padre. Quando tornavi lo vedevi offeso, ma in realtà era una tensione interna che lui viveva, per cui preferiva l’evitamento. Oppure si può leggere in altro modo: il distacco da te come base sicura, seppure in età troppo avanzata c'era stato.

In questa situazione di crescita, diciamo lacunosa ed asimmetrica, ora c’è Red. E da quanto intuisco Charlie non ha avuto socializzazione primaria (quella con i consimili).

Anche lei come lui, ha già un vissuto difficile e forse vede in Charlie un possibile punto di riferimento, però al momento, lui non riesce a dare reciprocità di attaccamento ma non è detto che questo possa avvenire in un secondo tempo.
A quanto dici è un gatto che al momento preferisce l’isolamento che non credo sia duraturo, è una fase di vita di un gatto maschio adulto ed intero che non può esprimere la necessità di accoppiarsi, o forse sì?

Quindi Charlie è schivo, solitario, la sua sicurezza sono le abitudini ed i rituali, quello serale con tuo padre al momento lo ha eliminato.
Gioca? Se non gioca provate a stimolarlo solo per qualche secondo e pian piano aumentate il tempo e vedete se ne è interessato. Questo va fatto separatamente da Red e ti avviso subito che se non ha voglia di giocare, per noi è molto frustrante. Ma va fatto quotidianamente come dargli da mangiare, anche il gioco è nutrimento per riattivare le sicurezze e la percezione di sé.
Il gioco anche in un gatto adulto che vive in casa, è un forte stimolo per risvegliare quelle motivazioni di specie che, almeno da qui, sembrano sopite.
In altre parole è quello che a te sembra un lasciarsi andare, lasciarsi morire, ma non per gelosia perché il processo di perdita di desideri e stimoli era già avviato.
Vedrai che si riprenderà!
Mamma mia che pappardella!


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
Aletto non è collegato   Rispondi Citando Vai in cima