Discussione: Due è meglio di uno?
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Vecchio 09-10-2019, 12:50   #11
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Due è meglio di uno?

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Originariamente inviato da Bia Visualizza Messaggio
Sì hai ragione, forse il paragone è un po' forzato... quello che volevo dire è che penso e spero che la maggior parte dei nostri gatti, con i dovuti accorgimenti da parte nostra nello stimolarli e arricchire il più possibile l'ambiente casalingo, possano adattarsi abbastanza serenamente a uno stile di vita che pur non è certamente l'ideale per la loro natura. Per quelli che non ci riescono e che, come dici tu, ce lo fanno chiaramente capire manifestando disagio nonostante tutti gli accorgimenti possibili, credo che andrebbe valutata la possibilità di un cambio di ambiente con la messa in libertà, anche a costo di rinunciare al gatto, ma mi rendo conto che si tratta di un argomento molto delicato e di una scelta difficile....
No vedi, secondo me non non è argomento delicato ma di buon senso: il reinserimento nell'ambiente naturale non è fattibile da un giorno all'altro perché al soggetto in questione mancherebbero le competenze necessarie. Altrettanto vale in senso inverso.
Personalmente non mi prenderei mai la briga di lasciare un gatto non competente alla sua vita nell'ambiente di appartenenza anche se gli biologi/etologi evoluzionisti sono di parere opposto al mio. Avranno anche, anzi sicuramente ragione, ma io non potendo seguire personalmente -cosa che non saprei fare- il riavvicinamento all'ambiente che gli spetterebbe, non lo farei mai.

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Originariamente inviato da Bia Visualizza Messaggio
Aletto, ora vorrei farti una domanda, ma rivolta a chiunque altro voglia rispondere ovviamente: secondo la tua esperienza l'introduzione di un compagno felino è più spesso fonte di stress o serenamente tollerata?
E nel caso in cui venga accettata di buon grado da entrambi quali vantaggi può avere, se ne ha?
La prima sensazione che ha un gatto è vissuta come stress, come dice Sarah Heath, è sottoposto ad una sfida comportamentale che ha radici filogenetiche e come dice l'etologa Sonia Campa:
Ogni volta che si pensa alle esigenze di un gatto, bisogna sempre tenere presente le sue antiche origini di animale dalla socialità non obbligata (ovvero non ha bisogno di co-vivere con dei conspecifici per sopravvivere), che perdurano nel suo DNA. Contrariamente al cane, la società felina non si struttura attorno ad un’idea di “branco” o di “gruppo di appartenenza”: con l’evoluzione e, in particolare, con la domesticazione, il gatto ha imparato a trarre dei vantaggi nell’adattarsi con sempre maggior flessibilità alla vita comunitaria senza che questo, però, si sia tradotto, a livello di comportamento di specie, in una strutturazione sociale con ruoli e competenze specifiche e condivise.
In altre parole, il gatto può autonomamente “scegliere” di vivere in gruppo a patto che il territorio che li ospita offra abbondanti risorse (cibo, acqua, luoghi di riposo, ecc.) per tutti e in questa vita comunitaria può riuscire ad intessere relazioni affiliative con uno o più consimili, vivere in una tollerante indifferenza con essi o coltivare anche vere e proprie "antipatie" con alcuni individui......
.........Purtroppo, non è facile stabilire a priori se Micio accetterà di buon grado la convivenza con un altro gatto, non esistono test, non esistono ipotesi inossidabili, ne' è troppo affidabile il fatto che Micio in passato possa aver vissuto con altri gatti.
Nel mio lavoro ho visto gatti convivere per una decina d'anni coi loro simili e poi, una volta rimasti soli, "rinascere" sul profilo dell'umore e rifiutare con forza e tenacia l'ingresso di nuovi compagni in casa; ho visto gatti sempre vissuti soli accettare con pazienza un nuovo cucciolo accanto a loro, cosi' come ho visto mici sempre vissuti soli, continuare a voler ribadire il loro totale controllo delle risorse. Non c'e' mai una garanzia......


Tolleranza è più spesso sinonimo di sopportazione
L'inserimento riuscito tra gatti è sempre un terno al lotto, ma per loro!
Penso che il vantaggio consista nel non perdere le proprie caratteristiche individuali e di poterle sfruttare positivamente e serenamente incrementarle proprio perché in presenza di un conspecifico


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne

Ultima Modifica di Aletto; 09-10-2019 at 12:53.
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