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Originariamente inviato da Riri
......@Aletto, mi colpisce quello che dici sull'aspettativa sociale che l'umano tende a non nutrire nei confronti del gatto perché non ne comprendiamo la socialità, mi colpisce proprio perché forse in realtà da Amelie è l'unica cosa che mi "aspetto"... In realtà fatico a parlare di vera e propria aspettativa, perché io mi aspetto che autodetermini la sua esistenza, nei limiti della specie, e aspettarmi qualcosa significherebbe avere illusioni di un certo tipo a riguardo e poter rimanere in qualche modo delusa, cosa che nei confronti di un gatto non contemplo nemmeno.
.....Ho paura........di non essermi spiegata come avrei voluto, nel caso son qui
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Infatti non ho capito a quale intervento ti riferisci
, non ho capito se ti colpisce positivamente, negativamente o perché non mi sono spiegata bene
Forse è questo: avevo scritto
Alla domanda Ma cosa ci aspettiamo dal gatto, il soggetto siamo noi. A me viene da rispondere "mi aspetto che il gatto esprima chi è" però provo a risponderti considerando la nostra specie, le nostre motivazioni di specie e gli aspetti che le coinvolgono aprendo la relazione in un senso piuttosto che in un altro.
Se è questo il punto a cui ti riferisci, io ho preso in considerazione come si approccia al gatto (e agli altri animali) la nostra specie in generale e non i singoli individui.
Considerando la specie umana ho descritto le aperture relazionali più frequenti. La gran parte sono centripetative (di chiusura) e possono avere derive anche importanti, mentre quella più centrifugativa è quella epistemica perché ci spinge a decentrarci per prendere in considerazione il punto di vista del gatto
Queste poi si suddividono a loro volta.....ci vorrebbero pagine e pagine!
Le motivazioni umane che trovano un punto di aggancio con un altro animale sono essenzialmente quella epimeletica (affetto, affiliazione e protezione), quella sillegica (raccogliere, accumulare, catalogare ecc) quella esplorativa, e quella sociale. Ci sarebbe poi da approfondire anche l'aspetto emozionale che suscita in noi.
Parlo dell'essere umano perché il più delle volte la relazione col gatto e con gli altri animali è asimmetrica, sbilanciata, perché volenti o nolenti, siamo noi a scegliere la tipologia dell'incontro in base alle motivazioni di cui parlavo prima le quali poi determineranno la relazione e quindi il Cat Sense che è quello che ci interessa
In altre parole il senso del gatto che dovrebbe essere un concetto ben stabilito dalle sue prerogative, vediamo che invece viene plasmato a seconda delle nostre necessità ed aspettative, perché queste ci sono anche se non tutti le riversano sul gatto