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Vecchio 05-02-2024, 15:31   #1
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Iska
Gattone
 
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Predefinito ARGENTO: meglio colloidale o meglio ionico?

Nella discussione "Consiglio per micio positivo fiv e felv con dermatite"
https://www.micimiao.net/forum/showthread.php?t=127747

Ad un certo punto boby ed io abbiamo accennato all'uso dell'argento colloidale e dà lì è scaturita una discussione nella discussione su colloidale e ionico, finendo inevitabilmente OT.
Ho quindi pensato di aprire una nuova discussione dedicata all'argento.
Ho riportato in ordine cronologico quei messaggi OT, così da non dover qui ripartire da zero.
Finora ci siamo confrontate solo Aletto ed io (che ho detto un mare di cavolate), ma sarebbe bello che anche altri utenti intervenissero.
A me principalmente interessa capire come stanno veramente le cose, al di là di quello che ogni produttore dice e contraddice.
E anche non farmi fregare quando faccio acquisti.
Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
La nanoparticella di argento per restare in soluzione deve essere "rivestita" dal colloide, e agisce sempre come ione argento e non come argento non ionico, e non discrimina tra diversi ceppi di batteri e quindi distrugge anche i batteri buoni, anche se in circostanza di infezione ci sono tantissimi batteri nocivi.
Quote:
Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
Da quel che ho capito, la soluzione di argento colloidale contiene in massima parte nano particelle di argento rivestite dal colloide e una minima parte di ioni Ag+
La soluzione di argento ionico contiene in massima parte ioni Ag+ e una minima parte di nano particelle di argento colloidale.

Lo ionico va benissimo per uso esterno per la notevole azione disinfettante, battericida, antimicotica, ma non per uso interno, perché gli ioni Ag+ si combinano immediatamente con gli ioni Cl- che sono nel nostro corpo (acido cloridrico dello stomaco), penso formando cloruro d'argento o mi sbaglio?
L'argento di questi composti può depositarsi nei tessuti e ci resta vita natural durante.
Con l'uso interno continuato di argento ionico (e dipende anche dal dosaggio) i depositi si sommano, danneggiando l'organismo.
La manifestazione più evidente è l'argiria, riconoscibile dalla tipica colorazione grigio ardesia della pelle, delle mucose e della sclera (anche per l'argento nei colliri); al di là del poco piacevole e permanente effetto estetico, all'apparato respiratorio, ai reni, alle arterie.

All'occorrenza utilizzo l'argento sia per uso esterno che interno e uso solo il colloidale, quello giallino più o meno scuro.
Detto molto rozzamente, penso che agisca sempre come ione argento, ma il colloide ne impedisce il contatto diretto con i cloruri e così lo ione argento riesce ad arrivare a contatto con la membrana delle cellule bersaglio, rendendola permeabile (non so come) e quindi penetrando all'interno delle cellule, danneggiandole o uccidendole.
Ho azzeccato qualcosa o sono del tutto fuori strada?
Ti prego, illuminami!
Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
1) definiamo cos’è un colloide.
2) perché pensi che l’argento metallico esista veramente? che sia un metallo inerte?
3) la sua superficie è costituita da ioni, lo spacchi in due e le nuove superfici si ionizzano.
3) comincia a ionizzarsi già all’apertura della confezione e in bocca e nell’esofago ecc ecc
4) come vengono prodotte le nanoparticelle?
5) tempo fa la ditta Katharos fece analizzare il suo vero/puro argento colloidale dall’università, fornendo però il prodotto già preparato da loro:
6) è come se io ti dessi un purea preparato da me ma non ti dicessi come l’ho fatto, e tu mi dicessi: che buono!
7) allora si torna al punto 4: come vengono preparate ste nanoparticelle?
8) il metodo della loro preparazione è così naturale?

Non credo alla storia della pelle bluastra nonostante le foto, o almeno spero che di matti ce ne siano pochi, perché bisognerebbe ingerirne una quantità enorme per lunghi periodi. Che si accumuli anche in piccole dosi, sì.
il Ministero della Salute: deve essere esplicitamente dichiarato che può venire utilizzato ad uso interno.
Non l’ho mai usato, l’argento proteinato sì, in gocce per il naso a mia figlia.
Quote:
Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
Mettiti comoda, che sto per deliziarti con le mie teorie!
La mia spiegazione di cos'è un colloide?
Eccola: il colloide è una miscela nella quale c'è una sostanza costituita da particelle finemente disperse in un liquido, in un gas, in una sostanza solida; nel caso dell'argento colloidale le nano particelle sono disperse in un liquido (acqua bi-distillata?) che non consente alle particelle di aggregarsi, ma le mantiene separate, però ci deve essere una proporzione fra numero di particelle e sostanza disperdente.
Se ci sono troppe particelle, esse si attaccano insieme, quasi a formare dei blocchi e l'area della superficie esterna, che è quella che poi si ionizza, diminuisce rispetto a quella che sarebbe la somma delle aree di tutte le nano particelle e quando avviene la ionizzazione essa è modesta (sempre in riferimento all'argento).

Penso che l'argento sia un metallo...perché nella tavola periodica degli elementi è un metallo, di transizione, ma pur sempre un metallo.
Non penso che sia inerte, tutt'altro, altrimenti non si ionizzerebbe.

Adesso dirò di certo un'altra colossale scemenza, ma sii clemente.
Alle superiori abbiamo fatto un solo anno di chimica, ma in realtà è durato solo un paio di mesi, festività comprese, perché la prof aveva dei seri problemi e ha abbandonato per poter essere sottoposta alla terapia del sonno.
Non abbiamo avuto un sostituto, ma gli altri prof si alternavano per riempire il buco della collega e ci dicevano di leggere da pagiona tot a pagina tot; a fine anno siamo stati tutti promossi per "classe disastrata".
Ecco dunque la mia teoria: il colloide "protegge" la particella di Ag in modo che si ionizzi solo quando viene in contatto diretto con la membrana cellulare degli organismi verso i quali è attivo: batteri, ecc. e che quindi la penetra; venendo a contatto con l'ossigeno della cellula, l'argento si ionizza ed esplica la sua azione antibatterica.

La Katharos afferma di produrre argento colloidale per mezzo dell'elettrolisi.
Con l'elettrolisi possono ottenere ioni, quindi Ag+, ma non particelle.
Quindi il loro argento non è colloidale, ma ionico.

Non ho idea della procedura per produrre le nano particelle, sarà un procedimento chimico-fisico.

Perché sei così scettica sull'argiria? Certo quella miriade di foto di gente bluastra quasi nera neppure io credo che sia reale.
Col fotoritocco possono (cercare di) far credere qualsiasi cosa, anche la più assurda.
Però l'argiria è nota e documentata.

Ne parlano anche qui (ma lasciamo perdere la foto, che serve solo a sorprendere il lettore)).
https://m.my-personaltrainer.it/benessere/argiria.html

Hai mai notato le unghie bluastre di chi lavorava nei laboratori di sviluppo e stampa quando le foto erano ancora su pellicola e si usava il nitrato d'argento?
Anche l'uso indiscriminato di colliri, medicinali, medicazioni e integratori alimentari contenenti argento mette a rischio argiria; c'è gente che ne assume ininterrottamente, anche in dosi elevate, addirittura per anni e anni, pensando che un prodotto naturale non può far male.
Niente di più sbagliato!

Il Ministero della salute non include l'argento colloidale fra le sostanze per le quali è consentita l'ingestione, ma non lo include neppure fra quelle che non devono essere ingerite, quindi alla fine ogni utilizzatore decide autonomamente.
Speriamo cum grano salis, non a ettolitri.
Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
cit. Iska
“ il colloide "protegge" la particella di Ag in modo che si ionizzi solo quando viene in contatto diretto con la membrana cellulare degli organismi verso i quali è attivo:….”
Il colloide è tutto, senza almeno un componente non sarebbe un colloide. Anche il latte è un’emulsione colloidale.

NOTIZIONA: l’argento non vede l’ora di ionizzarsi perché perdendo un elettrone è molto più stabile poiché l’orbitale 4d è ben pieno ed equilibrato, per nulla al mondo ha voglia di riprendersi quell’elettrone nell’orbitale 5s.
Quindi non si ionizza solo quando “vede” una membrana cellulare o perché c’è ossigeno, ma si ionizza a prescindere da quello che incontra, e, purché compatibile, ci si lega.
La respirazione cellulare è glicolisi, ciclo di Krebs e fosforilazione, gli ioni Ag+ la indeboliscono, il mitocondrio non ce la fa. L’ossigeno è uno dei tanti partecipanti alla giostra.
L’argento di Katharos è un colloide contenente ioni? Allora probabilmente era l’altra ditta, il risultato è lo stesso: l’università ha fatto una marchetta, purtroppo non l’unica.
L’argento È un metallo ma non sta fermo come un salame ed interagisce con ciò con cui può interagire, altri anioni.
Per darti un’idea, il suo reticolo cristallino è costituito da cubi a facce centrate, unite tra loro e in mezzo ad una struttura così ordinata ci sono elettroni che vagano in quantità incasinando tutto tranne il reticolo, e sono in costante e veloce movimento. Noi vediamo solo quello che si chiama argento, ma nel suo piccolo ha una vitalità da paura. Non solo l’argento beninteso.

Il bello della chimica è che c’è un tipo di vita anche lì, salti di orbitali, emissione o assorbimento di fotoni, ioni che si uniscono e poi ne arriva un’altro che ne fa fuori qualcuno. E questo avviene dappertutto, anche in questo momento dentro e fuori da noi.

L’argiria esiste, ma spero che nessuno ci caschi ancora come un pollo. Nelle miniere è un problema di sicurezza sul lavoro che spero venga rispettata.
Quote:
Originariamente inviato da Iska Visualizza Messaggio
Prometto che poi non ti darò più il tormento, però...vediamo se sono finalmente riuscita a capire cos'è un colloide.
Per avere un colloide è necessario che la sostanza dispersa in quella che la "ospita" abbia dimensioni piccolissime, dell'ordine di micro o nanometri, altrimenti non sarebbe un colloide, ma una soluzione, come lo è il sale da cucina nell'acqua della pasta, dove il sale si scioglie completamente e le molecole che lo compongono sono presenti uniformemente nell'acqua e anche lasciandola a riposare non si separerebbero più.

Oppure sarebbe una sospensione come quando la sostanza non si distribuisce uniformemente nel "mezzo" che la accoglie e se non è tenuta in movimento inizia subito a separarsi in due fasi differenti, come nelle bottiglie di pomodoro la polpa tende a stare sopra, mentre la parte più acquosa sta nella parte inferiore della bottiglia.
Succede anche con i succhi di frutta (al contrario perché la parte solida sta sul fondo) e con tutti quei prodotti di vario genere dove si avverte di agitarli prima dell'uso; mi pare che ci siano anche dei farmaci.

Ecco perché i produttori di argento colloidale mettono l'accento su questa caratteristica delle nano particelle.
Se le particelle fossero grosse avremmo dell'acqua con dentro bricioline di argento.
A quel punto gli ioni+ dell'argento sarebbero direttamente proporzionali alla misura dell'area della superficie di ogni briciola.
È chiaro che se spezziano in 2 parti ogni briciola, avremo oltre agli ioni+ della briciola intera, anche quelli derivanti dalle due superfici di frattura, che finché la briciola era intera non potevano ionizzarsi, perché non potevano incontrare niente di compatibile e ovviamente non potevano neppure ionizzarsi dentro, con se stessi.

Chissà se ho capito (parola grossa) il meccanismo dell'azione antibatterica dell'argento?
È determinato dagli ioni+ e consiste nella capacità di indebolire la membrana cellulare di alcuni microrganismi con cui è compatibile, non di tutti indistintamente, altrimenti ci ucciderebbe o comunque ci danneggerebbe pesantemente.
Danneggia la membrana cellulare dei batteri perché è compatibile con essi.

Ag+ raggiunge così il mitocondrio penetrandone la membrana e raggiungendone l'interno, danneggiandone la capacità di produrre l'energia necessaria alla vita della cellula.
Il batterio, buono o cattivo che sia (dal nostro umano punto di vista) detto molto rozzamente, schiatta.

L'argento ionico di Katharos o quello colloidale di Santé Naturels sono all'atto pratico la stessa cosa?
Uno è zeppo in partenza di Ag+ mentre nell'altro si libereranno ioni non appena le nano particelle di argento entrano in contatto con una sostanza che abbia la capacità di sviluppare cationi e con la quale l'argento sia compatibile, esempio il cloro.

Dunque stesso meccanismo d'azione?
Quindi tutti quegli studi più o meno scientifici presentati da ambo le parti sarebbero fuffa, fumo negli occhi?

Però ci sono alcune cose che non capisco.
L'argento ionico è trasparente come l'acqua, quello colloidale ha tonalità paglierine, date dal fatto di contenere particelle di argento.
È solo un fenomeno ottico o resta qualcosa in soluzione?

Queste caratteristiche differenti che effetto hanno sull'efficacia dei due prodotti?
Se partiamo dall'assunto che l'azione batteriostatica/battericida dipende dagli ioni, non c'è differenza in termini di efficacia generale.
Però quello colloidale per via della superficie totale delle numerosissime particelle potrebbe contenere in nuce la possibilità di "produrre" un numero di ioni molto maggiore?

Quanti ioni ci sono in un flacone di argento ionico e quanti ne può sviluppare l'argento colloidale contenuto in un flacone della stessa capacità?

Chissà per quale motivo Santé produce il colloidale e non direttamente lo ionico; con l'elettrolisi avrebbero costi di produzione inferiori.
Vabbè che una parte dei costi la fanno pagare gli acquirenti.

Mi rendo conto di essere irrecuperabile sotto diversi aspetti, quindi se mi manderai a quel paese, ti capirò e avrai tutta la mia comprensione!
Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
...Accantoniamo tutto quello che non ci serve e pensiamo a ste ditte che glorificano il loro prodotto:
puro/vero/unicoalmondo/comeluinonc’ènessuno/devesserecolorambra/masenonlofossenonèdetto…
Qualche campanello comincia a suonare soprattutto ad una persona come me che dubita di tutto, dubita e si pone domande come te le sei poste anche tu.
Leggendo in questo paio di giorni, penso che possa essere fuffa. Tutto un po’ troppo tipo le pubblicità dei detersivi o dei balsami per capelli, tutto marketing e quando spunta un lavoro è uno solo e pilotato dalla ditta.
Su pubmed non ho trovato niente, eppure lì se c’è uno straccio di pubblicazione la si trova. Forse sarei dovuta andare a spulciare roba di molto tempo fa...

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Pensando e ancora ripensando all'argento, mi è tornato in mente che parecchi anni fa in un mercatino dell'usato avevo acquistato un libretto divulgativo sull'argomento.
Ho faticato a trovarlo perché era scivolato dietro ad altri libri, ma ora eccolo qui.
Si intitola "L'argento colloidale: un potente rimedio naturale", dei farmacisti Graziani, di Como.
Per ora ho solo guardato i titoli; mi è saltato all'occhio il capitolo che parla delle nanoparticelle e mi è tornato in mente questo:
Quote:
Originariamente inviato da Aletto Visualizza Messaggio
...
4) come vengono prodotte le nanoparticelle?
5) tempo fa la ditta Katharos fece analizzare il suo vero/puro argento colloidale dall’università, fornendo però il prodotto già preparato da loro:
6) è come se io ti dessi un purea preparato da me ma non ti dicessi come l’ho fatto, e tu mi dicessi: che buono!
7) allora si torna al punto 4: come vengono preparate ste nanoparticelle?
8) il metodo della loro preparazione è così naturale?...
Dopo lo leggo e poi riferisco.


Iska la rossa dagli occhi di luna
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