Sono a pagina 150 del libro e devo ammettere che ha rispettato, se non superato, le mie aspettative. Si tratta di un volume diviso in otto capitoli, ognuno dedicato a vari aspetti del gatto, dalla storia evolutiva, alla sua natura e alle sue emozioni.
Vi lascio alcuni estratti che mi hanno colpita molto, sperando che vi invoglino a leggere questo libro, che a mio parere merita davvero molto.
Mi piacerebbe discutere insieme su questi tre punti che vi vado a riportare: provengono tutti dall'introduzione del libro e pongono le basi per gli argomenti che, nei capitoli successivi, saranno trattati.
Il primo è questo:
"La trasformazione del gatto da sterminatore stanziale a compagno e coinquilino è recente e rapida, anche se, soprattutto dal punto di vista felino, ancora incompleta. I proprietari attuali richiedono al gatto delle qualità diverse da quelle che sarebbero state normali un secolo fa. In un certo senso, i gatti devono ancora venire a patti con la loro popolarità, da poco acquisita. La maggior parte delle persone preferirebbe che i loro gatti non uccidessero uccellini indifesi o topi, e coloro che sono più amanti degli animali selvatici che di quelli domestici dichiarano che gli istinti predatori dei gatti andrebbero repressi. In realtà, attualmente i gatti sono più osteggiati di quanto non sia mai accaduto negli ultimi duecento anni."
Il secondo:
"I gatti devono ancora sviluppare quell'entusiasmo ottimista verso il contatto con i propri simili tipico dei cani. Ecco perché molti mici passano l'intera vita a evitare il contatto con altri consimili. Allo stesso tempo, i proprietari li obbligano, senza saperlo, a convivere con felini dei quali non hanno motivo di fidarsi: potrebbero essere i gatti del vicinato, oppure un secondo gatto che viene preso in casa "perché si facciano compagnia"".
E infine il terzo, che è stato il concetto che mi ha incuriosita a proseguire in una lettura interessante, stimolante e che mi sta aprendo gli occhi sul mio animale preferito:
"Rischiamo di pretendere dai nostri gatti più di quanto ci possano dare. Ci aspettiamo, da un animale che da migliaia di anni ci aiuta a tenere a bada i topi, che ora abbandoni il suo stile di vita perché abbiamo iniziato a trovare sgradevoli o inaccettabili le conseguenze. Ci aspettiamo anche di essere liberi di scegliere compagni di vita per il nostro gatto, senza considerare le sue origini di animale solitario e territoriale. Sembra che si tenda a pensare che, essendo i cani flessibili nella loro scelta di compagni canini, anche i gatti debbano essere altrettanto tolleranti nei riguardi di qualsiasi relazione imponiamo loro, e unicamente perché così vogliamo."
Aspetto i vostri pareri