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Originariamente inviato da Aletto
Grazie Tigro per aver condiviso il servizio che, come ho visto, riguarda anche altre specie succubi dell'ignoranza intesa proprio come ignorare, non sapere che sono soggetti emotivi e non si ritengono titolari del diritto di vivere come la loro specie lo richiede.
Per quanto riguarda i due gatti dati in affido, penso, ahimé, che il primo anello della lunga catena di noncuranza sia stata proprio la necessità della ragazza che per problemi familiari ha dovuto dare a terzi, perfetti sconosciuti, le sue gatte, immagino anche con una certa urgenza altrimenti si sarebbe rivolta che so, al veterinario.
Ora, se gli animali con cui viviamo sono parte integrante della famiglia dareste in affido a sconosciuti una zia, una sorella, un nipote? Penso di no, perché sono esseri umani e con gli esseri umani questo non si fa, ce lo dovrebbe imporre la morale. E per affidare un familiare che non riusciamo più a tenere in casa dignitosamente, ci sono strutture predisposte che bisogna pagare, e non va neppure sempre bene.
Qui vediamo che il concetto di appartenenza alla famiglia si annacqua se la necessità della persona si ripercuote su un animale, e si annacqua anche la morale.
La ragazza era in buona fede, con tenacia ha ritrovato i gatti, ma la buona fede non basta
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Hai perfettamente ragione, effettivamente il gesto iniziale dei 2 ragazzi è stato più uno scarica barile, di cui si sono per fortuna pentiti.
Mi hanno invece emozionato in maniera positivissima i signori che hanno preso la gatta e poi subito anche la sorellina senza remore, in quei pochi attimi ho visto un'amore e necessità di affetto da dare e ricevere stupendi.
Purtroppo non finisce sempre così.....