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Vecchio 24-03-2019, 11:13   #45
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Muset2005
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Predefinito Re: L’incredibile intelligenza del gatto

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Originariamente inviato da Riri Visualizza Messaggio
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Per quel che mi riguarda, rispondo che una vita esclusivamente in casa soddisfa il bisogno umano di protezione e amore e anche di compagnia continua, ma non soddisfa i bisogni del gatto. Questa però è appunto la mia risposta, assolutamente non univoca e meno che mai imponibile a qualcuno, ci mancherebbe altro.
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Lo so, è passato un mese dai nostri ultimi interventi e non ho ancora finito il libro... sto andando un po' a rilento a causa dei molti impegni universitari.

Comunque, mi volevo ricollegare a queste parole scritte da Riri per aggiungere alcuni spunti di riflessione presi dal capitolo 8, sulla vita del gatto in casa.

... Solo perché la specie nel suo insieme mostra una notevole flessibilità, non significa che i singoli gatti si adattino facilmente. Molto dipende dal loro stile di vita precedente e dalle loro aspettative. Un gatto semiselvatico abituato a cacciare in venti ettari di terreno che comincia, all'improvviso, a essere tenuto chiuso in una gabbia, sarà stressato quanto un gatto selvatico. Invece un gatto che è sempre vissuto in casa e che non ha mai dovuto cacciare per sopravvivere, quasi certamente morirebbe se fosse abbandonato da qualche parte e non riuscisse a tornare a casa.
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Pochissimi sono i gatti che, anche potendo stare fuori casa, si accontentano di uno spazio ristretto quale può essere per esempio un appartamento molto grande; quelli che lo fanno, si avventurerebbero probabilmente in spazi più ampi se non avessero paura di incontrare altri gatti.
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I gatti destinati a restare negli spazi domestici, forse non dovrebbero mai essere lasciati uscire, perché non sentano la mancanza di ciò che non hanno mai potuto avere.
Se però lo spazio è ristretto è bene che sia almeno qualitativamente elevato.
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Un gatto che vive in casa deve anche essere tenuto occupato, perché al chiuso non può avere le variegate esperienze che la vita all'aperto procura, e certamente neppure l'ansia di un agguato da parte di un altro gatto. Per il proprietario, ciò richiede uno sforzo supplementare, che va preso in considerazione rispetto alla relativa facilità di permettere a un gatto di cercare la maggior parte degli stimoli mentali all'esterno. In particolare, i proprietari dovrebbero consentire al gatto di mantenere quanto più possibile un comportamento "naturale". Pur non essendoci prove scientifiche a sostegno della validità di tale principio anche per il gatto domestico, questa è una delle regole fondamentali del benessere animale, applicabile all'intero gruppo dei vertebrati.


Questo è un argomento che mi sta molto a cuore, perché mi rendo conto che la natura del gatto è comunque quella di esplorare, cacciare e stare all'aperto. Quando vedo Isotta sul nostro terrazzo, che si rotola per terra, va nei vasi, annusa i fiori, acchiappa le mosche... la vedo decisamente più soddisfatta e appagata.
In casa la tengo occupata con i suoi giochi preferiti e spesso è proprio lei che mi "chiama" quando vuole giocare.

Le parti in grassetto sono quelle con cui concordo di più, ma allo stesso tempo anche le più "controverse"... soprattutto la parte del non lasciarli uscire.

Voi cosa ne pensate?
Buona domenica a tutti


There are two means of refuge from the misery of life: music and cats.
Matisse sempre con me
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