Il problema e' che si passa da un giorno in cui vado a lavorare, quando lo saluto alle sette del mattino e lo rivedo alle otto e mezzo di sera (con il secondo pasto forse troppo distanziato dal primo in termini di tempo), al giorno di riposo, con orari piu' normali (pasti scanditi ordinatamente nel corso della giornata), ma con uscite di qualche ora (spesa, commissioni, visita da mia madre) che lui tollera a fatica. Sto cercando di fargli capire che quando esco lo faccio anche per lui, e cosi' non manco quasi mai di portargli, al mio rientro, o del cibo o una pallina nuova, per fargli capire che se esco e' per utilita' reciproca, e sembra che lentamente questo modus operandi stia funzionando. Con questi cambi quasi quotidiani di orari diventa pero' complicato per lui avere una routine, che a quanto ho capito, e' un elemento molto rassicurante nella vita di un gatto. Qualche nuovo "punto fermo" pero' lo sto cominciando a trovare: con la nuova turnazione, mantenendo inalterato l'orario di sveglia, ho per esempio il tempo di dedicargli maggiore attenzione prima, durante e immediatamente dopo il primo pasto della giornata, che ormai quotidianamente consuma quasi tutto imboccato da me (poi la sua voracita' di europeo nato per strada prevale sulla tenerezza, e va benissimo), per perlustrare poi insieme il balcone e assicurarsi "che tutto sia a posto". Ci vogliono tempo e pazienza, e tempestivita' nell'intervenire PRIMA che le situazioni spiacevoli si evolvano in problematiche serie e di difficile soluzione. In questo tentativo, ti sento vicina, prima di tutto umanamente, e voglio ancora una volta ringraziarti del tempo che mi hai dedicato.

leucio

PS: il tempo di questo post l'ho ricavato approfittando di un suo sonnellino dopo un paio d'ore di giochi.