Discussione: Trauma, i suoi effetti
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Vecchio 07-01-2024, 23:47   #10
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Aletto
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Predefinito Re: Trauma, i suoi effetti

Le memorie perse vanno dalla normale necessità di nutrirsi alla memoria di progressi cognitivi conquistati durante la terapia. Il sonno ci serve quotidianamente anche per questo.
Il cane recupera, aveva anche altre manifestazioni motorie inadeguate e disconnesse dal contesto qui ed ora, hanno capito qual era l’evento scatenante casualmente proprio grazie al fatto che era monitorato a turno da ben dieci persone.
Detta in due parole, l’episodio scatenante attivava il marcatore somatico su un sistema corpo-mente-ambiente frammentato* e dissociato. Pensa che casino.
L’impatto su chi lo ha riabilitato è stato importante. La docente mentre ne parlava ne era consciamente e razionalmente scossa, il che sembra una contraddizione in termini ma è la sensazione che ho avuto assieme al rispetto e al coinvolgimento professionale del dolore del Trauma.
È riaffiorato il ricordo dell’odore pungente di sangue e del ferro che contiene che sentii da piccola quando il cane con cui sono cresciuta si fece male e lo portammo con mio padre dal veterinario, si fece male proprio ad un dito correndo su un terreno dissestato e dal veterinario mi sentii male.

Chi aiuta sa di non essere il benvenuto perché paradossalmente, come in quel caso, il soggetto è come se preferisse provocarsi un dolore conosciuto per toglierne un altro altrettanto conosciuto, piuttosto che cambiare dolore. Per cui lui ti vede come un problema. E sei un problema anche se non ci sei, perché non può ritrovarsi e può solo continuare con la sua non-vita.

Non parliamo di canili e gattili che sbolognano individui, magari catturati sani, traumatizzati poi, e affidati a persone ignare da volontari altrettanto ignari. Ricordo di aver conosciuto un cane catturato e vissuto in canile e poi adottato: non sapeva stare in un altro ambiente, ricercava sempre pareti e reti e si metteva fermo lì per ore. Quelli erano i suoi riferimenti sicuri in casa e in giardino. Cancellata ogni possibilità di spostare concetto di sicurezza, di base sicura, di attaccamento sicuro dal muro/rete all’umano di riferimento. Ecco, smetto altrimenti sclero.

*Per frammentato intendo proprio frammenti di un Sé che l’individuo non ritrova. Sono persi. E se li riincontra sono come schegge taglienti che l’individuo non può usare, in quanto taglienti, e non può ricomporre il Sé intero.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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