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Vecchio 09-07-2021, 14:51   #8
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Aletto
Supergatto
 
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Predefinito Re: Rinforzo positivo (rinforzo+)classico: serve al gatto?

Su una cosa Bustrofedico ha ragione:
il più delle volte la relazione con l’eterospecifico è asimmetrica perché l’essere umano ha maggiore titolarità nello scegliere la tipologia dell’incontro, le attività di interazione ecc.
La nostra motivazione epimeletica è talmente forte da improntare la relazione principalmente su questo ambito, impedendo di abbattere la barriera transpecifica e impedendo quindi di attribuirne un valore.
Assieme alle altre nostre motivazioni più comuni, ludica, estetica, collaborativa ed epistemica è quella che si manifesta più spesso.

Mentre non noto coinvolgimento, capacità introiettiva, rispetto dell’alterità, complicità, valorizzazione dell'altro.

Cit: “Un animale domestic(at)o ha l'esigenza di interagire in modo positivo con quello che, volente o nolente, è il padrone di casa. Far finta che il rapporto tra i due sia paritario è ipocrita: l'animale dipende dall'umano per la sua sicurezza, il cibo, la salute, etc. Quindi, è l'umano ad avere la responsabilità di guidare l'animale.”:
siamo noi a voler questo tipo di relazione. Il gatto domestico si è filogeneticamente affiancato all’uomo per altri motivi, non ne è dipendente.

Cit: “Per capirci, se ogni volta che ci sveglia noi ci alziamo e lo nutriamo, stiamo addestrandolo a ripetere quel comportamento, visto che è efficace.”
E se così non fosse?
E se il gatto volesse semplicemente instaurare un rituale?
Alcuni rituali si possono chiudere, ma non quelli che minano il benessere e la fiducia di chi abbiamo costretto a vivere recintato.

Cit: “Quello che ho però spesso notato nei possessori di gatti è un certo compiacimento per la "non addestrabilità" dei gatti.”
E se fosse che in realtà non ci interessa un addestramento o training? Come non interessa a moltissimi altri animali, gatto incluso, non apporta nessun arricchimento necessario alla sopravvivenza di un solista quale è.
A me personalmente per es, un cane obbediente, reso obbediente, educato nella vita di casa mentre vorrebbe fare tutt'altro, fa un po' pena. Ma qui bisogna vedere la relazione con il suo umano di riferimento prima di dare giudizi.

Intuisco in quello che scrive Bustrofedico che l'altro animale è visto come oppositivo all'uomo, quando secondo me non è la via giusta per una buona relazione. Ma potrei sbagliarmi.


"Quando mi trastullo con la mia gatta chissà se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei" Montaigne
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